Consenso dei cattolici filippini sulle nuove norme a difesa dei minori

Manila, 23. Consenso unanime da parte dei leader religiosi delle Filippine per l'entrata in vigore della "Anti-child Pornography Law", la nuova legge contro la pedo-pornografia approvata dalla presidente Gloria Macapagal Arroyo pochi giorni prima del ventennale della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia promulgata il 20 novembre 1989.
La legge, denominata Republic Act No. 9775, prevede pene che vanno da un mese di prigione fino alla sentenza capitale per quanti arrecano offese a carattere sessuale ai fanciulli. Le pene pecuniarie per quanti violano le nuove norme, che riguardano anche il commercio d'immagini pedo-pornografiche, variano da cinquantamila a cinque milioni di pesos a secondo dell'entità del crimine e del danno arrecato ai minori coinvolti. 
Monica Teodoro Tarlac, la deputata che ha promosso la nuova norma legislativa presso la Camera dei Rappresentanti del Congresso di Manila, ha sottolineato che "grazie a questa legge le Filippine hanno cessato di essere una meta attraente per i pedofili. Ora il nostro Paese ha la possibilità di essere un luogo maggiormente sicuro per i bambini".
La nuova legge prevede la creazione di un nuovo organismo, l'Inter-Agency Council Against Child Pornography, che avrà la funzione di coordinare la lotta contro la pornografia infantile attualmente condotta separatamente da vari enti statali. A capo del nuovo organismo vi sarà l'attuale segretario del Department of Social Welfare and Development che potrà avvalersi anche della collaborazione di rappresentanti di organizzazioni non governative.
La nuova legge stabilisce che sarà compito delle autorità periferiche predisporre forze speciali di polizia per il controllo delle aziende telematiche e dei centri autorizzati alla comunicazione in rete affinché il traffico sui siti virtuali finisca di essere il principale canale per la distribuzione di immagini pedo-pornografiche. Saranno prese speciali misure anche per scoprire quanti offrono minori avvalendosi di siti internet riservati agli adulti. Il Department of Justice si occuperà di allacciare contatti con organismi giudiziari di Paesi esteri per svolgere indagini su organizzazioni criminali internazionali che gestiscono il commercio pedo-pornografico d'immagini e offrono viaggi organizzati a quanti praticano il turismo finalizzato alla prostituzione minorile.
La presidente della Commission on Human Rights (Chr), Leila de Lima, ha sottolineato che la nuova legge contiene norme specifiche contro il commercio sulla rete d'immagini a contenuto pedo-pornografico. "L'entrata in vigore della nuova regolamentazione è un passo molto importante", ha dichiarato la rappresentante del Chr, che ha lodato il Congresso di Manila per aver compiuto "un atto risolutivo che è andato nella giusta direzione". La nuova legge, infatti, ha avuto un iter parlamentare agevolato grazie all'accordo tra i rappresentanti parlamentari della maggioranza e quelli dell'opposizione.
Suor Esther Gumeca, riferisce l'agenzia AsiaNews, ritiene che "la nuova legge anti-pornografia avrà una funzione importante nella protezione dei bambini". Questa religiosa, impegnata nel recupero dei ragazzi di strada a Sucat Muntinlupa, nella grande periferia di Manila, dichiara che i piccoli devono essere protetti dalle "crescenti minacce che provengono dal mondo" degli adulti. La suora auspica che le nuove normative vengano applicate in modo rigido e invita le famiglie a una maggiore vigilanza. Molti attivisti cattolici in collaborazione con alcune organizzazioni non governative hanno avviato iniziative dedicate all'infanzia. Angelica Cablin, insegnante di un istituto d'istruzione gestito dalle suore salesiane nella provincia meridionale di Negros Occidental, ha promosso un movimento per sensibilizzare gli studenti e le loro famiglie sui pericoli che i minori possono correre a causa del diffondersi del commercio d'immagini a carattere pedo-pornografico.