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Concerto offerto a sua Santità Benedetto XVI da sua Santità Kirill I (20 Maggio)

Ultimo Aggiornamento: 21/05/2010 11:15
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CONFERENZA STAMPA PER LA PRESENTAZIONE DELLE “GIORNATE DI CULTURA E SPIRITUALITÀ RUSSA IN VATICANO” (19-20 MAGGIO) E DEL CONCERTO OFFERTO A SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI DA SUA SANTITÀ KIRILL I (20 MAGGIO)

Alle ore 11.30 di oggi, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, ha luogo la Conferenza Stampa per la presentazione delle “Giornate di cultura e spiritualità russa in Vaticano” (19-20 maggio) e del concerto offerto a Sua Santità Benedetto XVI da Sua Santità Kirill I (20 maggio). Gli eventi sono promossi dal Patriarcato di Mosca, dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e dal Pontificio Consiglio della Cultura.

Intervengono alla Conferenza Stampa S.E. Mons. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; Mons. Pasquale Iacobone, Responsabile del dipartimento Arte e Fede del Pontificio Consiglio della Cultura e l’Igumeno Filipp Vassiltsev, Segretario dell’Amministratore delle Parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia.

Di seguito pubblichiamo il programma degli eventi:

PROGRAMMA

14 – 18 maggio: il Metropolita Hilarion di Volokolamsk farà tappa, con la delegazione del Patriarcato di Mosca, a Ravenna, Milano, Torino e Bologna.


19 – 20 maggio: VATICANO


19 maggio


INCONTRO del Metropolita Hilarion con S.Em. il Cardinale Walter Kasper (ore 10)
e con S.E. Mons. Gianfranco Ravasi (ore 10.45).


CONFERENZA STAMPA: ore 11.15 presso il salone del Pontificio Consiglio della Cultura, con i tre Prelati.


Pranzo di lavoro con il Metropolita e Delegazione russa, il Cardinal Kasper, S.E. Mons. Ravasi e rispettivi collaboratori.


Parrocchia Ortodossa Russa di S. Caterina
Ore 16: Inaugurazione MOSTRA FOTOGRAFICA a cura del fotografo Vladimir Chodakov, su “La Chiesa Ortodossa Russa oggi”.


Ore 16.30: SIMPOSIO: “Ortodossi e cattolici in Europa oggi. Le radici cristiane e il comune patrimonio culturale di Oriente e Occidente”.
Introduce e modera: P. Philipp Vassiltsev.

Prima sessione: Metropolita Hilarion di Volokolamsk, Cardinale Walter Kasper, S.E. Mons. Gianfranco Ravasi.

Seconda sessione: Pavel Lungin, Prof. Andrea Riccardi, Sen. Boris Ananiev.

RICEVIMENTO offerto dall’Ambasciata della Federazione Russa presso il Quirinale a Villa Abamelek.


20 maggio


ore 9: Parrocchia Ortodossa Russa di S. Caterina: DIVINA LITURGIA


ore 18, Aula Paolo VI


CONCERTO


organizzato in onore di Sua Santità Papa Benedetto XVI

in occasione delle giornate di cultura e di spiritualità russa in Vaticano,

promosse da Sua Santità Kirill I, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie

Orchestra Nazionale Russa, diretta dal M° Carlo Ponti jr.


Coro Sinodale di Mosca

Cappella di Corni della Russia


Programma del concerto

Parole augurali del metropolita Hilarion di Volokolamsk, Presidente del Dipartimento delle relazioni esterne del Patriarcato di Mosca


* * *


Orchestra Nazionale Russa

Carlo Ponti, direzione

Sergej Rachmaninov — Vocalise (versione orchestrale)

Nikolaj Rimski-Korsakov — Canzoncina napoletana, op.63

Modest Musorgskij — La grande porta di Kiev (estratto da Quadri di un’esposizione)


Cappella di Corni della Russia

Sergej Pesčanskij, direzione

Dmitrij Bortnjanskij — Quanto è glorioso il Signore Dio a Sion

Petr Čajkovskij — Preghiera

Vladimir Vavilov (attrib. G. Caccini) — Ave Maria


Coro Sinodale di Mosca

Aleksej Puzakov, direzione

Modest Musorgskij — L’angelo proclamò

Sergej Rachmaninov — Lodate il nome del Signore

A te cantiamo

Orchestra Nazionale Russa

Coro Sinodale di Mosca

Cappella di Corni della Russia

Carlo Ponti, direzione

Metropolita Hilarion Alfeev — Canto dell’Ascensione

(Sinfonia per Coro e Orchestra in 5 parti)


* * *


Discorso del Santo Padre


Cena conclusiva offerta dal Metropolita Hilarion.



Bollettino Ufficiale Santa Sede

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20/05/2010 11:06

Il concerto offerto in Vaticano da Cirillo a Benedetto XVI

Un ponte musicale tra oriente e occidente



Nell'ambito del concerto organizzato in onore di Benedetto XVI in occasione delle giornate di cultura e di spiritualità russe in Vaticano promosse dal Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Cirillo, giovedì 20 nell'Aula Paolo VI si tiene un concerto di musiche scelte con l'intenzione di costruire un ideale ponte culturale tra oriente e occidente. L'Orchestra nazionale russa, il Coro sinodale di Mosca e la Cappella di corni della Russia proporranno un programma che svaria, tra l'altro, dalla versione orchestrale di Vocalise, di Sergej Rachmaninov a La grande porta di Kiev, dai Quadri di un'esposizione di Modest Musorgskij, passando attraverso la Canzoncina napoletana di Nikolaj Rimski-Korsakov, una rielaborazione della celebre tarantella napoletana Funiculì funiculà. In chiusura torneranno ancora Musorgskij e Rachmaninov, ma questa volta per coro solo:  del primo si ascolterà L'Angelo proclamò, sulle parole della preghiera alla Madonna cantata dalla Chiesa Ortodossa nel periodo pasquale, del secondo A Te cantiamo e Lodate il Signore, brano che più di altri raggiunge, come la Veglia da cui è tratto, una sintesi tra la tradizione vocale russa e l'esperienza musicale occidentale. A chiudere la serata sarà la sinfonia per coro e orchestra Canto dell'Ascensione composta dal metropolita di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per gli Affari Esteri del Patriarcato di Mosca, Ilarione. Dal programma di sala pubblichiamo un saggio che analizza il lavoro e ne esplicita le intenzioni spirituali.
 La sinfonia Canto dell'Ascensione è stata composta dal metropolita Ilarione nell'agosto 2008, durante un breve soggiorno in Finlandia. La base del libretto è costituita dal testo di sette salmi dell'ultima parte del Salterio. Due di essi nella Bibbia riportano il sottotitolo Canto delle ascensioni, che ha dato il nome alla sinfonia. Questa è composta di cinque parti, ognuna delle quali ha un suo sviluppo drammatico. La drammaturgia dell'intera opera è l'elevazione dell'anima dall'abisso della disperazione fino alle vette della letizia spirituale e della lode esultante a Dio.
Nella prima parte della sinfonia risuonano le parole del Salmo 130 (129) "Dal profondo a Te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce". Questo testo con la sua tristezza esprime lo stato d'animo di chi si trova sull'orlo della disperazione e chiede a Dio di salvarlo. L'inizio del brano è scritto secondo la forma della Passacaglia, variazione su un tema mentre i bassi ripetono di continuo un inciso. Nell'orchestra all'inizio dominano gli archi, prima che si unisca anche il coro. Alle battute finali partecipano anche i fiati e le percussioni.
Base della seconda parte sono le parole del Salmo 121 (120):  "Alzo gli occhi verso i monti:  da dove mi verrà l'aiuto?". Tema del salmo è la speranza in Dio, che preserva il fedele da ogni male. La forma musicale qui è quella della fuga su un tema tessuto da triadi di si minore. L'esposizione è eseguita solo dagli archi; nello sviluppo si unisce anche il coro:  la struttura polifonica della partitura d'orchestra si alterna a brevi frasi del coro a cappella, scritte secondo il sistema omofonico-armonico e eseguite più lentamente che la musica dell'orchestra.
La terza parte, scritta sul testo del Salmo 137 (136) ("Sui fiumi di Babilonia, là sedevamo piangendo al ricordo di Sion"), rappresenta il culmine lirico della sinfonia. Il salmo descrive la tragica sorte del popolo ebraico durante la prigionia babilonese. I temi fondamentali del salmo sono la nostalgia della patria perduta, il giuramento di fedeltà alla terra dei padri, i ricordi dei canti della terra natale. Questa parte della sinfonia è composta nella forma del canto strofico. All'orchestra si aggiunge un'arpa, in accordo col testo del salmo ("Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre").
Con la quarta parte cambia il carattere della sinfonia:  i sentimenti di tristezza e nostalgia si risolvono nella lode trionfale a Dio. A base del testo sono le parole del Salmo 135 (134):  "Lodate il nome del Signore, lodatelo, servi del Signore, voi che state nella casa del Signore, negli atri della casa del nostro Dio". Se nelle prime due parti della sinfonia prevaleva l'orchestra, in questa quarta parte domina il coro. Le voci maschili e quelle femminili cantano ad antifona.
La quinta parte della sinfonia unisce gli ultimi tre Salmi del salterio:  148, 149 e 150. Le voci del coro si uniscono in un recitativo che il coro maschile e quello femminile cantano all'ottava, accompagnati dall'orchestra. Il coro scandisce le parole del salmo, salendo verso l'acuto a ogni nuova frase. Le parole del salmo 150 menzionano strumenti musicali che suonano nel momento in cui vengono nominati:  alle parole "Lodatelo con squilli di tromba" risuonano gli ottoni, dopo "lodatelo con timpani e danze" suonano le percussioni, dopo "lodatelo sulle corde e con l'organo" all'orchestra si unisce appunto l'organo. Nelle battute finali della sinfonia si riprende la Passacaglia della prima parte, ma ciò che era in re minore all'inizio dell'opera diventa re maggiore, col conseguente ribaltamento completo della gamma emotiva. La sinfonia si conclude con un ripetuto Alleluia.


(©L'Osservatore Romano - 20 maggio 2010)
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DISCORSO DEL SANTO PADRE

Venerabili Fratelli, Illustri Signori e Signore, Cari fratelli e sorelle,

abbiamo ascoltato poc’anzi, in una sublime melodia, le parole del Salmo 135, che ben interpretano i nostri sentimenti di lode e di gratitudine al Signore, come anche la nostra intensa gioia interiore per questo momento di incontro e di amicizia con i cari Fratelli del Patriarcato di Mosca. In occasione del mio compleanno e del V anniversario della mia elezione a Successore di Pietro, Sua Santità Kirill I, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, ha voluto offrirmi, insieme alle graditissime parole del Suo Messaggio, questo straordinario momento musicale, presentato dal Metropolita Hilarion di Volokolamsk, Presidente del Dipartimento delle Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca, nonché autore della Sinfonia appena eseguita.

La mia profonda gratitudine, perciò, va innanzitutto a Sua Santità il Patriarca Kirill. A Lui rivolgo il mio più fraterno e cordiale saluto, esprimendo vivamente l’auspicio che la lode al Signore e l’impegno per il progresso della pace e della concordia tra i popoli ci accomunino sempre più e ci facciano crescere nella sintonia degli intenti e nell’armonia delle azioni. Ringrazio, quindi, di vero cuore il Metropolita Hilarion, per il saluto che tanto gentilmente ha voluto rivolgermi e per il suo costante impegno ecumenico, congratulandomi con Lui per la sua creatività artistica, che abbiamo avuto modo di apprezzare.

Con Lui saluto con viva simpatia la Delegazione del Patriarcato di Mosca e gli illustri rappresentanti del Governo della Federazione Russa. Rivolgo il mio cordiale saluto ai Signori Cardinali e ai Vescovi qui presenti, in particolare al Signor Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, e a Mons. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che hanno organizzato, con i loro Dicasteri e in stretta collaborazione con i rappresentanti del Patriarcato, le “Giornate della cultura e della spiritualità russa in Vaticano”. Saluto, poi, gli illustri Ambasciatori, le distinte Autorità e tutti voi, cari amici, fratelli e sorelle, in particolar modo le comunità russe presenti a Roma e in Italia, che partecipano a questo momento di gioia e di festa.

A suggellare questa occasione in modo davvero eccezionale e suggestivo è stata chiamata la musica, la musica della Russia di ieri e di oggi, propostaci con grande maestria dall’Orchestra Nazionale Russa, diretta dal maestro Carlo Ponti, dal Coro Sinodale di Mosca, dalla Cappella dei Corni di Pietroburgo. Rivolgo un grazie vivissimo a tutti gli artisti per il talento, l’impegno e la passione con cui propongono all’attenzione di tutto il mondo i capolavori della tradizione musicale russa. In queste opere, di cui oggi abbiamo ascoltato un significativo saggio, è presente in modo profondo l’anima del popolo russo e con essa la fede cristiana, che trovano una straordinaria espressione proprio nella Divina Liturgia e nel canto liturgico che sempre l’accompagna. Esiste, infatti, un legame stretto, originario, tra la musica russa e il canto liturgico: è nella liturgia e dalla liturgia che quasi si sprigiona e prende avvio gran parte della creatività artistica dei musicisti russi, per dar vita a capolavori che meriterebbero una maggiore conoscenza nel mondo occidentale. Abbiamo avuto oggi la gioia di ascoltare brani di grandi artisti russi dell’ ‘800 e del‘900, come Musorgskij e Rimski-Korsakov, Čajkovskij e Rachmaninov.

Tali compositori, e quest’ultimo in particolare, hanno saputo far tesoro del ricco patrimonio musicaleliturgico della tradizione russa, rielaborandolo e armonizzandolo con motivi ed esperienze musicali dell’Occidente e più vicini alla modernità. In questa scia credo vada collocata anche l’opera del Metropolita Hilarion.

Nella musica, dunque, già si anticipa e in qualche modo si realizza il confronto, il dialogo, la sinergia tra Oriente e Occidente, come pure tra tradizione e modernità.

Proprio ad un’analoga visione unitaria e armonica dell’Europa pensava il Venerabile Giovanni Paolo II, quando, riproponendo l’immagine, suggerita da Vjačeslav Ivanovič Ivanov, dei “due polmoni” con cui bisogna ritornare a respirare, auspicava una nuova consapevolezza delle profonde e comuni radici culturali e religiose del continente europeo, senza le quali l’Europa di oggi sarebbe come priva di un’anima e comunque segnata da una visione riduttiva e parziale. Proprio per riflettere ulteriormente su queste problematiche si è svolto ieri il Simposio, organizzato dal Patriarcato di Mosca, dal Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e da quello della Cultura, sul tema: “Ortodossi e Cattolici in Europa oggi. Le radici cristiane e il comune patrimonio culturale di Oriente e Occidente”.

Come ho più volte affermato, la cultura contemporanea, e particolarmente quella europea, corre il rischio dell’amnesia, della dimenticanza e dunque dell’abbandono dello straordinario patrimonio suscitato e ispirato dalla fede cristiana, che costituisce l’ossatura essenziale della cultura europea, e non solo di essa. Le radici cristiane dell’Europa sono costituite infatti, oltre che dalla vita religiosa e dalla testimonianza di tante generazioni di credenti, anche dall’inestimabile patrimonio culturale e artistico, vanto e risorsa preziosa dei popoli e dei Paesi in cui la fede cristiana, nelle sue diverse espressioni, ha dialogato con le culture e le arti, le ha animate e ispirate, favorendo e promuovendo come non mai la creatività e il genio umano. Anche oggi tali radici sono vive e feconde, in Oriente e in Occidente, e possono, anzi devono ispirare un nuovo umanesimo, una nuova stagione di autentico progresso umano, per rispondere efficacemente alle numerose e talvolta cruciali sfide che le nostre comunità cristiane e le nostre società si trovano ad affrontare, prima fra tutte quella della secolarizzazione, che non solo spinge a prescindere da Dio e dal suo progetto, ma finisce per negare la stessa dignità umana, in vista di una società regolata solo da interessi egoistici.

Torniamo a far respirare l’Europa a pieni polmoni, a ridare anima non solo ai credenti, ma a tutti i popoli del Continente, a promuovere la fiducia e la speranza, radicandole nella millenaria esperienza di fede cristiana! In questo momento non può mancare la testimonianza coerente, generosa e coraggiosa dei credenti, perché possiamo guardare insieme al futuro comune come ad un avvenire in cui la libertà e la dignità di ogni uomo e di ogni donna siano riconosciute come valore fondamentale e sia valorizzata l’apertura al Trascendente, l’esperienza di fede come dimensione costitutiva della persona.

Nel brano di Musorgskij, intitolato L’angelo proclamò, abbiamo ascoltato le parole rivolte dall’Angelo a Maria, e quindi anche a noi: “O Genti, rallegratevi!”. Il motivo della gioia è chiaro: Cristo è risorto dal sepolcro “ed ha risuscitato i morti”. Cari fratelli e sorelle, è la gioia di Cristo Risorto che ci anima, ci incoraggia e ci sostiene nel nostro cammino di fede e di testimonianza cristiana per offrire vera gioia e solida speranza al mondo, per donare validi motivi di fiducia all’umanità, ai popoli dell’Europa, che volentieri affido alla materna e potente intercessione della Vergine Maria.
 

ЕщеразблагодарюПатриархаКирилла, митрополитаИлариона, российскихгостей, оркестр, хоры, организаторов и всех присутствующих.

[Rinnovo il mio ringraziamento al Patriarca Kirill, al Metropolita Hilarion, ai rappresentanti russi, all’orchestra, ai cori, agli organizzatori e a tutti i presenti].

Su tutti voi e sui vostri cari scendano abbondanti le benedizioni del Signore.

© Copyright 2010 – Libreria Editrice Vaticana

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