ATTENZIONE Convegno "Passione della Chiesa, Amerio e altre vigili sentinelle"

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Caterina63
00lunedì 24 maggio 2010 10:29
....vi invito a fare vostro questo comunicato...
il pdf di cui ho l'allegato LO POTRETE SCARICARE DA QUI... Sorriso



Caro Amici, Vi trasmetto l'invito a partecipare a un convegno teologico che si terrà a San Marino il 12 giugno.
   P.Giovanni Cavalcoli, OP
 
Centro Culturale Vera Lux - Bologna

Fin dalle origini la Chiesa ha sempre vissuto sofferenze e ostilità  provenienti sia dal suo interno che dall’esterno, ma ha potuto contare sulla presenza di “sentinelle” che, per grazia di Dio, hanno saputo illuminarla su pericoli e rischi.  Anche oggi non mancano le difficoltà e la barca di Pietro può contare innanzitutto sul suo timoniere, il Santo Padre  Benedetto XVI, che con grande lungimiranza e profondità di insegnamento, la guida tra le tempeste che vorrebbero farla naufragare.
 “Grazie a Dio i timonieri saggi della barca di Pietro, Papa Paolo VI e Papa Giovanni Paolo II, da una parte hanno difeso la novità del Concilio e dall’altra, nello stesso tempo, hanno difeso l’unicità e la continuità della Chiesa, che è sempre Chiesa di peccatori e sempre luogo di Grazia.” (Benedetto XVI, Udienza del 10/3/2010).
 
Alla luce di questa “ermeneutica della continuità” è stato organizzato un incontro di studio sul tema “Passione della Chiesa. Amerio e altre vigili sentinelle”.
 
L’opera del teologo Romano Amerio (1905-1997) - “Iota Unum. Studio sulle variazioni della Chiesa Cattolica nel secolo XX” - propone una articolata indagine sul tormentato periodo post-conciliare e non a caso si chiude con queste parole: «Custos quid de nocte?» («Sentinella, che notizie porti della notte?») (Isaia 21, 11).
 
A partire da una analisi condotta da Don Nicola Bux sull’attuale situazione dottrinaria, il convegno si propone di ascoltare la voce di alcune “sentinelle” tra cui appunto lo stesso Amerio, il Servo di Dio Padre Tomas Tyn O.P. e, infine, Joseph Ratzinger Benedetto XVI.
Le riflessioni su Romano Amerio e P.Tyn saranno condotte rispettivamente dal Prof. Matteo D’Amico e da P. Giovanni Cavalcoli O.P., postulatore della Causa di beatificazione del frate cecoslovacco morto nel 1990.
La giornata di studi sarà presieduta da S.E. Mons. Luigi Negri Vescovo di S.Marino-Montefeltro che condurrà la riflessione finale sulla figura di Joseph Ratzinger Benedetto XVI.
 
In allegato l'invito a partecipare.
 
Cordiali saluti                                                                                   
                                                                                     
Centro Culturale Vera Lux         



--
Padre Giovanni Cavalcoli, OP
Convento di San Domenico,
Piazza San Domenico 13,
40124 Bologna
Tel. 051.6400418 - 051.6400411
Cell. 334.7803456
email:
padrecavalcoli@gmail.com
www.studiodomenicano.com
www.arpato.org
http://arpatoblog.wordpress.com/



Vilucchio.
00lunedì 24 maggio 2010 17:55
Ma se uno ( tanto per fare un esempio...IO)non puo' andarci,c'è la possibilita' poi di avere un resoconto,un verbale di cio' che e' stato insegnato in questa giornata? Grazie.
S_Daniele
00lunedì 24 maggio 2010 18:43
Re:
Vilucchio., 24/05/2010 17.55:

Ma se uno ( tanto per fare un esempio...IO)non puo' andarci,c'è la possibilita' poi di avere un resoconto,un verbale di cio' che e' stato insegnato in questa giornata? Grazie.




Dieri, purtroppo, di no.
Vilucchio.
00venerdì 28 maggio 2010 09:50

IOTA UNUM.

Romano Amerio

IOTA UNUM.
STUDIO DELLE VARIAZIONI
DELLA CHIESA CATTOLICA
NEL SECOLO XX.

con Postfazione di Enrico Maria Radaelli, dove per la prima volta
viene portata a luce meridiana (§ 3 b) la decisiva soluzione
di Romano Amerio al problema da lui stesso sollevato dato dalla
« dislocazione della divina Monotriade », o « ripudio del Filioque »,
o « perdita delle essenze » nella Chiesa.

Per richiedere il libro (ex ed. Ricciardi, ora Lindau, Torino 2009, pp. 752, € 29)
rivolgersi a Lindau, oppure qui con una

e-mail

 

La copertina

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaNel 1985, quando il professor Romano Amerio, insigne letterato luganese, all’età di ottant’anni pubblicò “Iota unum. Studio delle variazioni della Chiesa cattolica nel secolo XX”, tanto intimorì i suoi avversari, i fautori a tutti i livelli del Vaticano II e della sua attuazione, che il direttore de « L’Osservatore Romano » dell’epoca stracciò la recensione che aveva ordinato, troppo favorevole.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaOggi lo stesso giornale del Papa, col nuovo direttore Gian Maria Vian, ha compiuto la scelta opposta. Su Amerio ha deciso non di tacere ma di parlare, così che nello spazio di alcuni mesi sono usciti importanti interventi (l’ultimo dello scorso 18 marzo) che mettono in luce il contributo positivo dell’autore luganese alla riflessione cattolica.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa prima occasione è stata data da un convegno su Amerio promosso il 9 novembre 2007 ad Ancona dal Centro Studi Oriente Occidente, dieci anni dopo la morte del grande pensatore svizzero.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl giorno dopo il giornale del Papa, oltre che dare evidenza al convegno, ha pubblicato le conclusioni di uno dei relatori, monsignor Agostino Marchetto, con il titolo: “Per una corretta interpretazione del Concilio Vaticano II”. *
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaTempo dopo Raffaele Alessandrini, giornalista dell’Osservatore, ha parlato nuovamente di Amerio apprezzandone la preveggente critica contro il « processo di secolarizzazione in atto anche all’interno del mondo cristiano » e contro i « rischi del relativismo dilagante »: critica mossa in nome del « primato della verità sull’amore », il caposaldo del pensiero dell’autore luganese.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaL’interrogativo di fondo posto da Amerio in Iota unum – e nel suo séguito Stat Veritas, uscito postumo nel 1997 a cura di Enrico Maria Radaelli – è il seguente: « Tutta la questione circa il presente stato della Chiesa è chiusa in questi termini: è preservata l’essenza del cattolicesimo? Le variazioni introdotte fanno durare il medesimo nella circostanziale vicissitudine oppure fanno trasgredire ad aliud? [...] Tutto il nostro libro è una raccolta di prove di tale transito » (p. 626 e, nella Postfazione, p. 689).
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl professor Amerio fu messo al bando come emblema della “reazione anticonciliare”, ma oggi si sta ritornando anche in Vaticano sul suo pensiero. Intanto, a fine giugno le edizioni Lindau di Torino hanno pubblicato la riedizione della sua opera fondamentale Iota unum. Studio delle variazioni della Chiesa cattolica nel secolo XX, (pp. 752, euro 29) a cura e con Postfazione di Enrico Maria Radaelli, filosofo dell’estetica e discepolo di Amerio.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa stessa casa editrice intende pubblicare nei prossimi anni, con la curatela di Radaelli, tutta l’opera scientifica edita e inedita del professore luganese.

* * *

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica* La Postfazione a Iota unum, sintetizzando tutta la tesi del libro, mostra che le ermeneutiche sul concilio Vaticano II oggi sono tre:

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicala prima
: è l’ermeneutica sofistica estrema della “scuola di Bologna” (Dossetti, poi Alberigo, oggi Melloni) e in generale di tutta la “nouvelle théologie” (Congar, Daniélou, De Lubac, Ranher, Schillebeeckx, von Balthasar ecc.); è ateoretica; essa promuove e spera la discontinuità e la rottura delle essenze tra Chiesa precedente e Chiesa seguente il Vaticano II sotto la copertura delle equivocità testuali;

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicala seconda: è l’ermeneutica sofistica moderata dei Papi che hanno promosso, attuato e poi seguito il concilio; è anch’essa ateoretica; al contrario però della prima, che peraltro la formò e produsse, essa studia in tutti i modi di dare continuità tra essenza post e pre conciliare, cercando di piegare al senso della Tradizione le anfibologie e le equivolcità testuali di cui sopra;

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicala terza: è l’ermeneutica veritativa di Amerio e, in genere, di tutti i sospinti (ma solo dopo il concilio) nel cosiddetto “tradizionalismo”; è teoretica, dunque inconfutabile e, nella misura in cui si appoggia alla Tradizione, vincolante; essa riscontra e denuncia nel Vaticano II il tentativo di rottura e di discontinuità con l’essenza; va aggiunto, peraltro, che l’irrealizzabilità di tale tentativo è da tutti i resistenti al concilio (all’infuori dei cosiddetti “sedevacantisti”) per fede assolutamente creduta e da Amerio, come visto sopra (primo paragrafo) e come evidenziato nella Postfazione (§ 3 b, p. 698), anche solidamente dimostrata, di modo che il Trono più alto e tutta la Chiesa ne tornino al più presto a beneficiare.

* * *

DALLA QUARTA DI COPERTINA.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica« Romano Amerio si rivela essere ancora una volta il pensatore più attuale e vivificante del momento. Con il garbo teoretico che contraddistinse tutti i suoi scritti egli offre con Iota unum un pensiero molto costruttivamente cattolico, colmando uno spazio filosofico e teologico altrimenti incerto su interrogativi gravi: egli individua e indica che nella Chiesa una crisi c’è, ed è crisi che pare anche sovrastarla, ma mostra che non l’ha sovrastata; che pare rovinarla, ma ancora non l’ha rovinata; individua poi e indica con chiarezza la causa prima di questa crisi in una variazione antropologica e prima ancora metafisica; individua e indica infine gli strumenti logici (iscritti nel Logos) necessari e sufficienti (eroicamente sufficienti, ma sufficienti) per superarla ».

Enrico Maria Radaelli

DESCRIZIONE DELL’OPERA.

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPubblicato nel 1985, frutto di una ricerca protrattasi per circa mezzo secolo, Iota unum è l’opera più complessa e profonda del grande studioso cattolico Romano Amerio, una riflessione serrata e sistematica sul Magistero della Chiesa novecentesca (in particolare conciliare) e, insieme, un’aggiornata summa metafisica cattolica (e il senso ultimo di questa summa, il suo apax, si trova tutto in Stat Veritas).
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaContro molte scuole di pensiero formatesi nel dopoguerra, soprattutto dopo quel concilio Vaticano II esaltato come « rottura e nuovo inizio », come una « nuova Pentecoste » della Chiesa (non solo l’“officina bolognese” di Dossetti, ma tutto il Nord Europa), Romano Amerio ripropone con forza il primato della Verità sull’Amore – come insegnato a partire dagli Evangeli, da san Giovanni Apostolo e san Paolo, e poi da sant’Agostino – per cui in Dio all’essere seguono prima l’intelligere e poi l’amare, e non viceversa.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPer Amerio mutare quest’ordine significa indurre l’uomo ad agire non più mosso dal pensiero, ma dal sentimento, in una condizione di libertà illusoria.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica« La celebrazione indiscreta che la Chiesa e la teologia ammodernata fanno dell’amore è una perversione del dogma trinitario, perché […] la nostra fede porta che in principio sia il Padre, il Padre genera il Figlio, che è il Verbo, e, dal Padre e dal Figlio, si genera lo Spirito Santo, che è l’amore. L’amore è preceduto dal Verbo, è preceduto dalla conoscenza. Separare l’amore, la carità, dalla verità, non è cattolico ».

(Pagina protetta dai diritti editoriali).


PRESO DAL SITO "AUREA DOMUS" di Enrico Maria Radaelli
Vilucchio.
00venerdì 28 maggio 2010 09:58
Vorrei evidenziare il seguente stralcio in quanto mi pare sia il senso conduttore di tutta l'opera dell'autore Amerio Romano, la Iota Unum.


"Contro molte scuole di pensiero formatesi nel dopoguerra, soprattutto dopo quel concilio Vaticano II esaltato come « rottura e nuovo inizio », come una « nuova Pentecoste » della Chiesa (non solo l’“officina bolognese” di Dossetti, ma tutto il Nord Europa), Romano Amerio ripropone con forza il primato della Verità sull’Amore – come insegnato a partire dagli Evangeli, da san Giovanni Apostolo e san Paolo, e poi da sant’Agostino – per cui in Dio all’essere seguono prima l’intelligere e poi l’amare, e non viceversa.
Per Amerio mutare quest’ordine significa indurre l’uomo ad agire non più mosso dal pensiero, ma dal sentimento, in una condizione di libertà illusoria.
« La celebrazione indiscreta che la Chiesa e la teologia ammodernata fanno dell’amore è una perversione del dogma trinitario, perché […] la nostra fede porta che in principio sia il Padre, il Padre genera il Figlio, che è il Verbo, e, dal Padre e dal Figlio, si genera lo Spirito Santo, che è l’amore. L’amore è preceduto dal Verbo, è preceduto dalla conoscenza. Separare l’amore, la carità, dalla verità, non è cattolico »."
Vilucchio.
00venerdì 28 maggio 2010 10:00
Vale la pena leggere questa opera .
Vilucchio.
00venerdì 28 maggio 2010 10:12
Caro Daniele ,nn so se hai gia' inserito la seguente intervista al Monsignor Negri Vescovo di San Marino .Ho cercato ma non trovo tra le varie cartelle,forse mi è sfuggito.Cmq inserisco il seguente link del sito di Tea in quanto interessante.Ciao.


http://difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9257833
Vilucchio.
00venerdì 28 maggio 2010 10:41

Occhiello: « Il rischio di scindere l’amore dalla verità
in un inedito di Romano Amerio
».
* * *

PER NAZISMO E COMUNISMO
IN PRINCIPIO NON È IL VERBO
MA L’AZIONE.


Estratto di un inedito di Romano Amerio, gentilmente concesso da Enrico Maria Radaelli,
pubblicato da « L’Osservatore Romano » il 18 marzo 2009 (p. 4); titolo originale:
« La questione del Filioque. Ovvero la dislocazione della divina Monotriade »,
(trascrizione della relazione appositamente registrata e poi letta da Enrico Maria Radaelli
– per conto dell’Autore ancora vivente – al Convegno organizzato
dalla rivista “antimodernista” «Sì sì no no», Albano Laziale, 8-10 dicembre 1994 .
La presentazione su OR è di Raffaele Alessandrini.
* * *

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLe Edizioni Lindau pubblicheranno l’intera produzione metafisica di Romano Amerio a cominciare dall’opera fondamentale Iota unum. Studio delle variazioni della Chiesa cattolica del secolo XX, crocevia del sentire cattolico moderno lumeggiato dalla Tradizione, in uscita tra giugno e luglio 2009 (a cura e con Postfazione di Enrico Maria Radaelli, filosofo dell’estetica e discepolo di Romano Amerio) a 25 euro; in contemporanea uscirà anche Stat Veritas. Seguito a « Iota unum » (anch’esso a cura e con Postfazione di Enrico Maria Radaelli) a 18 euro.

* * *

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica[Presentazione di Raffaele Alessandrini] Noto soprattutto per alcune sue posizioni critiche non prive di asperità nei confronti della teologia moderna e dello stesso concilio ecumenico Vaticano II, Romano Amerio fu sempre fedele e rispettoso alla Chiesa istituzionale. Ciò gli consentì di proporre un singolare contributo personale di pensiero e di meditazione avvalorato dall'umiltà e dallo spirito d'ubbidienza filiale che sempre dovrebbe connotare chi nella Chiesa si ponga in ricerca. Quello stesso spirito di ubbidienza che risalta, come già capitò di osservare, anche nelle posizioni di un personaggio in apparenza lontano da Amerio quale fu don Lorenzo Milani. In realtà la prossimità tra i due non si limita solo all’ubbidienza e al profondo senso dell’unità ecclesiale.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIn particolare proprio l’idea fondamentale di Romano Amerio del primato della verità sull’amore collima con quanto il priore di Barbiana scriveva nel 1958 al suo amico e neovescovo ausiliare di Lucca Enrico Bartoletti. Don Milani lo invitava ad anteporre le ragioni della verità a ogni altra cosa comprese le ragioni della carità, anche a costo di rendersi non solo poco diplomatico ma, se necessario, anche sgradevole o molesto. Può stupire solo in parte la prossimità della visione del « tradizionalista e anticonciliare » Amerio a quella del priore di Barbiana che nel marzo del 1965 plaudiva con trasporto al Vaticano II, compiaciuto che il suo Esperienze pastorali fosse stato « sorpassato a sinistra » da un Papa.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl fatto è che quando l’uomo riconosce il primato alla verità, il Lògos, essa attira e costringe a sé l’amore, la volontà e la libertà; richiede di conformarsi alla sua luce. Via obbligante, ma certo non obbligata, dal momento che l'uomo può scegliere lucidamente di aderire a essa come di dissentire, è nondimeno una strada su misura per gli umili; per chi sa credere come un bambino.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaÈ la strada della lex orandi - lex credendi: come preghiamo così crediamo, esattamente perché è la Verità-Lògos che rende liberi. Ed è sempre e solo grazie alla verità che possiamo riconoscere e distinguere la carità, e anche la giustizia, da altre espressioni parziali o riduttive.

* * *
[Qui di seguito l’estratto di Romano Amerio:]

Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa fede cattolica dice che l’amore procede dal Padre e dal Figlio. Difatti l’amore procede dalla conoscenza. Quando si dice che l’amore non procede dalla conoscenza si fa dell’amore un valore senza precedenti, invece c'è un valore che precede l’amore ed è la conoscenza. Quindi questo avvaloramento indiscreto dell’amore implica una distorsione del dogma trinitario.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaBisogna dire che lo sviluppo dogmatico della Chiesa nei primi secoli fu fortemente influenzato dalle ragioni politiche: a un certo momento tutta la cristianità era ariana, perché c’erano imperatori che sostenevano gli ariani; poi, quasi improvvisamente, la cristianità tornò al dogma trinitario corretto.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaPerché? Perché le opinioni degli imperatori erano mutate. In tutto lo svolgimento dottrinale c'è un grandissimo influsso politico; del resto: erano gli imperatori che convocavano i concilii; non sottoscrivevano, perché non facevano parte del concilio; ma erano loro che ordinavano la convocazione, il trasferimento, la chiusura del concilio.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE quindi, che per la prima volta il Filioque appaia a Gerusalemme in una certa comunità monastica, non mi fa alcuna impressione, perché il movimento progressivo del dogma è un fatto storico: per secoli e secoli certi dogmi della Chiesa furono impugnati da certe correnti teologiche; per secoli e secoli ci furono correnti teologiche importanti che negavano l’Immacolata Concezione.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSan Tommaso medesimo nega l’Immacolata Concezione, perché i teologi ortodossi dicono che la Santa Vergine non aveva neanche “il debito” del peccato. Invece alcuni di questi sostenevano: non ebbe il peccato originale ma aveva il debito del peccato originale, e questo dissenso tra maculatisti e immaculatisti durò per secoli. San Tommaso era tra i maculatisti; i Domenicani in genere erano contro l’Immacolata Concezione, i Francescani erano pro: il grande maestro francescano che difese l’Immacolata Concezione è Duns Scoto, di poco susseguente a san Tommaso.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaNon bisogna stupire, perché il dato di fede è dato all’intelletto e la vita dell'intelletto è questo progresso. Bisogna però che questo progresso avvenga dentro i limiti del dato di fede.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaCredo, nel mio Iota Unum, di aver fatto questa osservazione: noi, cristiani del secolo XX, ne sappiamo molto di più di quello che sapessero gli Apostoli, perché, ad esempio, gli Apostoli non sapevano niente dell’Immacolata Concezione: perché il dogma procede non perché muti sostanza, non perché ad un certo momento dica una cosa e in un momento ulteriore ne dica un'altra, ma perché quella medesima cosa la dice più chiaramente, la intende più determinatamente.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuesto del Filioque, che sembra un teorema di astratta teologia, è un atteggiamento formidabilmente pratico, perché il mondo è pervaso dall'idea che il valore vero sia l'azione, il dinamismo.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaAl contrario, sostituendo così, però fallacemente, la priorità della cognizione con quella dell'amore, si cade facilmente in un irenismo che vuole abbracciare ogni dottrina, ogni religione; questo abbraccio è possibile in quanto si prescinde dal Verbo, che è una verità, che è una legge.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaI nazisti erano contro il Filioque, i comunisti sono contro il Filioque, e il dinamismo moderno, che pone il valore soltanto nell'azione, nell’entusiasmo, nell'impeto, non vuole il Filioque. Quando parlo dell'azione ho in mente l’enorme fenomeno del dinamismo, del tecnicismo, che è caratteristico del mondo moderno. I comunisti non sostengono il Filioque perché ripudiano la ragione: il comunismo è un sistema che maneggia l’uomo senza aver riguardo alla natura dell’uomo: ora, la natura dell'uomo è qualche cosa che si legge con la ragione. L’azione, in questi sistemi totalitari - nazismo e bolscevismo - non ha alcuna legge al di fuori di quella dell'azione stessa: perché ripudia il Filioque. Essi dicono: l’azione, l’amore, sono un valore che precede tutto; non “procede”, ma soltanto “precede”.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE se l’amore - per converso - “precede”, c'è qualcosa da cui esso procede e da cui riceve legge, riceve ordine. Quindi il Filioque è una questione intrinseca al problema del totalitarismo.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaMi ricordo che c'è un’affermazione di Paolo VI, che io devo anche aver citato nel mio Iota unum: Paolo VI, in un certo momento, ha detto: « Noi siamo i soli a difendere il potere della ragione » . Quando la Chiesa cattolica difende la legge naturale, difende la ragione. I veri razionalisti sono gli uomini di Chiesa - allorché difendono la legge naturale (n.d.c.) - perché pongono la ragione, cioè il Verbo, in fondo a ogni cosa e a principio di ogni cosa. Il pensiero moderno invece mette l'amore, mette una forza che non ha in sé nessuna direzione e nessuna destinazione, perché l’amore crea i figli dell'amore.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIl pensiero moderno è un’implicita negazione della ragione: questo lo si vede anche nell'imponente fenomeno della politica. Quali sono gli Stati che regolano la politica sulla ragione, o sulle ragioni? Gli Stati emanano delle ordinazioni a cui soggiace la vita umana; ma il motivo, la giustificazione di queste ordinazioni è l’ordinazione in sé. Tutta la nostra politica è un sistema di negazione della ragione, un sistema che nega che vi sia qualcosa di anteriore all’amore, alla volontà, alla forza dell’azione, perché è lo Stato che dà a se stesso il proprio destino e ogni destino che l’amore dà a se stesso è un destino plausibile, è un destino che diventa “dovere”. Non perché ci sia un riferimento al Verbo, ma perché c'è un riferimento alla forza dello Stato, alla forza dell'amore.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE poi c’è, definitivo, l’asserto dell'Evangelo di san Giovanni: In Principio erat Verbum. E, nel Faust di Goethe, c’è una scena in cui il dottor Faust sta leggendo la Bibbia e trova: « In Principio era il Verbo », e dice: « No, non può essere il Verbo! Ma: In Principio era l’Azione! ». Il dottor Faust di Goethe rifiuta il Filioque. Questa è una scena molto significativa del Faust, e qui è proprio affermato il principio moderno del dinamismo, dell’impeto, del moto, della filantropia, questa carità orbata della ragione a cui è ordinata.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaVorrei quasi dire che al fondo del problema moderno c’è il Filioque, perché chi nega il Filioque concede il primato, indiscreto e assoluto, all’amore: l’amore non ha limiti, non ha remore; qualunque azione tu faccia “con amore”, quell’azione è buona.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSeparare l’amore, la carità, dalla verità, non è cattolico. Si dice che il “volere” non dipende dal “conoscere”, ma che è un valore in sé, è l’azione per l’azione. E questo si vede anche nella teleologia, perché si dice che l’azione vale per se stessa: le azioni non varrebbero per il fine per cui sono fatte, quello che vale è l’azione per se stessa, cioè l’azione separata da ogni principio razionale: lo Spirito Santo senza il Verbo.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaE un nuovo accanimento contro il Cristo, appunto perché il Cristo è la Ragione: il Cristo è la Ragione divina che, incarnata, è una individuata persona storica; il Cristo è la Ragione divina incarnata, individuata.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLe cose che sembrano più astratte, più staccate dalla vita, sono le cose che si trovano proprio nel cuore della vita.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaSe si dice che l’azione vale per se stessa, che l’amore non ha nessuna regola, nessun precetto e nessuna precedenza, si tocca il punto più intimo della nostra esperienza umana, perché noi viviamo per una verità, questa: il fine dell'uomo, secondo il nostro catechismo, è di “conoscere e amare Dio”. Ma prima c'è “il conoscere” e poi c'è “l’amare”, ma il godimento in cosa consiste? In una intellezione, in una visione; alla quale visione solo segue l’atto d'amore.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa carità che i beati hanno nella beatitudine del Cielo è l’effetto della visione, e in loro la carità cresce quanto cresce la visione. La carità, l’ardore dei beati, è proporzionale alla visione intellettiva, conoscitiva. Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuesta visione, poi, cresce per un lume soprannaturale, il lumen gloriæ. Quindi, secondo la teologia cattolica, in specie in san Tommaso, la nostra beatitudine è commisurata alla nostra conoscenza: Dio avvalora, innanzitutto, la nostra conoscenza e questa conoscenza, così avvalorata, si infiamma naturalmente.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaQuesta dottrina classica, nella teologia cattolica, è stupendamente esposta da Dante in un canto del Paradiso, il XIV: « Quando la carne, gloriosa e santa, sia rivestita, la nostra persona più lieta sia, per esser tutta quanta; perché s’accrescerà ciò che a ne dona di gratuito lume - conoscenza - il sommo Bene, lume che, a Lui veder, me condiziona ». E quello che i teologi chiamano lume di gloria: è un’aggiunta di conoscenza e di potenza conoscitiva, al di sopra della natura. Ma poi si dice: « Perché la visione crescer conviene. E alla visione l’ardor s’accende ». Cioè: l’ardore, la carità, l’amore, si accende a seconda della visione. La visione dell’essenza divina è condizionata dal lume di gloria e quanto più cresce il lume di gloria, tanto più cresce la visione e conseguentemente tanto più cresce la carità: la carità è in stretta dipendenza dalla visione, dalla conoscenza.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaLa questione del Filioque è la radice, e questa inappropriata celebrazione dell’amore è una implicita distruzione del dogma della divina Monotriade: lo Spirito Santo in tal modo non “procede” dal Verbo, ma lo “precede”, anzi: precede tutto. Questa opinione è diventata tanto popolare perché oggi non si dice: « L’azione è buona se è conforme alla regola del Verbo »; ma si dice: « L’azione è buona se è fatta con amore ». Anche nella vita odierna noi pecchiamo quando “vogliamo”, atto volitivo, senza consultare la regola della conoscenza; noi diciamo: “Prima il volere poi il sapere”, sovvertendo l’ordine delle processioni.
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolicaIo credo che nella fede cattolica lo Spirito Santo abbia sempre “proceduto”: difatti, nell'Evangelo, è il Verbo che dice: « Vi manderò lo Spirito Santo ». E il Cristo, è il Verbo, è la Seconda Persona che annuncia: « Vi manderò lo Spirito Santo, il quale vi insegnerà ogni vero ».
Aurea Domus - Metafisica e teologia cattolica E, dopo la resurrezione del Signore, gli Apostoli aspettano lo Spirito Santo che è stato promesso dal Cristo e che è nato dal Cristo. Non è che lo Spirito Santo venga, proceda, dal Padre. No: lo Spirito Santo è mandato alla Chiesa dal Verbo.

Romano Amerio.

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S_Daniele
00venerdì 28 maggio 2010 12:09

Convegno in onore delle 'sentinelle' rimaste vigili nel sonno della ragione del postconcilio


Che dibattiti di questo genere, su Amerio & Co., il cui solo nome era proscritto da tutti i benpensanti clericali, si tengano oggi col patronato di un vescovo e con la tranquilla partecipazione di figure in vista nella Chiesa mainstream (scusate l'espressione), ci appare una notizia nella notizia che non mancherà di infastidire i tanti 'neoterici' ancora in circolazione. Ecco quanto riferisce del convegno Zenit, che ha intervistato il vescovo Negri di San Marino.

ROMA, mercoledì, 26 maggio 2010 (ZENIT.org).- Sono passati circa 45 anni dalla fine del Concilio Vaticano II, e mai come adesso, da più parti sta emergendo un intenso e profondo dibattito sugli insegnamenti e le implicazioni di questo avvenimento ecclesiale.

Tra le diverse interpretazioni, i Pontefici che ne hanno personalmente preso parte, quali Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno sostenuto una lettura secondo la cosiddetta ‘ermeneutica della continuità’, secondo la quale il Concilio non si pone in contrasto con il millenario "depositum Fidei" proprio della tradizione cattolica.

Come ha spiegato il Pontefice Bendetto XVI durante la sua visita a Fatima, secondo questo tipo di lettura non c’è rottura tra modernità e tradizione.

Per comprendere quella che il Papa ha ribadito come “ermeneutica della continuità” l’associazione Vera Lux (
http://www.centroveralux.it/) ha organizzato a San Marino un incontro di studio sul tema “Passione della Chiesa. Amerio e altre vigili sentinelle”.

Il convegno parte dall’opera del teologo Romano Amerio (1905-1997) “Iota Unum. Studio sulle variazioni della Chiesa Cattolica nel secolo XX” per proporre una articolata indagine sul periodo post-conciliare. Al convegno interverranno tra gli altri don Nicola Bux, il prof. Matteo D’Amico e padre Giovanni Cavalcoli O.P. La giornata di studi sarà presieduta e conclusa con una riflessione sulla figura di Benedetto XVI, da monsignor Luigi Negri Vescovo di S.Marino-Montefeltro.

Considerando il grande interesse che sta nascendo intorno al Convegno, ZENIT ha rivolto alcune domande a monsignor Negri.

- Lei ha conosciuto personalmente Amerio?
Monsignor Negri: Ho conosciuto personalmente Romano Amerio perché è da lui che avevo ricevuto un suggerimento molto preciso per orientare i miei studi di filosofia sulla personalità di Tommaso Campanella a cui egli aveva dedicato una consistente parte della sua attività di studio e di insegnamento. Debbo a lui la riscoperta di questo grande autore che normalmente la storiografia laicista fa passare come uno degli antesignani della rivolta moderna contro la tradizione cattolica e che, invece, è un singolare testimone di un cattolicesimo che certamente riconquista a partire da più di un cedimento nei confronti di una mentalità laicista. Questo è il motivo di grande gratitudine che ho verso Amerio il quale per altro è stato per decenni insegnante al Liceo Cantonale di Zurigo, uno dei punti di maggiore impatto culturale non soltanto per il Canton Ticino, ma anche per buona parte dell’Italia.

- E’ di grande attualità la discussione circa l’ermeneutica del Concilio Vaticano II, su cui Amerio ha molto riflettuto e scritto. Nel famoso volume - “Iota unum” - tradotto in varie lingue, Romano Amerio racconta di cosa accadde al Concilio Vaticano II e della crisi postconciliare, indicando quelle incrinature nella solidità della fede che ancora oggi feriscono la Chiesa. Potrebbe illustrarci il senso e la ragione di questa analisi critica?
Monsignor Negri: La lettura spassionata, a tanti anni di distanza, del libro “Iota unum” è la dimostrazione che Amerio aveva intuito come si stesse operando una frattura fra la tradizione e un certo modo di interpretare il Concilio Vaticano II. La sua quindi rappresenta una testimonianza intelligente e vissuta fino in fondo, espressa non senza sofferenza di questa frattura che si andava delineando e in cui l’interpretazione “modernista” o, come amava dire lui, “neoterica” del Concilio rischiava di mettere in crisi tutto un dato della tradizione dalla quale non si poteva prescindere. Nel suo volume emerge chiara la situazione così come l’ha delineata Benedetto XVI dicendo che ormai bisogna chiudere la vicenda della contrapposizione fra le ermeneutiche e imboccare la strada della continuità ermeneutica. Che poi in questa ri-lettura del Concilio - o meglio di tutto ciò che si è provocato dentro e fuori il Concilio - operata da Amerio qualche volta ci sia un po’ di accanimento risulta perfettamente comprensibile.

- Qual è il principale contributo che questa giornata di studi potrà fornire?
Monsignor Negri: Io parteciperò a questo convegno come relatore parlando di Benedetto XVI e sono stato lieto di accogliere questa giornata di studi a S. Marino perché mi pare che nella linea del magistero di Benedetto XVI possa rappresentare un contributo su alcuni nodi molto importanti della storia recente della teologia che, una volta recuperati in modo critico, potrebbero favorire il dialogo e lo sviluppo della cosiddetta ermeneutica della continuità.

* * *

Sulle motivazioni che hanno condotto all’organizzazione della giornata abbiamo rivolto alcune domande a uno dei promotori, Lorenzo Bertocchi, studioso di Storia del Cristianesimo e appartenente al Centro Culturale “Vera Lux” di Bologna.

- Perché avete deciso di dedicare un Convegno a Romano Amerio?
Bertocchi: Fin dalle origini la Chiesa ha sempre vissuto sofferenze e ostilità provenienti sia dal suo interno che dall’esterno, ma ha potuto contare sulla presenza di “sentinelle” che, per grazia di Dio, hanno saputo illuminarla su pericoli e rischi. Tra i pericoli va annoverato anche il tema della corretta interpretazione del Concilio Ecumenico Vaticano II, infatti, a partire dal famoso discorso alla Curia Romana del 2005 più volte Benedetto XVI è tornato sul tema della cosiddetta ermeneutica della continuità. La confusa interpretazione del Concilio, infatti, non è priva di conseguenze per la vita della Chiesa. In questo contesto Romano Amerio con la sua opera “Iota unum” ha proposto un’ articolata indagine sul tormentato periodo post-conciliare, non a caso il libro si chiude con queste parole: «Custos quid de nocte?» («Sentinella, che notizie porti della notte?») (Isaia 21, 11). Ecco perché il Convegno pone una particolare attenzione su Amerio, ma va ben oltre sottolineando anche l’opera di altre “sentinelle” come il Servo di Dio P. Tomas Tyn O.P. e soprattutto il Card. Joseph Ratzinger oggi Benedetto XVI.

- Quali sono i fini che vi proponete di raggiungere con il Convegno?
Bertocchi: Per rispondere vorrei citare un passaggio di Benedetto XVI nell’udienza generale dello scorso 10 marzo: “Grazie a Dio i timonieri saggi della barca di Pietro, Papa Paolo VI e Papa Giovanni Paolo II, da una parte hanno difeso la novità del Concilio e dall’altra, nello stesso tempo, hanno difeso l’unicità e la continuità della Chiesa, che è sempre Chiesa di peccatori e sempre luogo di Grazia.” La giornata di studi promossa dal Centro Culturale Vera Lux quindi vuole animare il dibattito teso a sviluppare “l’unicità e la continuità della Chiesa” nel solco del Magistero e nella consapevolezza che la chiarezza dottrinaria non è solo un fatto elitario o intellettualistico, ma ha conseguenze importanti per tutto il popolo di Dio che facilmente può essere confuso da errori o interpretazioni eterodosse.

Messainlatino
 
S_Daniele
00venerdì 28 maggio 2010 12:12
Re:
Vilucchio., 28/05/2010 10.00:

Vale la pena leggere questa opera .




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