Ahmadinejad confermato presidente

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Cattolico_Romano
00sabato 13 giugno 2009 18:43
Disordini a Teheran tra polizia e sostenitori di Mussavi che denuncia brogli e contesta i risultati ufficiali

Ahmadinejad confermato presidente




Teheran, 13. Il presidente uscente iraniano, Mahmud Ahmadinejad, è stato rieletto sconfiggendo nettamente nelle elezioni di ieri il suo principale avversario, il conservatore moderato Mir Hossein Mussavi, secondo quanto risulta dai dati ufficiali resi noti dal ministero dell'Interno. Un risultato inaspettato dopo la massiccia affluenza registrata alle urne, fenomeno che sembrava dovesse favorire Mussavi o quantomeno rendere necessario il ballottaggio. Scontri sono avvenuti questa mattina a Teheran tra la polizia e i sostenitori di Mir Hossein Mussavi che ha contestato i risultati ufficiali denunciando irregolarità nelle operazioni di voto e nello spoglio delle schede. Diverse migliaia di sostenitori di Mussavi si sono poi radunati nella piazza Vanak, nel centro di Teheran, e hanno lanciato slogan contro il Governo.

Secondo quanto annunciato dal ministro dell'Interno, Sadeq Mahsuli, l'affluenza alle urne ha superato l'ottantadue per cento degli aventi diritto, un dato senza precedenti negli ultimi dodici anni. A conclusione dello scrutinio il presidente uscente Ahmadinejad ha ottenuto il 60,63 per cento dei voti contro il trentaquattro per cento del principale avversario Mir Hossein Mussavi. Molto più indietro l'ex comandante dei pasdaran, Mohsen Rezai, con meno del due per cento e ancora più staccato l'ex presidente della Camera (Majlis), Mehdi Karroubi, con meno dell'un per cento.

Nella notte la polizia antisommossa è intervenuta per disperdere alcune centinaia di sostenitori di Mussavi che si erano radunati sulla piazza Fatemi, vicino a un ufficio elettorale del candidato conservatore moderato. Lo stesso ufficio, ha detto un suo portavoce, era stato attaccato ieri da uomini in borghese armati di manganelli e gas lacrimogeni.

A Teheran continua intanto ad essere bloccato il servizio dei messaggi sms, come era avvenuto ieri durante tutta la giornata elettorale.

"Non mi arrenderò a questa farsa pericolosa che rischia di instaurare una tirannia". Lo ha detto oggi Mir Hossein Mussavi, rifiutando il risultato delle elezioni presidenziali di ieri che presentano "molte ovvie violazioni". Mussavi ha inoltre chiesto alle autorità del Governo del presidente Mahmud Ahmadinejad di "tornare alla legalità e salvare il voto della nazione prima che sia troppo tardi". Mir Hossein Mussavi - che ha inviato anche una lettera alla Guida suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei, dopo la diffusione dei risultati ufficiali - ha affermato che il popolo iraniano sarà "vigile e non si piegherà a chi prende il potere con gli imbrogli".

Il presidente del Venezuela, Hugo Chávez, è stato il primo a congratularsi con il presidente iraniano per la rielezione, affermando che la vittoria dello stesso Mahmud Ahmadinejad è "una vittoria di tutto il mondo e delle nazioni che lottano per la libertà contro l'arroganza globale".

Intanto, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, vede possibilità di cambiamento delle relazioni tra Stati Uniti e Iran. Commentando ieri con soddisfazione le notizie che provenivano da Teheran sulla massiccia affluenza alle urne per il voto presidenziale, Obama ha detto:  "Siamo felici nel vedere in Iran ciò che appare un forte dibattito". In una conferenza stampa alla Casa Bianca il rappresentante permanente statunitense alle Nazioni Unite, Susan Rice, ha ricordato però che il no degli Stati Uniti al nucleare iraniano non è legato all'esito delle elezioni:  "La politica americana nei confronti dell'Iran e il suo programma nucleare non dipende dall'Amministrazione che governa in Iran" ha dichiarato Susan Rice aggiungendo che "l'Iran non deve proseguire" il proprio "programma di armi nucleari".


(©L'Osservatore Romano - 14 giugno 2009)
Cattolico_Romano
00martedì 16 giugno 2009 06:35
Khamenei ordina un'inchiesta sul voto che ha sancito la rielezione di Ahmadinejad

Disordini a Teheran

Vietate le manifestazioni per Mussavi




Teheran, 15. Mentre permangono le perplessità sui risultati delle elezioni presidenziali in Iran contestate con sempre più insistenti voci di brogli, non si placano le proteste che stanno infiammando le città iraniane. È stata vietata per oggi pomeriggio una manifestazione pacifica che Mir Hossein Mussavi, l'ex candidato conservatore moderato - sconfitto dal presidente Mahmud Ahmadinejad -, avrebbe voluto tenere a Teheran con i suoi sostenitori. Lo ha detto all'agenzia Ansa una fonte del ministero dell'Interno. Ma la marcia ci sarà lo stesso e Mussavi, insieme all'altro candidato Karrubi, vi parteciperà anche se solo per lanciare un appello alla calma. La Guida suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei, ha detto a Mussavi che i disordini avvenuti a Teheran in questi giorni sono il risultato di "provocazioni dei nemici che agiscono da dietro le quinte". Lo ha affermato oggi la televisione di Stato riferendo di un incontro tra i due avvenuto ieri sera. Khamenei ha inoltre invitato Mussavi ad "agire con calma e seguendo le vie legali" e secondo la Cnn ha ordinato un'inchiesta sull'accusa di brogli avanzata dall'opposizione sul voto.

Sabato e domenica i sostenitori di Mussavi hanno cercato di manifestare la loro protesta, ma si sono scontrati con reparti anti-sommossa dei pasdaran e con uomini in borghese. Ieri il capo della polizia, generale Radan, ha detto che almeno 170 persone sono state arrestate. Nulla è stato detto sul numero dei feriti, mentre le forze di sicurezza impediscono alle televisioni straniere di riprendere le immagini degli incidenti. Anche "Kalameh Sabz", il giornale di Mir Hossein Mussavi è stato messo al bando. Lo riferisce oggi il quotidiano riformista "Sarmayeh".

Mir Hossein Mussavi aveva chiesto ieri l'annullamento delle elezioni che hanno portato alla conferma del presidente Ahmadinejad. "Ho presentato la mia richiesta al Consiglio dei guardiani" ha annunciato l'esponente conservatore moderato riferendosi alla commissione di dodici membri che regolamenta le elezioni nella repubblica islamica. Sul voto in Iran grava "una spaventosa mole di dubbi" è il commento del vicepresidente statunitense, Joe Biden. "C'è una spaventosa mole di domande in sospeso riguardo al modo con cui sono state gestite queste elezioni - ha detto Biden alla Nbc - ma aspettiamo:  non abbiamo abbastanza informazioni per esprimere un giudizio deciso". I ministri degli Esteri dell'Unione europea riuniti stamani a Lussemburgo, in una dichiarazione comune, hanno espresso serie preoccupazioni per l'esplodere delle violenze nelle strade in Iran. Frenare le reazioni violente e controllare ogni accusa di frode e irregolarità:  è questo l'appello lanciato dal commissario dell'Unione europea alle Relazioni esterne, Benita Ferrero-Waldner, alle autorità iraniane.

Ahmadinejad ha invece paragonato le elezioni a una partita di calcio in cui il margine di vittoria sia stato talmente ampio che all'avversario non resta "altro da fare che andarsene". Le proteste di chi ha messo in dubbio la correttezza delle elezioni in Iran "non sono importanti - ha aggiunto Ahmadinejad - e non provocheranno alcun problema". A Teheran - oltre alle proteste dei sostenitori di Mussavi - migliaia di persone sono scese ieri in piazza per dimostrare il loro sostegno ad Ahmadinejad, il quale, rivolgendosi alla folla, ha negato che l'esito del voto sia stato stravolto. "Le elezioni in Iran sono le più pulite possibili - ha detto Ahmadinejad - oggi dovremmo godere del grande trionfo del popolo iraniano davanti al fronte unito dell'arroganza mondiale e alla guerra psicologica lanciata dal nemico". Contro chi sperava in un cambiamento, Ahmadinejad ha sottolineato che sarà sostanzialmente immutata la posizione dell'Iran sul programma nucleare.


(©L'Osservatore Romano - 15-16 giugno 2009)
Cattolico_Romano
00mercoledì 17 giugno 2009 11:10
Mussavi chiede nuove elezioni e rinvia di ventiquattro ore una manifestazione per evitare altri disordini

Giornata di sangue a Teheran

I Guardiani pronti a ricontare i voti



 
Teheran, 16. Una calma carica di tensione regna oggi nella capitale iraniana dopo un'altra giornata di sangue. Il Consiglio dei Guardiani della Costituzione, il massimo organo legislativo iraniano, con una mossa distensiva, si è detto pronto a ricontare i voti delle elezioni presidenziali, almeno nelle circoscrizioni contestate, che hanno sancito la vittoria di Mahmud Ahmadinejad, e che dal nuovo conteggio potrebbero arrivare variazioni nelle percentuali attribuite ai candidati. Lo ha reso noto il portavoce Abbas Ali Kadkhodai, citato dalla Irna. Il candidato conservatore moderato Mir Hossein Mussavi aveva fatto appello ieri al Consiglio chiedendo che le elezioni venissero annullate, ma si è detto "poco ottimista" sul verdetto. Mussavi ha inoltre invitato i suoi sostenitori a non partecipare a un'annunciata manifestazione oggi pomeriggio a Teheran per evitare disordini. Una nuova marcia di protesta è stata programmata dall'opposizione per la giornata di domani.

I risultati delle presidenziali in Iran sono "inaccettabili per chiunque sia in possesso delle sue facoltà mentali". Lo ha detto oggi il grande ayatollah dissidente Hossein Ali Montazeri, denunciando la violenza usata dalle forze di sicurezza "contro uomini, donne e studenti indifesi". Lo si legge in una dichiarazione inviata oggi all'agenzia Ansa. Il grande ayatollah, già successore designato dell'ayatollah Ruhollah Khomeini e poi destituito, ha invitato i manifestanti a "mantenere la calma, evitare la violenza" e fare attenzione ai provocatori infiltrati che "cercano di creare il caos". I responsabili degli apparati di sicurezza, ha detto ancora Montazeri, non possono giustificarsi con la ragione che stanno eseguendo degli ordini. "Considerate i giovani che manifestano come vostri figli - ha aggiunto l'ayatollah Montazeri - ed evitate la violenza e i comportamenti disumani nei loro confronti".

Anche il presidente del Parlamento iraniano, Ali Larijani, ha affermato oggi che "il ministero dell'Interno è responsabile e deve rispondere" dei violenti attacchi contro gli studenti e contro gli abitanti di una cittadina a nord di Teheran. Lo riferisce l'agenzia Ilna. "Che significa - ha detto Larijani - che vengano attaccati i dormitori degli studenti nella notte o che alle 2.30 del mattino si attacchi una città residenziale e che si disturbi la tranquillità degli abitanti? Il ministero dell'Interno è responsabile e deve risponderne".

Nonostante le centinaia di arresti - questa mattina è stato fermato anche Mohammad Ali Abtahi ex vice presidente riformista schieratosi alle elezioni con Mussavi mentre il ministro dell'Intelligence iraniano, Gholamali Mohseni-Ejie, ha detto che "i ventisei principali elementi dietro ai disordini degli ultimi giorni a Teheran" sono finiti in manette - centinaia di migliaia di sostenitori di Mir Hossein Mussavi, sfidando il divieto delle autorità, hanno invaso ieri il centro della capitale. Alla fine del corteo un manifestante è stato ucciso e altri sono rimasti feriti quando i miliziani volontari Basiji hanno aperto il fuoco contro la folla. Successivamente è stato reso noto che altre sette persone sono state uccise, secondo l'emittente iraniana radio Payam, "volevano attaccare una postazione militare". Secondo un fotografo locale - come riferiscono le agenzie Afp e Reuters - i colpi sono stati sparati dai Basiji appostati in abiti civili sui tetti. Al crepuscolo altri spari sono stati avvertiti nei tre quartieri nella zona nord di Teheran Velenjak, Jordan e Darous.

Nel frattempo, il presidente americano, Barack Obama, si è detto profondamente turbato dalle violenze scatenatesi dopo le contestate elezioni presidenziali iraniane, ma in ogni caso gli Stati Uniti rispetteranno la sovranità della Repubblica islamica e continueranno a cercare il dialogo diretto con Teheran. Il vice ministro degli Esteri russo, Serghiei Raibkov, ha invece detto che le elezioni presidenziali in Iran costituiscono un affare interno del popolo iraniano. Raibkov ha parlato da Iekaterinburg, dove si svolge il vertice dei Paesi del Gruppo di Shanghai, ed è presente come ospite Ahmadinejad.

Il ministro degli Esteri giapponese, Hirofumi Nakasone, si è detto estremamente preoccupato per la situazione in Iran, mentre la Cina si augura che "la stabilità e l'unità" dell'Iran vengano mantenute nel Paese mediorientale, con il quale mantiene forti relazioni commerciali e politiche. Lo ha detto oggi a Pechino il portavoce del ministero degli Esteri, Qin Gang.


(©L'Osservatore Romano - 17 giugno 2009)
Cattolico_Romano
00sabato 20 giugno 2009 16:33
Secondo la Guida suprema l'Iran ha scelto chi voleva

Khamenei legittima l'esito del voto




Teheran, 19. "Il popolo ha scelto colui che voleva. Non è avvenuta nessuna manipolazione del voto", ha detto oggi la Guida suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei, respingendo le accuse contro il presidente Mahmud Ahmadinejad, nel corso della preghiera del venerdì che ha tenuto all'università di Teheran. Khamenei ha sottolineato che "la stampa estera ha cercato di far credere che fosse in corso una guerra al sistema islamico. Invece tutti e quattro i candidati fanno parte del sistema islamico".

La Guida suprema iraniana ha dichiarato che bisogna mettere fine alle manifestazioni nelle strade. "Se pensano - ha ammonito Khamenei - che con questi raduni possano imporre quello che vogliono alle autorità dello Stato si sbagliano". È stato il primo intervento di Ali Khamenei dopo le manifestazioni degli ultimi giorni dell'opposizione, riunita intorno all'ex candidato conservatore moderato Mir Hossein Mussavi, che chiede l'annullamento del voto denunciando brogli. Ad assistere al sermone il confermato presidente iraniano Ahmadinejad.

"I nemici stanno cercando di distruggere la fiducia del popolo nel sistema islamico creando dubbi sulle elezioni", ha detto la Guida suprema iraniana aggiungendo che "le elezioni sono state un terremoto per i nemici e una vittoria storica per i nostri amici in tutto il mondo", riferendosi all'alta partecipazione al voto per le presidenziali, pari a circa l'85 per cento degli aventi diritto. "La nave iraniana ha resistito a tante tempeste e a molti avvenimenti - ha detto Khamenei -. Sono convinto che questo popolo sarà in grado di raggiungere tutti gli obiettivi posti. Il caos politico non ci deve sviare dai nostri obiettivi e dobbiamo pensare che il dialogo politico è una cosa normale per chi ha fede".

Intanto, l'onda verde degli oppositori del presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad si era trasformata ieri in una massa nera che aveva riempito in lutto la piazza Imam Khomeini, nel sud di Teheran, per ricordare i sette manifestanti uccisi lunedì in un gigantesco raduno sulla piazza Azadi.

L'agenzia Fars, vicina al Governo, aveva riferito sempre ieri che la magistratura ha imposto il divieto di espatrio a una figlia e a un figlio dell'ex presidente iraniano, Akbar Hashemi Rafsanjani, sostenitore di Mussavi. Non si fermano intanto gli arresti di importanti esponenti riformisti e dissidenti. L'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Navi Pillay, si è detto oggi preoccupato per il numero crescente di arresti in Iran, dove continua la contestazione dei risultati delle elezioni presidenziali.



(©L'Osservatore Romano - 20 giugno 2009)
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