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Riprende in Italia la Giornata di riflessione ebraico-cristiana

Ultimo Aggiornamento: 29/09/2009 11:45
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Riprende in Italia la Giornata di riflessione ebraico-cristiana

Dopo le proteste legate alla pubblicazione dell'Oremus et pro Iudaeis


ROMA, martedì, 22 settembre 2009 (ZENIT.org).-

La Giornata di riflessione ebraico-cristiana del 17 gennaio tornerà a essere celebrata in Italia in comune fra cattolici ed ebrei.

È quanto è emerso al termine dell'incontro, tenutosi questo martedì, fra il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), il Cardinale Angelo Bagnasco con i Rabbini Giuseppe Laras, Presidente dell'Assemblea Rabbinica Italiana, e Riccardo Di Segni, Rabbino capo della Comunità ebraica di Roma.

Nel 1990, infatti, la CEI ha dato vita a questa iniziativa coordinata con autorità ed esponenti del mondo ebraico, ed estesa anche in Europa dopo l'incontro ecumenico di Graz (Austria) nel 1998, che fa da preludio alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio).

Dal 2005, quale tema generale della Giornata, si è dato avvio a un programma di riflessione decennale che medita sulle “Dieci Parole” o Decalogo, rivelate a Mosè sul monte Sinai. Per questo, l’anno prossimo si riprenderà il quarto comandamento, secondo la numerazione ebraica: “Ricordati del giorno di Sabato per santificarlo”.

Secondo quanto riferito in una nota della CEI, il Cardinale, in questo periodo iniziato con Rosh Ha-Shanah, che oltre ad essere il capodanno ebraico è anche il primo dei dieci giorni penitenziali che terminano con lo Yom Kippur (Giorno del Perdono), ha voluto porgere gli auguri ai due Rabbini pregandoli di estenderli a tutti gli ebrei italiani.

“Durante l’incontro – si legge nella nota – il Cardinale ha ribadito la sua stima personale e quella dei Vescovi della Conferenza Episcopale nei confronti delle Comunità ebraiche italiane”.

Bagnasco ha quindi detto di aver “compreso le reazioni di preoccupazione” da parte ebraica - all'origine della mancata celebrazione della Giornata dello scorso anno – legate alla modifica da parte di Benedetto XVI della preghiera per gli ebrei (“Oremus et pro Iudaeis”) che si recitava nella liturgia del Venerdì Santo prima del Concilio Vaticano II e che verrà utilizzata solo dalle comunità che celebrano questa forma del rito latino.

Nella nuova formulazione si invoca Dio perché “illumini” il cuore degli ebrei, “perché riconoscano Gesù Cristo Salvatore di tutti gli uomini”.

Il Cardinale Bagnasco ha sottolineato che “non c’è, nel modo più assoluto, alcun cambiamento nell’atteggiamento che la Chiesa Cattolica ha sviluppato verso gli Ebrei, soprattutto a partire dal Concilio Vaticano II” e “che non è intenzione della Chiesa Cattolica operare attivamente per la conversione degli ebrei”.

Il porporato, prosegue la nota, “ha manifestato la sua preoccupazione per quei focolai di antisemitismo e di antigiudaismo che, di tempo in tempo, continuano ad apparire, ribadendo la necessità di un'attenta vigilanza” e la necessità di più profondi legami di “amicizia” e “stima reciproca” al fine di “sradicare quegli elementi che possono favorire atteggiamenti antiebraici”.

“Il cammino compiuto in questi ultimi decenni – continua la nota – è stato straordinario e pieno di frutti per tutti”.

“Al termine dell’incontro – conclude la nota –, le due parti hanno auspicato che si favoriscano in ogni modo, sia a livello istituzionale nazionale che di base, le occasioni di incontro: la fede nel Dio dei Padri, ricevuta in dono, rende responsabili i credenti cristiani ed ebrei per l’edificazione di una convivenza basata sul rispetto dell'Insegnamento di Dio”.
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La Fondazione Wallenberg loda la ripresa della Giornata ebraico-cristiana

Chiede ai rabbini di pregare per i cristiani salvatori dall'Olocausto


di Jesús Colina

NEW YORK, lunedì, 28 settembre 2009 (ZENIT.org).-

La Fondazione Internazionale Raoul Wallenberg ha lodato la ripresa della Giornata di riflessione ebraico-cristiana, annunciata il 22 settembre in Italia.

Il beneplacito dell'ONG educativa, che conta sull'adesione di centinaia di Capi di Stato e premi Nobel, è stato trasmesso dal suo fondatore, l'argentino Baruj Tenembaum, in alcune dichiarazioni esclusive per l'agenzia di notizie ZENIT.

"Ci congratuliamo con tutti i protagonisti ebrei e cattolici coinvolti in questo annuncio. Alla vigilia della più sacra delle ricorrenze ebraiche, lo Yom Kippur (Giorno del Perdono), la Fondazione Wallenberg chiede a tutti i rabbini del mondo di recitare un Kadish (ricordo e preghiera per i defunti) dedicato a tutti i cattolici che salvarono gli ebrei durante la Shoah", ha affermato Tenembaum.

Il fondatore spiega che il Kadish è una preghiera speciale e unica, in aramaico, e anche se è dedicata alla memoria dei defunti e rivolta al Creatore non menziona né Dio né i morti.

"Si tratta di una redazione curiosa e singolare, lodata da generazioni - ha commentato -. E' inoltre una preghiera rispettata e recitata da tutti i settori dell'ebraismo, dai riformisti agli ortodossi".

Tenembaum ha ricordato che "recitare il Kadish per una persona non ebrea è una pratica poco comune ma giustificata e conta sul sostegno della Halakhah (insieme di leggi religiose dell'ebraismo). Di recente, il rabbino Oshry, della Yeshiva Or Sameaj, in Israele, ha emesso una risoluziomne halakhica che segnala quanto segue: 'E' chiaramente permesso recitare il Kadish in memoria di un gentile che ha salvato tante vite ebraiche. Voglia l'Onnipotente, che dona ricchezza al popolo ebraico, donare ricchezza a tutti quei non ebrei generosi che hanno rischiato per salvare gli ebrei'".

L'annuncio della ripresa della Giornata di riflessione in Italia è stato dato dopo un incontro tra il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, e i rabbini Giuseppe Laras, presidente dell'Assemblea Rabbinica Italiana, e Riccardo Di Segni, rabbino capo della comunità ebraica di Roma."La Fondazione Wallenberg, insdieme alla Casa Argentina in Israele - Terra Santa, percorre dal pontificato di Giovanni XXIII - proprio il Papa salvatore degli ebrei - il cammino dell'incontro e della riconciliazione", ha commentato Tenembaum.

"Una delle dimostrazioni di questo impegno è il Murale Commemorativo delle Vittime dell'Olocausto installato nella Cattedrale Metropolitana di Buenos Aires grazie alla storica decisione dell'ex Cardinale primate Antonio Quarracino. Il Murale, simbolo senza precedenti del ricordo degli ebrei sterminati inserito in un tempio cattolico, ha una replica nella chiesa Vaterunser di Berlino, di cui è incaricato il pastore Annemarie Werner", ha concluso Baruj Tenembaum.


Per ulteriori informazioni: www.raoulwallenberg.net
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