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Nella Repubblica Centroafricana 700.000 bambini alla fame

Ultimo Aggiornamento: 22/09/2009 19:21
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12/08/2009 18:14

  Rapporto dell'Unicef

Nella Repubblica Centroafricana 700.000 bambini alla fame


Bangui, 12. Nella Repubblica Centroafricana 700.000 bambini di età fino a cinque anni sono al limite della sopravvivenza e rischiano la morte per fame, secondo quanto riferito ieri dall'Unicef, il fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia, in una nota nella quale si denuncia un drammatico aggravamento della malnutrizione dei bambini, che ha ormai superato la soglia d'emergenza.
Secondo il rapporto dell'Unicef, lo stato nutrizionale dei bambini si è degradato rapidamente soprattutto nel sud del paese. Studi di valutazione condotti dagli esperti dell'Unicef nelle province meridionali di Mambere Kadei, Sangha Mbaeré e Lobaye hanno rivelato che il 16 per cento dei bambini con meno di cinque anni d'età soffre di malnutrizione acuta e che il 6,6 per cento sono nello stato definito di malnutrizione severa acuta, quello con altissime probabilità di morire di fame.
La Repubblica Centroafricana è uno dei Paesi più poveri del mondo e nei quali si registrano i maggiori ritardi nell'impegno internazionale per il raggiungimento dei cosiddetti obiettivi di sviluppo del millennio, a suo tempo definiti dalle Nazioni Unite, per almeno dimezzare entro il 2015 il numero delle vittime delle principali tragedie mondiali, prima fra tutte proprio quella della fame, che coinvolge oltre un miliardo di persone.
La malnutrizione nella Repubblica Centroafricana è strettamente legata all'estrema povertà del Paese, dove oltre il 60 per cento degli abitanti vive con meno di 1,25 dollari al giorno, al di sotto cioè di quella che i parametri internazionali definiscono soglia di povertà. Negli ultimi mesi la situazione economica del Paese è ulteriormente peggiorata per la caduta dei prezzi nel settore minerario, principale risorsa locale, in conseguenza della crisi economica e finanziaria globale.



(©L'Osservatore Romano - 13 gosto 2009)
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12/08/2009 19:04

Sono 700.000 bambini...noi quanti siamo in Italia?56.000.000?Che si aspetta a fare una mirata adozione a distanza per garantire la loro sopravvivenza e aiutarli magari col microcredito a essere autonomie indipendenti?E i cosiddetti grandi ,gli uomini potenti che fanno? Parlano?
Io mi informero'...conosco una suora....fatelo anche voi e fatemi sapere(riguardo a quei bambini)ciao. (ri
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17/09/2009 18:13

Banca mondiale e Pam sollecitano aiuti

Un miliardo di affamati nel mondo


New York, 17. La recessione globale spingerà altri 89 milioni di persone in estrema povertà entro la fine del prossimo anno, secondo quanto afferma la Banca mondiale in un documento, anticipato ieri, che presenterà al prossimo g20 di Pittsburgh e nel quale invita i Paesi ricchi ad aumentare gli aiuti a quelli in via sviluppo. I dati confermano quelli esposti ieri, in una conferenza stampa a Londra, dal direttore del Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite, Josette Sheeran, secondo la quale per la prima volta nella storia nel mondo ci sono oltre un miliardo di affamati.
Secondo il documento della Banca mondiale, mentre l'economia globale mostra i primi segni di ripresa, i 43 Paesi a più basso reddito fra quelli in via di sviluppo "continuano a fare i conti con le conseguenze della recessione globale, il che mette in evidenza la necessità di aumentare il sostegno in favore dei Paesi più poveri". Il direttore della Banca mondiale, Robert Zoellick, ha spiegato che al g20 non si possono ignorare i costi di lungo termine di tale situazione e ha raccomandato quindi azioni politiche coordinate in alcune aree:  l'agricoltura, visto che la crisi alimentare continua ad affliggere i Paesi più poveri, e le piccole e medie imprese, fondamentali per il ritorno alla crescita di questi Paesi.
Da parte sua, Sheeran, ricordando che la vita di un miliardo e venti milioni di persone è minacciata dalla crisi economica e dal rincaro dei beni di prima necessità, ha chiesto alla comunità internazionale di mettere in agenda l'emergenza alimentare, sottolineando come con meno dell'1 per cento dei soldi stanziati per salvare il sistema finanziario si potrebbe evitare una calamità per milioni di persone.


(©L'Osservatore Romano - 18 settembre 2009)
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22/09/2009 19:21

Allarme della Fao per le conseguenze della siccità

Nel Corno d'Africa dilaga la fame


Roma, 22. La fame minaccia di dilagare nel Corno d'Africa, dove i raccolti si annunciano scadenti, a causa del livello delle piogge inferiore alla media, e la siccità aggrava la già preoccupante situazione di milioni di persone stremate. In un rapporto diffuso ieri, la Fao, l'agenzia dell'Onu per l'alimentazione e l'agricoltura, ricorda che già dipende dai programmi di assistenza alimentare la sopravvivenza di circa venti milioni di persone nella regione. Tale numero potrebbe aumentare durante la stagione secca, in particolare tra i contadini, i pastori e i lavoratori urbani a basso reddito. Secondo la Fao, la situazione potrebbe essere ulteriormente peggiorata dagli effetti del fenomeno climatico e atmosferico conosciuto come El Niño, che verso la fine dell'anno solitamente porta abbondanti piogge che di recente si sono fatte violente e concentrate in un breve periodo, provocando alluvioni e inondazioni, distruggendo sia i raccolti nei campi sia le scorte alimentari, uccidendo il bestiame e danneggiando infrastrutture e abitazioni. Le conseguenze della siccità si sommano a quelle della crisi economica globale. La Fao ricorda, per esempio, che in Africa orientale il prezzo del mais, uno dei prodotti base dell'alimentazione delle popolazioni locali, pur in calo costante dall'inizio dell'anno, rimane altissimo rispetto a due anni fa.



(©L'Osservatore Romano - 23 settembre 2009)
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