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Scavi archeologici hanno messo in luce nuovi settori delle catacombe intitolate al martire romano del III secolo

Ultimo Aggiornamento: 12/08/2009 18:19
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12/08/2009 18:19

Scavi archeologici hanno messo in luce nuovi settori delle catacombe intitolate al martire romano del III secolo

Forse il mistero di Ippolito si risolverà sotto terra


di Raffaella Giuliani



Il suburbium romano, anche nei suoi settori più urbanizzati, non manca di restituirci ancora oggi tracce del suo passato più remoto. Sulla via Tiburtina, a un miglio circa dalle mura aureliane, un piccolissimo lacerto di campagna romana, rimasto imprigionato tra i numerosi fabbricati dell'università di Roma "La Sapienza" da un lato, e le palazzine popolari sorte negli anni Venti e Trenta del xx secolo ai margini di piazza delle Province dall'altro, ha suggerito agli amministratori comunali l'idea di un parco pubblico, che riparasse la piccola enclave verde dal rischio di possibili future edificazioni.

Nel novembre 2003 una apposita delibera del Consiglio comunale sancì l'attuazione del parco, denominato "del Castro Laurenziano", con spiccata valenza storico-archeologica, rievocando nella denominazione la cittadella fortificata sorta attorno al complesso di San Lorenzo e proponendo tra i suoi obiettivi prioritari la salvaguardia e la valorizzazione dell'altro grande santuario paleocristiano del tratto iniziale della Tiburtina, quello di Sant'Ippolito, martire di cui il 13 agosto si celebra la memoria insieme a quella del contemporaneo vescovo Ponziano (230-235).

Il coemeterium Sancti Hippolyti - poco conosciuto al grande pubblico - era una delle destinazioni principali del pellegrinaggio tardoantico ad loca sancta, come conferma la testimonianza di Prudenzio (Peristèphanon, XI), il quale descrive agmina di pellegrini, soprattutto dall'Italia centromeridionale, che devotamente affollavano i santi recessi ove erano custoditi i sepolcri dell'eponimo e degli altri martiri del complesso (Genesio, Concordia, Trifonia e Cirilla), nonché le maestose fabbriche di superficie, oggi scomparse, tra cui una grandiosa basilica trinave con soffitto dorato.

Il martire Ippolito è al centro di una intricata questione che a più riprese torna a impegnare gli studiosi di agiografia, di patristica e di storia della Chiesa. Il nodo centrale del dibattito risulta l'identificazione del martire romano della Tiburtina con l'autore di una serie di importanti opere esegetiche e dottrinali, una lista delle quali si trova incisa sul basamento di una statua mutila, attribuita a Ippolito, rinvenuta nel 1551 nella zona del Verano.

La questione è resa più ardua dalle indubbie contraddizioni e dagli inspiegabili silenzi su alcuni argomenti fondamentali contenuti nelle fonti antiche su questo personaggio e ciò ha posto nel dibattito moderno gli studiosi, schierati prevalentemente in "scuole" nazionali (tedesca, italiana, anglosassone), su posizioni talora inconciliabili.

Inoltre, oggi la solidità dell'argomento "statua" risulta assai indebolita, anche se non totalmente inficiata, dalle stringenti osservazioni avanzate da Margherita Guarducci, e pubblicate in due mandate, nel 1977 e nel 1989. E tuttavia, negli ultimi decenni, soprattutto da parte della scuola italiana, con Manlio Simonetti in testa, sono stati forniti alcuni fondamentali contributi chiarificatori, tesi a una riconsiderazione sintetica dei termini principali della questione, pur senza minimizzare il permanere in essa di resistenti zone d'ombra.

La macchina amministrativa pubblica, come è risaputo, ha i suoi tempi e solo nello scorso 2008 si è entrati nella fase propriamente operativa di attuazione del parco archeologico del Castro Laurenziano. I lavori di attuazione sono stati avviati nel settore delimitato da via Tiburtina e via dei Canneti, un tracciato già presente nella cartografia antica, a servizio dei vigneti estesi ai margini della strada per Tivoli. Il piccolo lacerto verde ha conservato sorprendentemente il tipico aspetto rurale della campagna romana, con la presenza del bel Casale Gori (XVIi secolo), gravemente segnato dal tempo e dall'incuria, che sarà oggetto di un accurato intervento di recupero, nell'ottica di un suo inserimento funzionale nel parco.



Dopo una fase di indagini conoscitive preliminari, che hanno visto l'impiego delle più aggiornate metodologie geognostiche non distruttive, si è passati all'indagine archeologica propriamente detta, intrapresa nel giugno 2008 e protrattasi per diversi mesi, a cura e spese del Comune (III Municipio) e sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologica di Roma, per quanto attiene i ritrovamenti superficiali, e della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, per quanto riguarda il sottosuolo. Lo scavo ha restituito dati importanti per la ricostruzione delle diverse fasi di utilizzo del territorio in epoca moderna (secoli XVI e XVII), caratterizzate dall'attività di estrazione del tufo, già riscontrata peraltro in alcuni comparti catacombali nel corso degli scavi eseguiti dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra tra il 1990 e il 1991.

Successivamente, si è deciso di affrontare un sondaggio in profondità, nei pressi di una trincea già indagata dall'università "La Sapienza" nel 1992:  il sondaggio ha restituito alcuni notevoli lacerti catacombali, comprendenti articolati cubicoli, rischiarati da un lucernario, e diverse gallerie ancora interrate, con relativa scala di accesso, che si attesterebbe in direzione di via dei Canneti, suggerendo l'antichità del tracciato. L'indagine, che al momento è stata sospesa per i consueti motivi di budget, è senz'altro meritevole di continuazione.

Gli elementi finora emersi assegnano dei contorni più ampi e meno indefiniti al cimitero di Sant'Ippolito, del quale, peraltro, era nota l'estensione, da ritrovamenti occasionali, almeno fino al viale delle Province. Tutto ciò appare in perfetta sintonia con il racconto prudenziano, che assegna al santuario un rilievo assoluto nel giro dei loca sancta. La Pontificia Commissione di Archeologia Sacra è pronta a raccogliere il testimone in vista di un prosieguo delle indagini nella catacomba:  auguriamoci che anche dall'archeologia possa giungere qualche utile apporto all'intricata questione agiografica relativa al martire Ippolito.



(©L'Osservatore Romano - 13 gosto 2009)
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