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IV GIORNO DELL'OTTAVA DI NATALE

Ultimo Aggiornamento: 27/12/2008 15:01
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27/12/2008 15:01

MESSA VIGILIARE DELLA DOMENICA - IV GIORNO DELL'OTTAVA DI NATALE

VANGELO DELLA RISURREZIONE

Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Giovanni 20, 19-23

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne il Signore Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Cristo Signore è risorto! ®
Rendiamo grazie a Dio!


IV giorno dell'Ottava di Natale

LETTURA
Lettura del profeta Geremia 31, 15-18. 20

Così dice il Signore: «Una voce si ode a Rama, / un lamento e un pianto amaro: / Rachele piange i suoi figli, / e non vuole essere consolata per i suoi figli, / perché non sono più». Dice il Signore: «Trattieni il tuo pianto, / i tuoi occhi dalle lacrime, / perché c’è un compenso alle tue fatiche / – oracolo del Signore –: / essi torneranno dal paese nemico. / C’è una speranza per la tua discendenza / – oracolo del Signore –: / i tuoi figli ritorneranno nella loro terra. Ho udito Èfraim che si lamentava: “Mi hai castigato e io ho subito il castigo / come un torello non domato. / Fammi ritornare e io ritornerò, / perché tu sei il Signore, mio Dio”. / Non è un figlio carissimo per me Èfraim, / il mio bambino prediletto? / Ogni volta che lo minaccio, / me ne ricordo sempre con affetto. / Per questo il mio cuore si commuove per lui / e sento per lui profonda tenerezza». / Oracolo del Signore.

SALMO
Sal 123

Rit.: A te grida, Signore, il dolore innocente.
Se il Signore non fosse stato per noi,
quando eravamo assaliti,
allora ci avrebbero inghiottiti vivi,
quando divampò contro di noi la loro collera. ®

Allora le acque ci avrebbero travolti,
un torrente ci avrebbe sommersi;
allora ci avrebbero sommersi acque impetuose. ®

Siamo stati liberati come un passero dal laccio dei cacciatori:
il laccio si è spezzato e noi siamo scampati.
Il nostro aiuto è nel nome del Signore:
egli ha fatto cielo e terra. ®

EPISTOLA
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 8, 14-21

Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. Ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi. L’ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità – non per sua volontà, ma per volontà di colui che l’ha sottoposta – nella speranza che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Matteo 2, 13b-18

In quel tempo. Un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio». Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremia: «Un grido è stato udito in Rama, / un pianto e un lamento grande: / Rachele piange i suoi figli / e non vuole essere consolata, / perché non sono più».
 «Alzati e prendi con te il bambino e sua madre e fuggi...». (Mt 2,13b)

Non c’è pace per Maria e Giuseppe: dopo tanta fatica per trovare un posto per far nascere Gesù, ora devono subito lasciare e scappare in Egitto perché nuovi pericoli incombono sulla vita del bambino. La luce che è brillata nelle tenebre continua ad essere offuscata dalla cattiveria e dall’egoismo di chi ha il potere. Il sangue della supremazia sembra che abbia il sopravvento: ci scandalizza la strage degli innocenti per colpa dell’egoismo di Erode. L’uccisione degli innocenti è anticipo della morte di Gesù, è preludio di quella del Giusto, il Figlio che salverà i fratelli. Ma ci lasciamo scandalizzare dai tanti bambini sfruttati dagli adulti per il proprio divertimento, dai bambini che vengono maltrattati e sfruttati ai semafori, sulle strade?...

Preghiamo
A te Signore, elevo l’anima mia,
Dio mio, in te confido: non sia confuso!
Non trionfino su di me i miei nemici.
Chiunque spera in te non resti deluso,
sia confuso chi ti tradisce per un nulla.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
(Sal 24,1-4)

Impegno Settimanale
In questo periodo, per molti di distensione, viviamo qualche attenzione verso una famiglia in difficoltà per darle la gioia della presenza di Dio in mezzo a noi.
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