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L'incontro tra il Papa e Hilarion. Il cardinale Kasper: rapporti costruttivi tra Chiesa cattolica e Patriarcato di Mosca

Ultimo Aggiornamento: 07/10/2009 23:33
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Domani l'incontro tra il Papa e Hilarion. Il cardinale Kasper: rapporti costruttivi tra Chiesa cattolica e Patriarcato di Mosca

L’arcivescovo Hilarion, presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca, incontrerà il Papa domani mattina a Castel Gandolfo. Hilarion, alla sua prima visita a Roma dopo la nomina al suo attuale incarico, ha avuto un colloquio oggi con il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. Dei contenuti di questo incontro ci parla lo stesso porporato al microfono di Philippa Hitchen:


R. – L'incontro ha mostrato la nuova situazione tra Chiesa cattolica e Patriarcato di Mosca: abbiamo superato tutte le tensioni che c’erano negli anni scorsi e siamo adesso in un rapporto normale, tranquillo e anche positivo, costruttivo. Dapprima, Hilarion ha espresso la sua alta stima per il Papa Benedetto XVI, che è molto apprezzato nella Chiesa ortodossa russa, e poi abbiamo parlato dei nostri rapporti, soprattutto del dialogo teologico che avrà luogo a Cipro nelle prossime settimane. Adesso loro vogliono ritornare al tavolo del dialogo, hanno superato queste tensioni tra Mosca e Costantinopoli sul caso dell’Estonia, e vogliono collaborare normalmente. Poi abbiamo parlato anche dei nostri rapporti bilaterali: su una mostra, un concerto che loro vogliono fare qui a Roma; io ho suggerito che anche noi possiamo fare una mostra a Mosca. Abbiamo parlato dello scambio di preti, di teologi e tutto quello che può aiutare per migliorare i rapporti e superare anche i pregiudizi e le resistenze che esistono in Russia contro la Chiesa cattolica e contro l’ecumenismo; ma, passo dopo passo, possiamo superare anche questo. Le due parti sono decise ad andare avanti.

D. – Quindi, con questo progresso, la visita del Santo Padre a Mosca forse adesso è un po’ più vicina?

R. – Sì, ma questo è stato un punto marginale nella nostra discussione perché il nuovo Patriarca di Mosca Kirill adesso deve fare visita a tutti gli altri Patriarchi e per questo ci vuole tempo. Quindi, per il momento, la visita del Papa a Mosca non è sull’agenda, non è un punto che abbiamo discusso. Loro non rifiutano un incontro col Papa: questo probabilmente non sarà a Mosca né a Roma, ma in un terzo luogo. Il Patriarca Kirill conosce bene Benedetto XVI e lo ha incontrato già due volte come metropolita. Ma non si deve puntare solo su questo punto perchè abbiamo tanti altri canali di comunicazione con il Patriarcato di Mosca: questa è una prospettiva per il futuro e sarebbe auspicabile un tale incontro ma non è l’unico punto della discussione.

(Montaggio a cura di Maria Brigini)

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18/09/2009 19:05

Benedetto XVI incontra l'arcivescovo Hilarion, del Patriarcato di Mosca

Il Papa ha ricevuto oggi a Castel Gandolfo l'arcivescovo Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca. Hilarion, alla sua prima visita a Roma dopo la nomina al suo attuale incarico, aveva avuto ieri un colloquio con il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. Dopo l’incontro il porporato ha ribadito che tra Chiesa cattolica e Patriarcato di Mosca i rapporti sono positivi. Le due parti si rivedranno a Cipro, nel prossimo ottobre, in occasione della sessione plenaria della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme: al centro dei lavori figura il tema cruciale del ruolo del vescovo di Roma nella Chiesa universale.

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18/09/2009 19:06

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Benedetto XVI incontra l'arcivescovo Hilarion, del Patriarcato di Mosca

Il Papa ha ricevuto oggi a Castel Gandolfo l'arcivescovo Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca. Il servizio di Sergio Centofanti
.

Hilarion, alla sua prima visita a Roma dopo la nomina al suo attuale incarico, aveva avuto ieri un colloquio con il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. Dopo l’incontro il porporato ha ribadito che tra Chiesa cattolica e Patriarcato di Mosca i rapporti sono positivi. Le due parti si rivedranno a Cipro, nel prossimo ottobre, in occasione della sessione plenaria della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme: al centro dei lavori figura il tema cruciale del ruolo del vescovo di Roma nella Chiesa universale.

Ieri pomeriggio Hilarion ha visitato la Comunità di Sant’Egidio partecipando alla preghiera nella Basilica di Santa Maria in Trastevere. Al termine del rito ha parlato della necessità della testimonianza comune dei cristiani “in un mondo scristianizzato, in un’epoca - ha detto - che qualcuno erroneamente definisce post-cristiana. La società contemporanea con il suo consumismo, edonismo, materialismo pratico, relativismo morale – ha proseguito - lancia a tutti noi cristiani una sfida seria e difficile. Dalla nostra risposta di cristiani a questa sfida dipende anche l’avvenire dell’umanità e forse anche la possibilità che la vita continui sul nostro pianeta. E’ una sfida comune che ci è lanciata ed anche la nostra risposta deve essere comune”.

“Soltanto insieme - ha sottolineato Hilarion - potremo proporre al mondo i valori spirituali e morali della fede cristiana; insieme potremo offrire la nostra visione cristiana della famiglia, della procreazione, di un amore umano fatto non soltanto di piacere; affermare il nostro concetto di giustizia sociale, di una più equa distribuzione dei beni, di un impegno per la salvaguardia dell’ambiente, per la difesa della vita umana e della sua dignità. Davanti a questa sfida comune che ci lancia il mondo contemporaneo – ha concluso l’inviato del Patriarcato di Mosca - oggi più che mai noi cristiani dobbiamo essere insieme”.

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18/09/2009 19:08

Papa/ Patriarcato russo: Speriamo incontro sia con Ratzinger

Ma non c'è ancora né data né luogo. Il nodo Ucraina


Non c'è ancora una data per un incontro tra il Papa e il Patriarca ortodosso russo che rappresenterebbe una pietra miliare nel cammino di riavvicinamento tra Roma e Mosca. Ma il nuovo ministro degli Esteri del Patriarcato, l'arcivescovo Hilarion, auspica comunque che questo avvenga tra i due leader attuali della Chiesa cattolice e dell'ortodossia russa, Benedetto XVI e Kirill. "Personalmente spero che presto o tardi si realizzi il tanto atteso incontro", ha detto Hilarion, reduce da un incontro con Papa Ratzinger a Castel Gandolfo, nel corso di un incontro con la stampa. "Non sarei oggi in grado di parlare oggi né del tempo né del luogo in cui questo incontro avverrà, ma posso dire con responsabilità che da entrambe le parti c'è il desiderio di preparare con grande cura questo incontro affinché esso segni un grande balzo in avanti delle nostre relazioni".
Ai giornalisti che gli domandavano un giudizio sullo stato dei rapporti tra il Patriarcato ortodosso russo e la Chiesa cattolica di Ratzinger, Hilarion ha precisato: "Certamente c'è un miglioramento dei rapporti tra le nostre due Chiesa che coincide anche con l'elezione di benedetto XVI. Sarei contento - ha aggiunto - se fosse questo Papa a incontrarsi con questo Patriarca". Quanto ai motivi che impediscono, allo stato attuale, di realizzare questo incontro, il responsabile del dipartimento per le Relazioni esterne del Patriarcato moscovita ha citato, quale "problema principale", quello delle "tensioni" in Ucraina occidentale. Al proposito Hilarion ha ripercorso la storia dei rapporti tra greco-cattolici (detti, sprezzantemente, 'uniati' da Mosca per rimarcare il loro legame di unità con Roma) e ortodossi fedeli alla Russia, nel secolo scorso in Ucraina. Quando ai greco-ortodossi vennero requisite le chiese da parte del regime comunista, nel 1946, si trattò di una "grande ingiustizia storica", ha detto l'arcivescovo, ma quando, negli anni Ottanta, i greco-ortodossi se ne riappropriarono, "quello che purtroppo poteva essere un modo per rimediare all'ingiustizia divenne una nuova ingiustizia", secondo Hilarion, perché le chiese vennero riprese "con forza" e gli ortodossi si ritrovarono - e si trovano tuttora - senza luoghi di culto, ridotti a celebrare il culto divino, a volte, "nei boschi". "Certamente nella nostra Chiesa ortodossa tanti non capirebbero una situazione nella quale, permanendo questo conflitto in Ucraina occidentale, il Papa e il Patriarca si incontrassero e si stringessero la mano. Dobbiamo quindi prevedere - è la conclusione del ministro degli Esteri del patriarcato russo - quali passi concreti possono risolvere queste situazione e fare che non ci sia una tensione come esiste ancora oggi. Quando questa situazione sarà risolta questo incontro potrà realizzarsi".

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18/09/2009 19:08

Russia-Vaticano/ Patriarcato: Bene Papa non politicamente corretto

Min. Esteri:Su vita,famiglia,ambiente basi per vasta cooperazione


La Chiesa ortodossa russa nutre "grande stima" per Papa Benedetto XVI: lo ha sottolineato l'arcivescovo Hilarion, il nuovo ministro degli Esteri del patriarcato moscovita che stamane ha incontrato il Papa a Castel Gandolfo.
Senza citare espressamente 'incidenti' come quello nato da alcune dichiarazioni di Ratzinger in volo verso l'Africa su aids e preservativi, l'esponente ortodosso ha lodato un Pontefice che sa essere politicamente scorretto nel campo dei valori e della morale.
Vedendo nella cooperazione su tematiche quali vita, famiglia e ecologia una "vastissima possibilità di cooperare" tra ortodossia e cattolicesimo, divisi da oltre mille anni.
"Sosteniamo il Papa nel suo impegno per la difesa dei valori cristiani", ha detto Hilarion, incontrando un gruppo di giornalisti presso la nuova chiesa russa di Santa Caterina, a Roma.
"Lo sosteniamo anche quando le sue coraggiose dichiarazioni - ha aggiunto - suscitano reazioni negative da parte di alcuni uomini politici o personalità pubbliche o sono osteggiate e a volte travisate da parte di alcuni mass media.
Riteniamo che il capo della più grande Chiesa cristiana non debba curarsi di essere politicamente corretto, né possa conformarsi alla mentalità dominante o cercare di essere gradito.
Crediamo invece che egli abbia il dovere della testimonianza della verità. Siamo quindi con lui anche quando la sua parola incontra opposizione".
"Ho detto oggi al Papa - ha proseguito Hilarion - che dobbiamo sviluppare la nostra collaborazione in tutti i campi. Cogliere e portare a frutto la vastissima possibilità di cooperare che oggi ci si offre. Per noi è evidente che oggi la Chiesa ortodossa e quella cattolica non possono più essere concorrenti come è stato in passato, ma al contrario devono essere alleate, aprirsi alla cooperazione. Davanti a noi si apre un campo vastissimo, nel quale il Signore ci chiede di lavorare: il campo del mondo scristianizzato di oggi.
Il relativismo morale, il materialismo pratico, il secolarismo militante, l'edonismo, il consumismo sfrenato, tutte queste caratteristiche del pensiero e più ancorea dell'ethos contemporaneo - secondo l'arcivescovo russo - sono in realtà altrettante sfide che la nostre società lancia a tutti i cristiani. A queste sfide, tutti noi cristiani, e in particolare ortodossi e cattolici, possiamo e dobbiamo rispondere insieme.
Insieme possiamo proporre i valori spirituali e morali della fede cristiana. Insieme possiamo offrire la nostra visione cristiana della famiglia, della procreazione, di un amore umano fatto non solo di piacere, affermare il nostro concetto di giustizia sociale, di una più equa distribuzione dei beni, di un impegno per la salvaguardia dell'ambiente, per la difesa della vita umana e della sua dignità".

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Il presidente del dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca ricevuto a Castel Gandolfo

Udienza del Papa all'arcivescovo Hilarion di Volokolamsk


Benedetto XVI ha ricevuto in udienza a Castel Gandolfo, nella mattina di venerdì 18 settembre, l'arcivescovo Hilarion di Volokolamsk, presidente del dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca.
L'incontro è avvenuto nel contesto della prima visita ufficiale a Roma del rappresentante della Chiesa ortodossa russa dal giorno in cui, il 31 marzo scorso, ha sostituito in questa alta carica l'allora metropolita e ora Patriarca Cirillo.
L'arcivescovo Hilarion è stato invitato dal cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell'Unità dei Cristiani, che lo ha accompagnato all'udienza pontificia insieme con l'assistente per la sezione orientale, il gesuita Milan Zust.
Durante la visita - iniziata martedì 15 settembre e che si concluderà domenica 20 - il presidente del dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca ha anche incontrato il segretario di Stato vaticano, il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali e il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.

(©L'Osservatore Romano - 19 settembre 2009)
[Modificato da Cattolico_Romano 18/09/2009 19:10]
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Russia-Vaticano/ Patriarcato: Bene Papa non politicamente... -2-

Hilarion: Cattolicesimo plurale? Noi guardiamo al magistero


Il ministro degli Esteri del Patriarcato ortodosso russo non è spaventato dall'idea che, su questioni controverse come l'aborto o la famiglia, all'interno del cattolicesimo mondiale ci siano posizioni molto differenziate.
"Sono cosciente che all'interno della Chiesa cattolica ci siano posizioni molto diverse. C'è però, nella teologica cattolica, il concetto di magistero della Chiesa, cioè la posizione ufficiale della gerarchia", ha puntualizzato Hilarion.
"Quando dico che le posizioni di cattolici e ortodossi coincidono sulle questioni morali, naturalmente mi riferisco al magistero". L'arcivescovo Hilarion ha poi risposto alle domande dei cronisti sulle divergenze ecclesiologiche tra cattolici e ortodossi sul 'primato petrino', ossia il ruolo del Papa che l'ortodossia non riconosce come preminente dal punto di vista canonico. Tema che sarà al centro dell'incontro della commissione mista cattolico-ortodossa previsto a Cipro ad ottobre. "Non potrei dire se riusciremo ad arrivare ad una formulazione accettabile, ma certamente ci proveremo", ha tagliato corto il ministro degli Esteri del patriarcato moscovita.

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18/09/2009 19:12

Vaticano/ Patriarcato russo: No a Concilio ecumenico congiunto

Hilarion: Fu pagina vergognosa di storia. Ma sì a alleanza


Il ministro degli Esteri del Patriarcato russo boccia l'idea di un nuovo Concilio ecumenico congiunto tra cattolici e ortodossi prospettato, solo un paio di giorni fa, dal cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani.
Si tratta di una strada impercorribile - ha spiegato l'arcivescovo Hilarion in questi giorni a Roma per incontrare il Papa e diversi esponenti della Curia romana - sia perché le diverse Chiese ortodosse non riescono neppure a organizzare un concilio interno pan-ortodosso.
E sia perché in Russia ancora ricordano un concilio medievale nel quale si tentò di ricucire lo scisma di qualche secolo prima come "una delle pagine più dolorose se non vergognose della storia della Chiesa".
"Quando parliamo di un concilio ecumenico dobbiamo dire che allo stato delle cose non ci sono neanche le condizioni per un concilio pan-ortodosso", ha spiegato Hilarion in un incontro con la stampa. Tra le diverse Chiese nazionali ortodosse è in corso "un processo di preparazione pre-conciliare che dura da 50 anni...", ha rilevato l'arcivescovo, che ha definito, perciò, "molto difficile" un concilio cattolico-ortodosso.
Il termine 'concilio', inoltre, per il Patriarcato russo è connotato negativamente. Hilarion ha citato, al proposito, il concilio di Ferrara e Firenze (1431-1445) nel quale una delegazione bizantina partecipò al fine di sondare la possibilità - poi sfumata - di porre fine allo scisma tra cattolici e ortodossi.
"La Chiesa cattolica lo considera uno dei concili canonici, mentre dal punto di vista ortodosso è considerato una delle pagine più dolorose e forse più vergognose della storia della Chiesa. Non vale la pena di ripetere lo stesso errore".
Ne conclude Hilarion: "Più che di un concilio io parlerei di un'alleanza ortodossa-cattolica in cui possiamo insieme riaffermare e difendere valori morali tradizionali cristiani".
Rispondendo alle domande dei giornalisti sui rapporti intra-ortodossi, Hilarion ha sottolineato che tra il Patriarcato russo e il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli - il 'primus inter pares' tra le Chiese nazionali ortodosse - i rapporti sono migliorati con l'elezione di Kirill alla sede moscovita.
Rimangono, però, tensioni relativamente all'Ucraina, considerata da Mosca parte del proprio territorio canonico.
"L'impegno da parte di Costantinopoli a non immischiarsi nella questione ecclesiali ucraina è per noi la garanzia che i nostri rapporti si sviluppino positivamente", ha detto l'esponente ortodosso russo.

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19/09/2009 08:47

Il Papa incontra Hilarion

«Unità nella sfida dei valori»


DA ROMA

SALVATORE MAZZA

Prima visita a Roma di Hilarion di Volokolamsk, presidente del dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca.
Visita culminata, ieri mattina, nell’incontro a Castel Gandolfo con Benedetto XVI. Nessun comunicato, come sempre avviene in tali occasioni, è stato diffuso al termine del colloquio, avvenuto in forma strettamente privata. Ma per il nuovo «ministro degli esteri» del Patriarcato di Mosca, subentrato in questa carica lo scorso 31 marzo a Kirill di Smolensk, eletto patriarca, è stata probabilmente l’occasione per portare al Pontefice i saluti del capo della Chiesa ortodossa russa e parlare dello stato delle relazioni bilaterali tra Roma e Mosca, che, secondo l’auspicio comune, si spera possano ulteriormente progredire. Anche se, al momento, l’ipotesi di un viaggio del Papa in Russia resta fuori dall’agenda.

Possibile invece che Hilarion abbia accennato al Papa del prossimo incontro, in programma a Istanbul in dicembre, della commissione interortodossa incaricata di preparare l’agenda del Sinodo Panortodosso in programma nel 2010, un evento al quale la Santa Sede guarda con estrema attenzione e che, se si dovesse finalmente realizzare – nel Novecento due tentativi di convocarlo andarono entrambi falliti – sarebbe di enorme importanza anche per il prosieguo del dialogo ecumenico.

L’incontro col Papa è avvenuto nel quadro della visita ufficiale che, su invito del cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani – presente al colloquio di ieri – ha portato, da martedì scorso, per cinque giorni Hilarion a Roma.

In questo periodo il 'ministro degli esteri' del Patriarcato di Mosca ha anche incontrato il cardinale segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone, il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, il cardinale Leonardo Sandri, e il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura monsignor Gianfranco Ravasi.
Giovedì sera, sempre nel quadro di questa visita, l’arcivescovo Hilarion è stato nella sede della Comunità di Sant’Egidio, partecipando anche alla preghiera della Comunità alle 20.30 nella basilica di Santa Maria in Trastevere.

«Viviamo in un mondo scristianizzato, in un’epoca che qualcuno erroneamente definisce post-cristiana – ha detto nel saluto rivolto ai presenti al termine della preghiera – e la società contemporanea con il suo consumismo, edonismo, materialismo pratico, relativismo morale lancia a tutti noi cristiani una sfida seria e difficile». E, riaffermata anche a nome del patriarca la «stima» per l’opera di Sant’Egidio, in particolare a favore del dialogo ecumenico, Hilarion ha osservato che «soltanto insieme potremo proporre al mondo i valori spirituali e morali della fede cristiana; insieme potremo offrire la nostra visione cristiana della famiglia, della procreazione, di un amore umano fatto non soltanto di piacere; affermare il nostro concetto di giustizia sociale, di una più equa distribuzione dei beni, di un impegno per la salvaguardia dell’ambiente, per la difesa della vita umana e della sua dignità».
Questi valori morali, ha aggiunto il rappresentate del Patriarcato di Mosca, «sono tradizionali nel senso che sono affermati dai cristiani da venti secoli e hanno formato la nostra cultura e civiltà europea. Essi – ha aggiunto – però sono nello stesso tempo nuovissimi e moderni perché eternamente nuovo, moderno, eternamente giovane è il Vangelo di Gesù».

E dunque «davanti a questa sfida comune che ci lancia il mondo contemporaneo, oggi più che mai noi cristiani dobbiamo essere insieme. È quindi ora di passare dallo scontro e dalla concorrenza alla solidarietà, al rispetto reciproco e alla stima; direi anzi senza esitazione che dobbiamo passare all’amore reciproco.
Dandoci il suo comandamento nuovo di amarci a vicenda, il Signore Gesù Cristo ha detto: 'Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri'. La nostra predicazione cristiana può avere effetto, può essere convincente anche nel nostro mondo contemporaneo se sapremo vivere questo amore reciproco tra noi cristiani».

Ieri l’udienza al neo «ministro degli esteri» del Patriarcato di Mosca che giovedì aveva «visitato» la Comunità di Sant’Egidio: solo insieme potremo proporre al mondo la nostra fede cristiana

© Copyright Avvenire, 19 settembre 2009
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07/10/2009 23:33

Abbiamo molti punti in comune tra le due chiese. Stiamo in buoni rapporti.
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