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Il cordoglio del Pontefice per la morte del cardinale Poggi

Ultimo Aggiornamento: 09/05/2010 11:16
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04/05/2010 21:29

È stato nunzio apostolico, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa e protodiacono

La morte del cardinale Luigi Poggi


Il cardinale Luigi Poggi, già nunzio apostolico, archivista e bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa, è morto questa mattina, martedì 4 maggio. Nato a Piacenza il 25 novembre 1917, era stato ordinato sacerdote il 28 luglio 1940. Eletto il 3 aprile 1965 alla Chiesa titolare di Forontoniana, con il titolo personale di arcivescovo, era stato nominato delegato apostolico per l'Africa Centrale. Aveva ricevuto l'ordinazione episcopale il 9 maggio 1965. Nel concistoro del 26 novembre 1994 Giovanni Paolo II lo aveva creato e pubblicato cardinale diacono di Santa Maria in Domnica. Il 24 febbraio 2005 era passato all'ordine dei cardinali presbiteri con il titolo di San Lorenzo in Lucina, prendendo possesso il 24 febbraio 2005.

Piacentino doc - "sono nato in via Sant'Antonino numero 21" - il cardinale Luigi Poggi è stato un testimone diretto della ostpolitik vaticana nei Paesi del blocco comunista.
Compiuti gli studi ecclesiastici nel collegio Alberoni, è stato ordinato sacerdote all'inizio della guerra, nel luglio 1940. Dopo essere stato per qualche mese vice parroco nella parrocchia di San Francesco a Piacenza, è stato inviato a Roma e, nel luglio 1944, ha conseguito la laurea in utroque iure al Pontificio Ateneo Sant'Apollinare. A Roma ha svolto il ministero festivo nella parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio e poi, per altri due anni, nella chiesetta di Valcannuta, presso il Pontificio Collegio Brasiliano. Nel biennio 1944-1946 ha seguito i corsi di formazione diplomatica alla Pontificia Accademia Ecclesiastica. In quegli anni ha svolto il ministero nella parrocchia di San Salvatore in Lauro e, più tardi, nel Collegium Tarsicii eretto nella chiesa di Santa Lucia di via Monte Brianzo.
Nel 1945 ha iniziato la sua collaborazione in Vaticano. Dal 1947 al 1950 si è occupato dell'assistenza spirituale dei detenuti del carcere di Regina Coeli. "Erano gli anni
bui sul finire della seconda guerra mondiale - ha ricordato in un'intervista a "L'Osservatore Romano" pubblicata il 31 luglio 2008 -. Il Papa mi chiamò nel 1945 a lavorare nella sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato. Tuttavia il battesimo sul campo lo ebbi nel 1963". Nella primavera di quell'anno gli venne affidata una missione presso il Governo della Repubblica tunisina. Così a Tunisi si occupò dei negoziati in vista di un accordo per un modus vivendi tra la Santa Sede e il Governo circa la situazione giuridica della Chiesa cattolica nel Paese africano. Il modus vivendi venne firmato un anno dopo, nella primavera del 1964.
Monsignor Poggi ha poi avuto modo di collaborare da vicino con diversi Pontefici. Particolarmente vivo gli è rimasto il ricordo di Montini, "quando negli anni Sessanta ero nella prima sezione della Segreteria di Stato con il cardinale Tardini, ed egli era nell'altra. All'intelligenza univa una delicatezza eccezionale. Ho potuto sperimentarla negli anni successivi:  è stato lui che nel 1965 mi ha nominato arcivescovo e delegato apostolico per l'Africa Centrale, nel 1969 nunzio apostolico in Perù e poi, nel 1973, nunzio apostolico con incarichi speciali".
È stato dunque Paolo VI a nominarlo, il 3 aprile 1965, arcivescovo titolare di Forontoniana e delegato apostolico per l'Africa Centrale (Cameroun, Ciad, Congo-Brazzaville, Gabon e Repubblica Centroafricana) con sede a Yaoundé. Il 9 maggio ha ricevuto l'ordinazione episcopale dal cardinale Amleto Giovanni Cicognani.
"La prima cosa a cui ho lavorato - ha ricordato nell'intervista al nostro giornale - è stata l'istituzione di una sede diplomatica. Era una casa molto bella a Yaoundé. Mi aiutarono molti amici, alcuni dei quali vennero poi a trovarmi, complimentandosi per la scelta. Era in un luogo centrale, ma soprattutto era ben collegata con il resto della città. Una volta stabilita la sede, ho cominciato a confrontarmi con una serie di grandi difficoltà, che non mi hanno abbandonato mai per tutto il periodo del mio lavoro in quei Paesi". Negli anni seguenti vennero stabilite relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e il Cameroun, il Gabon e la Repubblica Centroafricana.
Nel maggio 1969 l'arcivescovo Poggi è stato nominato nunzio apostolico in Perù dove è rimasto fino all'agosto 1973 quando è stato richiamato a Roma con la qualifica di nunzio apostolico con incarichi speciali e con la missione di avere contatti con i Governi di Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia, Romania e Bulgaria per migliorare la situazione della Chiesa cattolica in quei Paesi dell'Europa centrale e orientale governati dai regimi comunisti. Di quel periodo ricordava la figura del cardinale Agostino Casaroli, "un uomo molto intelligente e molto abile nelle trattative. Era un piacere lavorare con lui, perché si imparava veramente tanto. Era stimatissimo. È stato mio superiore per molti anni. Sapeva risolvere anche le questioni più delicate. Con fine intuito riusciva ad arrivare all'obiettivo individuato. Non era la persona del tutto o niente".
Parlando della sua missione ebbe a confermare, sempre a "L'Osservatore Romano", come non fossero "un segreto" i suoi ripetuti viaggi in Polonia. "Avevo ottimi rapporti, a livello personale, con il cardinale Stefan Wyszynski. Per andare in Polonia, in quel periodo, ho dovuto affrontare molte difficoltà, le stesse del resto che ho dovuto affrontare e superare per recarmi nei Paesi comunisti. Mi ricordo che una volta sono partito dall'Austria diretto proprio in Polonia. Alla frontiera cecoslovacca mi hanno fermato perquisendo tutto, a eccezione della valigetta diplomatica". Ovviamente in quei viaggi polacchi aveva avuto modo di conoscere personalmente anche il cardinale Wojtyla. "Ricordo che un giorno Giovanni Paolo II mi disse che doveva un po' anche a me la sua elezione, perché avevo parlato bene di lui. E io gli risposi che il mio voto non l'aveva avuto, ma soltanto perché a quel tempo ero ancora arcivescovo!". Nel luglio 1974 sono stati istituzionalizzati i rapporti tra la Santa Sede e il Governo polacco e monsignor Poggi è stato nominato da Paolo VI capo della delegazione della Santa Sede per i contatti permanenti di lavoro con il Governo della Polonia.
Il 19 aprile 1986 è stato nominato nunzio apostolico in Italia. Per decisione del Papa, da quella data contrariamente a ciò che avveniva fino ad allora, anche la nunziatura apostolica in Italia è stata incaricata - come lo sono le altre rappresentanze pontificie - di studiare le pratiche relative ai processi informativi sui possibili candidati alla dignità episcopale e le proposte relative alle provviste vescovili in Italia. Analogamente, anche lo svolgimento delle pratiche concernenti le proposte per l'eventuale erezione, unione o modificazione dei confini delle diocesi italiane è diventato di pertinenza della nunziatura apostolica a Roma. Così è toccato a monsignor Poggi gestire la delicata fase di riordinamento delle diocesi italiane nel settembre 1986.
Il 17 settembre 1988, come nunzio in Italia, ha conferito l'ordinazione episcopale a suo fratello Carlo, più giovane di sei anni, vescovo di Fidenza, morto nel 1997. Il 9 aprile 1992 Giovanni Paolo II lo ha nominato pro-bibliotecario e pro-archivista di Santa Romana Chiesa. Nel concistoro del novembre 1994 Papa Wojtyla lo ha creato e pubblicato cardinale, ringraziandolo per il servizio alla Santa Sede. Dopo il concistoro, è divenuto cardinale archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa. Ha rinunciato all'incarico il 7 marzo 1998. Schivo e impeccabile nel sobrio stile diplomatico, è stato cardinale protodiacono dal 26 febbraio 2002 al 24 febbraio 2005.


(©L'Osservatore Romano - 5 maggio 2010)
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