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il Papa a Castel Gandolfo

Ultimo Aggiornamento: 31/08/2009 18:40
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29/07/2009 07:29

A Castel Gandolfo

Tutto pronto alle Ville Pontificie per accogliere il Papa


di Mario Ponzi



Ultimi ritocchi di belletto alle Ville Pontificie per accogliere il Papa mercoledì sera al rientro dalla Valle d'Aosta. Alberi e siepi potati di fresco, viali abbelliti con fioriere naturali, stucco e una mano di vernice sulle pareti per rinfrescare gli edifici, la visita di un accordatore per assicurare la perfetta efficienza del pianoforte, "anche se - dice con rammarico Saverio Petrillo, direttore delle Ville - per un po' di tempo il Papa dovrà rinunciare a suonare a causa del suo leggero infortunio". Una ventina di giorni ancora e l'ingessatura sarà rimossa; un po' di fisioterapia, poi gli sarà possibile tornare alle sue vecchie abitudini. Soprattutto a scrivere.

La grande famiglia delle Ville Pontificie si sta preparando per accogliere Benedetto XVI nel miglior modo possibile. "C'è effettivamente tanto entusiasmo in questi giorni. Si nota ovunque un grande movimento e anche un po' di emozione" assicura Petrillo. I prati sembrano immensi tappeti verdi:  neppure un filo d'erba fuori posto; dalle fontane è scomparsa ogni traccia di calcare; di foglie secche nemmeno a parlarne. Anche la fattoria sembra aver preso nuova vita.

"Abbiamo monitorato tutto l'impianto elettrico - dice il direttore - per evitare il rischio di trovarci alle prese con qualche improvviso black out. Ma tutto si fa con grande allegria e con tanta disponibilità perché i dipendenti sono consapevoli di essere chiamati a svolgere un servizio diretto al Pontefice". Del resto è proprio questo "il momento più importante per le Ville, l'arrivo del Papa. Anche l'ordinaria amministrazione la affrontiamo con un rinnovato impegno. Tutti danno  il  massimo  e  nulla  viene  trascurato in un clima di grande collaborazione".

Un'atmosfera che travalica le mura del Palazzo Pontificio e contagia le contrade dell'antico borgo dei Castelli romani che lo circonda. "La municipalità di Castel Gandolfo - conferma Petrillo - si unisce con entusiasmo al nostro lavoro e anche per il Comune l'arrivo del Papa si trasforma in occasione per qualche lavoretto di ordinaria o straordinaria manutenzione. Si è appena conclusa la potatura dei pini che fanno da corona al Palazzo e già ci si prepara per offrire una degna accoglienza anche agli ospiti di Benedetto XVI, a quanti cioè giungono a Castel Gandolfo per incontrarlo. A cominciare proprio da sabato prossimo per l'arrivo degli atleti che stanno gareggiando in questi giorni a Roma per il campionato mondiale delle varie discipline del nuoto. Insomma, già si vive quel clima di collaborazione tra Ville e Comune che sempre si ripete in occasioni simili  e  vede  entrambi  impegnati  affinché tutto si svolga nella giusta cornice".

Il contagio dell'entusiasmo non si ferma però alle istituzioni pubbliche, coinvolge anche la comunità cattolica della cittadina laziale e soprattutto la gente comune. "Non c'è dubbio - dice Petrillo - che tutto quanto di significativo avviene in questo periodo abbia come punto di riferimento il Papa. Faccio un esempio:  a giorni ci sarà la sagra delle pesche, una manifestazione tradizionale molto popolare qui a Castel Gandolfo. Come sempre la scelta del luogo dove svolgere la festa è caduta sulla piazza antistante il Palazzo. Banchi di frutta addobbati a festa saranno disposti tutt'intorno in modo da attirare più gente possibile e portarla sino all'uscio della casa del Papa. Per lui è stato preparato il più bel cesto di pesche e saranno proprio i coltivatori diretti  a  consegnarglielo  personalmente".

Per la comunità ecclesiale l'appuntamento è quello tradizionale di mezz'agosto, la solennità dell'Assunta da celebrare insieme nella chiesa parrocchiale di San Tommaso da Villanova. "Un appuntamento fisso - dice Petrillo - al quale i castellani partecipano sempre con molta devozione". Quanti non trovano posto nella chiesa parrocchiale, attendono il Papa sul piazzale per salutarlo e testimoniargli tutto il loro affetto.
Benedetto XVI a Castel Gandolfo si tratterrà sino ai primi giorni di ottobre, "anche se - ricorda il direttore - lascerà le Ville per compiere le due visite pastorali programmate per il mese di settembre, a Viterbo e nella Repubblica Ceca". Per il resto, come sempre, trascorrerà le sue giornate nella meditazione, nella preghiera e nello studio.

"Solitamente - spiega in proposito Petrillo - il periodo di permanenza estiva di Benedetto XVI nelle Ville è caratterizzato da due fasi. Un primo momento che dovrebbe essere di riposo, vissuto tra momenti di preghiera, di relax e passeggiate. Quindi una seconda fase di ripresa del lavoro, di incontri ufficiali, di udienze. In realtà il Papa non trascorre mai periodi di riposo lunghi. Lo abbiamo visto anche in questi giorni in Valle d'Aosta e lo sappiamo  per  nostra  esperienza  diretta".

Infatti "oltre all'appuntamento di sabato con gli sportivi, c'è già in agenda il concerto di domenica prossima, 2 agosto, alle 18, nel cortile del Palazzo. Poi mercoledì 5 l'udienza generale, sempre qui nel cortile. Per i prossimi mercoledì poi si vedrà se proseguire qui gli incontri per l'udienza generale o a Roma. Per non dimenticare l'appuntamento domenicale con i fedeli per la preghiera dell'Angelus. E poi chissà...".

Anche quest'anno a far compagnia al Papa ci sarà il fratello, monsignor Georg. "È una presenza, quella di monsignor  Georg,  alla  quale  Benedetto XVI tiene moltissimo" dice Petrillo. "Ma è anche una presenza molto gradita, se ci è possibile dirlo, anche a tutti noi. È una persona squisita, delicata e piena di attenzione per tutti. Anche i castellani gli sono affezionati. Non a caso lo scorso ann0 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Castel Gandolfo".

Trascorrono insieme gran parte della giornata, riandando certamente ai ricordi della loro infanzia. Domenica scorsa a Les Combes il Papa ha proposto la riflessione sui nonni, depositari di tanti valori della vita. Qualcuno ha avanzato l'ipotesi che, in quel momento, Benedetto XVI avesse nel cuore e nella mente il ricordo di nonna Maria Tauber-Peitner, "una donna piuttosto robusta - la ricordò un giorno proprio monsignor Georg Ratzinger - una persona forte, cui gli angoli della bocca curvati verso il basso conferivano un cipiglio un po' severo", capace tuttavia di raccontare storie meravigliose.



(©L'Osservatore Romano - 29 luglio 2009)
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04/08/2009 06:39

Benedetto XVI al concerto della Bayerisches Kammerorchester Bad Brückenau

Con il cuore abbiamo sfiorato il bene e il bello


"Tutta la creazione è colma di promesse" e attraverso l'arte - nello specifico quella musicale - "l'uomo riceve il dono di sfogliare questo libro di promesse". Lo ha sottolineato il Papa al termine del concerto in suo onore eseguito dalla Bayerisches Kammerorchester Bad Brückenau domenica sera, 2 agosto, nel cortile del Palazzo pontificio di Castel Gandolfo.

[Egregio decano Kemmer,
egregi musicisti,
cari amici,
oggi per la prima volta dopo un così bel concerto non ho potuto applaudire con vigore. Sono dunque ancor più lieto di poter esprimere al signor Albrecht Mayer e ai musicisti della Bayerisches Kammerorchester Bad Brückenau il ringraziamento e l'ammirazione di tutti i presenti. Parimenti ringrazio il decano Kilian Kemmer per le sue parole di saluto e tutti coloro che hanno organizzato e reso possibile questo concerto a Castel Gandolfo. Per noi, naturalmente, il grande fascino di questa sera è stato il suono dell'oboe che Lei, caro signor Mayer, ci ha magistralmente offerto.
È stato commovente osservare come da un pezzo di legno, da questo strumento, fluisca un intero universo di musica:  l'insondabile e il gioioso, il serio e il faceto, il grandioso e l'umile, il dialogo interiore delle melodie. Ho pensato quant'è magnifico che in un piccolo pezzo creativo si nasconda una tale promessa, che il maestro può liberare. E ciò significa che tutta la creazione è colma di promesse e che l'uomo riceve il dono di sfogliare questo libro di promesse almeno per un po'. Penso che questa sera ci inviti non solo a serbare le forze naturali che ci aiutano a far emergere le energie fisiche, che sono una promessa della creazione, ma anche a serbare le promesse più profonde, più grandi che questa musica ci ha indicato, nella vigilanza del cuore, che ci permette di comprendere anche questo pezzo di creazione.
Il programma di sala, con la descrizione del concerto, ci ha introdotto un po' nelle opere dei compositori. Penso che sia per noi tutti commovente che tali maestri si siano comportati come il buon padre di famiglia del Vangelo, di cui parla il Signore. Non traggono solo il vecchio e il nuovo dalle loro ricchezze. Sotto la spinta dei loro compiti, possono non solo creare sempre cose nuove, ma anche riprendere in considerazione il vecchio e quindi diventano visibili nuove potenzialità, che erano presenti nell'opera precedente. Questo concerto con gli assoli dell'oboe ha assolto il compito di esprimere nuove potenzialità, in cui la musica prosegue, rimane viva e rinasce in ogni esecuzione, come anche ora.
Mi viene in mente che oggi nella Chiesa ricorre il giorno della Porziuncola, che ci ricorda la miracolosa visione di san Francesco. Nella piccola chiesa della Porziuncola ad Assisi, egli vede il Signore, sua Madre e gli Angeli intorno. Il Signore gli concede di esprimere un desiderio e san Francesco chiede di poter portare a casa il perdono. La richiesta viene accettata, egli torna a casa e dice gioioso ai fratelli:  amici, il Signore vuole averci tutti in Paradiso! Oggi penso che dovremmo trascorrere questo momento come un'ora di paradiso, osservare e ascoltare il paradiso e la bellezza incorrotta e il bene della creazione. Non è una fuga dalla miseria di questo mondo e della quotidianità, perché possiamo continuare a contrastare il male e le tenebre solo se noi stessi crediamo nel bene e possiamo credere nel bene soltanto se lo sperimentiamo e lo viviamo come realtà. In quest'ora abbiamo sfiorato il bene e il bello con il nostro cuore.]
Cari amici,
ho parlato in lingua tedesca, perché i musicisti e la gran parte dei partecipanti sono tedeschi. Purtroppo dopo gli avvenimenti della torre di Babele le lingue ci separano, creano barriere. Ma in questa ora abbiamo visto e sentito che c'è una parte indistrutta del mondo, anche dopo la torre e la superbia di Babele, ed è la musica:  la lingua che noi possiamo tutti capire, perché tocca il cuore di noi tutti. Questo per noi non è solo una garanzia che la bontà e la bellezza della creazione di Dio non sono distrutte, ma che noi siamo chiamati e capaci di lavorare per il bene e per il bello, e sono anche una promessa che il mondo futuro verrà, che Dio vince, che la bellezza e la bontà vincono.
Per questa consolazione, per questo conforto nel nostro lavoro quotidiano, siamo grati a voi musicisti. Grazie a voi tutti, buona sera e buona settimana.




(©L'Osservatore Romano - 3-4 agosto 2009)

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11/08/2009 14:19

La settimana del Papa a Castel Gandolfo


Settimana, questa, di appuntamenti del Papa con i fedeli a Castel Gandolfo. Si inizierà mercoledì prossimo 12 agosto, alle ore 10.30, con l'udienza generale nel cortile interno del Palazzo pontificio. Benedetto XVI, come di consueto, si affaccerà dapprima alla loggia interna e, successivamente, alla finestra che dà sulla piazza prospiciente al Palazzo per salutare i gruppi di fedeli che, eventualmente, non avranno trovato posto all'interno.
Sabato 15 agosto, solennità dell'Assunzione della beata vergine Maria, come da tradizione, il Papa celebrerà la messa nella chiesa parrocchiale di Castel Gandolfo, dedicata a san Tommaso da Villanova. La liturgia eucaristica avrà inizio alle ore 8. Successivamente, alle 12, nello stesso giorno di ferragosto Benedetto XVI reciterà la preghiera dell'Angelus con i fedeli raccolti nel cortile del Palazzo pontificio.
L'appuntamento mariano si ripeterà il giorno dopo, domenica 16 agosto. Ricordiamo che, per tutto il mese di agosto le udienze generali del mercoledì, continueranno ad aver luogo a Castel Gandolfo, sempre alle ore 10.30, nel cortile interno del Palazzo pontificio. Si ricorda inoltre che per partecipare all'Angelus domenicale e alle udienze generali che si svolgono a Castel Gandolfo non è necessario munirsi di alcun biglietto d'ingresso.



(©L'Osservatore Romano - 10-11 agosto 2009)
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12/08/2009 18:13

Benedetto XVI ai pellegrini convenuti a Castel Gandolfo per il consueto incontro settimanale

Coraggio e generosità nell'imitare l'esempio di Cristo


Il Papa ha chiesto ai giovani di imitare l'esempio di Cristo con coraggio e generosità, rivolgendosi nelle varie lingue ai fedeli riuniti nel cortile del Palazzo pontificio di Castel Gandolfo per l'udienza generale del 12 agosto. Al termine il Pontefice si è affacciato sulla piazza all'esterno del Palazzo per salutare quanti non avevano trovato posto nel cortile.



Je suis heureux d'accueillir ce matin les pèlerins francophones. A l'approche de la Solennité de l'Assomption de la Vierge Marie, et en cette année sacerdotale, il nous est bon de regarder Marie comme la Mère de tous les prêtres. Sur la croix, Jésus a proclamé sa maternité spirituelle et universelle. En faisant ainsi le don de sa mère à tous, Jésus a voulu particulièrement la confier à ses disciples, aux prêtres qui plus que tout autre sont appelés à la prendre dans leur maison, c'est-à-dire à l'introduire dans le dynamisme de leur existence et dans l'horizon de leur apostolat. Prions pour que Marie aide les prêtres à se conformer à l'image de son Fils Jésus, dispensateur des trésors inestimables de son amour de Bon Pasteur. Marie, Mère des prêtres, priez pour nous!

I offer a warm welcome to the English-speaking visitors present at today's Audience, including the Sisters of Saint Anne, the altar servers from Malta, and the pilgrims from Australia and the United States of America. As the Feast of the Assumption of the Blessed Virgin draws near in this Year of the Priest, my catechesis today is centered on Mary the Mother of priests. She looks upon them with special affection as her sons. Indeed, their mission is similar to hers; priests are called to bring forth Christ's saving love into the world. On the cross, Jesus invites all believers, especially his closest disciples, to love and venerate Mary as their mother. Let us pray that all priests will make a special place for the Blessed Virgin in their lives, and seek her assistance daily as they bear witness to the Gospel of Jesus. Upon you and your families I invoke God's blessings of joy and peace!

Mit Freude begrüße ich die Pilger und Besucher aus den Ländern deutscher Sprache und unter ihnen besonders die vielen Jugendlichen aus dem Ferienlager in Ostia. Bei seiner Menschwerdung erwählte sich Jesus Christus eine leibliche Mutter, deren Ja zum Willen Gottes ihm überhaupt erst das Menschwerden ermöglichte, Fleisch und Blut eines Menschen gab. Vom Kreuz herab hat der Erlöser uns allen Maria als geistliche Mutter geschenkt, und ihre Fürsorge gilt insbesondere den Priestern, die durch ihre Berufung und Weihe ihrem Sohn in besonderer Weise ähnlich geworden sind und mit ihrem ganzen Leben den Menschen die Liebe Christi erfahren lassen sollen. Das Hochfest der Aufnahme Mariens in den Himmel am kommenden Samstag erinnert uns daran, daß die Gemeinschaft unter uns Christen mit dem Tod nicht endet, sondern sich intensiviert, weil die Heiligen im Himmel noch fester mit Gott verbunden und daher uns noch näher sind und für uns Fürsprache leisten. So begleite uns Maria, unsere himmlische Mutter, mit ihrem Segen. Euch allen wünsche ich erholsame Ferien.

Queridos peregrinos de lengua española. Agradezco vuestra visita y os saludo muy cordialmente, en particular a los jóvenes de la Comunidad Misionera de Villaregia, venidos de Perú y México. Pido al Señor que la estancia en la sede de Pedro sea una ocasión para alentar el compromiso de ser verdaderos testigos del Evangelio en el mundo de hoy, como lo fueron los primeros Apóstoles que nos transmitieron con su palabra y su ejemplo de vida el mensaje salvador de Jesucristo.



Witam obecnych tu w Castel Gandolfo Polaków, a szczególnie mlodziez z Ruchu "Swiatlo-Zycie", przebywajaca na rzymskich rekolekcjach. Zainicjowal je trzydziesci lat temu Sluga Bozy Jan Pawel ii. Niech one umocnia was w waszym charyzmacie. Prosze wszystkich:  za wstawiennictwem Matki Kaplanów, wypraszajcie w Roku Kaplanskim potrzebne laski dla waszych pasterzy. Niech bedzie pochwalony Jezus Chrystus.
[Do il mio benvenuto ai Polacchi presenti qui a Castel Gandolfo, e in modo particolare alla gioventù del movimento Luce e Vita che segue a Roma il corso di esercizi spirituali. Essi nacquero sotto l'invito del Servo di Dio Giovanni Paolo ii. Il tema di quest'anno vi consolidi nel vostro carisma. Chiedo a tutti voi presenti:  implorate le grazie di cui i vostri pastori hanno bisogno per l'intercessione della Madre dei Sacerdoti nell'Anno Sacerdotale. Sia lodato Gesù Cristo.]

Un cordiale saluto rivolgo ai pellegrini di lingua italiana, in particolare alle Figlie della Madonna del Divino Amore e ai partecipanti alla Fiaccola della Speranza. Nel ringraziarvi per la vostra presenza, sono lieto di invocare su di voi l'abbondanza dei doni dello Spirito per un rinnovato fervore spirituale e apostolico.

Mi rivolgo ora ai giovani, ai malati e agli sposi novelli. Abbiamo celebrato ieri la memoria di Santa Chiara d'Assisi, che ha saputo vivere con coraggio e generosità la sua adesione a Cristo. Imitate il suo esempio particolarmente voi, cari giovani, perché possiate come lei rispondere fedelmente alla chiamata del Signore. Incoraggio voi, cari malati, ad unirvi a Gesù sofferente nel portare con fede la vostra croce. E voi, cari sposi novelli, siate nella vostra famiglia apostoli del Vangelo dell'amore.



(©L'Osservatore Romano - 13 gosto 2009)
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Ritorno a Castelgandolfo...

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Dall'Angelus di oggi...



















 
 




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Dall'udienza generale di oggi...

























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Dall'udienza generale di mercoledì...















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Udienza al Presidente della Corea del Sud...



















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SANTA MESSA NELLA SOLENNITÀ
DELL’ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

OMELIA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

Parrocchia di San Tommaso da Villanova, Castel Gandolfo
Sabato, 15 agosto 2009

Venerati fratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio,
cari fratelli e sorelle

L'odierna solennità corona il ciclo delle grandi celebrazioni liturgiche nelle quali siamo chiamati a contemplare il ruolo della Beata Vergine Maria nella Storia della salvezza. Infatti, l'Immacolata Concezione, l'Annunciazione, la Divina Maternità e l'Assunzione sono tappe fondamentali, intimamente connesse tra loro, con cui la Chiesa esalta e canta il glorioso destino della Madre di Dio, ma nelle quali possiamo leggere anche la nostra storia. Il mistero della concezione di Maria richiama la prima pagina della vicenda umana, indicandoci che, nel disegno divino della creazione, l’uomo avrebbe dovuto avere la purezza e la bellezza dell'Immacolata. Quel disegno compromesso, ma non distrutto dal peccato, attraverso l’Incarnazione del Figlio di Dio, annunciata e realizzata in Maria, è stato ricomposto e restituito alla libera accettazione dell'uomo nella fede. Nell’Assunzione di Maria, contempliamo, infine, ciò che siamo chiamati a raggiungere nella sequela di Cristo Signore e nell'obbedienza alla sua Parola, al termine del nostro cammino sulla terra.

La tappa ultima del pellegrinaggio terreno della Madre di Dio ci invita a guardare al modo in cui Ella ha percorso il suo cammino verso la meta dell’eternità gloriosa.

Nel brano del Vangelo appena proclamato, san Luca racconta che Maria, dopo l’annuncio dell’Angelo, “si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa” per fare visita ad Elisabetta (Lc 1, 39). L’evangelista, dicendo questo, vuole sottolineare che per Maria seguire la propria vocazione, nella docilità allo Spirito di Dio, che ha operato in Lei l’incarnazione del Verbo, significa percorrere una nuova strada ed intraprendere subito un cammino fuori della propria casa, lasciandosi condurre solamente da Dio. Sant’Ambrogio, commentando la “fretta” di Maria, afferma: “la grazia dello Spirito Santo non comporta lentezze” (Expos. Evang. sec. Lucam, II, 19: PL 15,1560). La vita della Madonna è condotta da un Altro - “Ecco la serva del Signore: avvenga in me secondo la tua parola” (Lc 1,38) - è modellata dallo Spirito Santo, è segnata da eventi ed incontri, come quello con Elisabetta, ma soprattutto dalla particolarissima relazione con il suo figlio Gesù. E’ un cammino nel quale Maria, serbando e meditando nel cuore gli avvenimenti della propria esistenza, scorge in essi in modo sempre più profondo il misterioso disegno di Dio Padre, per la salvezza del mondo.

Seguendo poi Gesù da Betlemme all’esilio in Egitto, nella vita nascosta e in quella pubblica, fino ai piedi della Croce, Maria vive la sua costante ascesa verso Dio nello spirito del Magnificat, aderendo pienamente, anche nel momento dell’oscurità e della sofferenza, al progetto d’amore di Dio e alimentando nel cuore l’abbandono totale nelle mani del Signore, così da essere paradigma per la fede della Chiesa (cfr Lumen gentium, 64-65)

Tutta la vita è un’ascensione, tutta la vita è meditazione, obbedienza, fiducia e speranza, anche nelle oscurità; e tutta la vita è questa “sacra fretta”, che sa che Dio è sempre la priorità e nient’altro deve creare fretta nella nostra esistenza.

E, finalmente, l’Assunzione ci ricorda che la vita di Maria, come quella di ogni cristiano, è un cammino alla sequela, la sequela di Gesù, un cammino che ha una meta ben precisa, un futuro già tracciato: la vittoria definitiva sul peccato e sulla morte e la comunione piena con Dio, perché – come dice Paolo nella Lettera agli Efesini - il Padre “ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli in Cristo Gesù” (Ef 2,6). Ciò vuol dire che con il Battesimo siamo fondamentalmente già risuscitati e sediamo nei cieli in Cristo Gesù, ma dobbiamo corporalmente raggiungere quanto già cominciato e realizzato nel Battesimo. In noi l’unione con Cristo, la risurrezione, è incompiuta, ma per la Vergine Maria essa è compiuta, nonostante il cammino che anche la Madonna ha dovuto fare. Ella è entrata nella pienezza dell’unione con Dio, con il suo Figlio, e ci attira e ci accompagna nel nostro cammino.

In Maria assunta in cielo contempliamo, allora, Colei che, per singolare privilegio, è resa partecipe con l’anima e con il corpo della definitiva vittoria di Cristo sulla morte. “Compiuto il corso della vita terrena – dice il Concilio Vaticano II - fu assunta alla gloria celeste in corpo e anima, ed esaltata dal Signore come Regina dell’universo, perché fosse più pienamente conformata al Figlio suo, Signore dei signori (cfr Ap 19,16) e vincitore del peccato e della morte” (Lumen gentium, 59). Nella Vergine Assunta in cielo contempliamo il coronamento della sua fede, di quel cammino di fede che Ella indica alla Chiesa e a ciascuno di noi: Colei che in ogni momento ha accolto la Parola di Dio, è assunta in cielo, cioè è accolta Lei stessa dal Figlio, in quella “dimora” che ci ha preparato con la sua morte e risurrezione (cfr Gv 14,2-3).

La vita dell’uomo sulla terra – come ci ha ricordato la prima lettura – è un cammino che si svolge, costantemente, nella tensione della lotta tra il drago e la donna, tra il bene e il male, E’ questa la situazione della storia umana: è come un viaggio in un mare spesso burrascoso; Maria è la stella, che ci guida verso il Figlio suo Gesù, sole sorto sopra le tenebre della storia” (cfr Spe salvi, 49) e ci dona la speranza di cui abbiamo bisogno: la speranza che possiamo vincere, che Dio ha vinto e che, con il Battesimo, siamo entrati in questa vittoria. Non soccombiamo definitivamente: Dio ci aiuta, ci guida. Questa è la speranza: questa presenza del Signore in noi, che diventa visibile in Maria assunta in cielo. “In Lei (…)- leggeremo tra poco nel Prefazio di questa Solennità – hai fatto risplendere per il tuo popolo pellegrino sulla terra, un segno di consolazione e di sicura speranza”.

Con San Bernardo, mistico cantore della Vergine Santa, così la invochiamo: “Ti preghiamo, o benedetta, per la grazia che tu trovasti, per quelle prerogative che tu meritasti, per la Misericordia che tu partoristi, fa’ che colui che per te s’è degnato di farsi partecipe della nostra miseria ed infermità, grazie alla tua preghiera, ci faccia partecipi delle sue grazie, della sua beatitudine ed eterna gloria, Gesù Cristo, Figlio tuo, Signore nostro, il quale è sopra tutte le cose, Dio benedetto nei secoli dei secoli. Amen” (Sermo 2 de Adventu, 5: PL 183, 43).

 

 

© Copyright 2009 - Libreria Editrice Vaticana

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Festa dell'Assunta...















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SOLENNITÀ DELL'ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

BENEDETTO XVI

ANGELUS

Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo
Sabato, 15 agosto 2009

Cari fratelli e sorelle!

Nel cuore del mese di agosto, tempo di ferie per molte famiglie, anche per me, la Chiesa celebra la solennità dell’Assunzione della Beata Vergine. È questa un’occasione privilegiata per meditare sul senso ultimo della nostra esistenza, aiutati dall’odierna liturgia che ci invita a vivere in questo mondo orientati ai beni eterni, per condividere la stessa gloria di Maria, la stessa gioia della nostra Madre (cfr Orazione “colletta”). Volgiamo, pertanto, lo sguardo verso la Madonna, Stella della speranza, che illumina il nostro cammino terreno, seguendo l’esempio dei santi e delle sante che a Lei hanno fatto ricorso in ogni circostanza. Sapete che stiamo celebrando l’Anno Sacerdotale nel ricordo del Santo Curato d’Ars, e vorrei attingere dai pensieri e dalle testimonianze di questo santo parroco di campagna alcuni spunti di riflessione che possano aiutarci tutti, specialmente noi sacerdoti, a ravvivare l’amore e la venerazione per la Vergine Santissima.

I biografi attestano che san Giovanni Maria Vianney parlava della Madonna con devozione e al tempo stesso con confidenza e immediatezza. “La Santa Vergine – soleva ripetere – è senza macchia, ornata di tutte le virtù che la rendono così bella e gradita alla SS. Trinità” (B. Nodet, Il pensiero e l’anima del Curato d’Ars, Torino 1967, p. 303). E inoltre: “Il cuore di questa buona Madre non è che amore e misericordia, non desidera che di vederci felici. Basta solo rivolgersi a Lei per essere esauditi” (ivi, 307). Traspare da queste espressioni lo zelo del sacerdote, che, mosso da anelito apostolico, gioisce nel parlare di Maria ai fedeli, e non si stanca mai di farlo. Anche un mistero arduo come quello odierno dell’Assunzione, egli sapeva presentarlo con immagini efficaci, ad esempio così: “L’uomo era creato per il cielo. Il demonio ha spezzato la scala che vi conduceva. Nostro Signore, con la sua Passione, ce ne ha formata un’altra… La SS. Vergine è sull’alto della scala e la tiene a due mani” (ibid.).

Il Santo Curato d’Ars era attratto soprattutto dalla bellezza di Maria, bellezza che coincide con il suo essere l’Immacolata, l’unica creatura concepita senza ombra di peccato. “La Santa Vergine – affermava – è quella bella creatura che non ha mai disgustato il buon Dio” (ivi, 306). Quale pastore buono e fedele, egli dette prima di tutto l’esempio, anche in questo amore filiale per la Madre di Gesù, dalla quale si sentiva attratto verso il cielo. “Se non andassi in cielo – esclamava – come sarei addolorato! Non vedrei mai la Santa Vergine, questa creatura così bella!” (ivi, 309). Consacrò inoltre più volte la sua parrocchia alla Madonna, raccomandando specialmente alle mamme di fare altrettanto ogni mattina con i loro figli. Cari fratelli e sorelle, facciamo nostri i sentimenti del Santo Curato d’Ars. E con la stessa fede, rivolgiamoci verso Maria Assunta in cielo, affidandole in modo particolare i sacerdoti del mondo intero.


Dopo l'Angelus

En ce jour de l’Assomption, j’accueille avec joie les pèlerins de langue française venus à Castel Gangolfo pour la prière de l’Angélus. Au cœur de ce mois d’août, qui pour beaucoup est un temps de repos, l’Église nous donne de célébrer la gloire sans pareille de la Vierge Marie. Humble servante du Seigneur elle a été associée dans son corps à la résurrection de son fils Jésus, devenant pour toute l’humanité un gage d’espérance. En contemplant Marie, je vous invite à vous ouvrir comme elle à la confiance et à vous abandonner à la tendresse et à la fidélité de Dieu. Que la Vierge Marie veille sur l’Église et sur toutes les familles !

I am happy to greet all the English-speaking pilgrims and visitors gathered here at Castel Gandolfo and also in Saint Peter’s Square. As we celebrate the Solemnity of the Assumption of the Blessed Virgin, we are invited to raise our eyes to heaven and contemplate Mary, the Mother of Jesus and our Mother. She who on earth believed in God’s word is now glorified in body and soul. May Mary’s intercession and example guide you always and renew your hearts in faith and hope. May God grant you and your families abundant blessings of peace and joy!

Zum Hochfest Mariä Himmelfahrt heiße ich ganz herzlich die Pilger und Besucher deutscher Sprache willkommen. Die Kirche stellt uns Maria als den Menschen vor Augen, der ganz offen ist für den göttlichen Ruf, vorbehaltlos Ja sagt zu Gottes Willen und deshalb Heil und Segen für die Menschen wird. Die Kunst stellt uns Maria oft als die Betende vor, die in der Zwiesprache mit Gott die Botschaft des Engels annimmt. Eine solche Haltung sollte auch unser Gebet auszeichnen, nämlich die Offenheit für die Gegenwart des lebendigen Herrn, um das Geschenk seiner Güte zu empfangen und weiterzugeben. Euch allen wünsche ich einen gesegneten Festtag!

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española. La Iglesia celebra hoy la Solemnidad de la Asunción de la Virgen María. Con esta fiesta los cristianos reconocemos agradecidos la especial complacencia que Dios tiene hacia la Madre de su Hijo, que en este día la vemos coronada de gloria y esplendor. Pidamos, por la poderosa intercesión de la Santísima Virgen, poder vivir en todo momento apoyados en la gracia y alcanzar como ella el premio de la gloria celeste.

Muchas gracias.

Saúdo os peregrinos de língua portuguesa, a quem agradeço a presença e a união na oração do “Angelus”, neste dia de Nossa Senhora da Assunção. Ela aponta-nos a meta do Céu, ensinando-nos que o destino do homem não se esgota no tempo, mas completa-se na Vida Eterna, junto de Deus. Esta mensagem encha os vossos corações de alegria e de esperança que vos desejo com a minha Bênção Apostólica.

Witam obecnych tu w Castel Gandolfo Polaków. Szczególnie pozdrawiam wiernych zgromadzonych na Jasnej Górze i w sanktuariach maryjnych w Polsce. Uroczystość Wniebowzięcia Matki Bożej przypomina nam, że niebo jest naszą ojczyzną. Tam jest cel naszej ziemskiej wędrówki. Niech ta Uroczystość będzie dla was okazją, by w duchu wiary Ojców raz jeszcze odnowić swoje osobiste zawierzenie, jak również rodzin i całego Narodu, Niepokalanej Matce.


[Saluto cordialmente tutti i Polacchi presenti qui a Castel Gandolfo. In modo particolare saluto i fedeli presenti a Jasna Góra e nei santuari mariani in Polonia. La solennità della Assunzione della Beata Vergine Maria ci ricorda che la nostra patria è nel cielo. Li è la meta del nostro pellegrinaggio terreno. Che questa solennità sia per voi occasione per affidare - nello spirito di fede dei vostri avi – di nuovo voi stessi, le famiglie e tutta la nazione alla Madre Immacolata.]

Saluto, infine, i pellegrini italiani. In particolare i fedeli della parrocchia di San Martino, in Cenate Sotto e quelli della parrocchia dei Santi Giovanni Battista ed Irene, in Veglie. Saluto altresì i rappresentanti dell’Opera di Nazaret. A tutti auguro una buona festa dell’Assunta!


 

 

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16/08/2009 15:11

Dall'Angelus di oggi...









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BENEDETTO XVI

ANGELUS

Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo
Domenica, 16 agosto 2009

Cari fratelli e sorelle!

Ieri abbiamo celebrato la grande festa di Maria Assunta in Cielo, e oggi leggiamo nel Vangelo queste parole di Gesù: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo” (Gv 6,51). Non si può non restare colpiti da questa corrispondenza, che ruota intorno al simbolo del “cielo”: Maria è stata “assunta” nel luogo dal quale il suo Figlio era “disceso”.

Naturalmente questo linguaggio, che è biblico, esprime in termini figurati qualcosa che non entra mai completamente nel mondo dei nostri concetti e delle nostre immagini. Ma fermiamoci un momento a riflettere! Gesù si presenta come il “pane vivo”, cioè il nutrimento che contiene la vita stessa di Dio ed è in grado di comunicarla a chi mangia di Lui, il vero nutrimento che dà la vita, nutre realmente in profondità. Gesù dice: “Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (Gv 6,51).

Ebbene, da chi il Figlio di Dio ha preso questa sua “carne”, la sua umanità concreta e terrena? L’ha presa dalla Vergine Maria. Dio ha assunto da Lei il corpo umano per entrare nella nostra condizione mortale. A sua volta, alla fine dell’esistenza terrena, il corpo della Vergine è stato assunto in cielo da parte di Dio e fatto entrare nella condizione celeste. E’ una sorta di scambio, in cui Dio ha sempre la piena iniziativa, ma, come abbiamo visto in altre occasioni, in un certo senso, ha anche bisogno di Maria, del “sì” della creatura, della sua carne, della sua esistenza concreta, per preparare la materia del suo sacrificio: il corpo e il sangue, da offrire sulla Croce quale strumento di vita eterna e, nel sacramento dell’Eucaristia, quale cibo e bevanda spirituali.

Cari fratelli e sorelle, ciò che è accaduto in Maria, vale, in altri modi, ma realmente, anche per ogni uomo e ogni donna, perché ad ognuno di noi Dio chiede di accoglierLo, di mettergli a disposizione il nostro cuore e il nostro corpo, la nostra intera esistenza, la nostra carne – dice la Bibbia -, perché Egli possa abitare nel mondo. Ci chiama ad unirci a Lui nel sacramento dell’Eucaristia, Pane spezzato per la vita del mondo, per formare insieme la Chiesa, il Suo Corpo storico. E se noi diciamo sì, come Maria, anzi nella misura stessa di questo nostro “sì”, avviene anche per noi e in noi questo misterioso scambio: veniamo assunti nella divinità di Colui che ha assunto la nostra umanità. L’Eucaristia è il mezzo, lo strumento di questo reciproco trasformarsi, che ha sempre Dio come fine e come attore principale: Lui è il Capo e noi le membra, Lui la Vite e noi i tralci. Chi mangia di questo Pane e vive in comunione con Gesù lasciandosi trasformare da Lui e in Lui, è salvato dalla morte eterna: certamente muore come tutti, partecipando anche al mistero della passione e della croce di Cristo, ma non è più schiavo della morte, e risorgerà nell’ultimo giorno, per godere la festa eterna con Maria e con tutti i Santi.

Questo mistero, questa festa di Dio incomincia quaggiù: è mistero di fede, di speranza e di amore, che si celebra nella vita e nella liturgia, specialmente eucaristica, e si esprime nella comunione fraterna e nel servizio per il prossimo.

Preghiamo la Vergine Santa, affinché ci aiuti a nutrirci sempre con fede del Pane di vita eterna per sperimentare già sulla terra la gioia del Cielo.



Dopo l'Angelus

Je suis heureux de saluer les francophones présents pour la prière de l’Angélus, particulièrement les jeunes venus d’Afrique. Hier nous avons eu la joie de célébrer la fête de l’Assomption de Marie et la liturgie nous a exhortés à tourner notre regard vers le ciel. Aujourd’hui, je vous convie à accueillir le don que le Christ nous fait de lui-même dans l’Eucharistie. En recevant dans la foi cette nourriture indispensable, le chrétien y puise la force qui permet de se donner tout entier à ses frères. Je vous invite donc à garder la porte de votre cœur toujours grande ouverte, et à être jour après jour, les témoins de la tendresse du Seigneur auprès de toutes les personnes qui sont dans le besoin matériellement ou spirituellement. Soyez sans relâche les messagers de la Bonne Nouvelle !

I greet all the English-speaking pilgrims and visitors present at today’s Angelus.  May your time here at Castel Gandolfo and in Rome deepen your faith in our Lord, the living bread, who brings us the gift of eternal life.  Upon you and your families I invoke Almighty God’s abundant  blessings of joy and peace!

Von Herzen grüße ich die deutschsprachigen Pilger und Besucher hier in Castel Gandolfo. Das Brot und der Wein dieser Welt können uns nur eine vergängliche Freude bereiten. Wer hingegen im Sakrament des Altares den Leib und das Blut des Herrn empfängt, der bleibt in Christus, und Christus bleibt in ihm. Die Eucharistie schenkt uns Anteil an seinem Leben und führt uns auf dem Weg der wahren Weisheit und der Hingabe zur ewigen Herrlichkeit. Danken wir Gott jederzeit für alles, war er uns in Christus geschenkt hat. Der Herr segne euch und eure Familien.

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española presentes en esta oración mariana y a quienes se unen a ella a través de la radio y la televisión. Que la contemplación continua del misterio de Cristo acreciente en nosotros el amor a sus preceptos y la esperanza en sus promesas, para que nuestro corazón no se deje vencer por las dificultades cotidianas sino que esté anclado en la fe en el Hijo de Dios que tiene “palabras de vida eterna”. Muchas gracias y feliz domingo.

Saúdo os jovens brasileiros da Comunidade Missionária Villareggia e demais peregrinos de língua portuguesa que quiseram participar neste momento diário de louvor e gratidão ao Verbo divino, que Se fez homem no seio da Virgem Maria para ficar connosco todos os dias até ao fim do mundo. Deixai Cristo tomar posse da vossa vida, para serdes cada vez mais vida e presença de Cristo!

Serdecznie pozdrawiam Polaków. W Ewangelii dzisiejszej Chrystus mówi: „Kto spożywa moje Ciało i Krew moją pije, trwa we Mnie a Ja w nim” (J 6, 56). Eucharystia jest sakramentem obecności Chrystusa, który z miłości daje nam siebie, jest pokarmem w naszej ziemskiej pielgrzymce ku niebu. Zachęcam was, szczególnie w tych dniach odpoczynku, byście adorowali Jezusa obecnego w kościołach, napotkanych na waszych wakacyjnych szlakach. Z serca wam błogosławię.

[Saluto cordialmente tutti i Polacchi. Nel Vangelo odierno Cristo dice: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me ed io in lui“ (Gv 6, 56). L’Eucaristia è segno della presenza di Cristo che per amore si dona a noi, ci nutre nel nostro pellegrinaggio terreno verso il cielo. Vi esorto, in modo particolare in questi giorni di riposo, ad adorare Cristo presente nelle chiese, che incontrate lungo vostri itinerari di vacanza. Di cuore vi benedico tutti.]

Saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i fedeli della parrocchia San Silvestro in Faenza, e i giovani di Trescore, qui giunti attraverso la via Francigena. A tutti auguro una buona domenica.


 

 

 

 

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Festa dell'Assunta...

























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Dall'Angelus di ieri...















 






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Si svolgerà dal 28 al 31 agosto a Castel Gandolfo

Dedicato alla missione l'incontro annuale degli ex allievi del Papa


La missione ad gentes è il tema del tradizionale seminario estivo degli ex allievi di Benedetto XVI - riuniti nel cosiddetto Ratzinger Schülerkreis - che si svolgerà nel centro congressi Mariapoli di Castel Gandolfo, da venerdì 28 a lunedì 31 agosto.
Quarantadue i partecipanti all'incontro di quest'anno, tutti antichi studenti che hanno discusso le loro tesi con Joseph Ratzinger negli anni della sua docenza in Germania.



Due le relazioni principali, entrambe affidate a studiosi che sono stati colleghi dell'attuale Pontefice. La prima sarà svolta dal professore emerito di missiologia e teologia ecumenica Peter Beyerhaus e la seconda dal teologo evangelico Horst Bürkle, professore emerito di scienza della missione presso la Ludwig-Maximilians Universität di Monaco di Baviera, convertitosi alla fine degli anni Ottanta. Beyerhaus tratterà il tema "Missione ad gentes, la sua giustificazione e la sua forma oggi", mentre Bürkle parlerà su "Chiesa e missione in dialogo con gli uomini  e  le  differenti  religioni  e culture".

I nomi dei due relatori principali, così come il tema dell'incontro - riferisce al nostro giornale il salvatoriano tedesco Stephan Horn, presidente dell'associazione degli ex allievi del Papa - sono stati indicati e approvati dallo stesso Benedetto XVI tra una rosa di scelte possibili propostagli dagli organizzatori. La maggioranza dei partecipanti proviene dalla Germania e dall'Austria, ma non mancano un italiano, un portoghese, un irlandese, un olandese, un africano, una coreana, un indiano e un canadese.

L'incontro, curato per l'aspetto organizzativo da padre Horn, si svolgerà a porte chiuse e avrà il suo momento conclusivo lunedì mattina 31 agosto, quando gli ex allievi parteciperanno alla messa presieduta da Benedetto XVI. Tra i presenti ci saranno il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, il vescovo ausiliare di Amburgo Hans-Jochen Jaschke, docenti, parroci, religiosi, religiose e laici.

Il primo incontro di Ratzinger con i suoi ex allievi avvenne nel marzo 1977, quando fu nominato arcivescovo di Monaco e Frisinga. Da allora, ogni anno l'appuntamento si ripete su un tema particolare. La consuetudine non si è interrotta neanche dopo la sua elezione al soglio pontificio. "Nel 2005, quando il cardinale Ratzinger divenne Pontefice - racconta padre Horn - un gruppo di ex allievi si felicitò con lui. In quell'occasione, egli mi espresse il desiderio di continuare a organizzare l'incontro annuale a Castel Gandolfo. Da quella proposta nacquero gli attuali seminari estivi".

Gli ex allievi promossero anche la fondazione "Joseph Ratzinger Papa Benedetto XVI", con sede a Monaco di Baviera, che ha per scopo la preparazione e l'organizzazione dell'incontro annuale e la pubblicazione dei libri di Benedetto XVI. Da quest'anno è stato costituito il circolo dei nuovi ex allievi, di coloro cioè che hanno svolto la loro tesi di laurea su testi di Ratzinger.


(©L'Osservatore Romano - 23 agosto 2009)
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31/08/2009 18:40

Celebrata nella mattina di domenica 30 a Castel Gandolfo

La messa del Papa con i suoi ex allievi



La gioia come segno distintivo del cristiano è stata al centro dell'omelia che Benedetto XVI ha rivolto ai suoi ex allievi, riuniti nel cosiddetto Ratzinger Schülerkreis, durante la celebrazione eucaristica svoltasi domenica mattina 30 agosto, nella cappella del Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo. Il Papa ha presieduto la messa con i suoi antichi studenti che partecipano al tradizionale seminario estivo dell'associazione - che si è aperto venerdì 28 al centro congressi Mariapoli di Castel Gandolfo e si è concluso lunedì 31 - dedicato quest'anno alla missione ad gentes. Nell'omelia il Pontefice ha anche sottolineato l'importanza del rapporto di amicizia e di dialogo con Dio, al quale - ha evidenziato - è strettamente legata la capacità dell'uomo di amare come Lui ama.

(©L'Osservatore Romano - 31 agosto - 1 settembre 2009)
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