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I colloqui dottrinali visti dalla Fraternità San Pio X

Ultimo Aggiornamento: 15/07/2010 20:46
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15/07/2010 20:46

I colloqui dottrinali visti dalla Fraternità San Pio X

Il vescovo Williamson, reso tristemente famoso per le sue frasi infelici sull'Olocausto, ha ricevuto dal Superiore della Fraternità la consegna del silenzio e non ha quindi più il suo blog. Ma poiché non ha l'aria d'essere uno spirito molto condiscendente, non può fare a meno di gestire quanto meno una newsletter, inviata per posta elettronica a selezionati destinatari. E volete voi che Messainlatino.it non la riceva? Spesso, anzi quasi sempre, si tratta delle enormità di scarso interesse che ci si aspettano da lui (ma tranquilli: non parla più di camere a gas), sia pure condite con una certa dose di levità e di umorismo very british. Ma questa volta la sua lettera offre informazioni e notizie di rilievo che ci consentono di gettare uno sguardo dietro le quinte su come sono vissuti i colloqui dottrinali da parte lefebvriana. Ecco qua (la traduzione è quella ufficiale della newsletter di mons. Williamson):


Molte anime cattoliche attualmente preoccupate per i colloqui in corso tra Roma e la Fraternità San Pio X [mons Williamson in testa, che di questi colloqui era fiero avversario, tanto da far sospettare che il suo comportamento passato fosse proprio una mina contro il ravvicinamento con Roma; ma sorvoliamo...] potrebbero essere alquanto rassicurate se potessero sentire, come ho fatto io due mesi fa, il Vescovo de Galarreta, che ha esposto le sue ragioni circa il perché questi colloqui dovrebbero procedere fino al termine prefissato (ma non oltre) [qual è?]. Egli dice che essi presentano rischi limitati e diversi vantaggi.

Dopo l'incontro introduttivo dello scorso ottobre, i colloqui veri e propri si sono svolti a gennaio, marzo e maggio di quest'anno. Ogni incontro ha un prima, un durante e un dopo. Per prima cosa, il gruppo dei quattro rappresentanti della FSSPX presenta ai quattro teologi romani una dichiarazione della dottrina cattolica relativa alla questione in oggetto, insieme con i problemi sollevati dalla dottrina contraria derivata dal Vaticano II. Nel corso dell'incontro, i teologi romani danno le loro risposte e la conseguente discussione orale viene registrata. In seguito, la FSSPX redige un riassunto scritto del colloquio registrato. Finora si è parlato solo della liturgia e della libertà religiosa, ma il Vescovo prevede che tutti gli altri colloqui necessari si potranno concludere con la primavera del prossimo anno.

Nel valutare questi colloqui, egli distingue tra il mero fatto del loro svolgimento e il loro contenuto. Per quanto riguarda il loro contenuto, egli dice che il gruppo della FSSPX è deluso dagli scambi orali avuti, perché, come mi ha detto un altro componente del gruppo: "Mancano di precisione teologica. Due linee di pensiero che non possono incontrarsi non producono un dialogo, quanto piuttosto due monologhi. Comunque, i teologi romani sono gentili con noi, così che gli incontri, invece che aspri, hanno il sapore di maionese. Noi diciamo quello che pensiamo. Non ci facciamo alcuna illusione." Ma il Vescovo dice che i resoconti scritti di questi colloqui, di prima e dopo gli incontri, costituiranno un prezioso dossier per delimitare gli errori conciliari rispetto alla Verità Cattolica, e per cogliere l'ultima evoluzione di tali errori. "Fin dai tempi di Giovanni Paolo II essi sono divenuti più sottili", dice il Vescovo.

Per quanto riguarda il mero fatto dei colloqui, il Vescovo vede diversi ulteriori vantaggi. Innanzitutto, è buona cosa che i teologi romani abbiano conosciuto i rappresentanti della FSSPX, e viceversa - tali contatti possono vanificare molto del "fumo e degli specchi deformanti", tanto amati dal Diavolo per imbrogliare la gente. Il vescovo non vede un gran pericolo nei contatti, perché, egli dice, questi particolari teologi romani non sono perversi, ed è chiaro da dove vengono e dove vogliono andare. In secondo luogo, il semplice fatto che Roma, al più alto livello, stia discutendo seriamente di dottrina con la FSSPX, dà ad essa credito agli occhi di molti importanti sacerdoti di buona volontà, altrimenti inaccessibili per la Tradizione. E in terzo luogo, alcuni dei migliori cervelli di Roma si trovano ogni tanto bloccati nel loro pensare abituale dagli antichi argomenti riproposti loro dalla FSSPX. In altre parole la Verità Cattolica sarà pure all'inizio, ma in definitiva ha ripreso ad imporsi nuovamente.

Cari lettori, dobbiamo avere pazienza, e una fiducia sconfinata nella Provvidenza di Dio - dopo tutto, è la Sua Chiesa! E preghiamo la Madre di Dio che mantenga in ciascuno di noi l'amore per quella Verità che sola può salvare le nostre anime, e senza la quale non si può ripristinare l'Autorità Cattolica.

Kyrie eleison.

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