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Dopo lo schiaffo di Vienna, qual è l’agenda Schönborn?

Ultimo Aggiornamento: 26/05/2010 20:05
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22/05/2010 07:03

Dopo lo schiaffo da Vienna, anche i theocon vogliono la testa di Sodano

“Sodano deve essere rimosso e gli si deve dire di servire la chiesa con la preghiera. Tutti devono sapere che ci sono delle conseguenze per errori così scandalosi”. E’ nettissima e definitiva la presa di distanza dal decano del collegio cardinalizio, il cardinale Angelo Sodano, messa in campo da Joseph Bottum, direttore di First Things, la rivista punto di riferimento dell’area theocon americana fondata dall’ex luterano, poi sacerdote cattolico, Richard John Neuhaus. Dopo lo schiaffo a Sodano dell’arcivescovo di Vienna, Christoph Schönborn, perché a suo dire quindici anni fa insabbiò il “caso Hans Hermann Groër”, è la rivista attorno alla quale ruota uno dei gruppi di intellettuali più influenti d’America ad aprire il fuoco contro un principe della chiesa che per anni, nell’era Wojtyla, ha tenuto le redini del governo della curia romana. La colpa attribuita a Sodano è esplicita: ha coperto, ottenendo anche diversi favori finanziari, le malefatte di Marcial Maciel Degollado, “il corrotto truffatore che ha fondato la Legione di Cristo e l’associazione laica Regnum Christi”.

Attorno a First Things ci sono personalità ascoltate non solo nel mondo cattolico americano ma anche in Vaticano: c’è Michael Novak, il profeta del capitalismo democratico, e George Weigel, biografo di Papa Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, senior fellow all’Ethics and Public Policy Center di Washington. C’è Mary Ann Glendon, ex ambasciatore americana presso la Santa Sede e docente di legge nella facoltà di Giurisprudenza di Harvard. Insieme a loro, c’è Robert Royal, presidente del Faith & Reason Institute della capitale federale.

Nella critica veemente a come la curia romana ha gestito il “caso Maciel”, First Things si accoda al National Catholic Reporter, il settimanale leader dei cattolici progressisti degli Stati Uniti nel quale scrive la stella del vaticanismo americano John Allen. E’ stato il National Catholic Reporter qualche giorno fa a scrivere un articolo in due parti sulle spericolate operazioni finanziarie portate avanti dai Legionari sotto la guida Maciel. Ma, scrive Bottum, “l’articolo ha ricevuto scarsa attenzione forse perché i legami della Legione con Carlos Slim non sono stati dimostrati”. Il miliardario messicano Carlos Slim, assieme ad altri supporter di peso, è stato indicato in questi giorni da alcuni giornali tra i principali finanziatori della Legione. Si sono anche letti i nomi del produttore cinematografico Steve McEveety, di Thomas Monaghan, fondatore di Domino’s Pizza e dell’Ave Maria University in Florida, dell’ex governatore della Florida Jeb Bush e dell’ex senatore della Pennsylvania Rick Santorum.

Tra i finanziatori più volte si è anche fatto il nome di Neuhaus. Del resto fu lui nel 2002 a scrivere che le accuse contro Maciel erano “false e malevole”. Ma, spiega Bottum con tono amaro e malinconico, “Maciel ha ingannato molte persone, tra cui il fondatore di questa rivista”. Scrive ancora Bottum: “L’ironia della sorte fu che Neuhaus non fece questa difesa su richiesta di Maciel, che tra l’altro non conosceva bene, ma l’ha fatta perché giovani sacerdoti della Legione gli chiesero di farla e gli dissero che Maciel era sotto un attacco falso e sleale”.

Qualcuno per il caso Maciel deve pagare. Per Bottum è Sodano il capro espiatorio: “Deve andarsene” scrive. “E’ tutto molto triste. Una lunga carriera nella chiesa non sta finendo bene. Senz’altro sarebbe più gentile proteggere Sodano e lasciare che tutto scivoli via così. Ma è lo stesso Sodano che non sembra disposto a lasciare il campo in questo modo”. E una dimostrazione di ciò, secondo Bottum, si è vista nella difesa di Benedetto XVI che Sodano ha fatto il giorno di Pasqua: “E’ con lei il popolo di Dio, che non si lascia impressionare dal ‘chiacchiericcio’ del momento” ha detto il cardinale. E poi l’affondo più duro: “Stando così le cose (Dio non voglia) se Benedetto XVI dovesse morire, le esequie funebri sarebbero guidate dal cardinale Sodano e così i telegiornali, ora dopo ora, tirerebbero fuori tutto quello che adesso viene associato al suo nome”.

http://www.paolorodari.com/

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