Benvenuto in Famiglia Cattolica
Famiglia Cattolica da MSN a FFZ
Gruppo dedicato ai Cattolici e a tutti quelli che vogliono conoscere la dottrina della Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica Amiamo Gesu e lo vogliamo seguire con tutto il cuore........Siamo fedeli al Magistero della Chiesa e alla Tradizione Apostolica che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre. Ti aspettiamo!!!

 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Devozionismo

Ultimo Aggiornamento: 15/09/2009 13:18
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
15/09/2009 13:18

Devozionismo

La certezza di essere figli di Dio, ossia di avere Dio per Padre, non può essere vissuta come un fatto intimistico. Va superata la tentazione di concepire la fede in chiave individualistica, pensando di poter vivere il rapporto con Dio nel chiuso di una relazione di tipo privato, incapace di aprirsi agli altri e al mondo. La tentazione di vivere in questa maniera la fede cristiana é stata spesso ricorrente ed ha assunto varie forme nel corso dei secoli. Nel nostro tempo si presenta sotto diverse sfaccettature, che vanno conosciute in profondità per poter essere smascherate e superate. Una certa unilaterale insistenza verso forme stereotipate di devozionismo o di spiritualismo “liturgicistico” é sicuramente una delle manifestazioni di questa fede intesa in senso intimistico. Una pastorale di conservazione, che si limita ad amministrare l’esistente e ripete in modo stantìo sempre gli stessi riti e le medesime formule di apostolato può alimentare l’idea che il rapporto con il Signore sia un fatto quasi del tutto privato, da viversi nella ripetizione meccanica e individuale di certe pratiche devozionistiche. [1] Essa offre l’illusione di poter esser facilmente dei “buoni cristiani”, dal momento che prospetta una vita cristiana concepita essenzialmente come adempimento di certe pratiche religiose e devozionali, che non incidono nella vita quotidiana, nel senso che non la trasformano in senso evangelico. Tra liturgia e vita si forma una barriera insormontabile, come pure tra preghiera individuale ed esistenza quotidiana. Il che genera, a lungo andare, quella frattura tra vangelo e cultura, che Paolo VI denuncia come il vero “dramma” della nostra epoca. [2]Un altro modo errato di intendere la fede é sicuramente quello che si può riscontrare nel rigurgito di alcune forme trionfalistiche e, sotto tanti aspetti, fondamentalistiche di intendere il rapporto con il Signore. Sono forme che palesano una sostanziale debolezza del credere, perchè si fondano sull’affermazione spesso acritica di “dogmi” presunti o di mezze verità assolutizzate, che non si è disposti a mettere in discussione. Su questa strada si giunge facilmente a manifestazioni di intolleranza, quando non addirittura di aperto settarismo. Questo modo di intendere la fede si traduce spesso in una chiusura al dialogo, al confronto con la storia, alla ricerca paziente della verità e alla sua costante riformulazione. Non di rado, infine, ai nostri giorni la fede é concepita da alcuni come una sorta di narcotico anti-angoscia, come un anestetico miracolosamente capace di debellare ogni forma di dolore. L’approccio al credere é, in questo caso, di tipo sensazionalistico e si traduce in formule emotivistiche. La fede é considerata come qualcosa che può recare pace, quiete, assenza di ogni problema: come se tutto ciò fosse possibile quasi automaticamente, come se il confronto e l’impatto con la storia fossero eludibili....Queste e altre possibili forme di un cristianesimo intimistico e privatistico sono da dichiarare inconciliabili con la professione di fede in Dio, Padre di tutti gli uomini, Creatore e Signore del cielo e della terra. Credere nella paternità universale di Dio significa considerare ogni uomo come nostro fratello e, di conseguenza, lasciarsi interpellare da lui, dalle sue esigenze e dai suoi problemi. Significa anche vivere a contatto con questo mondo, che è uscito dalle mani di Dio e reca la sua impronta di bontà e di gloria, impronta che è visibile soprattutto nell’uomo, il quale è il segno più eccelso dello splendore del volto di Dio. Sulla base di questa concezione della fede, la celebrazione liturgica sarà vissuta come contemporaneo incontro con Dio e con i fratelli; sarà resa vera dai concreti gesti di pace e di comunione che ognuno saprà vivere con i propri fratelli; supererà sterili forme devozionistiche per aprirsi all’autentica adorazione di Dio Padre e Creatore, che vuole la salvezza di tutti gli uomini e ci fa comprendere che la nostra personale salvezza passa necessariamente attraverso l’impegno a rendere possibile la salvezza di ogni uomo. La preghiera non sarà un “rifugio” intimistico nè una “evasione” dal mondo, ma il punto di partenza fondamentale per vivere nell’amore verso tutti e il “luogo” per glorificare il Padre che ci ha fatto dono di tanti fratelli. In ogni caso non saranno contrapposte l’azione e la contemplazione, in quanto entrambe queste dimensioni della vita cristiana verranno ritenute essenziali e complementari. La fede autentica nell’unico Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, non ci chiuderà in discutibili visioni fondamentalistiche, ma ci spronerà ad aprirci al dialogo con tutti gli uomini, a qualunque credo religioso essi appartengano, al fine di scoprire il granello di verità che lo Spirito Santo ha deposto nei loro cuori. Capiremo più facilmente che la fede è ricerca, rischio, e non possesso o garanzia: “credere non è evitare lo scandalo o fuggire il rischio, ma anzi accettarne la sfida”. [3] La fede cristiana è perciò l’esatto contrario dell’intolleranza, della chiusura alla ricerca della verità, perché è, per sua costituzione, un’apertura amorosa alla verità dell’uomo, quale ci è stata rivelata in Gesù Cristo. Egli, l’Unigenito del Padre, è anche il Primogenito dell’umanità nuova, Colui che “svela pienamente l’uomo all’uomo”. [4] In Gesù noi perciò scopriamo l’identità più vera di ogni uomo e contempliamo la ricchezza che risiede in ogni fratello. In Lui non ci sentiamo possessori esclusivi della verità, ma servi di questa verità, che in fondo é Gesù stesso [5]: é questa la verità che desideriamo comunicare ad ogni uomo, senza utilizzare toni “apocalittici”, ma con la serena certezza che “in Cristo e per Cristo, l’uomo ha acquistato piena coscienza della sua dignità, della sua elevazione, del valore trascendente della propria umanità, del senso della sua esistenza”. [6] Questa consapevolezza ci libera dal fondamentalismo e ci apre al dialogo fraterno con tutti gli uomini di buona volontà, perchè ci inserisce nella stessa logica dei Padri della Chiesa, i quali vedevano nelle diverse religioni i riflessi dell’unica Verità, che é Cristo, i “germi del Verbo”, che lo Spirito Santo dissemina nella storia. [7] La certezza di trovare nel Padre misericordioso la pace e la “guarigione” delle nostre ferite spirituali non ci impedirà di affrontare il dolore come esigenza dell’amore e sconfiggerà in noi la tentazione di pensare alla fede cristiana come ad una sorta di “analgesico”....Chi vive autenticamente il discepolato del Cristo crocifisso e risorto comprende facilmente che la fede non è un “tranquillante”, ma semmai un “eccitante”, che invita a misurarsi con la storia e a farsi carico dei travagli di questo mondo, il quale attende con impazienza la piena rivelazione dei figli di Dio (cfr. Rom 8,19). In questa luce vanno lette le parole di Gesù: “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra, e come vorrei che fosse già acceso!...Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione...” (Lc 12,49.51). La pace che Cristo è venuto a portare non è il “quietismo”, ossia la tranquillità, il quieto vivere: non è quella “pace dei morti” che si trova al cimitero... La pace, intesa in senso cristiano, è invece il frutto dell’impegno per la giustizia. Non si può perciò intendere la vita cristiana come assenza di tensioni e di travagli, né come alienazione dall’impegno storico-politico. Al contrario la fede nel Redentore dell’uomo è un costante impegno alla liberazione-salvezza di tutti gli uomini.

da "Prayerpreghiera"
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:29. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com