Cristiani ebrei e musulmani riuniti in conferenza

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S_Daniele
00mercoledì 21 ottobre 2009 19:31
Cristiani ebrei e musulmani riuniti in conferenza

Il dialogo tra religioni parte dalla solidarietà


Doha, 21. Di fronte alle grandi emergenze dell'umanità le religioni sono chiamate a mostrare la loro solidarietà alle popolazioni sofferenti:  con questo invito, si è aperta ieri a Doha, in Qatar, la settima conferenza internazionale sul dialogo interreligioso, cui partecipano circa centosettanta delegati cristiani, musulmani ed ebrei. All'incontro non prendono parte, invece, i rappresentanti ebrei d'Israele - si spiega dal Doha International Center for Interfaith Dialogue (Dicid), promotore dell'incontro - a motivo delle celebrazioni per le festività che si tengono nel Paese a ottobre.
A presiedere ai lavori del forum che si conclude oggi, vi sono, tra gli altri, il segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, l'arcivescovo titolare di Doclea, Pier Luigi Celata, e il presidente del Council of French Jewish Institutions (Cfji), Bernard Kanovitch.
"La solidarietà umana" è il tema sul quale sono stati chiamati a riflettere i delegati. Sottolineando la rilevanza dell'argomento, il presidente del consiglio direttivo del Dicid, Ibrahim bin Saleh al Nuaimi, ha osservato che "l'umanità sta soffrendo a causa dei disastri naturali, delle guerre, della povertà e della carestia e più di ottocento milioni di persone patiscono la fame, delle quali duecentoquaranta nella sola Africa". "Tutta questa sofferenza - ha concluso - necessita della creazione di un'organizzazione morale al fine di implementare il dialogo che poggia su basi comuni".
"La solidarietà - ha aggiunto da parte sua il segretario generale dell'Organization of the Islamic Conference, Ekmeleddin Ihsanoglu - deve servire a risolvere i problemi dell'uomo che non sono soltanto di ordine teologico, ma sociale, economico e politico". Il presidente del Cfji, Bernard Kanovitch, ha sottolineato "che tutte le persone sono state create sulle stesse basi le quali chiedono all'uomo di lavorare per l'unità". Nell'ambito della conferenza, fra l'altro, è stato pubblicato un documento che in particolare mette in luce la grave situazione umanitaria in Rwanda e, in generale, nella regione dei Grandi Laghi in Africa. Nel documento si ribadisce, fra l'altro, che  "la solidarietà umana è la risposta  ai  mutamenti  climatici, al traffico dei minori, a malattie come l'aids e a tutte le altre emergenze. La solidarietà  chiama  ad agire e non è consentito compromettere il futuro del pianeta".


(©L'Osservatore Romano - 22 ottobre 2009)
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