“Vi spiego chi è e come agisce Satana nella vita degli uomini”

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Cattolico_Romano
00lunedì 20 aprile 2009 07:01




“Vi spiego chi è e come agisce Satana nella vita degli uomini” - Intervista esclusiva a Don Renzo Lavatori, uno dei massimi esperti di Angeli e Demoni

  di Gianluca Barile

CITTA’ DEL VATICANO - Satana, questo sconosciuto! Purtroppo, sempre meno si parla di dell‘essere perverso e pervertitore, così definito da Paolo Vi durante una indimenticabile Udienza Generale del 1972, causa e origine del peccato e di ogni male. Per delineare un ‘ritratto’, se così lo si può definire, del Maligno, ‘Petrus’ ha dunque intervistato Don Renzo Lavatori (nella foto), 70 anni, sacerdote dal 1964, laureato in teologia e filosofia, membro della Pontificia Accademia di Teologia, docente di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana e altre Università ecclesiastiche di Roma. Conosciuto per numerose pubblicazioni sui temi fondamentali della fede e per le sue trasmissioni mensili a Radio Maria, Don Lavatori è uno dei massimi esperti in ‘mistagogia’, la disciplina che consente di entrare nel mistero divino per coglierne gli elementi essenziali e utili per l'uomo, nonchè un grandissimo studioso di Angeli e Demoni. Dall’intervista emerge un quadro chiaro sulla reale esistenza di Satana e sulle cause che spingono molti cattolici a non credere che il Male sia un essere reale.

Don Renzo, come mai tantio scetticismo intorno alla figura del Diavolo?

“Dubitare dell'esistenza di Satana come ente reale, soggetto concreto e individuale, è una  questione piuttosto recente, sorta, in ambito cattolico, dopo il Concilio Vaticano II, verso gli anni 1968-70. Prima di questo tempo, l'esistenza reale del demonio era di pacifica accettazione da parte di tutti i credenti e pensatori cristiani. Una verità che rientrava nel deposito della fede o nella dottrina professata dalla Chiesa. Alcuni teologi, e filosofi e pensatori in genere, si sono posti la domanda di fondo: Satana esiste realmente o è solo un genere letterario biblico per indicare il male? E’ soltanto un simbolo o una raffigurazione concettuale dell'uomo per segnalare il fatto della cattiveria nel mondo? La questione era già sorta, in ambito filosofico e scientifico, da parte dell'empirismo inglese, in particolare da Hobbes (1588-1679) con la sua opera ‘Il Leviatano’, in cui affermava la sostanziale impostazione simbolica delle affermazioni bibliche intorno agli esseri spirituali, tra cui gli angeli e i demoni. Nell'area cattolica il primo teologo che ha negato in modo netto ed eclatante l'esistenza di Satana è stato il tedesco Haag, nel 1970, con il famoso libro: ‘La liquidazione del diavolo’. A lui seguirono altri teologi e pensatori”.

Cosa pensano in propiosito la Dottrina della Chiesa e il recente Magistero dei Papi?

“Il recente insegnamento dei Pastori della Chiesa si è pronunciato più volte per difendere e sostenere come Dottrina certa e vera la reale esistenza di Satana. Il Concilio Vaticano II espone 18 frasi sulla realtà e l'opera del diavolo nelle sue nefaste azioni nei confronti del mondo, degli uomini e dei fedeli cristiani, riconfermando la fede cattolica tradizionale. Alla fine proclama la vittoria di Cristo, iniziata con la sua morte e risurrezione e che sarà portata a compimento con la sua gloriosa venuta alla fine dei secoli. Il Pontefice Paolo VI si è soffermato in modo esplicito sulla questione del diavolo, due volte nel 1972 e una volta nel 1977, momenti nei quali ha manifestato la sua impressione che ‘da qualche fessura sia entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio’. Similmente Giovanni Paolo II, in due catechesi al popolo di Dio nel 1986, ripropone le tesi essenziali della Dottrina cristiana, ribadita dal nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica, pubblicato nel 1992, e come è noto anche Benedetto XVI non ha perso occasione per parlarne ai fedeli”.

Quale è l’origine dei demoni? Chi li ha creati e da dove vengono?

“Una questione fondamentale riguarda l’origine dei demoni. Essi sono stati creati da Dio quali esseri angelici e in quanto tali erano buoni. La loro cattiveria non trova la causa in Dio sommo bene, ma unicamente da una loro libera scelta (concilio Lateranense IV del 1215). Sono perciò creature a tutti gli effetti e non possono essere considerati come dei o semidei, similmente ai demiurghi greci. Sotto questo aspetto essi hanno i limiti degli enti creati, dipendenti dal Creatore che ha dato loro l'esistenza”.

Perché da angeli buoni si sono trasformati angeli cattivi o diavoli?

“Da qui sorge la domanda di sapere quale sia stata la loro colpa o il loro peccato, che li ha resi malvagi da buoni che erano. L'opinione primitiva fu quella di un peccato carnale, in conformità alla tradizione legata ad Enoc, secondo il quale gli angeli si sarebbero innamorati delle belle figlie degli uomini e si sarebbero uniti ad esse, generando dei giganti terribilmente malvagi e fautori di ogni male sulla terra. (Cf. Gen 6,1-4). Ben presto i pensatori cristiani si orientarono verso altre spiegazioni, basandosi in particolare sul testo biblico di Sap 2,24, in cui si dice che la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo, indicando nell'invidia per Adamo la causa del peccato diabolico. Ma anche questa opinione fu abbandonata per far posto all'idea di un peccato di superbia e di ribellione a Dio, sostenuta unanimemente dai pensatori cristiani dopo Origene.( III Sec. D.C.)”.

Quale, con ‘precisione’, la colpa commessa da Satana?

“Infatuato della sua bellezza e della sua altezza spirituale, Lucifero (questo il suo nome in origine) ha pensato di potersi mettere al posto del Signore del cielo e della terra e non essere più sottomesso a lui, non accettando la propria condizione di creatura, ma ribellandosi al dominio e all’onnipotenza divina. Ha trascinato dietro di sé una moltitudine di suoi simili, i quali si sono congiunti a lui nell'insubordinazione a Dio, divenendo suoi compagni di cattiveria. Si parla giustamente del peccato angelico come di uno stato d'alienazione, di un essere che non è più se stesso e non accetta di relazionarsi agli altri e di comunicare con loro, ma di lottare contro Dio e contro gli uomini e tutte le altre creature, rimanendo irrigidito in se stesso con una forma di tronfio orgoglio e di profondo egoismo”.

Quale è stata la pena succeduta al peccato satanico?

“Per quanto concerne la loro pena, si ritiene che i demoni siano stati condannati subito dopo il loro peccato, ma non ancora in maniera definitiva, come avverrà alla fine dei secoli. Nel frattempo essi sono operanti nel mondo e nell'umanità, ma al giudizio universale subiranno la sconfitta totale e saranno puniti nel fuoco eterno. Circa la determinazione della natura del fuoco infernale, alcuni gli attribuiscono una consistenza fisica, mentre altri propendono per una realtà interiore e spirituale. Oggi la Chiesa ritiene che si tratti di un fuoco sia a livello sensibile ed esteriore sia di valore intimo quale inasprimento e turbamento dello spirito”.

Quali gli atteggiamenti profondi dell’essere diabolico?

“L'intento principale del diavolo e dei suoi compagni è quello di allontanare l'uomo dal suo rapporto ordinato con Dio e, di riflesso, con gli altri, con se stesso e con il mondo. Vuole fomentare il disordine, il disorientamento dei valori, il sovvertimento della verità in falsità, del bene in male, dell’amore in odio. A tale scopo i demoni suscitano tensioni, rivalità, guerre, antagonismi. Secondo i Padri della Chiesa, sono sempre loro che causano malattie e sciagure naturali, inventano la magia e l'astrologia, imitano i riti cristiani, favorendo l'idolatria e la mitologia, corrompono la sana Dottrina incitando all'eresia, stimolano gli uomini al peccato e al vizio”.

Quali i limiti invalicabili per l’azione dei demoni?

“E’ altrettanto chiaro che la loro azione nefasta non è illimitata, poiché sono sottomessi, come tutte le creature, alla volontà divina e agiscono secondo la divina provvidenza. La parola decisiva non spetta ai demoni, ma a Dio. Ugualmente si deve supporre che alle azioni malvagie dei demoni si contrappongono gli interventi degli angeli buoni, i quali vengono in difesa e protezione dell'uomo. Soprattutto, e questa è un'idea presente ovunque e ben salda nella Dottrina cattolica, i demoni non possono costringere la libertà umana, la quale, con l'aiuto di Dio e con la propria disponibilità, può sempre rigettare le seduzioni del Maligno e opporsi ad esse”.

Quali sono le azioni principali di Satana nei confronti degli uomini?

“L’azione principale più comune del Diavolo è quella della tentazione, che consiste nella seduzione della mente e della volontà dell’uomo affinché compia azioni contrarie alla verità, alla giustizia e al bene. Così è stato fin dalle origini, quando il serpente o diavolo ha tentato Adamo ed Eva per farli disobbedire al comando divino. La tentazione si ripete frequentemente nella vita del cristiano e può assumere configurazioni molto diverse e complicate. Addirittura, alle volte il diavolo si può travestire da angelo buono e suggerire atteggiamenti apparentemente positivi ma che di fatto portano al male. La seconda azione è la vessazione, che causa forti attacchi contro l’uomo anche a livello fisico come incidenti, malattie, ulcerazioni, lacerazioni. I Santi hanno subìto tali vessazioni con gravi conseguenze a livello corporeo. La terza azione è data dalla infestazione, per mezzo della quale il diavolo svolge il suo influsso malvagio negli ambienti in cui vive l’uomo, come nelle abitazioni, nei locali pubblici, nelle strade, nei campi, negli uffici. La quarta azione è detta ossessione, con la quale il diavolo colpisce la psiche umana, causando situazioni di dolore, di smarrimento, di ottenebramento e di confusione. Gli effetti poi sono spiacevoli, poiché comportano stati di depressione o di angoscia o di ansia o di tensione che spesse volte sono molto pesanti e incontrollabili. Neanche le medicine possono risolverle. La quinta ed ultima azione, la più tremenda, è la possessione, con cui il Diavolo domina sia sul corpo sia sulla psiche umana in modo che l’individuo non sia più capace di governare se stesso e di essere autonomo nelle proprie scelte. Per questo ultimo caso, quando è sicuramente accertato, è necessario l’intervento dell’esorcista legittimamente autorizzato dalla Chiesa”.

Come si vincono le seduzioni sataniche?

“Noi abbiamo i mezzi sufficienti per vincere e sconfiggere le azioni malvagie di Satana. Tra essi la più usuale è la preghiera con cui chiediamo aiuto a Dio per sorreggere la nostra volontà a non cedere alle seduzioni del Maligno. Un altro mezzo è dato dalla frequenza ai Sacramenti, come la confessione e la Comunione Eucaristica. Sono importanti anche alcune benedizioni o strumenti che la Chiesa pone a nostra disposizione, come il segno della Croce, l’uso dell’acqua benedetta e altre buone cose. Ciò che conta è l’educazione interiore alla vita di grazia e di unione con Dio, con l’intercessione dei Santi e l’aiuto degli angeli”.

Quale il rapporto tra l’azione di Satana e l’opera redentrice di Cristo?

“Un'ultima considerazione scaturisce dal primato di Cristo con la sua opera redentrice, che costituisce l'evento capitale della vittoria contro Satana. Con la morte in Croce di Gesù si attua la salvezza redentrice totale, di fronte alla quale tutte le potenze avverse come il peccato, la morte e Satana, che ne è il capo, sono annientate. In effetti il male cagionato dal Diavolo trova la sua soluzione, anzi la sua definitiva sconfitta, proprio dall'offerta liberatrice attuata dal sacrificio di Cristo e dalla sua gloriosa risurrezione. Il riscatto di Cristo stabilisce non solo la vittoria su Satana, ma anche un capovolgimento di situazioni: il male stesso può diventare occasione di crescita e di maturazione nella fede, esso è trasformato in un momento salvifico, se vissuto in unione all'atto redentore di Cristo. A questo punto la potenza demoniaca non solo non ha più forza contro il cristiano, ma si fa strumento di gloria e di santità, come è avvenuto per numerosi testimoni dell’ascesi e della spiritualità nel cristianesimo”.

www.papanews.it
rondine0.
00lunedì 20 aprile 2009 08:26
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enricorns
00lunedì 20 aprile 2009 17:02
Come abbiamo avuto modo di "vedere" agisce nell'invidia, nell'ignoranza e nella presunzione.
iyvan
00lunedì 20 aprile 2009 17:19
Tutto molto giusto, ma non dimentichiamo che Dio è anche infinitamente misericordioso e che la Sua porta è sempre aperta a tutti coloro che vorranno tornare a Lui.
Penso che nessuno possa sapere se e quando, sia pure tra migliaia o milioni di anni del nostro tempo, non possa esserci un ravvedimento in qualsiasi creatura spirituale, e quindi anche in Lucifero.
Quando si parla di eternità della pena, forse dovremmo intendere qualcosa senza scadenza e non qualcosa che non avrà mai fine.
Tutto viene da Dio, tranne il male che le creature possono compiere volontariamente o per errore, e oso quindi sperare che tutto e tutti ritorneremo un giorno purificati a Lui.


enricorns
00lunedì 20 aprile 2009 20:19
Penso che nessuno possa sapere se e quando, sia pure tra migliaia o milioni di anni del nostro tempo, non possa esserci un ravvedimento in qualsiasi creatura spirituale, e quindi anche in Lucifero.


Si ma occorre la volontà di farlo, anche se nulla è impossibile per Dio.
iyvan
00lunedì 20 aprile 2009 22:52
Certo, occorre la volontà di farlo, ma quante persone hanno fatto del male, hanno disprezzato o disconosciuto Dio, eppure, ad un certo punto della loro vita, si sono ravvedute? 
Perchè questo non potrebbe accadere anche a Lucifero? Anche lui è una creatura come noi, seppure molto più potente.
Non c'è nulla che la misericordia di Dio non possa perdonare a chi riconosce sinceramente e umilmente i propri errori.
Questo riconoscimento può però nascere solo da noi.
Infatti, è vero che Dio può tutto, ma non interverrà mai per limitare o forzare il libero arbitrio che ha lasciato ad ogni Sua creatura.
Cattolico_Romano
00martedì 21 aprile 2009 09:30
L’argomento in tutta sincerità lo trovo affascinante anche se confesso di non aver mai dedicato molto tempo allo studio di questo fenomeno.

La domanda è: Satana può salvarsi o no?

Come tutti sappiamo Satana e gli spiriti che l’hanno seguito nella sua ribellione sono creature di Dio, come tali sono stati creati con il libero arbitrio, arbitrio che per l’appunto ha causato la ribellione.

Anche l’uomo avendo tale libertà nel suo esercizio di tale dono si è ribellato e tutti conosciamo le conseguenze di tale ribellione.
Ma qui si pongono dei problemi:

1)Le cause della ribellione:

Sappiamo ad esempio che il peccato adamitico ha ferito la nostra natura e quindi la nostra piena libertà di scelta, la natura dell’uomo a causa di ciò diviene incline al male, non schiavo ma incline, quindi non possediamo più una libertà in senso assoluto.
La Grazia di Dio in Cristo Gesù modella mediante lo Spirito Santo la nostra natura ridonandoci quella piena libertà se essa però è esercitata dalla Carità.

In senso assoluto però la libertà originale ancora non ce l’abbiamo poiché siamo soggetti alle tentazioni.

A questo punto la ribellione di Satana causata anch’essa dal suo libero arbitrio cos’ha causato nella sua natura?
L’uomo per natura è inferiore a gli angeli ed è soggetto alla tentazione, quindi il peccato di Adamo è causa della tentazione, quello degli angeli non credo possa essere equiparato al peccato adamitico.

2)Cristo è la salvezza:

La salvezza viene da Cristo, ma la Tradizione ci dice che Cristo è morto per gli umani e non per gli angeli ribelli.

3)Tradizione biblica ed ecclesiale:

Sia la Tradizione biblica che ecclesiale sembrerebbero escludere categoricamente la possibilità di un ravvedimento degli angeli ribelli.
La Tradizione sembrerebbe avvallare la teoria che sostiene le irrevocabili decisioni angeliche.


4)La condanna definitiva:

La Scrittura parla già di una condanna definitiva per satana e i suoi, anche se questa non è stata ancora attuata ma lo sarà alla fine del mondo.


Ma è pur vero che la medesima Scrittura dice lo stesso per gli uomini che rifiuteranno la Grazia, si potrebbe pensare che pur essendoci un verdetto definitivo per satana questo ha valore se il suo rifiuto sarà perdurato fino alla fine, quindi non più una predestinazione ma bensì una destinazione previa a chi rifiuta la Grazia.



Comunque credo che la libertà di satana e dei suoi sia stata a causa della sua obbedienza totalmente annichilita, non ferita come quella umana ma totalmente corrotta a causa dell’orgoglio causa prima della disobbedienza di costoro.

Quindi per natura adesso gli è impossibile far del bene.

iyvan
00martedì 21 aprile 2009 11:50

Infatti, io ho scritto "oso sperare".
E' vero che lo spirito, riflesso in se stesso e non alimentato dalla luce di Dio, possa subire una sorta di annichilimento che rende estremamente difficile o apparentemente impossibile uscire da questo stato se, in qualche modo, non operasse la misericordia divina.
Però dico anche che la differenza tra noi ed un'entità angelica consiste soprattutto in una diversa consapevolezza che , anche anche negli angeli non fu totale. Se lo fosse stata, Lucifero non avrebbe mai potuto ribellarsi a Dio, perchè più di noi avrebbe dovuto rendersi conto che la sua era una battaglia già persa dall'inizio. Il suo smisurato orgoglio era anche pari alla sua intelligenza, eppure questa non è stata sufficiente  a farglielo comprendere.
Ciò sembrerebbe significare che anche le creature angeliche non siano state in origine perfette in quanto a conoscenza, ma siano state a loro volta soggette ad una sorta di processo evolutivo del pensiero.
La piena consapevolezza, e quindi l'impossibilità di sbagliare, è solo una prerogativa divina, mentre tutte le creature sono invece soggette alla possibilità di errore, e Lucifero non fa eccezione.
Anche la volontarietà nel fare del male, il cosidetto deliberato consenso, è pur sempre un errore determinato da una carenza di conoscenza della potenza di Dio, ovvero da una distorta e smisurata auto-stima.
Dio non poteva non sapere che le Sue creature avrebbero potuto usare male il loro libero arbitrio ed auto-condannarsi così in uno stato privo di luce, e sono portato a pensare il Suo amore infinito non potrebbe permettere che ciò si verifichi se non sapesse anche che, prima o poi, ci sarà un ravvedimento, anche se in un tempo che per noi può essere assimilabile ad un concetto di eternità, ma che più semplicemente  considererei senza scadenza. 
O almeno, questo è ciò che io spero e auspico.

Cattolico_Romano
00mercoledì 22 aprile 2009 07:06
Sono d'accordo con l'idea della conoscenza progressiva delle creature spirituali, ma a questo punto sorge un dilemma:

Ovviamente satana ha una conoscenza superiore a quella che aveva quando si ribellò, se allora il suo egoismo non gli fece comprendere il castigo a cui andava incontro, oggi satana conosce bene il suo destino, lui conosce meglio di noi la realtà di Dio, come può essere che una creatura di tale inteliggenza e libera nel suo agire persevera in un disegno destinato alla punizione?

Sempre rimanendo nel campo delle ipotesi, da profano credo che satana non ha più un libero arbitrio ma un servo arbitrio, la sua natura si è totalmente corrotta da non poter più fare il bene ma solo il male, questo spiegherebbe in modo semplicistico a mio parere il fatto che satana pur conoscendo bene la realtà di Dio e il destino ultimo che gli spetta per la sua ribellione, non riesce, anzi direi non vuole per natura a ravvedersi dal suo peccato.

Naturalmente è una mia idea, se qualcuno ha più conoscenza di tale materia mi farebbe piacere leggere un suo intervento.

Dio vi benedica!
iyvan
00mercoledì 22 aprile 2009 16:15
Caro Cattolico,

non è detto che satana abbia acquisito maggiore conoscenza rispetto a quando si ribellò.
Anzi, potrebbe essere che questa sua conoscenza si sia cristallizzata non essendo più alimentata dallo Spirito di conoscenza di Dio.
Lui è caduto nell'oscurità di se stesso, dove non sembrerebbe esserci possibilità di una progressione e, quindi, di una maggiore consapevolezza, altrimenti sarebbe infatti veramente inspiegabile, irragionevole e contrario ad ogni logica il suo persistere nella malvagità.
Forse lui non può appunto conoscere la realtà divina più di quanto non la conoscesse quando la sua natura era diversa, e in questo potrebbe consistere la pena nella quale si è auto-condannato, rispetto agli angeli che invece non si sono allontanati dalla Centralità e sono progrediti verso Dio.
Questa sua apparente impossibilità ad uscire dal suo stato lo porta ad odiare tutti coloro che, a differenza di lui, sono in cammino verso la luce che la sua natura troppo corrotta non gli permette di scorgere. Quindi, è giusto quello che tu chiami un "servo arbitrio", servo dello stato che lui stesso si è provocato.

Ma io non posso non pensare alla misericordia divina che è infinita.
Chissà, forse una piccola scintilla della luce divina, quando i tempi saranno conclusi, potrà insinuarsi anche nelle tenebre, e potrebbe costituire un'ancora di salvezza e l'inizio, anche per lui,  di una nuova, lunga e sofferta risalita.
Il tempo è solo una condizione umana.

enricorns
00mercoledì 22 aprile 2009 19:50
Sapere non è credere! Satana è il più geniale, intelligente e malefico maestro di religione cristiana che circola in italia e nel mondo. Ma Gesù dice che la verità non è in lui (cf Gv 8).
Come può la menzogna, in persona, il padre della menzogna mentire alla stessa menzogna, e, in un tempo quanto vogliamo o non vogliamo lungo, contraddirsi o solamente ravvedersi? Il pentimento prevede la fede e la fede ha bisogno di viscere e non di neuroni.
iyvan
00giovedì 23 aprile 2009 04:02
Caro Enrico,

non ci si pente per fede, ma perchè si comprende di aver sbagliato, e qui entrano in gioco anche i neuroni(almeno per noi mortali).
Infatti, il  pentimento non è un'esclusività di coloro che hanno fede.
Satana sarà senza dubbio molto scaltro ed intelligente, ma non abbastanza da fargli superare la sua superbia.
La teologia ritiene questo suo stato irreversibile, ma nessuno può provarlo con assoluta certezza, in quanto la misericordia di Dio va oltre ogni ragionamento degli uomini.
enricorns
00giovedì 23 aprile 2009 10:52
Satana sarà senza dubbio molto scaltro ed intelligente, ma non abbastanza da fargli superare la sua superbia. (appunto)
La teologia ritiene questo suo stato irreversibile, ma nessuno può provarlo con assoluta certezza, in quanto la misericordia di Dio va oltre ogni ragionamento degli uomini.
(ma non oltre la volontà e la libertà, non sarebbe misericordia)
iyvan
00giovedì 23 aprile 2009 11:55
Perfettamente d'accordo. 
Io però non sto dicendo che Dio possa o debba intaccare la sua libertà e volontà, ma che una scintilla della sua Luce possa costituire quel quid che porti ad un autonomo ripensamento e, quindi, ad una volontaria risalita.
Prova a pensare ad un uomo che, dopo aver scelta e vissuta una vita sregolata dalla quale sembrava non poter uscire, per un fatto o un'ispirazione abbia come una folgorazione che lo porta volontariamente e liberamente a cambiare.
In questo caso, potresti anche dire che è stato toccato da Dio, ma Dio non avrebbe agito sulla sua libertà e volontà, bensì avrebbe creato un'opportunità che lo ha portato liberamente a riflettere.
Non è quello che è accaduto al figliol prodigo?
Chi può dire che questo non possa avvenire anche nel caso di cui stiamo parlando?
 
enricorns
00giovedì 23 aprile 2009 18:58
 

Certo, caro Iyvan, la teologia non è assoluta certezza, ma Dio si, almeno per chi crede , per chi non crede non si pone nemmeno il problema, ne della certezza e della verità di Dio.

Gesù, che è Dio, che noi crediamo sia Dio, dice che il diavolo non ha in se la verità perché è bugiardo anzi padre della menzogna, ossia l’origine. (cf Gv 8)

Dunque anche se consideriamo solo la componente intellettiva, cioè solo i neuroni, il pentimento non può avvenire e se avviene non è vero.

Ma se per infinito scrupolo vogliamo non escludere un’infinitesima possibilità, sia pure solo intellettiva che il demonio o diavolo oppure il satana, come lo vogliamo liberamente chiamare abbia la sincera volontà di pentirsi e di riconoscere il proprio errore, come è successo per il figliol prodigo, non potremmo più definirlo tale.

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