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Stabiliti temi e metodo del dialogo Santa Sede-tradizionalisti

Ultimo Aggiornamento: 11/11/2009 08:30
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Stabiliti temi e metodo del dialogo Santa Sede-tradizionalisti

Nella loro prima riunione celebrata questo lunedì in Vaticano


CITTA' DEL VATICANO, lunedì, 26 ottobre 2009 (ZENIT.org).-

La prima riunione celebrata questo lunedì tra rappresentanti della Santa Sede e della Fraternità San Pio X, fondata dal defunto Arcivescovo tradizionalista Marcel Lefebvre, è servita per presentare i temi e il metodo con cui avrà luogo il dialogo a partire da ora.

L'incontro si è svolto nel Palazzo del Sant'Uffizio, sede della Congregazione per la Dottrina della Fede e della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei", incaricata del dialogo con i tradizionalisti.

Il meeting rappresenta il primo incontro della Commissione di studio, formata da esperti della stessa Commissione e della Fraternità Sacerdotale San Pio X per esaminare le difficoltà dottrinali che permangono tra la Fraternità e la Sede Apostolica.

In rappresentanza della Commissione vaticana partecipano il domenicano svizzero Charles Morerod, segretario della Commissione Teologica Internazionale, il gesuita tedesco Karl Josef Becker e il vicario generale dell'Opus Dei, il presule spagnolo Fernando Ocariz Brana.

Un comunicato emesso dalla Pontificia Commissione "Ecclesia Dei" rivela che l'incontro si è svolto in "un clima cordiale, rispettoso e costruttivo", in cui "si sono evidenziate le maggiori questioni di carattere dottrinale che saranno trattate e discusse nel corso dei colloqui che proseguiranno nei prossimi mesi probabilmente a scadenza bimensile".

In particolare, aggiunge la nota vaticana, "si esamineranno le questioni relative al concetto di Tradizione, al Messale di Paolo VI, all'interpretazione del Concilio Vaticano II in continuità con la Tradizione dottrinale cattolica, ai temi dell'unità della Chiesa e dei principi cattolici dell'ecumenismo, del rapporto tra il Cristianesimo e le religioni non cristiane e della libertà religiosa".

"Nel corso dell'incontro si è anche precisato il metodo e l'organizzazione del lavoro".

Il Vescovo Bernard Fellay, superiore della Fraternità, ha nominato rappresentanti il Vescovo Alfonso de Galarreta, direttore del Seminario Nostra Signora Coredentrice di La Reja (Argentina); padre Benoît de Jorna, direttore del Seminario Internazionale San Pio X di Ecône (Svizzera); padre Jean-Michel Gleize, docente di Ecclesiologia del Seminario di Ecône; padre Patrick de La Rocque, priore del Priorato di San Louis a Nantes (Francia).
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Qualche informazione in più sui colloqui Roma-FSSPX


Nel corso di una trasmissione radiofonica di lunedì su Radio courtoisie, in cui erano presenti tra gli altri l’abbé Grégoire Celier della Fraternità San Pio X, l'abbé Guillaume du Tanoüarn dell’Istituto del Buon Pastore e l’abbé Claude Barthe, noto ai nostri lettori, insieme ai giornalisti di simpatie tradizionali Philippe Mexence e Daniel Hamiche, sono state fornite informazioni interessanti ed anche curiose inerenti le discussioni dottrinali Roma-FSSPX da poco iniziate.

In particolare, in merito ai membri della commissione di parte lefebvriana, l'abbé Celier ha spiegato che essi potrebbero cambiare in futuro, a seconda delle specialità di ciascuno. Ha spiegato che esiste anche una sottocommissione della FSSPX di appoggio alla commissione ufficiale, e che ci sono "esperti" per poter rispondere alle richieste e domande dei membri che intervengono a Roma. Vi è, insomma, una organizzazione ben pianificata.

L'abbé Célier, in risposta ad un’ascoltatrice, ha rivelato che gli scambi non sono in latino e che anche se tutte le parti interessate, di ambo le commissioni, comprendono il francese e l’italiano, gli interventi beneficiavano di traduzioni simultanee, poiché alcuni degli esperti presenti non padroneggiano abbastanza queste due lingue.

Sempre l'abbé Célier ha detto che la delegazione della FSSPX era ospitata alla Domus Sanctae Marthae, luogo dove hanno soggiornato i cardinali per il conclave. E poiché gli altari della Casa erano già tutti occupati per le messe, quelle dei membri della Fratenità sono state celebrate nella Basilica di S. Pietro.


L’abbé Barthe ha invece riferito che le discussioni sono state filmate, certamente affinché il Papa possa vederle. Egli ha concluso che queste discussioni dimostrano che il Vaticano II non è più un dogma di fede e che in pochi anni la funzione magisteriale potrà riprendere tutta la sua forza. Allo stesso modo, ritiene che si troverà un accordo tra Roma e la FSSPX.


Fonte: Summorum Pontificum Observatus

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