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I sette Patriarchi cattolici orientali domani in udienza dal Papa

Ultimo Aggiornamento: 19/09/2009 16:27
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 sette Patriarchi cattolici orientali domani in udienza dal Papa

La crescita del fondamentalismo in Medio Oriente e l’inquietudine dei cristiani, l’importanza del dialogo islamo-cristiano, lo statuto del Patriarca cattolico orientale nella Chiesa universale e la giurisdizione ecclesiastica in Kuwait e nei Paesi del Golfo. Sono i quattro punti dei quali i sette Patriarchi cattolici orientali, parleranno domani con Benedetto XVI che li riceverà in udienza a Castel Gandolfo. Si tratta del Patriarca maronita Nasrallah Boutros Sfeir, dell’armeno cattolico Bédros XIX, del siro-cattolico Ignace Youssef III Younane, del melkita Gregorio III, del caldeo Emmanuel Delly, del Patrirca latino di Gerusalemme Fouad Twal e dal copto Antonios Nagib. Le considerazioni dei Patriarchi sono illustrate in una nota che sarà portata al Papa, al quale, nel loro incontro, i patriarchi parleranno in primo luogo delle questioni della presenza delle loro Chiese nell’ambito della Chiesa universale e di altri temi ecclesiologici. Tra questi anche la questione della giurisdizione ecclesiastica del Kuwait e degli altri emirati del Golfo, verso i quali, nel corso degli ultimi anni, sono emigrate dagli altri Paesi arabi decine di migliaia di operai e funzionari cristiani, chiamati dal boom economico. Nella nota i Patriarchi, manifestano la loro inquietudine per i cristiani del Medio Oriente, sfidati dalla crescita del fondamentalismo soprattutto in Egitto e Iraq e sottolineano l’importanza della questione palestinese. Viene anche nuovamente sottolineata l’importanza del dialogo islamo-cristiano.

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VATICANO-MEDIO ORIENTE


Il futuro della Chiesa in Medio Oriente nell’incontro dei patriarchi col Papa


di Fady Noun

La crescita del fondamentalismo in Medio Oriente e l’inquietudine dei cristiani, l’importanza del dialogo islamo-cristiano, lo statuto del patriarca cattolico orientale nella Chiesa universale e la giurisdizione ecclesiastica in Kuwait e nei Paesi del Golfo i temi portati domani all’udienza dai capi dei sette riti cattolici della regione.

Beirut (AsiaNews)

La crescita del fondamentalismo in Medio Oriente e l’inquietudine dei cristiani, l’importanza del dialogo islamo-cristiano, lo statuto del patriarca cattolico orientale nella Chiesa universale e la giurisdizione ecclesiastica in Kuwait e nei Paesi del Golfo. Sono i quattro punti dei quali i sette patriarchi cattolici orientali, su loro richiesta, parleranno domani con Benedetto XVI.
Il patriarca maronita Nasrallah Boutros Sfeir (nella foto), l’armeno cattolico Bédros XIX e il siro-cattolico Ignace Youssef III Younane sono giunti a Roma ieri, oggi saranno raggiunti dal melkita Gregorio III, dal caldeo Emmanuel Delly, da quello latino di Gerusalemme Fouad Twal e dal copto Antonios Nagib.
Le considerazioni dei patriarchi sono illustrate in una nota che sarà portata al Papa, al quale, nel loro incontro, i patriarchi parleranno in primo luogo delle questioni della presenza delle loro Chiese nell’ambito della Chiesa universale e di altri temi ecclesiologici. Tra questi anche la questione della giurisdizione ecclesiastica del Kuwait e degli altri emirati del Golfo, verso i quali, nel corso degli ultimi anni, sono emigrate dagli altri Paesi arabi decine di migliaia di operai e funzionari cristiani, chiamati dal boom economico. Le Chiese orientali cattoliche vogliono chiedere una riflessione sul fatto che, sul piano storico, la regione dovrebbe far parte del rito antiocheno.
I patriarchi, poi, manifestano la loro inquietudine per i cristiani del Medio Oriente, sfidati dalla crescita del fondamentalismo soprattutto in Egitto e Iraq e sottolineano l’importanza di un’azione internazionale energica e concertata per riparare alle ingiustizie subite dalla Palestina e raccomandano una regolamentazione giusta che comprenda il diritto dei palestinesi a un loro Stato. Viene anche nuovamente sottolineata l’importanza del dialogo islamo-cristiano.
Nel corso della loro permanenza a Roma, i patriarchi dovrebbero partecipare anche, il 21 e 22 settembre, a una sessione preparatoria in vista di una assemblea speciale del Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente, che potrebbe tenersi nel 2010, in Vaticano.

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INCONTRO CON I PATRIARCHI E GLI ARCIVESCOVI MAGGIORI ORIENTALI, 19.09.2009

Alle ore 11 di questa mattina, nella Sala della Rocca del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre Benedetto XVI incontra i Patriarchi e gli Arcivescovi Maggiori Orientali e rivolge loro il discorso che riportiamo di seguito:


DISCORSO DEL SANTO PADRE

Signori Cardinali,
Beatitudini,
Venerati Patriarchi ed Arcivescovi Maggiori
!

Vi saluto tutti cordialmente e vi ringrazio per avere accolto l’invito a partecipare a questo incontro: a ciascuno do il mio fraterno abbraccio di pace. Saluto il Cardinale Tarcisio Bertone, mio Segretario di Stato, e il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, insieme al Segretario e agli altri collaboratori del Dicastero.

Rendiamo grazie a Dio per questa riunione di carattere informale, che ci permette di ascoltare la voce delle Chiese che voi servite con ammirevole abnegazione, e di rafforzare i vincoli di comunione che le legano alla Sede Apostolica.
L’odierno incontro mi richiama alla mente quello del 24 aprile 2005 nella Basilica nella Basilica di san Pietro in Vaticano.
Allora, proprio nei primi giorni del mio pontificato, volli intraprendere un ideale pellegrinaggio nel cuore dell’Oriente cristiano: pellegrinaggio che oggi conosce un’altra significativa tappa e che è mia intenzione proseguire. In diverse circostanze è stato da voi sollecitato un contatto più frequente con il Vescovo di Roma per rendere sempre più salda la comunione delle vostre Chiese col Successore di Pietro ed esaminare insieme, all’occasione, eventuali tematiche di particolare importanza. Proposta questa rinnovata anche nell’ultima Plenaria del Dicastero per le Chiese Orientali e nelle Assemblee Generali del Sinodo dei Vescovi.

Quanto a me, avverto come precipuo dovere promuovere quella sinodalità tanto cara all’ecclesiologia orientale e salutata con apprezzamento dal Concilio Ecumenico Vaticano II.

La stima che l’Assise conciliare ha riservato alle vostre Chiese nel Decreto
Orientalium Ecclesiarum, e che il mio venerato Predecessore Giovanni Paolo II ha ribadito soprattutto nell’Esortazione apostolica Orientale Lumen, è da me pienamente condivisa, insieme all’auspicio che le Chiese Orientali Cattoliche “fioriscano” per assolvere “con rinnovato vigore apostolico la missione loro affidata… di promuovere l’unità di tutti i cristiani, specialmente orientali, secondo il decreto sull’ecumenismo…” (Orientalium Ecclesiarum, 1). L’orizzonte ecumenico è spesso connesso a quello interreligioso. In questi due ambiti è tutta la Chiesa ad avere bisogno dell’esperienza di convivenza che le vostre Chiese hanno maturato fin dal primo millennio cristiano.

Venerati Fratelli, in questo fraterno incontro, dai vostri interventi emergeranno certamente quelle problematiche che vi assillano e che potranno trovare orientamenti adeguati nelle sedi competenti. Io vorrei assicurarvi che siete costantemente nel mio pensiero e nella mia preghiera.
Non dimentico, in particolare,
l’appello di pace che avete posto nelle mie mani alla fine dell’Assemblea del Sinodo dei Vescovi dello scorso ottobre. E, parlando di pace, il pensiero va, in primo luogo, alle regioni del Medio Oriente.

Colgo pertanto l’occasione per dare l’annuncio dell’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente, da me convocata e che si terrà dal 10 al 24 ottobre 2010, sul tema “La Chiesa cattolica in Medio Oriente: comunione e testimonianza: “La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola” (At 4,32).

Mentre auguro che l’odierna riunione apporti i frutti sperati, invocando la materna intercessione di Maria Santissima, di cuore benedico voi e tutte le Chiese Orientali Cattoliche.

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19/09/2009 15:12

Papa/ Annuncia ufficialmente sinodo speciale su Medio Oriente

La prima richiesta da vescovi Iraq: I cristiani fuggono da qui


Il Papa
annuncia ufficialmente la convocazione di un sinodo speciale per il Medio Oriente per l'ottobre del 2010.
Benedetto XVI ha dato l'annuncio ai patriarchi e agli arcivescovi maggiori orientali nel corso di
un'udienza che ha concesso loro stamane nella Sala della Rocca del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo. "Colgo l'occasione per dare l'annuncio dell'Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente, da me convocata e che si terrà dal 10 al 24 ottobre 2010, sul tema " Non dimentico l'appello di pace che avete posto nelle mie mani alla fine dell'Assemblea del Sinodo dei Vescovi dello scorso ottobre", ha detto Benedetto XVI. "E, parlando di pace, il pensiero va, in primo luogo, alle regioni del Medio Oriente. La Chiesa cattolica in Medio Oriente: comunione e testimonianza: 'La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un'anima sola'", ha detto il Papa citando gli Atti degli apostoli. Benedetto XVI ha peraltro rilevato: "In diverse circostanze è stato da voi sollecitato un contatto più frequente con il Vescovo di Roma per rendere sempre più salda la comunione delle vostre Chiese col Successore di Pietro ed esaminare insieme, all'occasione, eventuali tematiche di particolare importanza". "Quanto a me - ha aggiunto - avverto come precipuo dovere promuovere quella sinodalità tanto cara all'ecclesiologia orientale e salutata con apprezzamento dal Concilio Ecumenico Vaticano II".
Era stato un vescovo iracheno, a gennaio, il primo a chiedere direttamente al Papa di convocare un sinodo sulla situazione delle minoranze cristiane mediorientali (Afghanistan, Cipro, Iran, Iraq, Giordania, Israele, Libano, Siria e Turchia). "I problemi sono gli stessi in Iraq, in Libano e in Palestina: i cristiani lasciano il paese", aveva spiegato monsignor Louis Sako, vescovo caldeo di Kirkuk. "Un sinodo generale permetterebbe di capire meglio il problema. Se non c'è una visione chiara, i cristiani non rimarranno in Medio Oriente e lasceranno questa terra un tempo benedetta e ora maledetta". Tra i temi che "meritano" un sinodo, secondo il vescovo iracheno, la testimonianza in paesi dove le comunità cristiane sono minoritarie, il rapporto con le maggioranze musulmane, le relazioni con la politica.

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19/09/2009 15:20

L'annuncio del Papa

Un Sinodo per i cristiani del Medio Oriente


di Giorgio Bernardelli

Si terrà a Roma nell'ottobre del 2010. I motivi della scelta di Benedetto XVI e le implicazioni per i cristiani locali del tema «Comunione e testimonianza»

Nel 2010 si terrà
un'Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente. È già fissato anche il periodo (dal 10 al 24 ottobre 2010) e il tema «La Chiesa cattolica in Medio Oriente: comunione e testimonianza: “La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola” (At 4,32)».

A dare
l'annuncio è stato oggi il Papa incontrando in Vaticano i patriarchi delle Chiese Orientali cattoliche. Clicca qui per leggere il testo del suo discorso che contiene l'annuncio del Sinodo.
Si tratta di un avvenimento molto importante per la Chiesa sul quale vale la pena di proporre già a caldo tre sottolineature.

1) L'annuncio è stato dato alla vigilia dell'ormai imminente Sinodo per l'Africa (4-25 Ottobre 2009)
e sono state già fissate anche le date di questo nuovo Sinodo per l'ottobre 2010. Se si aggiunge il fatto che nell'ottobre 2011 - secondo la consueta cadenza triennale - dovrebbe tenersi l'Assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi e che l'ultimo Sinodo si è tenuto nell'ottobre 2008, ci accorgiamo che ci avviamo a una cadenza annuale per questo strumento della collegialità episcopale.
Si tratta di una innovazione importante del Pontificato di Benedetto XVI, che va letta in parallelo con le innovazioni introdotte da Ratzinger fin dal 2005 nelle modalità di lavoro di questa assemblea dei vescovi.
È bene inoltre ricordare che anche i Sinodi continentali non sono un evento che riguarda solo le comunità locali di quel continente, ma un evento della Chiesa intera (proprio per questo si svolgono a Roma). Riunendo un Sinodo all'anno, dunque, Benedetto XVI proprone un'indicazione chiara sulla sua visione della collegialità nella Chiesa.

2) È la prima volta di un Sinodo sul Medio Oriente. C'era già stato sì il precedente del 1991, quando Giovanni Paolo II convocò un'Assemblea speciale del Sinodo per il Libano. Ma in quel caso si trattava di un'inizativa legata a una situazione specifica, come l'allora martoriato Paese dei Cedri. In questo caso, invece, il Sinodo diventa una vera e propria scelta di "geopolitica ecclesiale": il Medio Oriente diventa a pieno titolo un'area a sé, con un'attenzione e un'importanza specifica. In un certo senso per la Chiesa diventa il «sesto continente». Con questa scelta Benedetto XVI accoglie una richiesta precisa giunta dai vescovi locali, un po' a disagio ad affrontare i propri problemi e le proprie sfide in un contesto vastissimo come quello dell'Asia. Ed è significativo che l'ultimo ad avanzare la richiesta di un Sinodo per il Medio Oriente fosse stato un presule di uno dei Paesi più martoriati dell'area, l'arcivescovo Luis Sako di Kirkuk in Iraq.

3) Il Papa ha già indicato il tema del Sinodo: «La Chiesa cattolica in Medio Oriente: comunione e testimonianza: “La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola” (At 4,32)». Già in queste parole c'è un'importante indicazione di percorso, con l'abbinamento tra comunione e testimonianza. Parlando di testimonianza il pensiero va evidentemente al fatto che nella maggior parte dei casi i cristiani del Medio Oriente vivono in Paesi a maggioranza musulmana, con tutte le difficoltà che questo comporta e il problema a tratti anche drammatico della loro emigrazione. Però c'è anche l'altro termine, comunione, che sta a indicare un altro nervo scoperto di questa presenza. Perché i cristiani del Medio Oriente sono una moltitudine in termini di riti e confessioni. E non sempre questa convivenza di anime tra loro diverse è priva di problemi. Il Sinodo per il Medio Oriente - dice allora il Papa - dovrà essere una grande esperienza di unità. Solo così i cristiani in questi Paesi potranno essere davvero testimoni della speranza e della pace che nasce dal Vangelo.

Ma chi sono davvero i cristiani del Medio Oriente? Per provare a entrare subito in sintonia con questo nuovo appuntamento della vita della Chiesa proponiamo dall'archivio di Mondo e Missione alcune testimonianze:

- un reportage da Damasco di Gerolamo Fazzini intitolato «Siria, laboratorio del dialogo». Clicca
qui per leggere l'articolo

- un reportage dal Libano di Anna Pozzi intitolato «L'imperativo della convivenza». Clicca
qui per leggere l'articolo

- la testimonianza dall'Iraq di Rita Moussallem intitolata «Cristiani in Iraq: il coraggio di sperare». Clicca
qui per leggere l'articolo.

http://www.missionline.org/index.php?l=it&art=1573
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19/09/2009 16:27

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COMUNICATO: INCONTRO CON I PATRIARCHI E GLI ARCIVESCOVI MAGGIORI ORIENTALI, 19.09.2009

Il Santo Padre Benedetto XVI, accogliendo il desiderio espresso in diverse circostanze dai Patriarchi e Arcivescovi Maggiori cattolici, li ha convocati ad un
incontro che si è tenuto sabato 19 settembre 2009 nella residenza estiva di Castelgandolfo.

Erano presenti, con il Santo Padre, l’Em.mo Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, l’Em.mo Card. Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, con alcuni collaboratori e i "Capi e Padri" di tutte le Chiese Orientali cattoliche in comunione con il Vescovo di Roma:

Sua Beatitudine Eminentissima il Sig. Cardinale Pierre Sfeir, Patriarca di Antiochia dei Maroniti;

Sua Beatitudine Eminentissima il Sig. Cardinale Emmanuel III Delly, Patriarca di Babilonia dei Caldei;

Sua Beatitudine Eminentissima il Sig. Cardinale Lubomyr Husar, Arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halič;

Sua Beatitudine Eminentissima il Sig. Cardinale Varkey Vithayathil, C.Ss.R., Arcivescovo Maggiore di Ernakulam-Angamaly dei Siro-Malabaresi;

Sua Beatitudine Antonios Naguib, Patriarca di Alessandria dei Copti;

Sua Beatitudine Grégoire III Laham, Patriarca di Antiochia dei Greco-Melkiti;

Sua Beatitudine Ignace Youssif III Younan, Patriarca di Antiochia dei Siri;

Sua Beatitudine Nerses Bedros XIX Tarmouni, Patriarca di Cilicia degli Armeni;

Sua Beatitudine Lucian Mureşan, Arcivescovo Maggiore di Făgăraş e Alba Iulia dei Romeni;

Sua Beatitudine Baselios Moran Mor Cleemis Thottunkal, Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi;

Sua Beatitudine Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme.

Il Santo Padre ha aperto la riunione con la preghiera e ha rivolto ai Presuli una parola di benvenuto.

In un clima di fraterna cordialità sono intervenuti tutti i Patriarchi e gli Arcivescovi Maggiori, i quali hanno unanimemente ringraziato Sua Santità per l’iniziativa.
Hanno sottolineato, altresì, i due aspetti della fedeltà che li distingue: il legame col patrimonio dell’Oriente cristiano e il legame col Successore di Pietro, quale Pastore universale, col suo carisma di unità nella verità e nell’amore.

I Presuli hanno presentato questioni particolari e alcuni problemi più generali, quali il fenomeno migratorio, mostrando attenzione per il contesto ecumenico e interreligioso in cui le loro Chiese si trovano a vivere. Uno speciale ringraziamento è stato rivolto al Santo Padre per la costante preghiera e il sostegno fattivo alla costruzione della pace in Terra Santa, in tutto l’Oriente e nel mondo.

I Presuli hanno accolto con gratitudine la convocazione, da parte del Santo Padre, di una
Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente, che si terrà nell’ottobre 2010, offrendo la loro disponibilità nella sua preparazione.

Al termine, il Santo Padre ha sintetizzato gli interventi, offrendo anche appropriati orientamenti ed ha impartito a tutte le Chiese Orientali cattoliche la Benedizione Apostolica. Benedetto XVI infine ha trattenuto a colazione i Padri.

In preparazione all’incontro con il Papa, nel pomeriggio di venerdì 18 settembre, i Patriarchi e gli Arcivescovi Maggiori hanno partecipato ad una riunione con l’Em.mo Cardinale Segretario di Stato nel Palazzo Apostolico, alla quale è intervenuto anche il Cardinale Leonardo Sandri con alcuni Collaboratori della Congregazione per le Chiese Orientali.

Bollettino Ufficiale Santa Sede
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