Cardinal Sodano difende il Papa

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Vilucchio.
00domenica 4 aprile 2010 16:02

"Chiesa accanto a Benedetto XVI"

Pedofilia, card. Sodano difende Papa

"Tutta la Chiesa è oggi accanto a papa Benedetto XVI, oggetto di attacchi per lo scandalo dei preti pedofili". Lo ha detto il decano del Collegio cardinalizio, cardinale Angelo Sodano, rivolgendo al Papa gli auguri di buona Pasqua e parole di sostegno a nome di tutta la Chiesa. Si tratta di un'aggiunta al protocollo della cerimonia. Mai, in passato, la messa di Pasqua era stata preceduta da un messaggio di augurio al Pontefice.

"Noi - ha detto l'ex Segretario di Stato vaticano - ammiriamo il suo grande amore e il modo in cui, con cuore di padre, fa proprie le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini, oggi soprattutto dei poveri e dei sofferenti. Oggi, per mezzo mio, tutta la Chiesa desidera dirle buona Pasqua. La Chiesa è con lei - ha proseguito Sodano - i cardinali, i suoi collaboratori nella Curia romana, i confratelli vescovi sparsi nel mondo. Particolarmente con lei sono in questi giorni i 400mila sacerdoti che servono il popolo di Dio nelle parrocchie, negli oratori, nelle scuole, negli ospedali, nelle forze armate e nei numerosi altri ambienti, come pure nelle missioni nelle parti più remote del mondo".

"E' con lei il popolo di Dio - ha detto ancora Sodano - che non si lascia impressionare dal chiacchiericcio del momento e dalle prove che talvolta colpiscono la comunità dei credenti. Gesù ci aveva detto; 'nel mondo avrete tribolazioni, ma abbiate coraggio, io ho vinto il mondo'". Riferendo poi le frasi pronunciate dal Papa lo scorso Giovedì Santo sulla mancanza di vendetta dello spirito cristiano, il porporato ha concluso: "Padre Santo, noi cercheremo di far tesoro delle sue parole in questa solennità pasquale, pregheremo per lei perché il Signore continui a sostenerla nella sua missione a servizio della Chiesa e del mondo stesso".

Vilucchio.
00domenica 4 aprile 2010 16:03
da tgcom
Caterina63
00lunedì 5 aprile 2010 11:47
Piazza San Pietro gremita per la messa di Pasqua

PAPA: GLI AUGURI DI SODANO,"LA CHIESA E' CON TE, DOLCE CRISTO IN TERRA" [SM=g1740738]

(AGI) - CdV, 4 apr.

"Buona Pasqua Padre Santo, la Chiesa e' con te, dolce Cristo in terra". Con questa antica e significativa espressione il decano del Collegio Cardinalizio, Angelo Sodano, si e' rivolto a Benedetto XVI con un gesto non previsto ma reso necessario dalla drammaticita' del momento.
"La liturgia della Chiesa - ha detto il porporato - ci invita a una santa letizia: anche se scende la pioggia su questa storica piazza il sole risplende sui nostri cuori, ci stringiamo a lei rocci indefettibile della Santa Chiesa di Cristo. Le siamo profondamente grati per la sua fortezza d'animo e per il coraggio apostolico. Noi ammiriamo il suo grande amore che con cuore di padre fa prporie le speranze di tutta l'umanita' di oggi, in modo speciale dei poveri e dei sofferenti".

"Oggi - ha continuato - per mezzo mio tutta la Chiesa desidera dirle in coro, buona psaqua amato Santo Padre, la Chiesa e' con lei, con lei sono i cardinali suoi collaboratori della curia romana, con lei i vescovi che guidano le 3 mila circoscrizioni ecclesiastiche e quei 400 mila sacerdoti che servono generosamente il popolo di Dio nelle parrocchie, nelle scuole, negli ospedali come pure nelle missioni. E' con lei il popolo di Dio che non si lascia impressionare dal chiacchiericcio. Come lei ci ha insegnato giovedi' santo citando San Pietro, Gesu' insultato non rispose con insulti e ci soccorre nelle prove: nel mondo, ci disse, avrete delle tribolazioni ma abbiate coraggio io ho vinto il mondo".




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S_Daniele
00mercoledì 7 aprile 2010 07:09
Intervista al cardinale decano

Con la Chiesa a fianco del Papa


di Giampaolo Mattei

"È ormai un contrasto culturale:  il Papa incarna verità morali che non sono accettate e così le mancanze e gli errori di sacerdoti sono usate come armi contro la Chiesa". Alza la voce il cardinale Angelo Sodano, decano del collegio cardinalizio, che all'inizio della messa del giorno di Pasqua ha espresso a Benedetto XVI l'affetto e la fedeltà di tutti i cattolici. "Dietro gli ingiusti attacchi al Papa - sottolinea nell'intervista rilasciata al nostro giornale - ci sono visioni della famiglia e della vita contrarie al Vangelo. Ora contro la Chiesa viene brandita l'accusa della pedofilia. Prima ci sono state le battaglie del modernismo contro Pio X, poi l'offensiva contro Pio XII per il suo comportamento durante l'ultimo conflitto mondiale e infine quella contro Paolo VI per l'Humanae vitae".

Il suo intervento, la mattina di Pasqua, si può leggere come una reazione alla campagna diffamatoria contro il Papa, intensificata in questi giorni dalle accuse pretestuose di non aver parlato, durante i riti pasquali, delle vittime degli abusi sessuali?

Davanti a questi ingiusti attacchi ci viene detto che sbagliamo strategia, che dovremmo reagire diversamente. La Chiesa ha il suo stile e non adotta i metodi che oggi sono usati contro il Papa. L'unica strategia che abbiamo ci viene dal Vangelo.

La comunità cristiana come vive, secondo lei, questa prova?

Si sente giustamente ferita quando si tenta di coinvolgerla in blocco nelle vicende tanto gravi quanto dolorose di qualche sacerdote, trasformando colpe e responsabilità individuali in colpa collettiva con una forzatura veramente incomprensibile. Nel mio intervento non ho fatto altro che dare voce al popolo di Dio:  al collegio cardinalizio, anzitutto, che è tutt'uno con il Romano Pontefice; ma anche ai vescovi e a tutti i quattrocentomila sacerdoti. Sì, ho voluto espressamente parlare dei pastori che spendono la loro vita a servizio di Dio e della Chiesa. Se qualche ministro è stato infedele non si può e non si deve generalizzare. Certo, ne soffriamo, e Benedetto XVI ha chiesto scusa più volte. Ma non è colpa di Cristo se Giuda ha tradito. Non è colpa di un vescovo se un suo sacerdote si è macchiato di colpe gravi. E certo non è responsabile il Pontefice.

Tutta la Chiesa è con il Papa:  è stato questo il messaggio?

Le mie parole erano inserite nella liturgia di Pasqua. È logico che nelle feste più significative dell'anno una famiglia si stringa intorno al proprio padre. Ho quindi ritenuto che questa fosse un'occasione adatta per riaffermare i profondi vincoli di unità che stringono tutti i membri della Chiesa intorno a colui che lo Spirito Santo ha posto a guidare la comunità dei credenti. Da parte mia, come decano del collegio cardinalizio, ho ritenuto doveroso fare quell'intervento. Come ogni cardinale, ho la missione di stare sempre a fianco del Papa e di servire la Chiesa usque ad effusionem sanguinis. Sento un dovere di riconoscenza a Benedetto XVI per la dedizione apostolica con cui presta il suo quotidiano servizio alla Chiesa. Quelle parole sono nate anche da un'esigenza personale, dall'affetto profondo che porto al Vicario di Cristo.

Come ha pensato il suo intervento?

Oltre a una testimonianza di vicinanza al Papa, il mio è stato un invito alla serenità. È l'appello che il Papa stesso, per primo e continuamente, rivolge alla Chiesa e al mondo, sulla scia dei suoi grandi predecessori sulla cattedra di Pietro. Non meravigliamoci delle persecuzioni perché Gesù già aveva detto ai suoi apostoli che "un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra", come si legge nel Vangelo secondo Giovanni.


(©L'Osservatore Romano - 6-7 aprile 2010)
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