E ora di dire basta!!!

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S_Daniele
00sabato 10 aprile 2010 20:21

Faccio mie le parole dell'amica Raffaella del Blog Il blog degli amici di Papa Ratzinger [3]

Grandi progressi nella comunicazione del Vaticano ma ora è tempo di fare un salto di qualità: risposte più dettagliate e ricorso ai legali


Cari amici, e' indiscutibile il fatto che il Vaticano e la Sala Stampa abbiano fatto passi da gigante nelle ultime due settimane.
Padre Lombardi, in particolare, e' stato particolarmente puntuale e chiaro nelle risposte.
Si controbatte alle accuse infondate dei media con argomenti basati sui fatti e con i documenti. E' la strada giusta.
Purtroppo pero' abbiamo constatato amaramente che questo non basta!
Come giustamente
ha osservato Thompson, riportando anche l'opinione di un esperto americano, i media sono come "impazziti". Non rispettano piu' le normali regole giornalistiche, non controllano piu' ne' le fonti ne' le notizie.
Riportano traduzioni sbagliate dal latino, confondono una dispensa con una riduzione allo stato laicale e non si preoccupano di sbattere il Papa in prima pagina con accuse infamanti (per chi le lancia) e false con le conseguenze
che stiamo vedendo a Malta.
Cio' che pero' mi manda in bestia e' che NESSUNO si preoccupa di pubblicare le rettifiche e, tantomeno, c'e' la volonta' di spiegare.
E' venuta meno la regola principe dei giornalisti: informare il pubblico.
Questa situazione non e' piu' tollerabile.
La Santa Sede deve adottare una strategia durissima volta ad OBBLIGARE i media a pubblicare immediatamente (nel caso dei siti internet e dei telegiornali) o nella giornata successiva (nel caso della carta stampata).
Se necessario si utilizzino TUTTI I MEZZI consentiti dalla legge, in particolare il ricorso agli avvocati.
Il diritto di rettifica e' sacrosanto e la notizia che smentisce la precedente va pubblicata nello stesso spazio e con la stessa evidenza di quella falsa.
Le buone maniere non bastano piu'!
Evidentemente certa gente ha perso il senso della misura.
E' tempo di adottare una strategia anche punitiva di quei media che insistono con divulgare notizie non controllate per poi non rispettare il diritto di replica.
La risposta della Santa Sede nel caso della lettera del 1985 e' stata del tutto insufficiente.
Si doveva rispondere come Thompson o come alcune agenzie di stampa che hanno richiamato anche le norme di Papa Wojtyla.
Non si deve dare mai la sensazione che la risposta della Santa Sede sia meno efficace nel momento in cui potrebbe coinvolgere i predecessori di Benedetto XVI.
La trasparenza,
come ha scritto giustamente La Spina, deve riguardare tutti, senza eccezioni.
Cosi' non di puo' andare avanti.
Confido nel fatto che la Santa Sede sappia trovare la soluzione piu' giusta
.
Raffaella


Ps. Mi son stufato di tutte queste stronzate atte a denigrare il Papa e la Chiesa, mi son stufato di sentire le persone dire caxxate di una banalità inaudita!
La diffamazione è passibile di denuncia, ergo si prendano provvedimenti!
 
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