Benvenuto in Famiglia Cattolica
Famiglia Cattolica da MSN a FFZ
Gruppo dedicato ai Cattolici e a tutti quelli che vogliono conoscere la dottrina della Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica Amiamo Gesu e lo vogliamo seguire con tutto il cuore........Siamo fedeli al Magistero della Chiesa e alla Tradizione Apostolica che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre. Ti aspettiamo!!!

 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Discorso del Papa ai Vescovi cileni in visita "ad limina"

Ultimo Aggiornamento: 13/12/2008 10:11
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 11.290
Registrato il: 03/10/2008
Registrato il: 01/11/2008
Sesso: Maschile
05/12/2008 12:45

Discorso del Papa ai Vescovi cileni in visita "ad limina"


CITTA' DEL VATICANO, giovedì, 4 dicembre 2008 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito il discorso pronunciato da Benedetto XVI nel ricevere questo giovedì in udienza i Vescovi della Conferenza episcopale del Cile, in occasione della loro visita “ad limina Apostolorum”.



* * *

Signor cardinale,

Cari fratelli nell'episcopato,

1. Vi porgo il mio più cordiale benvenuto in questo incontro nel quale culmina la vostra visita ad limina e che mi ha permesso di condividere, come Successore di Pietro, gli impegni apostolici che affrontate nell'amata terra cilena.

Desidero innanzitutto ringraziare vivamente monsignor Alejandro Goi{l-cacute} Karmeli{l-cacute}, vescovo di Rancagua e presidente della Conferenza episcopale, per le cordiali parole che mi ha rivolto a nome di tutti. Esprimo anche il mio affetto e la mia riconoscenza alle vostre rispettive diocesi e a tutti i figli della Chiesa in Cile.

2. Il Signore Gesù, dopo aver trascorso la notte in preghiera, «chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli» (Lc6, 12). Egli ha scelto anche voi, cari fratelli successori degli apostoli, e rendendovi partecipi del suo amore, vi ha affidato il compito di diffondere nel mondo il suo messaggio di salvezza (cfr. Gv 15, 15).

Per questo vi invito a coltivare un'intensa vita interiore e di fede profonda, poiché nel contatto intimo con il Maestro nella preghiera maturano le iniziative pastorali migliori per rispondere ai bisogni spirituali dei fedeli e così, partendo da Dio, potremo giungere ai nostri fratelli con una parola efficace di speranza. Indubbiamente le difficoltà e gli ostacoli sono molti, ma sostenuti dalla promessa di nostro Signore, che ci assicura della sua presenza fra noi tutti i giorni fino alla fine del mondo (cfr Mt 28, 20), e dal potere del suo Spirito Santo, potremo dedicarci con gioia ed entusiasmo al grande compito di portare Cristo a tutti gli uomini con lo stesso ardore degli apostoli.

3. Quale frutto di un vasto sforzo di discernimento ecclesiale, e in sintonia con il documento conclusivo della v conferenza generale dell'episcopato dell'America Latina e dei Caraibi, tenutasi ad Aparecida, avete elaborato alcuni validi orientamenti pastorali per i prossimi quattro anni. Con essi intendete suscitare in tutti i fedeli la gioia di seguire Cristo, e anche una maggiore coscienza missionaria che permetta a tutta la comunità ecclesiale cilena di affrontare con vero impulso apostolico le sfide del momento presente.

Questa grande impresa evangelizzatrice, nella quale vi siete risolutamente impegnati, esige da tutti uno sforzo particolare di purificazione e di carità. Sapete bene che l'uomo di oggi sente l'urgente bisogno di esempi di vita veramente evangelici e coerenti. Per questo la santità di tutti i membri della Chiesa, e soprattutto dei suoi pastori, è uno dei doni più preziosi che potete offrire ai vostri fratelli. Ricordando i numerosi santi e beati della vostra terra che, con la loro meravigliosa testimonianza di fede e di dedizione al servizio dei fratelli (cfr. Orientaciones Pastorales, n. 3), sono un patrimonio non solo della Chiesa cattolica ma di tutta la società cilena, continuate a proporre instancabilmente la chiamata universale alla santità (cfr.Lumen gentium, nn. 39-42).

4. Desidero anche affidarvi in modo particolare i sacerdoti, vostri più vicini collaboratori, e vi chiedo di trasmettere loro la mia riconoscenza per la loro fedeltà al ministero ricevuto e per il lavoro costante e generoso che svolgono. Mostratevi molto vicini alle loro difficoltà e aiutateli affinché, fra le molteplici attività che riempiono la loro giornata, sappiano dare la priorità alla preghiera e alla celebrazione dell'Eucaristia, che li conforma a Gesù Cristo, sommo ed eterno sacerdote.

A tale proposito, vi incoraggio affinché non desistiate dai vostri sforzi per migliorare la qualità della formazione umana, intellettuale e spirituale dei seminaristi. È inoltre necessario potenziare la dimensione vocazionale della vita cristiana nella pastorale con i giovani, mediante un adeguato accompagnamento spirituale che permetta loro di rispondere con generosità alla chiamata di Gesù nella loro vita.

5. Conosco anche la grande opera che avete realizzato affinché i laici accettino con responsabilità e maturità le esigenze del loro battesimo, partecipando secondo la propria condizione laicale alla missione di tutta la Chiesa. Continuate a offrire loro un'adeguata educazione alla fede, come pure un contatto più assiduo con la Parola di Dio, che li porti a un maggiore impegno missionario nella loro vita. Essi hanno ricevuto come vocazione specifica la santificazione del mondo, trasformandolo dal di dentro secondo il progetto di Dio (cfr. ibidem, n. 31). Tutti i settori della società possono essere illuminati dalla luce della fede. Penso, fra le altre cose, al mondo della cultura, della scienza e della politica, alla promozione della famiglia, fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna, alla creazione di condizioni di lavoro più giuste e all'aiuto ai più bisognosi, alla tutela dell'ambiente, alla difesa della vita umana in tutte le fasi della sua esistenza e all'obbligo e al diritto dei genitori all'educazione morale e spirituale dei figli.

Un altro aspetto importante del vostro ministero che desidero raccomandarvi vivamente è l'attività caritativa delle vostre diocesi a favore dei poveri. In effetti, sull'esempio della prima comunità di discepoli (cfr. At 2, 42-44), dobbiamo cercare di far sì che la Chiesa, come famiglia di Dio, sia un luogo di aiuto reciproco (cfr. Deus caritas est, n. 32).

6. Infine, vi incoraggio a continuare a coltivare lo spirito di comunione con il Romano Pontefice e con gli altri fratelli vescovi, soprattutto all'interno della stessa Conferenza episcopale e della stessa provincia ecclesiastica. Cari fratelli, siete stati conformati «a Cristo per amare la Chiesa con l'amore di Cristo sposo» (Pastores gregis, n. 13) e per vegliare sull'unità e proteggerla. Siate dunque per tutti veri modelli e strumenti di comunione.

Nel congedarmi da voi, vi chiedo di portare ai vescovi emeriti, ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose, ai seminaristi, e anche a tutti i fedeli, il saluto del Papa e di assicurarli della sua preghiera per loro. Pongo nelle mani materne della Vergine del Carmen le vostre persone, affinché Ella vi guidi e vi aiuti a condurre a buon fine i vostri impegni apostolici, e vi imparto la Benedizione Apostolica, che estendo a tutti i vostri amati fedeli diocesani.



[Fonte: “L'Osservatore Romano”]


__________________________________________________

OFFLINE
Post: 11.290
Registrato il: 03/10/2008
Registrato il: 01/11/2008
Sesso: Maschile
13/12/2008 10:11

Discorso di Benedetto XVI ai Vescovi di Taiwan in visita "ad limina"


CITTA' DEL VATICANO, venerdì, 12 dicembre 2008 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito il discorso pronunciato da Benedetto XVI nel ricevere questo venerdì i Vescovi di Taiwan, in occasione della loro visita “ad limina Apostolorum”.




* * *

Miei cari fratelli Vescovi,

a tutti voi rivolgo saluti di pace e di gioia nel Signore Gesù. Per sua grazia, siete giunti in questa città per venerare le tombe degli Apostoli Pietro e Paolo quale segno della vostra comunione con la Chiesa a Roma, che «presiede alla comunione universale della carità» (Pastores gregis, n. 57; cfr. sant'Ignazio di Antiochia Ad romanos, 1, 1). È con questo spirito di carità che vi accolgo oggi e incoraggio i fedeli di Taiwan a perseverare nella fede, nella speranza e nell'amore.

«Consolate, consolate il mio popolo» (Is, 40, 1). Queste parole, ripetute nella liturgia ecclesiale di questa settimana, riassumono con precisione il messaggio che vi rivolgo oggi. Non siete mai soli! Uniti al Padre attraverso il Figlio e nello Spirito Santo, voi, insieme a tutti i vostri fratelli nell'Episcopato, ricevete la grazia di quella «collegialità affettiva» che vi rafforza nel predicare il Vangelo e nel prendervi cura delle necessità del gregge del Signore (cfr. Pastores gregis, n. 8). Infatti, la vostra celebrazione del 150° anniversario dell'evangelizzazione cattolica a Taiwan è un'occasione per manifestare sempre con maggiore ardore l'unione fra voi e con nostro Signore mentre promuovete il comune apostolato ecclesiale a Taiwan.

Quest'unità di mente e di cuore è resa evidente dal vostro desiderio di cooperare più efficacemente alla diffusione del Vangelo fra i non credenti e alla formazione di quanti sono già stati introdotti nella Chiesa per mezzo del Battesimo e della Confermazione. Sono lieto di constatare che continuate a coordinare una serie di istituzioni a questo scopo, ponendo la dovuta enfasi sulla parrocchia, «animatrice della catechesi ed il suo luogo privilegiato» (Catechesi tradendae, n. 67). In quanto Vescovi siete ben consapevoli dell'importanza del vostro ruolo a questo proposito. Il vostro compito di insegnare è inseparabile da quelli di santificare e governare ed è parte integrante di ciò che sant'Agostino definisce amoris officium: «l'ufficio di amore» (Sant'Agostino, In Ioannem, n. 123). A questo fine è cruciale la formazione dei sacerdoti che sono ordinati per assistervi nell'esercizio di tale «ufficio di amore» per il bene del popolo di Dio. Questi programmi devono essere permanenti cosicché i sacerdoti possano costantemente concentrarsi sul significato della loro missione e assumerla con fedeltà e generosità. Devono anche essere elaborati tenendo nella giusta considerazione la varietà di età, condizioni di vita e doveri del vostro clero.

Priorità va anche accordata alla preparazione accurata dei catechisti. Ancora una volta, è essenziale prendere in considerazione le diverse situazioni in cui operano e fornire loro le risorse necessarie affinché possano seguire l'esempio di Gesù nell'annunciare la verità in modo diretto e in un modo prontamente accessibile a tutti (cfr. Mc 4, 11). Con il loro sostegno attivo, potrete elaborare progetti catechistici ben delineati che impieghino una metodologia progressiva e graduale affinché, di anno in anno, fra la vostra gente si possa promuovere un incontro sempre più profondo con il Dio Uno e Trino.

Una catechesi efficace crea indubbiamente famiglie più solide, che a loro volta promuovono nuove vocazioni sacerdotali. Infatti, la famiglia è quella «Chiesa domestica», nella quale per la prima volta si ascolta il Vangelo di Gesù Cristo e si pratica lo stile di vita cristiano (cfr. Lumen gentium, n. 11). La Chiesa, a ogni livello, deve curare e promuovere il dono del sacerdozio cosicché giovani uomini rispondano generosamente alla chiamata del Signore a divenire operai nella sua vigna. Genitori, Pastori, responsabili parrocchiali e tutti i membri della Chiesa devono proporre ai giovani la decisione radicale di seguire Cristo, affinché nel trovarlo, trovino se stessi (cfr. Sacramentum caritatis, n. 25).

La famiglia, come sapete, è la «cellula primaria e vitale»: il prototipo per ogni livello della società (cfr. Apostolicam actuositatem, n. 11). La vostra recente Lettera Pastorale Social concern and Evagelization sottolinea l'esigenza della Chiesa di impegnarsi attivamente nella promozione della vita familiare. Fondata su un patto indissolubile, la famiglia fa sì che le persone scoprano la bontà, la bellezza e la verità cosicché possano percepire il loro destino unico e imparare come contribuire all'edificazione di una civiltà dell'amore. La vostra profonda sollecitudine per il bene delle famiglie e della società nella sua interezza, miei cari Fratelli, vi spinge ad assistere i coniugi nel preservare l'indissolubilità delle loro promesse coniugali. Non stancatevi mai di promuovere una giusta legislazione civile e politiche che tutelino la sacralità del matrimonio! Preservate questo sacramento da tutto ciò che può arrecargli danno, in particolare la deliberata soppressione della vita nelle sue fasi più vulnerabili.

Parimenti, la sollecitudine della Chiesa per i deboli la sfida a prestare particolare attenzione agli immigrati. In diverse recenti Lettere pastorali avete indicato il ruolo essenziale della parrocchia nel servire gli immigrati e nel sensibilizzare le persone sulle loro esigenze. Sono anche lieto di constatare che la Chiesa a Taiwan ha attivamente difeso leggi e politiche che tutelano i diritti umani degli immigrati. Come sapete, molti di quanti arrivano sulle vostre coste, non solo partecipano alla pienezza della comunione cattolica, ma portano con loro l'eredità culturale unica dei rispettivi luoghi d'origine. Vi incoraggio a continuare ad accoglierli con affetto affinché possano ricevere un'assidua cura pastorale che li renda certi della propria appartenenza alla «famiglia nella fede» (cfr. Gal 6, 10).

Miei cari Fratelli Vescovi, con la Provvidenza di Dio Onnipotente, siete stati scelti per vegliare su tale famiglia nella fede. Il vostro vincolo apostolico con il Successore di Pietro implica una responsabilità pastorale per la Chiesa universale in tutto il mondo. In particolare, questo significa, nel vostro caso, una sollecitudine amorevole per i cattolici nel continente, che ricordo sempre nelle mie preghiere. Voi e i fedeli cristiani a Taiwan siete un segno vivo del fatto che, in una società ordinata con giustizia, non si deve temere di essere un fedele cattolico e un buon cittadino. Prego affinché voi, in quanto parte della grande famiglia cattolica cinese, continuiate a essere uniti spiritualmente ai vostri fratelli del continente.

Cari Fratelli, so bene che gli ostacoli che dovete affrontare possono sembrare insormontabili. Tuttavia si manifestano molti segni chiari — la Giornata della Gioventù Taiwanese e la Conferenza sull'Evangelizzazione Creativa ne sono solo due esempi — del potere del Vangelo di convertire, guarire e salvare. Che le parole del profeta Isaia non smettano mai di animare il vostro cuore: «Non temere! Ecco il vostro Dio!» (Is 40, 9). Il Signore infatti dimora fra noi! Continua a insegnarci con la sua Parola e a nutrirci con il suo Corpo e il suo Sangue. L'attesa del suo ritorno ci esorta a rinnovare il grido levato da Isaia e ripetuto da Giovanni il Battista: «Preparate la via al Signore!» (cfr. Is 40, 3). Confido nel fatto che la vostra celebrazione fedele del Santo Sacrificio prepari voi e il vostro popolo a incontrare il Signore quando verrà di nuovo.

Affidando voi e le persone di cui vi prendete cura alla protezione materna di Maria, Ausilio dei cristiani, imparto di cuore la mia Benedizione Apostolica.

 



[Traduzione del testo originale in inglese a cura de "L'Osservatore Romano"]
__________________________________________________

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:45. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com