Caritas Christi urget nos - l'amore del Cristo ci spinge; 18 ottobre Giornata missionaria mondiale

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S_Daniele
00sabato 10 ottobre 2009 06:22
Caritas Christi urget nos - l'amore del Cristo ci spinge

Il 18 ottobre si celebra la Giornata missionaria mondiale


di padre Piero Gheddo*


ROMA, giovedì, 8 ottobre 2009 (ZENIT.org).-

Domenica 18 ottobre prossimo si celebra in tutto il mondo cattolico la Giornata missionara mondiale, nata nella diocesi di Sassari all’inizio degli anni Venti e nel 1926 estesa da Pio XI a tutta la Chiesa cattolica nella penultima domenica di ottobre di ogni anno e affidata alla Pontificie opere missionarie per l’organizzazione.

In un recente passato era una giornata celebrata con molta solennità: messaggio del Papa letto e commentato alle Messe domenicali, missionari invitati a predicare, mostre di libri e fotografie delle missioni, conferenze di preparazione nella settimana precedente, veglia serale di preghiere al sabato sera, raccolta di aiuti economici anche fuori delle chiese (in piazze, stadi, caselli autostradali, ecc.), con grandi cartelloni segnaletici con slogan missionari. Negli ultimi tempi, rincresce dirlo, questa giornata ha perso forza e visibilità nella Chiesa e nelle società italiana. Nessun giornale, almeno negli ultimi anni, pubblica più appelli ed esortazioni su questa ricorrenza, ad eccezione dei quotidiani “L’Osservatore Romano”, “Avvenire” e “L’Eco di Bergamo”. Anzi, parecchie volte ho chiesto ad amici, dopo la giornata, se nella loro chiesa o parrocchia avevano dato notizia e predicato sulla missione alle genti. Diverse volte mi hanno detto di no, al massimo un avviso per dire che le offerte raccolte in quel giorno andavano alle Pontificie opere missionarie per tutte le missioni del mondo.

La missione alle genti è quasi scomparsa dall’orizzonte del fedele comune e delle diocesi, parrocchie e stampa anche cattolica italiane. Un segno evidente di tutto questo sta nel fatto che la “Nota dottrinale su alcuni aspetti dell’evangelizzazione”, preparata dalla Congregazione per la Fede e firmata da Benedetto XVI il 3 dicembre 2007, festa di San Francesco Saverio, è stata ignorata anche dalla stampa missionaria. Eppure tratta proprio della missione alle genti, tra l’altro citando soprattutto il Decreto conciliare “Ad Gentes” (1965) e l’enciclica di Giovanni Paolo II “Redemptoris Missio” (1989).

La Nota Dottrinale chiarisce alcuni aspetti del rapporto tra il mandato missionario del Signore e il rispetto della coscienza e della libertà religiosa di tutti e termina con queste parole: “L'azione evangelizzatrice della Chiesa non può mai venire meno, poiché mai verrà a mancarle la presenza del Signore Gesù nella forza dello Spirito Santo, secondo la sua stessa promessa: «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28, 20). Gli odierni relativismi ed irenismi in ambito religioso non sono un motivo valido per venir meno a questo oneroso ma affascinante impegno, che appartiene alla natura stessa della Chiesa ed è «suo compito primario». «Caritas Christi urget nos - l'amore del Cristo ci spinge» (2 Cor 5, 14).

Rimando gli amici che mi leggono alla catechesi che terrò lunedì 19 ottobre (ore 21 – 22,30) a Radio Maria (come tutti i terzi lunedì del mese) proprio sul tema della missione alle genti.

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* Padre Piero Gheddo, già direttore di “Mondo e Missione” e di Italia Missionaria, è il fondatore di AsiaNews. Da Missionario ha viaggiato nelle missioni di ogni continente. Dal 1994 è direttore dell’Ufficio storico del Pime e postulatore di varie cause di canonizzazione. Insegna nel seminario pre-teologico del Pime a Roma. E’ autore di oltre 70 libri. L’ultimo pubblicato è un libro intervista condotto da Roberto Beretta dal titolo “Ho tanta fiducia” (Editrice San Paolo).

S_Daniele
00sabato 10 ottobre 2009 06:23



Dal 14 al 18 ottobre a Mumbai il primo congresso missionario

I cattolici in India chiamati a rinnovare la testimonianza di fede


Mumbai, 9. "La nostra speranza è che il congresso missionario aiuti tutta la comunità ecclesiale in India ad avere una maggiore consapevolezza di cosa significhi essere Chiesa, una più grande coscienza della sua vocazione e un autentico impegno a vivere da cristiani". Sono le parole usate dal cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay, per esprimere gli auguri ai partecipanti al Prabhu Yesu Mahotsav, il congresso missionario - il primo organizzato dalla Chiesa nel Paese - che si svolgerà, a Mumbai, dal 14 al 18 ottobre. Per cinque giorni, circa 1.500 delegati prenderanno parte alle discussioni sul tema "Fai brillare la tua luce:  diventa il messaggio e il messaggero".
Il cardinale, che ha parlato in occasione della conferenza stampa di presentazione dell'evento, ha affermato che la riunione punta a far emergere la ricchezza della vita della comunità indiana e a sollecitarne l'impeto missionario. "In India - ha spiegato il porporato - vivono circa diciotto milioni di cattolici e ci sono decine di migliaia di sacerdoti, religiosi e religiose. Il congresso vuole sollecitare la loro missione a illuminare tutta la popolazione con la luce dei valori e degli insegnamenti del Vangelo". "Questa luce - ha aggiunto il cardinale - si diffonde attraverso il servizio, lo sviluppo di una sempre maggiore consapevolezza personale e l'opera di costruzione del Paese". E, a tale proposito, ha indicato Madre Teresa di Calcutta come "privilegio e esempio vivo di missione in India e per l'India".
Il cardinale ha sottolineato quindi i settori della società nei quali l'esperienza e l'opera dei cristiani risultano determinanti. "Uno degli ambiti - ha specificato - più significativi della nostra presenza in India è l'educazione:  la Chiesa è il più grande fornitore di educazione dopo il Governo, e scuole, università e istituti, rispondono al compito di un'educazione integrale degli studenti, non solo cattolici, perché possano portare un contributo effettivo alla società e al Paese". Oltre a questo ambito, il porporato ha citato quello sanitario:  "Si tratta - ha affermato - di opere di carità piccole e grandi che arrivano sino alle aree rurali e offrono un aiuto ai poveri altrimenti esclusi dai servizi sanitari di base".
Le riflessioni dei delegati si soffermeranno, fra l'altro, sul profondo legame della vita della Chiesa con la complessa realtà culturale della nazione. "Nel nostro amato Paese - ha osservato il cardinale - viviamo in una società pluralistica, multiculturale e multireligiosa. In questo contesto siamo chiamati a riconoscere la chiamata di Gesù, a immedesimarci con la cultura che ci circonda e a vivere secondo le circostanze dei diversi luoghi in cui abitiamo". "La Chiesa - ha concluso - è immersa nella cultura e nel contesto dell'India e non è un caso che il suo primo congresso missionario si svolga in concomitanza con il Diwali, la festa indù delle luci che celebra la vittoria del bene sul male".
Il direttore delle Pontificie Opere Missionarie in India, padre Ignaci Siluvai, ha ricordato che l'incontro raccoglierà le riflessioni del congresso missionario asiatico, tenutosi in Thailandia nel 2006, cercando di contestualizzare e attualizzare le indicazione emerse allora. "Occorre sempre tenere vivo - ha detto il direttore - lo spirito missionario nelle Chiese locali e mantenere sempre acceso il fuoco della testimonianza. Uno degli aspetti su cui saranno chiamati a confrontarsi i delegati sarà anche la situazione delle minoranze. "Le difficoltà sono divenute opportunità per rimanere fermi nella fede - ha rilevato padre Siluvai - e portare ad altri la testimonianza della nostra fede in Cristo. Ne abbiamo avuto molti esempi nella martoriata comunità cristiana dell'Orissa. Al congresso ripeteremo che la nostra via è quella del Maestro e che il Signore non ci abbandona mai".


(©L'Osservatore Romano - 10 ottobre 2009)
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