A proposito del "Non giudicare"

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
S_Daniele
00venerdì 21 maggio 2010 13:32

Su tale argomento alcuni giorni fa avevo inserito questo testo:

Più volte Gesù insegna a giudicare rettamente, insistendo: "Non giudicate secondo l'apparenza, ma giudicate secondo giustizia" (Gv. 7:24). Egli, poi, una volta, loda un uomo dicendogli: "Hai giudicato rettamente" (Lu. 7:43). L'apostolo Paolo svergogna i cristiani di Corinto dicendo loro: "Non sapete che i santi giudicheranno il mondo? Se dunque il mondo è giudicato da voi, siete voi indegni di giudicare delle cose minime?" (1 Co. 6:2). Egli scrive pure: "L'uomo spirituale, invece, giudica ogni cosa ed egli stesso non è giudicato da nessuno. Infatti «chi ha conosciuto la mente del Signore da poterlo istruire?» Ora noi abbiamo la mente di Cristo" (1 Co. 2:15,16).

Da dove mai è venuta fuori oggi l'idea che noi non dovremmo mai giudicare gli altri? Forse che i molestatori di bambini dovrebbero sfuggire alla giusta loro condanna? Dovrebbe forse la società astenersi dal giudicare coloro che sono stati arrestati per omicidio? Gli eretici dovrebbero continuare a distruggere la Chiesa mediante le loro eresie senza essere condannati?
E poi perché bisognerebbe giudicare chi ha giudicato?

La Scrittura tratta di temi che vanno dalle cose semplici fino alle verità più avanzate. Il "latte" è per i bambini in Cristo, "la carne" è per chi è adulto in Cristo. La questione è che se i cristiani debbano o non debbano giudicare è "latte". E' asilo infantile. Anche chi è credente da poco tempo comprende immediatamente come egli debba giudicare. Giudicare gli altri è fondamentale. Non è un versetto difficile e non è in alcun modo controverso.

"Chiunque usa il latte non ha esperienza della parola di giustizia, perché è bambino" (Eb. 5:13). I cristiani, oggi, non riescono a digerire il lattosio, hanno persino problemi di digestione con il latte!

L'estrema ignoranza della Bibbia ha reso storpio il cristiano e questa paralisi lentamente sta diffondendosi e facendo del male ad ogni comunità locale. Qual è la percentuale dei cristiani che non è stata fatta soccombere all'inganno del "Non giudicare"? C'è anche solo l'un per cento dei credenti che non è stato fatto deviare su questo vicolo cieco? Anche solo una veloce inchiesta fra i membri medi delle chiese potrà dimostrare che probabilmente 99 di loro su 100 citano a sproposito Gesù ripetendo il mantra del "Non giudicare". I credenti devono ravvedersi da questo peccato e chiedere a Dio di dare loro sapienza tanto da impedire loro di essere di nuovo ingannati.

Maledici Dio e muori! E' forse questo un buon consiglio? Eppure lo troviamo letteralmente nella Bibbia. E' il consiglio dato dalla moglie di Giobbe al suo povero marito: "Ma lascia stare Dio, e muori!" (Gb. 2:9). Molti versetti, se strappati dal loro contesto, possono rovinare intere vite. Giuda: "si allontanò e andò a impiccarsi" (Mt. 27:5) e, come disse Gesù: "Va', e fa' anche tu la stessa cosa" (Lu. 10:37). Il credente che non abbia fame della Parola di Dio, è suscettibile ai pericoli più assurdi.

"Non giudicare" è la preghiera di coloro che vogliono nascondere una lampada accesa sotto un secchio. Il cliché descrive il sale che ha perso il suo sapore e che non serve più né per condire né per conservare. Questa seducente menzogna tira fuori le sue vittime dal ministero. Come semplici spettatori essi si limiteranno a guardare la partita dalle tribune. Là, però, sono in una zona di tutta sicurezza. "Non giudicare", così inteso, ha solo l'effetto di deresponsabilizzare.

Agli Ebrei Dio disse: "Se tu cammini nelle mie vie e osservi quello che ti ho comandato, anche tu governerai [o "giudicherai"] la mia casa, custodirai i miei cortili" (Za. 3:7). Come membra del Corpo di Cristo oggi siamo ancora meno in gradi di Israele di "giudicare rettamente" (De. 1:16,17; Le. 19:15). Mosè aveva stabilito come giudici un capofamiglia su dieci (Es. 18:25; De,. 1:5). Dovrebbero forse i cristiani strappare via dalla loro Bibbia tutto il libro dei Giudici? Dovremmo forse nel nostro Paese eliminare ogni tribunale, o almeno fare in modo che tutti i giudici cristiani rassegnino le loro dimissioni? Dovrebbero i credenti ignorare l'ammonizione di Paolo: "Non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo è giudicato da voi, siete voi indegni di giudicare dei piccoli problemi? Non sapete voi che noi giudicheremo gli angeli? Quanto più possiamo giudicare le cose di questa vita! Se avete dunque delle cause giudiziarie per cose di questa vita, stabilite come giudici quelli che nella chiesa sono i meno stimati. Dico questo per farvi vergogna. Così, non c'è tra voi neppure un savio, che nel vostro mezzo sia capace di pronunciare un giudizio tra i suoi fratelli?" (1 Co. 6:2-5).

Notate come i cristiani "giudicheranno il mondo" (1 Co. 6:2). Dio, il Giudice, delega, infatti, il giudizio al Suo popolo. Anche gli esseri spirituali saranno sottomessi ai credenti: "Non sapete che giudicheremo gli angeli?". Allora ed oggi, i credenti: "Nelle contese essi faranno da giudici; giudicheranno secondo i miei decreti" (Ez. 44:24), come Dio disse. L'Onnipotente affida il giudizio alle mani dei Suoi ubbidienti servitori (Ap. 20:4).

Se Dio fosse il solo giudice, i peccati di tutti sarebbero "manifesti e li precedono al giudizio" (1 Ti. 5:24a). Proprio perché gli esseri umani, però giudicheranno i loro pari nel Giorno del Giudizio, i peccati di alcuni "li seguono" (1 Ti. 5:24b). I giudici umani sono già stati resi consapevoli dei peccati di uomini notori, ma essi non apprenderanno dei peccati di uomini oscuri fintanto che questo non sia rivelato nel Giorno del Giudizio. Inoltre, questi giudici umani conosceranno i peccati dei leader, delle celebrità e persino dei membri della propria famiglia che avevano accuratamente celato la loro malvagità.

Enok, il settimo da Adamo, sapeva tutto questo, perché diceva: "Ecco, il Signore è venuto con le sue sante miriadi, per far giudizio contro tutti e per convincere tutti gli empi di tutte le opere d'empietà che hanno commesso empiamente e di tutte le parole offensive che gli empi peccatori hanno proferito contro di lui" (Gd. 14,15). Il Signore con i Suoi santi giudicherà il mondo!

Anche Gesù disse: "I Niniviti risorgeranno nel giudizio con questa generazione e la condanneranno, perché essi si ravvidero alla predicazione di Giona" (Mt. 12:41) e, come disse Salomone: "la gelosia rende furioso il marito, che sarà senza pietà nel giorno della vendetta. Egli non accetterà alcun riscatto e non sarà soddisfatto, anche se dovesse fare molti regali" (Pr. 6:34,35). Dio dà la responsabilità della vendetta, della condanna e del giudizio ai Suoi servitori, perché: "...ogni lingua che si alzerà in giudizio contro di te, la condannerai. Questa è l'eredità dei servi dell'Eterno, e la loro giustizia viene da me», dice l'Eterno" (Is. 54:17).

Oggi, di fatto, molti credenti dicono: "Signore, no grazie. Quel dovere di giudicare lo passerò ad altri". Paolo, però, risponde: "Comincia a giudicare, perch avrai bisogno di pratica" (1 Co. 2:15,16). Dio ricompenserà quelli che giudicano e che svolgono questo duro lavoro: "Quelli che rimproverano l'empio troveranno delizie, e su di loro scenderanno le migliori benedizioni" (Pr. 24:25).

Dovremmo forse perdonare e "non giudicare" assassini che non intendono ravvedersi dei loro misfatti? Le vittime delle atrocità umane gridano: «Fino a quando aspetti, o Signore, che sei il Santo e il Verace, a fare giustizia del nostro sangue sopra coloro che abitano sulla terra?» (Ap. 6:5). I cristiani del "non giudicare" condannerebbero questi martiri per aver solo gridato di volere giustizia!

Gesù disse: "Non giudicate secondo l'apparenza, ma giudicate secondo giustizia" (Gv. 7:24).

Per maggiore comprensione ho chiesto su FB cosa ne pensassero del comando "no giudicare", con piacere mi ha risposto Daniele Di Sorco che stimo molto ed è preparatissimo, ecco la sua risposta alla mia domanda "cosa vuol dire non giudicare?":

"Giudicare" va inteso nel senso di "esprimere un parere soggettivo e definitivo su una persona anziché sulle sue azioni". Ad essere colpevole, in altre parole, non è il giudizio oggettivo, ma quello soggettivo, perché questo non si limita, come il primo, a prendere atto della realtà, ma ne assolutizza alcuni elementi in modo del tutto arbitrario

Si trasgredisce al comando divino, per esempio, quando si dice di una persona che è "cattiva"o "falsa" (in senso, come se la falsità appartenesse al suo modo di essere) oppure che è "destinata ad andare all'inferno". Vediamo come, in casi come questi, il giudizio è definitivo e soggettivo al tempo stesso. Definitivo perché una persona che commette azioni cattive può essere ricondotta al bene, mentre una persona che fosse cattiva "di natura" non potrebbe in alcun modo essere corretta. Soggettivo perché soltanto Dio conosce le intenzioni profonde degli uomini e sa se essi agiscono in buona o in cattiva fede; noi, invece, possiamo vedere solo la superficie, ossia gli atti esteriori. In morale il giudizio che io qui ho definito, forse con un termine non precisissimo, giudizio positivo, prende il nome di giudizio temerario (ossia infondato).

Questo non significa però, come qualcuno crede, che il cristiano debba astenersi anche dai giudizi oggettivi, ossia dal prendere atto della realtà e dal farlo notare a chi ne ha bisogno. Se noi vediamo una persona che sbaglia, siamo autorizzati, e qualche volta anche obbligati, a farglielo notare per il suo bene. Nel far questo non giudichiamo la persona, ma la sua azione. Non ci sostituiamo a Dio nell'emettere una sentenza sulle intenzioni, ma ci limitiamo a considerare l'atto oggettivo esteriore.

Certamente noi, essendo imperfetti, possiamo errare anche nell'emettere un giudizio che riteniamo oggettivo: possiamo, per esempio, interpretare male un'azione. Ma resta il fatto che lo facciamo in buona fede e a vantaggio dell'altro. I giudizi temerari invece, non fanno bene a nessuno: non a noi, che abusiamo delle nostre capacità intellettuali pensando di poter scrutare all'interno del prossimo; non agli altri, che saranno in questo modo privi della nostra comprensione e del nostro aiuto.

Vilucchio.
00venerdì 21 maggio 2010 15:17
Ottimo chiarimento!
Caterina63
00venerdì 21 maggio 2010 16:08
Re:
S_Daniele, 21/05/2010 13.32:



Da dove mai è venuta fuori oggi l'idea che noi non dovremmo mai giudicare gli altri? Forse che i molestatori di bambini dovrebbero sfuggire alla giusta loro condanna? Dovrebbe forse la società astenersi dal giudicare coloro che sono stati arrestati per omicidio? Gli eretici dovrebbero continuare a distruggere la Chiesa mediante le loro eresie senza essere condannati?
E poi perché bisognerebbe giudicare chi ha giudicato?











Caro Daniele, sottolineando il fatto che sono d'accordo sul testo (anche se di origine protestante...e che essi usano per giudicare CONTRO IL PAPA E LA CHIESA) [SM=g7566] , specifichiamo che ci sono due aspetti della vicenda:

1) la domanda sbagliata: il giudicare gli ALTRI non va bene, ma il giudicare SECONDO GIUSTIZIA si....il che significa che si agisce, ossia si giudica, SULL'AZIONE, SULLA DOTTRINA, SULL'ERESIA, SULL'APOSTASIA, SULL'ATTO compiuto e mai sull'ALTRO inteso come persona...qui sta da chiarire, e da comprendere come questa differenza non sia sempre facile da distinguere...! [SM=g7566]

2) la Chiesa ha scelto LEGITTIMAMENTE (è Pietro con i Vescovi che hanno il potere di legare e sciogliere e non è sui Sacramenti o sulle dottrine, ma sulle azioni del governo della Chiesa e sulla Confessione, unico Sacramento che possono negare a chi non è veramente pentito) di non procedere a condannare (qualche volta lo fanno ancora), ma di usare la via del dialogo e della comprensione....lo vedo come un TEMPO DI GRAZIA che sarà destinato a finire...
La scomunica è IPSO-FACTO ossia "automatica" laddove l'eresia è palese... laddove un divorziato è convivente, la dove una madre abortisce, la dove si nega la Trinità o la dottrina cattolica, ecc...
NESSUNO PUO' DISTRUGGERE LA CHIESA!!! neppure Satana ha questo potere, non è a rischio la Chiesa MA NOI...NOI RISCHIAMO DI PERDERE LA FEDE...

Purtroppo non è che NON si conosce la Scrittura, al contrario, la si usa a sproposito e la si interpreta NON CON IL MAGISTERO, MA CON LE PROPRIE OPINIONI o peggio, usando esegeti e teologi che pur dicendosi cattolici, di fatto hanno rinnegato LA TRADIZIONE... e quindi hanno adattato la Scrittura alle mode di oggi...
Sono in tanti a conoscere la Scrittura che i LIBRI DI ESEGESI sono migliaia di migliaia...ma pochi corrispondono alla sana Dottrina...
Perfino il Papa che scrive su Gesù di Nazareth usando la Tradizione, viene CONTESTATO e criticato da un cardinale esegetico per sostenere LA SUA PERSONALE IMMAGINE DI CRISTO...

Dunque ATTENZIONE perchè nella Scrittura troviamo anche questo:


Matteo 7,2
perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati.


Luca 6,37
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato;


ergo, attenzione alle esegesi di matrice protestante che spesso sono relative all'Antico Testamento ed incomplete nel quadro del Nuovo perchè private dell'interpretazione della Chiesa [SM=g7566] ...

... in sintesi "Alla sera della vita, saremo giudicati sull'amore"
(cf. San Giovanni della Croce, Parole di luce e di amore 1, 57).

cosa vuol dire? è ovvio che si parla dell'AMORE DI DIO con tutto ciò che questo comporta...è come la frase strumentalizzata di sant'Agostino: AMA E FA CIO' CHE VUOI! e così oggi gruppi di omosessuali CATTOLICI sostengono che possono sposarsi perchè l'importante è amarsi ed essere fedeli...già fedeli a chi? A SE STESSI e non certo a Dio... [SM=g7364]

Infatti:
Gal 5,21 "invidie, ubriachezze, orge e opere simili a queste; riguardo ad esse vi metto in guardia in anticipo, come già vi misi in guardia: coloro che compiono tali opere non avranno in eredità il regno di Dio";
Ap 21,8 "Quanto ai codardi, infedeli, depravati e omicidi, impudichi, venefici e idolatri, a quanti son pieni d'ogni sorta di menzogna, la loro sorte è nello stagno, quello che brucia con fuoco e con zolfo. È questa la morte seconda".

Gesù è venuto a ripristinare L'AMORE VERO QUELLO DELLA CREAZIONE DETURPATO DAL PECCATO ergo da allora viviamo con una duplice visione dell'Amore, il così detto: amore sacro....amor profano... [SM=g7566]
l'Amore Sacro vive dei Dieci comandamenti, della Chiesa, della CROCE, dei Sacramenti...l'amore profano vive con il compiacere ogni tentazione...anche quella di fare di se stessi una fonte divina alla quale obbedire...SECONDO COSIENZA, una coscienza perversa...

Il fatto del NON giudicare pertanto va assolto in quel saggio consiglio di Gesù quando ci invita a guardare la trave che ci sovrasta l'occhio, anzichè togliere la pagliuzza dall'occhio del fratello...con questo il Signore non ci mette a tacere, al contrario: PER GIUDICARE SECONDO GIUSTIZIA OCCORRE CHE NOI STESSI VIVIAMO DI QUESTA GIUSTIZIA...
Vivere la vera dottrina, vivere DI AUTENTICA GIUSTIZIA ASSOCIATA AI COMANDAMENTI ED ALLA CHIESA ed allora si, si è in grado di rilevare gli errori degli altri...perchè giudicando, saremo noi stessi giudicati...se non useremo misericordia, Dio NON la userà con noi... [SM=g7566]


Prendiamo, per esempio ora, l'uso relativista che si fa dello SPIRITO SANTO...
Egli TERZA PERSONA DELLA SANTISSIMA TRINITA' è solitamente usato come una sorta di Bora (vento triestino), di Tramontana, di Libeccio, di Scirocco...insomma una sorta di VENTO a seconda dei gusti personali... che soffia appunto dove e come vuole...fregandosene altamente delle altre due Persone della Trinità, specialmente del Figlio che è a Capo della Chiesa, ne è lo SPOSO...e dunque uno spirito alla fine che agirebbe anche contro l'ortodossia della Chiesa...

Lo Spirito esercita, innanzitutto, il compito di consolatore e avvocato protettore del cristiano, combinando questo compito con quello di maestro interiore (vangelo).
Lo Spirito Santo non è un vento "schizzofrenico" SOLITARIO che va in giro a suggerire interpretazioni diverse della Scrittura... [SM=g7364] ....al contrario, Egli fa con noi e in noi il cammino della vita, della nostra vita umana con tutta la sua realtà prosaica e con tutta la sua esaltazione sublime....
Per esempio si vive lo spirito del Concilio parlando di NUOVA PENTECOSTE....a parte il fatto che tutti i Papi hanno condannato il termine "spirito del Concilio" proprio perchè abusato e frainteso, ma il cristiano cattolico, se è coerente, vive in una perenne Pentecoste, e per questo nell’esperienza ineffabile del conforto spirituale e della sicurezza protettrice ed efficace dello Spirito....ogni anno è Pentecoste, ogni Domenica lo Spirito Santo agisce, ogni giorno lo Spirito Santo è presente nel Segno della Croce che facciamo... ed è SEMPRE PRESENTE AD OGNI EUCARESTIA [SM=g7566]

“Il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà ciò che io vi ho detto” (Gv 14,26).... La presenza dello Spirito nella Chiesa è destinata alla remissione dei peccati, al ricordo e alla realizzazione del Vangelo nella vita, all’attuazione sempre più profonda dell’unità nell’amore... per questo si chiama e si definisce APOSTASIA e dunque si emette un giudizio secondo giustizia, laddove si fa dire allo Spirito Santo cose contro la Chiesa e contro la Tradizione, il Deposito della Fede... [SM=g7566]

Ed è ovvio che abbiamo non il diritto MA IL SACROSANTO DOVERE DI GIUCARE CON GIUSTIZIA....
il giudizio è sbagliato quando viene inflitto alla persona attraverso il canale mediatico che NON guarda l'origine del problema teologico, ma estrapolando poche citazioni usa un soggetto per farlo proprio come antagonista del soggetto principali, in molti casi il Papa e il suo Magistero che è universale, mentre quello dei Vescovi e dei cardinali è universale SOLO SE RISPONDE CON FEDELTA' AL MAGISTERO PONTIFICIO!

Ma molti cattolici oggi non lo comprendono e ritengono un attacco inaudito le critiche DOVEROSE a quanti, seppur vescovi o cardinali, scrivendo andando contro la Tradizione, vengono poi segnalati come INAFFIDABILI!!

Paolo VI sul finire degli anni '70 lo disse esponendo una domanda:
"Siamo forse giunti alla profezia di Paolo a riguardo della grande apostasia? Ci parrebbe di si! Il gregge è confuso e disorientato..."

siamo alla legge sull'aborto e sul divorzio, I CATTOLICI AL 70% HANNO DETTO SI ALL'OMICIDIO, SI ALLA DISTRUZIONE DELLA FAMIGLIA....hanno attaccato l'Humanae vitae di Paolo VI contro la contraccezione e contro la concezione di famiglia della cultura di oggi...e Giovanni Paolo II ribadiva: SIAMO ENTRATI IN UNA GRAVE APOSTASIA SILENZIOSA!
Benedetto XVI da Fatima riapre i giochi sul Terzo Segreto, esso non finiva con la caduta del muro rossa come era stato detto in una prima stesura ufficiale per altro dello stesso Ratzinger... è come se il Papa avesse voluto dire: NON POSSIAMO PIU' TACERE, NON POSSIAMO PIU' NASCONDERE LA GRAVITA' DELLA SITUAZIONE...I CATTOLICI SONO ENTRATI NELLA GRANDE APOSTASIA...C'E' UNA GRAVE CRISI DA DENTRO LA CHIESA, I NEMICI SONO QUA DENTRO, ha detto il Papa...

Una escaletion che non ha precedenti nella storia della Chiesa...
ergo abbiamo il dovere di giudicare CON GIUSTIZIA quanto sta avvenendo e porre riparo, ritornare all'ortodossia della fede, ritornare alla sana Tradizione...
abbandonare le proprie opinioni, morire a noi stessi e vivere della Chiesa, vivere di Cristo... e non per timore che la Chiesa possa crollare NO! ma perchè davvero ci preoccupa e ci affligge LA PERSEVERANZA DELLA E NELLA FEDE! ci preoccupa la dannazione dei peccatori (cfr Ez. cap.3 13 e ss)
perchè se è vero che il Signore dice che saremo giudicati anche noi, come spiega Ezechiele saremo giudicati ANCHE SE AVREMO TACIUTO SULLA VERITA', per questo san Paolo dice che la più grande forma della Carita' E' LA VERITA'... [SM=g7372]

L'indizione dell'Anno Sacerdotale, che è seguito all'Anno del Rosario e all'Anno dell'Eucarestia, non sono dei "casi" accidentali, sono il Progetto di Dio per la sua Chiesa...
è indispensabile che i sacerdoti abbandonino i propri progetti per farsi MINISTRI E AMMINISTRATORI DEI MISTERI DI DIO (cfr 1Cor.4)

E si termini di dire "noi siamo Chiesa...." è una bestemmia!!! [SM=g7362]
noi SIAMO LE MEMBRA DELLA CHIESA... la Chiesa è LA SPOSA DI CRISTO, E' IL COPRO DI CRISTO, NON SIAMO NOI LA CHIESA....NOI NE SIAMO LE MEMBRA mediante il Battesimo!

Non si vede più la Chiesa quale è realmente: Sposa e Corpo di Cristo e di conseguenza ecco che senza accorgersene e in buona fede, si USA LA CHIESA a seconda delle proprie voglie...a seconda delle proprie idee o opinioni ritenendo la Chiesa un essere se stessi...ecco perchè molti sacerdoti non sono più fedeli perchè NON vivono la Chiesa QUALE LORO SPOSA...ma la vivono come se stessi con i difetti e le infedeltà...
al contrario la Sposa di Cristo E' UNA E SANTA, E' PURA E IMMACOLATA ED E' LEI CHE CI SANTIFICA NON IL CONTRARIO!!!

Questo modo di vedere la Chiesa come se stessi è una grave apostasia...
Certo! i Santi poi AIUTANO LA CHIESA, gli Ordini Religiosi, anche i Movimenti certamente danno un ricco CONTRIBUTO alla causa della Chiesa, le membra CONTRIBUISCONO ALLA SUA CRESCITA, ma NON la santificano, è la Chiesa che santifica noi...


Concludo queste riflessioni con le parole di Giovanni Paolo II nel suo spiegare la gravità della situazione e la negazione della CORREZIONE FRATERNA...

Coloro che si rendono conto di tale situazione di peccato e della necessità di accogliere la salvezza divina, si trovano nella situazione migliore per ottenere il perdono di Dio; coloro invece che non riconoscono la propria miseria, si rendono indisposti e chiusi all’azione redentrice di Cristo e rimangono privi della sua misericordia.
Ciò non perché Dio non voglia loro perdonare, ma perché il perdono non può essere riversato su chi non avverte il bisogno di perdono e non lo chiede.
L’uomo si fa così impenetrabile alla grazia dello Spirito, restando prigioniero della propria tenebra interiore. È veramente uno stato di profonda chiusura spirituale che impedisce ogni possibile conversione: «L’uomo resta chiuso nel peccato, rendendo da parte sua impossibile la sua conversione e, dunque, anche la remissione dei peccati, che ritiene non essenziale e non importante per la sua vita. È, questa, una condizione di rovina spirituale, perché la bestemmia contro lo Spirito Santo non permette all’uomo di uscire dalla sua auto-prigionia e di aprirsi alle fonti divine della purificazione delle coscienze e della remissione dei peccati» (Dominum et Vivificantem, 46).


ergo NON è vero CHE TUTTI "ANDIAMO" IN PARADISO....l'Inferno esiste ed aiutare i fratelli a capire l'errore è fondamentale ed indispensabile, non si tratta dunque tanto di giudicare, quanto di AVVISARE E CONDANNARE L'EMPIETA':

Ezechiele cap.3

16 Al termine di questi sette giorni mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell'uomo, ti ho posto per sentinella alla casa d'Israele. 17 Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia. 18 Se io dico al malvagio: Tu morirai! e tu non lo avverti e non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta perversa e viva, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te. 19 Ma se tu ammonisci il malvagio ed egli non si allontana dalla sua malvagità e dalla sua perversa condotta, egli morirà per il suo peccato, ma tu ti sarai salvato.
20 Così, se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l'iniquità, io porrò un ostacolo davanti a lui ed egli morirà; poiché tu non l'avrai avvertito, morirà per il suo peccato e le opere giuste da lui compiute non saranno più ricordate; ma della morte di lui domanderò conto a te. 21 Se tu invece avrai avvertito il giusto di non peccare ed egli non peccherà, egli vivrà, perché è stato avvertito e tu ti sarai salvato».



Parola di Dio!!

[SM=g7427]


Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 10:00.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com