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BOHEMIAN CLUB: OVVERO COME NASCONDERE UNA NOTIZIA, DANDOLA.

Ultimo Aggiornamento: 01/09/2010 13:19
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01/09/2010 13:17

BOHEMIAN CLUB: OVVERO COME NASCONDERE UNA NOTIZIA, DANDOLA.


Il 30 luglio 2010 Repubblica da alle stampe uno strano articolo, a firma di Vittorio Zucconi, intitolato "I Grandi vecchi d' America nel campeggio dei misteri" corredata da foto piuttosto insignificanti. Leggiamolo insieme...

[Continua:]

I Grandi vecchi d' America nel campeggio dei misteri

Repubblica — 30 luglio 2010 sezione: PRIMA PAGINA
-Il raduno dei Vip dove tornano bambini i potenti d'America-
WASHINGTON: Il campeggio per i vecchi bambini del potere americano celebra anche in questo luglio, come tutte le estati, il rito misterioso dei maschi americani di successo, reclusi fra le stupende sequoie della California. E rinfocola il sospetto che qui, nella terra del vinoe delle foreste, tra colossali sbronze, falò rituali e spettacolini di varietà in "drag", in abbigliamento femminile, si decidano i destini del mondo. Si chiama il «Bohemian Club» e da 138 anni, da quando un gruppo di giornalisti californiani che volevano celebrare loro stessi e il loro scapigliato (oltre che precario) stile di vita appunto da boheme lo fondarono, raccoglie ogni estate gli illuminati, gli illustri e gli illusi di essere qualcuno. Signori, sempre e soltanto maschietti, « no women allowed », niente femminucce, che rivivono quella giovinezza da matricole universitarie che non hanno più e coltivano quelle relazioni che hanno ancora e devono riattizzare.E ogni anno pochi e sempre più disperati attivisti californiani che leggono complotti sotto ogni sasso, e i giornali come il New York Times che li marca a uomo tutte le estati, riscoprono questo camping fintamente rustico, nella foresta di Sonoma in California, dove si ritrovano i Nixon e i Kissinger, i Rockefeller e i Bush padre e figlio - che non si perderebbero mai una società segreta dai tempi del circolo del «Teschio e ossa» a Yale - i Reagan e i luminari del giornalismo come Cronkite, ripropondendo la stessa domanda: è un campeggio per maturi goliardi in cerca di evasione dalla macina delle loro responsabilità quotidiane o è una tresca alla Dan Brown ordita per dominare il mondo? Sono quel supergoverno di "Grandi Vecchi" senza lacci e lacciuoli costituzionali che tutti gli aspiranti despoti sognano, o sono una banda leggermente patetica, che per distrarsi dal proprio mondo arde "fogarazze" felliniane rituali chiamate «la Cremazione delle Nostre Cure»? E giura, per statuto, di «non tessere tele di ragno», cioè di non usare il campeggio per fare affari o decidere le sorti del mondo, sotto gli occhi delle civette vere nella foresta e di quella scolpita nel simbolo del clan? Per molti anni, lungo la strada che conduce al camping di Monte Rio e che è stata chiamata, molto poco iniziaticamente, «Bohemian Highway» forse per evitare ai cospiratori più anziani e rimbambiti di perdersi, picchetti di attivisti antinucleari, anticapitalisti, antiimperialisti, antimaschilisti, accompagnavano il corteo di automobili pregiate verso il traguardo, densi e rumorosi come tifosi sulle salite del Tour o del Giro. L' ultima fiammata si riaccese dopo l' 11 settembre, quando naturalmente la cricca dei Bohemien fu accusata di avere concepito e partorito l' attentato mostruoso, accusa alla quale Bill Clinton, che del gruppo non fa parte, rispose con ironia: «Se pensate che un gruppo di vecchi repubblicani suonati, che si mettono nudi per grattarsi la schiena contro la cortecce delle sequoie come gli orsi e per inciuccarsi, possano ordire una trama del genere, sopravvalutate i repubblicani». Esagerava, il polemico Bubba Clinton. Anche oggi che i picchetti sono ridotti a un paio di barbuti "boia chi molla" con troppo tempo libero e anche la mamma delle proteste, Ms. Moore, un' anziana signora della vicina Sonoma, si dedica ad altre cause per salvare il mondo, non sono soltanto «vecchi repubblicani» un po' rincoglioniti i soci del Club ammessi, nel caso qualcuno fosse interessato, dopo 15 anni in lista d' attesa. Fra i confortevoli bungalow sparpagliati nella foresta incantata dei più alti alberi della Terra, protetti da cartelli che intimano di « keep out », di stare alla larga, e da poliziotti privati, serviti da valletti che circolano con Chardonnay ghiacciato nei secchielli, canapè e acqua di sorgente - niente fuochi accesi strofinando zeppette e sacchi a pelo per questi boy scout del potere - si aggirano non soltanto vecchi arnesi della reazione. Si potevano e si possono incontrare sinceri democratici, come il governatore della California, il democraticissimo Pat Brown senior o il columnist piuttosto antirepubblicano del Washington Post, Broder, o l' insospettabile di simpatie destrorse Walter Cronkite. Negli elenchi di ieri e di oggi, meno di tremila ammessi in oltre un secolo, ci si trova addirittura Pietro Mascagni, l' autore della «Cavalleria», o Mark Twain, lo scrittore che nessuno sospettò mai di pulsioni carbonare. Il Club ora ha anche un addetto alle pubbliche relazioni che smentisce ogni teoria complottista: «Noi cerchiamo soci di chiara fama. Se siete un grande violinista, fate domandae vi accetteremo». Ma se il lamento di un violino tra le sequoie è una bella immagine da moderna Arcadia, quella che interessa di più ai campeggiatori è la possibilità di incrociare per i sentieri ombrosi un ex o futuro presidente, un super finanziere come William Draper, il presidente della gigantesca società mondiale di ingegneria Bechtel, un lobbista di prima grandezza, addirittura un capo della Cia come Bill Casey, un ministro in carica come erano i Weinberger (Difesa) o Schulz (Esteri), tutti quasi sempre seminudi («Nudi, mai!», s' indigna l' ufficio stampa) dunque un po' indifesi di fronte agli attaccabottoni e alle zanzare. Un simile buffet di potere, fra i 154 ospiti di quest' anno, offre notevoli incentivi a violare il divieto contro la tessitura, il networking degli interessi parte fondamentale del successo politicoe personale in un' America dove vige il motto: «Non è quel che conosci, ma chi conosci» a importare. Vanno per rilassarsi, per dimenticare le loro opprimenti e a volte planetarie cure quotidiane, come era per Kissinger quando era ancora importante, stare lontani dalle femmine, soprattutto dalle gentili consorti, che di quelle pressioni quotidiane fanno parte, organizzare buffi cortei in costume con cappucci e stracci e alla fine sketch comici musicali truccati e travestiti da sciantose, lasciando quel vaghissimo retrogusto di omosessualità latente che spesso accompagna questi club « for men only ». Il pericolo, per il camping di anziani e formidabili goliardi in California, più che il parto di piani mostruosi alla «Goldfinger» è che si pietrifichino il fegato, nella terra del vino, lontani da mogli e medici; è che anche il mistero sinistro, l' atmosfera da occultismo di potere che lo circondava e che eccitava la fantasia di chi non poteva entrarci, come un tempo circondava la mitica Commissione Trilaterale e ancora aleggia attorno agli incontri del Gruppo di Bilderberg, svaniscano nella noia di tutti i camping forzati. E nella constatazione che sicuramente proprio loro, se sono così importanti, hanno già chiarissima, che gente di questo calibro non abbia bisogno di raccogliersi tra le sequoie e di strofinare la schiena tormentata dai pungiglioni contro le cortecce per decidere le sorti del mondo, se proprio vogliono. Essendo, questo mondo, già loro. - VITTORIO ZUCCONI
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Non sfuggirà il tono da "burletta", minimizzante, tendente a dare a tutto questo stranissimo affare un'aura di goliardia fuori tempo massimo. Ciò che è invece curioso è che di questo affaire si parla da decenni negli ambienti sprezzantemente considerati "complottisti" sempre, puntualmente derisi dalle pagine dei più "quotati" quotidiani nazionali ed esteri.

Invece, il 30 luglio Repubblica si "sveglia"!
Ma (come dubitarne?) non agiva sua sponte, semplicemente rispondeva ad una "chiamata" d'oltreoceano che finalmente dava la via alla trattazione dell'argomento, ed esattamente nei termini stabiliti. L'articolo di Zucconi è infatti la fotocopia dell'originale pubblicato dal New York Times qualche settimana prima (
Redwoods Hideaway for the Elite Goes On, but Protest Days Fade) e corredato da foto che al limite danno l'idea di un esclusivo villaggio vacanze. Delle foto riportate dal NYT Zucconi fa addirittura una cernita, mostrando agli italiani solo le più insignificanti, come questa:
Dell'articolo invece riporta tesi e stile, ecco un esempio dell'originale:
«Call them crazy, but the protesters still believed that if you corral thousands of privileged men and throw in some fine wine and a few s’mores, they cannot help but make valuable connections and, occasionally, public policy.» (trad: «Chiamateli pazzi, ma i contestatori continuano a pensare che se migliaia di privilegiati si riuniscono per bere del buon vino e farsi dei toast, questo non può che servire a fare conoscenze e, se capita, politica.»)

Quanto sia 'innocuo' e 'simpatico' questo Club lo lasciamo decidere a voi, magari dopo che avrete visto un pò delle foto che Zucconi, prudentemente, ha pensato di NON farvi vedere... ecco intanto cosa dice del "Club" la (decisamente) non-complottista Wikipedia:

Il Bohemian Club è una organizzazione fondata nel 1872 a San Francisco da un gruppo di giornalisti. Nel 1891 l'organizzazione spostò parte della sua attività nell'omonimo "Bohemian Grove", un bosco di sequoie esteso circa 1000 ettari e sito a Monte Rio, in California, di proprietà del club ufficialmente dal 1901.

Il Bohemian Grove si trova al centro di un territorio storicamente chiamato la "sacra Sonoma" e abitato dalla tribù dei Pomo.
La cosiddetta "Via della Morte" (dove i Pomo compivano riti divinatori e di cremazione) ed altri luoghi di Sonoma sono tuttora oggetto di grande interesse da parte di seguaci di riti neopagani. Queste sette attribuiscono al Bohemian Grove un singolare significato poiché credono sia posto all'incrocio di due "linee esoteriche" che collegano i principali siti sacri di Sonoma.

Il Bohemian Club organizza dal 1899 un elitario campo estivo di due settimane a cui partecipano anche migliaia di invitati, prevalentemente personaggi rilevanti del mondo politico ed economico. In questi incontri si partecipa a rituali pagani, a conferenze e a spettacoli di intrattenimento di vario genere. Il primo sabato del campo estivo si compie il tradizionale rito del "Cremation of Care" (traducibile con "cremazione dell'intento") chiaramente di origine occulta: una processione funebre a lume di torcia con uomini vestiti di rosso e con legni appuntiti addosso che concludono il rito con l'apertura di una bara contenente uno scheletro nero di legno vestito da donna, rappresentante appunto il "Care".

Tra i manufatti presenti nel Bohemian Grove il più rilevante è un enorme gufo stilizzato alto circa 15 metri attorno al quale si svolgono tutti i riti. Il gufo, chiamato Moloch, è anche presente nel logo del Bohemian Club e su altri edifici presenti nel bosco. Moloch è una antica divinità pagana a cui era dedicato un culto che prevedeva anche sacrifici umani. Il famoso anchorman della CBS Walter Cronkite ha eccezionalmente prestato la voce al gufo per i rituali.

Personaggi famosi
Tra i "bohemian" più noti troviamo personaggi del calibro di David Rockfeller, Henry Kissinger, Rupert Murdoch, Alan Greenspan, Stephen Bechtel, William F. Buckley Jr..

Anche presidenti degli Stati Uniti (prevalentemente repubblicani) sono stati membri del Club come Herbert Hoover (che lo definì ""the greatest men's party on Earth"), Dwight Eisenhower, Richard Nixon, Gerald Ford, Ronald Reagan, Bill Clinton, George Bush Senior, George Bush Junior. Tra i politici ospiti del Bohemian Grove si possono citare Dick Cheney, Colin Powell, Donald Rumsfeld, George Shultz, Karl Rove, Al Gore, Newt Gingrich, Tony Blair, Jack Kemp, Caspar Weinberger, Shimon Peres, Helmut Schmidt, Michel Rocard, James Baker.

Nell'estate del 2006 tra i circa 250 invitati erano presenti Rupert Murdoch, Tony Blair, Shimon Peres, Bill Cinton, Al Gore, Newt Gingrich, Colin Powell, Arnold Schwarzenegger, George Shultz, Phil Angelides, Billy Beane, Lawrence Summers, Bono.

Notiamo subito tutti come al club dunque non accedano solo "repubblicani rincoglioniti" ma anche i massimi esponenti della nomenclatura progressista, compreso Clinton (che Zucconi ci dice invece essere 'estraneo' al club) e (come-poteva-mancare) il solito Bono Vox... e come il tono della descrizione di Wikipedia dia poco spazio a simpatiche goliardate, puntando invece direttamente sul contenuto rituale, esoterico e "sacrificale" di tali "riunioni".
Ecco qualche foto fra le tantissime che si possono trovare in rete relative alla storia ed alla attualità di questo particolarissimo 'circolo', lascio a voi ogni eventuale approfondimento...:

Dunque, se non fosse ancora chiaro, a cosa servono articoli come quello di Zucconi?
Qualche sera fa, in riva all'Arno, un caro amico, persona colta e attenta, rispondeva ad un'altro amico che lo sollecitava sul Bohemian Club: "Ah, si!! ..quei vecchi rincoglioniti repubblicani che si ritrovano in un bosco...".
Repubblica aveva ottenuto il suo scopo.

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[Modificato da S_Daniele 01/09/2010 13:19]
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