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INVITIAMO TUTTI ad apporre una firma andando sul sito per la tutela dell'eucarestia proposto da suor Angela che si recherà fra tre giorni in Vaticanio per consegnare le firme al Cardinale Canizaares. Chi condive l'idea puo firmare via web .
saluti MR
(troverete dove firmare in alto alla dx dello schermo - la vostra sinistra- )
http://www.tutelaeucarestia.org/ |
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Devo firmare per abolire la facoltà di ricevere la comunione sulla mano?
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Mio figlio 12 anni accoglie la Comunione per bocca...presumo che la catechista sia tradizionalista? :)
In realta' conta la disposizione d'animo che deve essere di riverenza e rispetto.
Pero' ...devo fare una confessione...
Tre anni fa avevo letto un libro scioccante si intitola "Michela Fuggita da Satana" Ediz.Orizzonti(credo, l'ho dato a mia madre perche' nn capiti in mano ai miei figli prima che raggiungano l'eta' della ragione....perche' quel libro e' davvero terrificant5e qdo la ragazza descrive certi particolari)...e ci sono descrizioni sul modo in cui venivano trafugate e "straziate" le Ostie Consacrate per le Messe nere.... credetemi ci credono piu' i satanisti nella presenza di Cristo che neanche ,a volte ,gli stessi credenti fedeli....
Da allora piano piano ho cominciato a prendere la Comunione per bocca,nn che prima non lo facessi ,ma indifferentemente la prendevo con le mani e stavo attenta a metterla in bocca mentre il Sacerdote mi vedeva e chinavo il capo dicendo "Amen" ect ect ....
Ma dopo aver letto il libro,si e' accresciuta in me la consapevolezza che davvero nell'Ostia Consacrata c'è il Corpo di Cristo...e credo sia giusto che sia il sacerdote a poterla prendere in mano e darla per bocca al comunicando....perche' nn vada persa neanche la piu' piccola particella ...
Io ora l'accolgo per bocca...e lo faccio con gioia.
Che problema c'è?
Certo sul libro ho letto che esistono altri metodi per trafugare l'Ostia per bocca....ma credo che la percentuale sia minore.
Ovviamente è una mia opinione personale e ragionata e accettata. [Modificato da Vilucchio. 13/04/2010 10:08] |
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martinicm, 13/04/2010 0.12:
Devo firmare per abolire la facoltà di ricevere la comunione sulla mano?
NON abolire, ma RITORNARE ALLA SCELTA PRUDENTE DELLA CHIESA invalsa già prima dell'Anno Mille e confermata da san Tommaso d'Aquino e dal Concilio di Trento....
la comunione alla mano RESTERA' sempre una tantum, una concessione, ciò che si chiede è ciò che insegna anche il Documento stesso della Chiesa ossia CHE LA NORMA UFFICIALE torni ad essere quella di sempre...come è scritto nei Documenti e come sta facendo il Pontefice...
se non ti va non firmare, non sei obbligato...come dice il Siracide: ognuno riceverà ciò che avrà scelto!
Io personalmente SCELGO LA TUTELA DELL'EUCARESTIA...come Catechista mi è toccato più volte mettermi a guardia dei fedeli durante la Comunione e mi è toccato fermare persone che se la mettevano in tasca, così come CI E' TOCCATO SPESSO RACCOGLIERE FRAMMENTI DA TERRA DOPO LA MESSA....
tutto qui! Non è importante ciò che desidero io se in mano o alla bocca, è importante LA TUTELA DELL'EUCARESTIA!
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già fatto e già ricevuta la mail |
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Fatto.
NOn è abolizione ,ma TUTELA della Eucaristia. |
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Io non lo faccio, di fatto è una descriminazione!
Io la cena, ops, l'eucarestia, la prendo come voglio; in bocca o nelle mani, in piedi o sdraiato!
Ciò che conta è l'interiore (le budella?)!
E poi la teoria che nella particola ci sia veramente Cristo è una invenzione medioevale che oggi con le nuove scoperte non si può più accettare!
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S_Daniele, 13/04/2010 15.39:
Io non lo faccio, di fatto è una descriminazione!
Io la cena, ops, l'eucarestia, la prendo come voglio; in bocca o nelle mani, in piedi o sdraiato!
Ciò che conta è l'interiore (le budella?)!
E poi la teoria che nella particola ci sia veramente Cristo è una invenzione medioevale che oggi con le nuove scoperte non si può più accettare!
non ho capito, spiegati.
Per fortuna che non dici di prenderla per posta! |
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((Zacuff)), 13/04/2010 16.07:
non ho capito, spiegati.
Per fortuna che non dici di prenderla per posta!
E come te la vuoi prendere sdraiato se non sei a casa?
Era implicito che ti deve arrivare o per posta o per servizio a domicilio, no?
Piuttosto a quando le parrocchie con il cherichetto che fa servizio a domicilio con la scritta "eucarist speed"? |
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S_Daniele, 13/04/2010 16.25:
E come te la vuoi prendere sdraiato se non sei a casa?
Era implicito che ti deve arrivare o per posta o per servizio a domicilio, no?
Piuttosto a quando le parrocchie con il cherichetto che fa servizio a domicilio con la scritta "eucarist speed"?
ahahahah
insisto,
ahahah |
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S_Daniele, 13/04/2010 16.25:
Piuttosto a quando le parrocchie con il cherichetto che fa servizio a domicilio con la scritta "eucarist speed"?
nun ce scherzà troppo....ci stiamo arrivando!
[Modificato da Caterina63 13/04/2010 17:39] |
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Caterina63, 13/04/2010 17.38:
nun ce scherzà troppo....ci stiamo arrivando!
Vedrai, ti diranno che anche nel II secolo lo facevano..... |
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Dunque posso scegliere se riceve la comunione sulla mano o direttamete in bocca.
Approposito di controllo di della corretta e reale assunzione della particola, dubito che si possa constatare la deglutizione, a meno che non si faccia aprire la bocca al comunicando, perchè essa può essere simulata senza che accada realmente (provare), nel RnS da sempre il servizio Alfa, costituito dalla maggior parte giovani, due per ogni sacerdote o ministro dell'eucaristia, oltre ad accompagnare gli stessi con un cero e una bandierina, dunque sono due, per segnalare la postazione hanno il compito di controllare che la particola venga correttamente ed effettivamente assunta. |
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Continuerò a ricevere, come da facoltà concessami dalla conferenza episcopale, la comunione nelle mani, tranne nel caso di quella nelle doppie speci, che per forza deve essere ricevuta direttamente in bocca.
Dunque non firmo per coerenza di scelta. |
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martinicm, 13/04/2010 20.00:
Continuerò a ricevere, come da facoltà concessami dalla conferenza episcopale, la comunione nelle mani, tranne nel caso di quella nelle doppie speci, che per forza deve essere ricevuta direttamente in bocca.
Dunque non firmo per coerenza di scelta.
francamente la motivazione non c'azzecca nulla con l'iniziativa...eppure l'avevo scritto chiaramente: si parla di TUTELA e non di opiniuoni personali...ma non c'è niente da fare, prima di Dio vengono le opinioni personali! queste si che sono motivazioni tristi....nessuno ti imedisce, nè questa iniziativa, di ricevere la comunione alla mano....avrebbe dunque sbagliato il cardinale di Bologna Caffarra a VIETARE la comunione alla mano nella grandi celebrazioni nei tre Luoghi di culto più frequentati di Bologna e dove si aveva la più provata profanazione dell'Eucarestia trovata in per terra con la confessione di sequestri dell'Ostia Santa durante quelle Messe per i riti non cattolici?
Ripeto, sei libero di non firmare ma NON sei onesto se motivi la scelta per una tua scelta personale CHE NON TI SARA' TOLTA....
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...bè....è solo di pochi giorni fa l'inserimento NEL SITO UFFICIALE DEL VATICANO di quanto segue: una sezione dedicata a spiegare le scelte del Pontefice in tema Liturgico....
io sto con Pietro...
quanto segue è di mons. Guido Marini, Maestro delle Cerimonie Liturgiche del Pontefice, ergo sono indicazioni UFFICIALI!
UFFICIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE DEL SOMMO PONTEFICE LA COMUNIONE RICEVUTA SULLA LINGUA E IN GINOCCHIO
La più antica prassi di distribuzione della Comunione è stata, con tutta probabilità, quella di dare la Comunione ai fedeli sul palmo della mano. La storia della liturgia evidenzia, tuttavia, anche il processo, iniziato abbastanza presto, di trasformazione di tale prassi. Sin dall’epoca dei Padri, nasce e si consolida una tendenza a restringere sempre più la distribuzione della Comunione sulla mano e a favorire quella sulla lingua. Il motivo di questa preferenza è duplice: da una parte, evitare al massimo la dispersione dei frammenti eucaristici; dall’altra, favorire la crescita della devozione dei fedeli verso la presenza reale di Cristo nel sacramento.
All’uso di ricevere la Comunione solo sulla lingua fa riferimento anche san Tommaso d’Aquino, il quale afferma che la distribuzione del Corpo del Signore appartiene al solo sacerdote ordinato. Ciò per diversi motivi, tra i quali l’Angelico cita anche il rispetto verso il sacramento, che «non viene toccato da nessuna cosa che non sia consacrata: e quindi sono consacrati il corporale, il calice e così pure le mani del sacerdote, per poter toccare questo sacramento. A nessun altro quindi è permesso toccarlo fuori di caso di necessità: se per esempio stesse per cadere per terra, o in altre contingenze simili» (Summa Theologiae, III, 82, 3).
Lungo i secoli, la Chiesa ha sempre cercato di caratterizzare il momento della Comunione con sacralità e somma dignità, sforzandosi costantemente di sviluppare nel modo migliore gesti esterni che favorissero la comprensione del grande mistero sacramentale. Nel suo premuroso amore pastorale, la Chiesa contribuisce a che i fedeli possano ricevere l’Eucaristia con le dovute disposizioni, tra le quali figura il comprendere e considerare interiormente la presenza reale di Colui che si va a ricevere (cf. Catechismo di san Pio X, nn. 628 e 636). Tra i segni di devozione propri ai comunicandi, la Chiesa d’Occidente ha stabilito anche lo stare in ginocchio. Una celebre espressione di sant’Agostino, ripresa al n. 66 della Sacramentum Caritatis di Benedetto XVI, insegna: «Nessuno mangi quella carne [il Corpo eucaristico], se prima non l’ha adorata. Peccheremmo se non l’adorassimo» (Enarrationes in Psalmos, 98,9). Stare in ginocchio indica e favorisce questa necessaria adorazione previa alla ricezione di Cristo eucaristico.
In questa prospettiva, l’allora cardinale Ratzinger aveva assicurato che «la Comunione raggiunge la sua profondità solo quando è sostenuta e compresa dall’adorazione» (Introduzione allo spirito della liturgia, Cinisello Balsamo, San Paolo 2001, p. 86). Per questo, egli riteneva che «la pratica di inginocchiarsi per la santa Comunione ha a suo favore secoli di tradizione ed è un segno di adorazione particolarmente espressivo, del tutto appropriato alla luce della vera, reale e sostanziale presenza di Nostro Signore Gesù Cristo sotto le specie consacrate» (cit. nella Lettera This Congregation della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, del 1° luglio 2002: EV 21, n. 666). Giovanni Paolo II nella sua ultima enciclica, Ecclesia de Eucharistia, ha scritto al n. 61: «Dando all’Eucaristia tutto il rilievo che essa merita, e badando con ogni premura a non attenuarne alcuna dimensione o esigenza, ci dimostriamo veramente consapevoli della grandezza di questo dono. Ci invita a questo una tradizione ininterrotta, che fin dai primi secoli ha visto la comunità cristiana vigile nella custodia di questo “tesoro”. [...] Non c’è pericolo di esagerare nella cura di questo Mistero, perché “in questo Sacramento si riassume tutto il mistero della nostra salvezza”».
In continuità con l’insegnamento del suo Predecessore, a partire dalla solennità del Corpus Domini del 2008, il Santo Padre Benedetto XVI ha iniziato a distribuire ai fedeli il Corpo del Signore, direttamente sulla lingua e stando inginocchiati.
http://www.vatican.va/news_services/liturgy/details/ns_liturgy_20091117_approfondimenti_it.html
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ma non c'è niente da fare, prima di Dio vengono le opinioni personali!
ma dove è scritto che Dio è per un modo o l'altro di ricevere la comunione? penso, anzi credo, anzi ne sono sicuro che lui guardi il cuore e non la forma
quali sono le prove che confermerebbero che la comunione alla bocca favorisc la crescita della devozione dei fedeli verso la presenza reale di Cristo nel sacramento?
inoltre ho anche detto che il "controllo" della corretta prassi non è una novità, ma questo, spero casualmente, è sfuggito
e questa è la seconda volta che mi viene dato del demente, non in parole ma nei concetti, anzi nei preconcetti |
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Se poi avere delle opinioni e dei pensieri personali crea o può creare danno alle tesi proposte, basta essere da principio chiari nel dire che non si accettano risposte e l'iterlocutore è tenuto solo a leggere, altrimenti di astenersi ma, in nessuna maniera, azzardarsi, soprattutto se non in sintonia e in accordo col concetto espresso, a rispondere, peggio ancora replicare. |
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martinicm, 14/04/2010 19.38:
Se poi avere delle opinioni e dei pensieri personali crea o può creare danno alle tesi proposte, basta essere da principio chiari nel dire che non si accettano risposte e l'iterlocutore è tenuto solo a leggere, altrimenti di astenersi ma, in nessuna maniera, azzardarsi, soprattutto se non in sintonia e in accordo col concetto espresso, a rispondere, peggio ancora replicare.
Se fossimo di questo parere non ti avremmo permesso nemmeno di rispondere. |
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appunto se
se non è così continuerò a rispondere e se necessario replicare |
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