DOMENICA DOPO L'EPIFANIA - BATTESIMO DEL SIGNORE

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
enricorns
00sabato 10 gennaio 2009 20:18
VANGELO DELLA RISURREZIONE
Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Marco 16, 9-16

Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, il Signore Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero. Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro. Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato».
Cristo Signore è risorto!
® Rendiamo grazie a Dio!

BATTESIMO DEL SIGNORE -Festa del Signore 

LETTURA

Lettura del profeta Isaia 55, 4-7

Così dice il Signore Dio: / «Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli, / principe e sovrano sulle nazioni. / Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi; / accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano / a causa del Signore, tuo Dio, / del Santo d’Israele, che ti onora. / Cercate il Signore, mentre si fa trovare, / invocatelo, mentre è vicino. / L’empio abbandoni la sua via / e l’uomo iniquo i suoi pensieri; / ritorni al Signore che avrà misericordia di lui / e al nostro Dio che largamente perdona».

SALMO
Sal 28

Rit.: Gloria e lode al tuo nome, Signore.
Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo. ®

La voce del Signore è sopra le acque,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza. ®

Tuona il Dio della gloria.
Nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre. ®

EPISTOLA
Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 2, 13-22

Fratelli, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, / colui che di due ha fatto una cosa sola, / abbattendo il muro di separazione che li divideva, / cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne. / Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti, / per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, / facendo la pace, / e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, / per mezzo della croce, / eliminando in se stesso l’inimicizia. / Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani, / e pace a coloro che erano vicini. / Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri, / al Padre in un solo Spirito. Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Marco 1, 7-11

In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

La seconda Epifania
 
Commento al Vangelo di domenica 11 gennaio
Battesimo del Signore
(Mc 16,9-16; Is 55,4-7; Ef 2,13-22; Mc 1,7-11)
di Giuseppe GRAMPA
parroco di San Giovanni in Laterano

Questa domenica è indicata come domenica del Battesimo di Gesù. Preferirei indicarla come seconda epifania, seconda manifestazione dopo la prima ai Magi. E l'evangelista Marco fa appena cenno al battesimo, mentre si sofferma su quanto avviene dopo: la teofania con il manifestarsi dello Spirito e la voce.

In questo modo Marco ci invita a concentrare la nostra attenzione su Gesù all’inizio della sua cosiddetta vita pubblica. Ne abbiamo la conferma in un testo degli Atti. Quando si trattò di scegliere un discepolo che prendesse il posto di Giuda, venne posta una condizione: che fosse stato testimone della vita di Gesù dal battesimo di Giovanni fino alla Ascensione al cielo (At 1,22).

Alcuni particolari del racconto marciano ci aiutano a cogliere il senso di questa manifestazione.

Ancora una volta Giovanni Battista, che nel cammino di Avvento ci ha costantemente indicato in Gesù «Colui che deve venire», il Messia atteso, ci rinvia a Gesù. Il battesimo di Giovanni è solo segno esteriore, espressione di un desiderio di purificazione, di salvezza. E infatti, secondo il racconto di Matteo, Giovanni non vorrebbe compiere questo gesto su Gesù.

E invece Gesù vuole mescolarsi alla folla che si accalca sulle rive del Giordano per ricevere il segno del battesimo di penitenza. Gesù vuole identificarsi con questa umanità. Questo inizio di vita “pubblica” ce lo presenta paradossalmente “nascosto” dentro l'umanità.

Vide aprirsi i cieli... Una espressione consueta per indicare il desiderio dell'uomo di comunicare con Dio («Se tu squarciassi i cieli e scendessi», Is 63,19) e il comunicarsi di Dio all'uomo. La ritroviamo sulle labbra di Stefano morente: «Vedo i cieli aperti...» (At 7,56).

Istintivamente noi alziamo gli occhi al cielo quando il peso dell'esistenza quotidiana ci opprime, ci schiaccia. Cielo aperto vuol dire allora speranza, futuro per l'uomo. Un poeta ha scritto: «Lasciamo il cielo alle rondini e agli angeli».

Con Gesù il cielo è per l'uomo. Una comunicazione s'è ormai stabilita tra cielo e terra, tra il nostro quotidiano e il nostro destino ultimo. Secondo l'espressione stupenda di Osea 11,7, noi siamo «un popolo chiamato a guardare in alto». Ora il cielo si è aperto e quel Dio che nessuno può vedere si è manifestato a noi in Gesù. Questa è l'Epifania.

... e lo Spirito discendere su di lui... Gesù è davvero ripieno di Spirito Santo. La sua umanità si è formata in Maria per opera dello Spirito, e lo Spirito è su di lui. Luca soprattutto annota con cura questa presenza dello Spirito nella vita di Gesù. Spirito che verrà donato ai discepoli.

E si sentì una voce dal cielo: Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto... Questa proclamazione è costituita da due testi. Il primo dal Salmo 2 («Tu sei il mio figlio prediletto») era la formula rituale che veniva pronunciata in occasione dell'intronizzazione del re. Così l'erede al trono diventava re consacrato da Dio.

Il secondo testo («in te mi sono compiaciuto») è ripreso da Isaia 42 e sottolinea la fedeltà e l'ubbidienza del Servo di Dio fino all'accettazione della sofferenza e della morte. Con questa formula Gesù di Nazareth è manifestato come sovrano, ma una sovranità paradossale, quella del dono incondizionato di sè.

Gesù è colui nel quale il Padre si rivela, si manifesta. Dirà Gesù (Gv 4,34): «Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e portare a compimento la sua opera». Gesù non è venuto a dire parole proprie, originali, tali da mettere in mostra la sua persona. Egli è proteso nello sforzo di una continua obbedienza.

Possiamo dire che in questa manifestazione Gesù appare come “trasparenza” del Padre. Trae dalla propria profonda comunione con il Padre i criteri della propria azione e i giudizi per le proprie valutazioni. In tutto ciò che fa intende esclusivamente rivelare il Padre, il suo atteggiamento verso l'uomo, il suo amore.

Così la sua dedizione ai poveri, ai piccoli non deriverà tanto da una analisi della società, quanto dall’adesione allo stile di Dio: il Padre ama ogni uomo, quindi non fa distinzioni. È a partire da qui che per Gesù ogni emarginazione è un peccato religioso, una contraddizione con il volto del Padre. Questa comunione con il Padre affiorerà nel corso della vita pubblica nella preghiera che scandirà tutta la vita di Gesù.

È singolare questa prima immagine pubblica di Gesù: confuso tra la moltitudine, solidale con la nostra condizione umana, capace di condividere e compatire. E insieme abitato dallo Spirito, figlio prediletto del Padre, epifania, rivelazione del Padre.

Quel Dio che nessun uomo può vedere e rimaner in vita, quel Dio si è detto, si è raccontato nella storia di Gesù di Nazareth. Dopo aver parlato molte volte e in molti modi Dio in questi ultimi giorni ha parlato nel Figlio. Si è detto nel Figlio. L'Epifania sulle rive del Giordano rivela che nel Figlio il Padre si è ormai definitivamente comunicato a noi. Una comunicazione che ha il nome di Gesù.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:33.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com