Benvenuto in Famiglia Cattolica
Famiglia Cattolica da MSN a FFZ
Gruppo dedicato ai Cattolici e a tutti quelli che vogliono conoscere la dottrina della Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica Amiamo Gesu e lo vogliamo seguire con tutto il cuore........Siamo fedeli al Magistero della Chiesa e alla Tradizione Apostolica che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre. Ti aspettiamo!!!

 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

sorpresa

Ultimo Aggiornamento: 19/12/2008 22:59
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
19/12/2008 22:59

19 Dicembre 2008
SORPRESA
Torino: si risveglia dallo stato vegetativo
Un "tentativo" nato dalla testardaggine e dalla passione. «Perché quando si ha a che fare con pazienti come quelli in stato vegetativo non si può non pensare di fare qualcosa per loro». Ad affermarlo è Barbara Massa Micon, neurochirurga del Cto di Torino. Assieme al collega delle Molinette Sergio Canavero ieri ha fatto in modo che l’attenzione mediatica nella vicenda legata ad Eluana Englaro si spostasse per un attimo da una richiesta di morte a una risposta di vita. Cosa hanno fatto? Hanno provato ad applicare la «stimolazione corticale», una tecnica minimamente invasiva usata per ridurre il dolore nei malati di Parkinson, a una paziente in stato vegetativo da venti mesi dopo un incidente stradale. Risultato: la paziente ha dato segni di risposta e oggi, come testimonia anche un video diffuso dall’azienda ospedaliera delle Molinette, risponde a piccole sollecitazioni, come quella di alzare un braccio e deglutisce da sola. Ieri è arrivato l’ok del Journal of Neurology, un’importante rivista del settore, a pubblicare i risultati di questo esperimento.

Dottoressa Massa Micon, si può tentare allora di fare qualcosa per chi si trova in queste condizioni?
Oggi con la risonanza magnetica funzionale siamo in grado di comprendere quali sono le attività residue del cervello, quali cellule hanno ancora potenzialità, e i riscontri vengono anche da alcuni studi internazionali.

In che cosa consiste la «stimolazione corticale extradurale bifocale»?
Semplificando al massimo, è una tecnica che genera "plasticità" e per questo induce una rigenerazione delle cellule, come se si desse loro del "concime". Di certo non si ricostruiscono i "rami", i collegamenti cerebrali danneggiati dal trauma. La grave disabilità rimane.

Perché avete pensato di applicare questa tecnica a una paziente in stato vegetativo?
Si trattava di una giovane ragazza, in carrozzina e molto provata dalla malattia. Abbiamo semplicemente tentato di migliorare la qualità della sua vita. Era stata visitata da numerosi specialisti i quali avevano dichiarato che si trovava in stato vegetativo persistente.

Che tipo di risposta avete ricevuto dalla famiglia?
Piena disponibilità, sono delle persone straordinarie.

In che modo avete documentato la risposta della giovane al vostro trattamento?
Tutto in questi casi si basa sull’osservazione clinica, occorreva andare a vedere, giorno dopo giorno quali erano le reazioni. La giovane all’epoca (l’incidente è avvenuto nel 2005 e l’intervento è del 2007, ndr) era già a domicilio. Ci siamo recati quotidianamente lì per capire che cosa stava succedendo.

Questa tecnica è applicabile a tutti i pazienti dichiarati in stato vegetativo?
Teoricamente sì, ma occorre non vendere illusioni: ogni storia è un caso a sé e occorre conoscere la cartella clinica di un paziente prima di pronunciarsi.

È più facile che avvenga una buona riuscita se sono passati pochi mesi dall’evento traumatico che l’ha ridotto in queste condizioni o no?
Ripeto, bisogna fare una valutazione caso per caso.

Avete intenzione di condurre uno studio su più malati in queste condizioni?
Certamente ci piacerebbe farlo. L’averlo provato su una sola persona non ci permette di tirare delle conclusioni generali, cosa che naturalmente succederebbe se si avviasse un trial clinico.

È in programma l’avvio?
Al momento no, siamo solo io e il mio collega Canavero ad averci provato: lui operava già con la tecnica della stimolazione corticale, io ho fatto una tesi di laurea sui comi protratti, poi ho avuto esperienza in un ospedale traumatologico, accumulando così conoscenze sulla fisiopatologia del coma. Ma vorrei dire una cosa. Qualcuno ci ha già accusato di aver approfittato della ribalta mediatica, ma è una pura coincidenza che il via libera del Journal of neurology sia arrivato negli stessi giorni in cui in Italia l’attenzione dell’opinione pubblica è concentrata sul caso Englaro. Ripeto, per essere il più possibile certi abbiamo bisogno di fare altri studi. Non vogliamo vendere altre illusioni.

Vi hanno cercato altri familiari di pazienti in queste ore per chiedere di fare lo stesso intervento della giovane ventenne sui loro cari?
Ci hanno cercato in molti. Ma, mi creda, non è da "eroi" fare quello che abbiamo provato a fare noi. L’avrebbe potuto tentare qualsiasi altro medico. Se poi vogliamo aggiungere la motivazione ideale, è chiaro che, lavorando con questo genere di pazienti e venendo a contatto con le loro famiglie non si può non provare a fare qualcosa per aiutarli.
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:53. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com