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Gheddafi e l'Europa islamica del 2050. Il TG1: "E' una provocazione". Invece è una tragica profezia.

Ultimo Aggiornamento: 01/09/2010 13:25
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30/08/2010 06:55

Gheddafi e l'Europa islamica del 2050. Il TG1: "E' una provocazione". Invece è una tragica profezia.

La buona Oriana Fallaci è stata una Cassandra. E ora il momento è arrivato.
Appreso dal TG1 di oggi, alle 20.00
Gheddafi è a Roma in visita ufficiale, quindi politica. Ma cerca di far proseliti tra le tante hostes presenti alla sua lezione sul Corano (ma qual è poi il motivo di queste lezioni?)
Accoglie la conversione di 3 ragazze.
(ah, per inciso, se noi provassimo a fare una cosa del genere in Libia?)
Questo conferma quanto per l'islam la politica (come altro ambito della vita musulmana) è strattamente connessa con la relgione.
E poi rilancia quella che il TG1 considera, ingenuamente, solo una provocazione.
Invece no, non è una provocazione. Il Colonello afferma nuovamente: l'islam sarà la religione dell'Europa tra qualche decennio. E ahinoi, ha ragione.
Non siamo noi a dirlo in un eccesso di pessimismo esistenziale.
Lo dicono e lo confermano studiosi di demografia e di leggi socio-storico-economiche.
Il video che riproponiamo presenta un'analisi scientifica condotta coi dati alla mano elaborati secondo i criteri scientifici della demografia.
Nel reportage si prende atto non tanto della sconfitta della Cristianità (a cui l'Europa sembra inesorabilmente destinata ad andare in contro) ma l'ineluttabile scomparsa della cultura europea (o meglio occidentale, visto che viene presa in considerazione anche la situazione oltreoceano) nel suo più ampio concetto.
Cristiani! Preti e laici! O anche solo Europei: svegliamoci e facciamo qualcosa (con fermezza, mossi da spirito di autoconservazione e sentimento di orgoglio, ma senza violenza, ben inteso)!
Non vogliamo che i nostri figli siano "sottomessi" (islam vuol proprio dire sottomissione) a casa propria! Da una religione così "invadente e intollerante".
Leggete: 7 minuti del vostro tempo, per sapere quello che non è mai stato detto. Fin ora.
E sul sito del quotidiano on line laRepubblica.it (link) il video con la testimonianza di una delle ragazze che, ignare, son state assunte per assistere compiacenti alle lezioni sul corano di Gheddafi, che le ha ripetutamente esortate alla conversione.





Messainlatino
[Modificato da S_Daniele 30/08/2010 07:01]
30/08/2010 12:31

Nn posso fare copia incolla....cmq Gheddaffi oggi a Roma e' gia' uscito con le sue esternazioni su Europa islamizzata...sic!
Preghiamo perche' qto nn avvenga ...perche' l'Europa,e' storia,e' cristiana....
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01/09/2010 12:58

Avvenire: "Europa islamica nel 2050? Previsione non campata in aria." avverte p. Samil Khalil S.I., "Dobbiamo svegliarci!"

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Dopo che il Papa è stato "respinto" (se pur prima invitato) dall'Università LaSapienza di Roma, perchè ritenuto ospite sgradito da alcuni studentelli che avevano protestato in nome di una pretesa lesione al becero laicismo, ecco che nessuno ha alzato un grido per le violazioni del laicismo/laicità, impunemente commesse dalle lezioni sul corano e dalle esortazioni alla conversione, tenute da Gheddafi.
Lezioni tenute, non richieste, nel corso di un viaggio politico.

E il laicismo? O meglio, se preferite, la laicità tanto amata e difesa, questa volta non sarebbe stata violata? E gli studentelli de LaSapienza, dov'erano, questa volta?


Forse a godersi la parata dei cavalli berberi in onore dell'ospite? I paladini del libero pensiero, del pensiero scevro da ogni malefica e oscurantista influenza clericale, dov'erano? (sarebbe ironico scoprire che alcune delle hostess assunte per compiacere il Colonnello e formare l'auditorio alle sue lezioni, siano studentesse universitarie della Sapienza e che magari hanno protestato anch'esse per la visita del Papa).
Nessuna protesta formale. Solo poche le critiche dal mondo politico: ottima quella del ministro Carfagna che diserta la cena insieme con il ministro Meloni, che denuncia: «Fastidiosi i suoi continui richiami alle nostre ragazze». Il Leghista Zaia reagisce: «Vada a islamizzare a casa sua». E anche la stampa araba lo critica: «Uno sbaglio le lezioni del colonnello sull'Islam».
Ieri proteste davanti alla Caserma di Tor di Quinto: ragazze e ragazzi qualunque hanno sfilato con un libro in mano, di donne che hanno contribuito alla cultura italiana.
Oggi la
Padania titola: "
L'Europa sia cristiana" Il quotidiano della LegaNord ha preso posizione dopo la visita di Gheddafi in Italia e le sue esternazioni sull’Islam. Il professor Del Valle spiega: «Il rischio concreto si chiama Turchia, vero cavallo di Troia dell’espansione islamica». Il quotidiano sintetizza la posizione del Carroccio dopo le frasi del Colonnello: «Si preoccupi di garantire in Libia i diritti di cui gode lui ogni volta che viene nel nostro Paese».
Su FaceBook è nato un gruppo, fondato da Gioventù Cristiana, chiamato: L’Europa è cristiana, non musulmana (con già quasi 1700 amici in meno di 24 ore).
.
Attesa (se pur timida) ed esplicita presa di posizione del giornale dei Vescovi italiani, contro lo show di Gheddafi che, nel suo fondo, il direttore Marco Tarquinio (nella foto) definisce, giustamente, "incresciosa messa in scena", riferendosi all'inopportuno e urtante "spettacolo di proselitismo" del Colonnello.
Chi volesse leggere l'articolo che, dopo considerazioni all'insegna del politicamente corretto e del buonismo "interculturale", passa a rivolgere opportune critiche per i fatti stigmatizzati con dispiaciute considerazioni, può trovarlo nella versione integrale sul sito del quotidiano Avvenire.it.

L'editoriale termina con una chiosa, che suona come stilettata inferta ai tanto spavaldi (quanto "ignoranti") sostenitori dell'islam moderato (che non separa politica dalla religione) e quelli fieri della "laicità" dello Stato.


Proponiamo alcune frasi, tratte dall'articolo di fondo del quotidiano di oggi (31.08.2010)

"...Ma anche con momenti incresciosi e urtanti. Come l’incontro per una sessione di propaganda islamica (a sfondo addirittura europeo) tra il leader libico e hostess appositamente reclutate. Messa in scena organizzata, quasi di soppiatto, un anno fa e questa volta lanciata, invece, come spettacolare prologo agli incontri più strettamente politici con le autorità italiane.
Viene da chiedersi – e tanti, in effetti, se lo sono chiesti – a quale leader d’un Paese di tradizione e maggioranza cristiana sarebbe stato concesso di predicare e battezzare in un Paese di tradizione e maggioranza islamica. Anche se è una domanda insensata. Prima di tutto, perché ai politici cristiani mai verrebbe in mente di farlo e, subito dopo, perché neanche a preti e missionari cristiani viene consentito di farlo mentre ai cristiani semplici (che siano lì per lavori servili o per affari o per prestazioni professionali qualificate) è addirittura interdetto – tranne che in poche eccezioni – di proclamarsi tali a parole e segni.
Nella tollerante e pluralista Italia, in questo nostro Paese di profonde e vive radici cristiane e capace di una positiva laicità, nella Roma cattolica, Gheddafi ha potuto invece fare deliberato spettacolo di «proselitismo» (anche grazie a un TG pubblico incredibilmente servizievole e disposto a far spiegare alle otto di sera della domenica che il colonnello ha esercitato il «dovere» di «ogni musulmano: convertire» gli altri). Non sapremmo dire in quanti altri Paesi tutto questo avrebbe avuto luogo o, in ogni caso, avrebbe avuto spropositata (e stolida) eco.
Probabilmente è stato un boomerang, una dimostrazione di quanto possano confondersi persino in certo islam giudicato non (più) estremista piano politico e piano religioso. Certamente è stata una lezione. Magari pure per i suonatori professionisti di allarmi sulla laicità insidiata..."
Marco Tarquinio. - Copyright 2010 © Avvenire.

*
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Ma il "pezzo" più significativo che vogliamo segnalare è questa intervista che, con l'autorevolezza del professore p. Khalil Samir, S.I.

Egiziano, famoso esperto di islam, riporta la giusta attenzione su quelle affermazioni di Gheddafi che, davvero troppo provocatorie, son troppo sottovalutate. "Vanno prese sul serio", avverte, "non son campate in aria".

Il padre gesuita è serio, lancia un allarme a tutti i cristiani di buona volontà e un monito ai governanti!

Le sue considerazioni sono gravi e fanno riflettere anche sull'eventuale (e da noi temuta) ingresso della Turchia in Europa: "I demografi prevedono che entro il 2050 un quarto della popolazione europea sarà islamica. Se il trend non cambia l’Europa un giorno si ritroverà abitata in maggioranza da musulmani. E di fatto, se la Turchia entrerà nella Ue, ciò significherà che un grosso pezzo del mondo islamico, almeno a livello sociologico, farà parte dell’Europa. C’è poi il fattore culturale: nel nostro continente diminuisce progressivamente la pratica cristiana, dilaga l’indifferentismo religioso ed il cristianesimo viene spesso deriso e osteggiato mentre l’islam diventa sempre più propagandistico e intollerante." (confermando la terribile previsione diffusa col video al nostro post).

La sua origine egiziana, e la sua appartenenza alla Compagnia (non certo tradizionalisa chiusa al dialogo interreligioso) proteggono la figura autorevole di p. Khalil Samir da ogni eventuale pregiudizio nei suoi confronti. Sa quello che dice, in modo competente ed obiettivo, ahinoi!E questo rende più convincenti e pesanti le sue considerazioni. E il suo grido: "Dobbiamo svegliarci: quale Europa vogliamo?"

[il sottolineato e il grassetto son nostri.]
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Avvenire - 31 agosto 2010
IL RAIS A ROMA di Luigi Geninazzi. (
link)
.
«Gheddafi e Islam? Va preso sul serio»

[...] «Lo spettacolo sarà anche un po’ ridicolo ma quel che ha detto Gheddafi a proposito di una futura Europa musulmana va preso terribilmente sul serio». È l’opinione di Samir Khalil Samir, islamologo di fama internazionale. Gesuita di origini egiziane, padre Samir è docente al Pontificio Istituto Orientale di Roma, alla Cattolica di Milano e all’università di Beirut, impegnato nel dialogo interreligioso e consulente del Vaticano. E sul presidente della Jiamahiria ha un giudizio molto chiaro.

Gheddafi arriva a Roma e dice che l’islam, prima o poi, sarà la religione d’Europa. Se uno andasse a Tripoli e invitasse i cittadini libici ad abbracciare il cristianesimo cosa succederebbe?
"Scoppierebbe il finimondo ed il malcapitato predicatore verrebbe immediatamente arrestato e condannato per il reato di proselitismo. In Libia, così come in ogni altro Paese islamico, non ci puoi neanche metter piede se sei sospettato di voler esercitare un’attività missionaria. Ma quel che è vietato ai cristiani è un dovere per i musulmani. Non soltanto per i singoli credenti ma anche per gli Stati. [...]"

Qualcuno la considera una buffonata, qualche altro una provocazione. Lei come la vede?
"Iniziamo col dire che Gheddafi è abituato a tenere simili discorsi. L’ultima volta l’ha fatto davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 23 settembre dello scorso anno. [...] i popoli musulmani lo ammirano perchè predica il Corano a tutto il mondo.[...] Nei suoi incontri romani ha affermato che l’islam è l’ultima religione rivelata e che per questo ha cancellato il giudaismo e il cristianesimo. Nessun musulmano lo può contraddire."

Ma ha pure aggiunto che l’Europa è destinata a diventare islamica. Va preso sul serio?

"Diciamo che si tratta di una previsione non certo campata in aria. Ed io starei attento a liquidarla come una boutade di poco conto. Guardiamo ai fatti. Gli europei hanno un tasso di natalità molto basso, in media l’1,38%, vale a dire la metà di quello degli immigrati di provenienza extracomunitaria, in gran parte musulmani.

I demografi prevedono che entro il 2050 un quarto della popolazione europea sarà islamica. Se il trend non cambia l’Europa un giorno si ritroverà abitata in maggioranza da musulmani. E di fatto, se la Turchia entrerà nella Ue, ciò significherà che un grosso pezzo del mondo islamico, almeno a livello sociologico, farà parte dell’Europa. C’è poi il fattore culturale: nel nostro continente diminuisce progressivamente la pratica cristiana, dilaga l’indifferentismo religioso ed il cristianesimo viene spesso deriso e osteggiato mentre l’islam diventa sempre più propagandistico e intollerante."

Mentre noi, permettendo a Gheddafi di tenere il suo discorso a Roma, abbiamo dato una bella dimostrazione di tolleranza...
"È così, e lo dico senza alcuna ironia. Anche se mi permetto di notare che Roma non è Hyde Park ma la capitale del cattolicesimo. Io penso che dobbiamo fare i conti con la provocazione lanciata da Gheddafi. Dobbiamo svegliarci: qual è l’Europa che vogliamo? Ha un valore e un’influenza solo economica?"

Forse è proprio per questo che Gheddafi a Roma può dire quel che vuole sull’islam: la Libia è un importante partner economico dell’Italia, meglio non contrariarla...
"Capisco queste considerazioni, ma dobbiamo agire con coerenza. Non possiamo riempirci continuamente la bocca di belle parole sui diritti umani quando ci rivolgiamo all’interno dell’Europa, e poi far finta di niente con un capo di Stato straniero che è al potere da 41 anni e spesso ha mostrato disprezzo per i dirtti fondamentali della persona umana. Lo ha dimostrato anche recentemente con centinaia di eritrei rinchiusi nei campi di detenzione. Lui non parla solo di affari, si atteggia a predicatore dell’islam. Qualcuno gli faccia notare che per noi gli affari non sono tutto."
Luigi Geninazzi -
Copyright 2010 © Avvenire
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sulla vita di p. Samir si veda wikipedia.
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"Cristiani, reagite alla sfida dell'islam!"; è il grido di allarme echeggiato al Sinodo Europeo dei Vescovo tenuto in Vaticano nell'ottobre del 1999.
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Sullo stesso delicato e serio argomento, si porta all'attenzione dei lettori anche quest'altra intervista del 2004 a p. Samil Khalil, e quelle collegate, sul sito di CulturaCattolica.it fonte Avvenire.
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Per un'analisi del fenomeno rapporto Islam-Cristianesimo si legga qui, con buona pace dei sostenitori del dialogo forzato e impossibile, in nome dello "stesso" Dio (che stesso non è affatto!). "Non dialogo, ma rispetto" dice Benedetto XVI.

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01/09/2010 13:25

il beduino ha levato le tende. L'Italia pur umiliata esulta.


Gheddafi se ne va. L'Italia  resta umiliata. Berlusconi era palesemente contrariato. Lo sarà di più quando vedrà il prossimo sondaggio. Adios, Colonnello: la prossima volta insieme ai cavalli si porti via anche il Cavaliere








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