Esempi di vita cristiana - P. Petar Ljubicic - dal n. 1 al n........

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(Zacuff)
00giovedì 1 ottobre 2009 12:44
"Aneddoti che incoraggiano, attirano, ma anche ammoniscono".


n. 1

Confessione di un carcerato
In una prigione americana, successe qualcosa di esemplare.
Ogni domenica, nella cappella di quel carcere, si celebrava la Santa Messa.
Una certa domenica, stava lì celebrando Messa il Rev, Harris, un bravo predicatore.
Prima che egli cominciasse il suo sermone, uno dei detenuti si alzò e disse:
«Amici carcerati, molto tempo fa, due ragazzi andavano nella stessa scuola. Uno d'essi imparava bene, l'altro nulla, l'uno era molto diligente, l'altro si divertiva per strada. Uno divenne sacerdote, l'altro un vagabondo.
Cari ascoltatori, uno di quei due è colui che vi sta di fronte, il Rev. Harris, l'altro sono io».
(Zacuff)
00giovedì 1 ottobre 2009 19:38
n 2
Una storia, piena di insegnamenti

Come il marinaio di un battello riuscì a salvarsi, mentre dei «professori» dovettero annegare.

Due professori, un certo giorno, affittato un battello, uscirono m mare aperto, dove volevano passare alcune ore in spensieratezza. Durante il percorso, essi scherzarono con il marinaio, chiedendogli:
«Caro amico, conosci tu il francese?». «No, non l'ho mai imparato».
Poco dopo gli chiesero, di nuo-vo:
«Sei per caso forte in matematica?». «No, io conosco solo questo mio battello e questo mare!».
«Poveraccio, tu hai sperperato la metà della tua esistenza!».
Poco dopo, ecco la prossima domanda:
«Conosci la storia della nostra Patria?». «Purtroppo non sono mai andato a scuola, io so solo remare e nuotare»...
 Mentre così parlavano, dei nuvoloni scuri si stavano addensando sopra di loro. Si levò un forte vento ed alla fine scoppiò un forte temporale.
Quel battello veniva sballottato di qua e di là dalle ondate, che si erano levate.
«Signori miei e cari professori, sapete nuotare?». «No», gridarono quelli, con gli occhi dilatati dal-o spavento.
«Allora dovrete annegare... se foste ora capaci di nuotare"», questo vi gioverebbe molto di più di tutto il vostro "sapere!".
Poco dopo quel battello affondava!
 Il marinaio riuscì a salvarsi a nuoto, ma ambedue quei professori annegarono, com'era da attendersi !
Questo istruttivo esempio non mostra forse la situazione di co-oro che tutto vogliono scoprire e studiare, nell'eccezione di una :osa sola, owero di ciò che sarebbe loro veramente necessario alla loro Salvezza eterna.
 
«Beato quell'uomo che resiste nella tentazÌone. Poiché chi ci iesce, con successo, riceverà la corona della vita, che è stata promessa a coloro che amano Iddio!». (Gc 1, 12)
(Zacuff)
00venerdì 2 ottobre 2009 13:13
 3

Separazione

Tu sei il mio tesoro più caro!

Un uomo si era talmente arrabbiato con la propria moglie che una sera, prima di andare a dormire, le ingiunse di raccogliere tutto ciò che le era «caro e suo» e di lasciare la loro casa al più presto (di fare le valige, n.d.t.).
Lei doveva ritornare dai suoi genitori, perché lui non voleva più vederla...
La donna era scioccata; quelle parole le facevano un male terribile.
 Cosa doveva ora fare?
Quando suo marito si fu addormentato, ella ordinò ad un loro servitore di trasportare il letto, con dentro il marito addormentato, nella casa del proprio padre.
Verso mezzanotte, il marito si svegliò e guardò, meravigliato, quella stanza a lui sconosciuta.
«Dove mi trovo?», domandò così alla moglie!
 «Tu sei nella casa di mio padre», gli rispose quella.
«Io non mi ricordo più, per quale ragione io sia venuto qui», dice il marito.
E la moglie: «E semplice! Ieri sera mi avevi comandato di ritornare nella casa dei miei genitori e di portare con me solo ciò che mi era di più caro e di più prezioso!
A questo mondo, nulla mi è più prezioso di tè e niente mi è più caro di tè.
Per me, non ci sarà mai nulla di più prezioso di tè».
Queste parole commossero molto «quel» marito!
Il suo cuore, che prima aveva agito così freddamente, gli si riscaldò.
L'amore nuovo che così nacque produsse anche qualcosa d'altro...
Finora il loro matrimonio era rimasto senza figli, però ora, dopo nove meravigliosi mesi, ella mise alla luce un bei maschietto...
Se noi cessiamo di amare qualcuno, tutte le volte che dobbiamo soffrire o penare per lui questo fatto rappresenta un segno che noi non lo abbiamo mai veramente amato...

Tanto più noi comprendiamo gli altri, tanto meglio conosciamo noi stessi.
(Zacuff)
00venerdì 2 ottobre 2009 17:56
n 4
Un eisberg affondò «l'inaffondabile» Titanic

Un missionario aiutò gli altri a salvarsi, dando così la sua vita!

L'affondamento della lussuosa nave da crociera «Titanio», entrò nella storia dei mari. Quella nave, con «quel» nome che sembrava una sfida, nel 1912 venne semplicemente «sventrato» da un eisberg, una montagna di ghiaccio che galleggiava sul mare di Terranova, già in prossimità delle coste americane, dove quella nave di lusso, la più grande mai costruita, era diretta.
In quel naufragio, annegarono più di 1500 passeggeri.
Un giovane sacerdote e missionario, Padre John Harper, si trovava anche lui a bordo ed annegò anch'egli.
 Nel momento del supremo pericolo, egli aveva aiutato gli altri a salvarsi, facendo ciò che poteva.
 Egli aveva aiutato soprattutto donne e bambini a salire sulle scialuppe di salva-taggio.
Egli aveva ceduto il proprio posto nella barca ad un'altra persona.
Anni dopo quella sciagura, un sopravvissuto raccontò:
«Io galleggiavo nell'acqua gelida, tenendomi aggrappato ad una tavola di legno.
Fu lì che vidi John, che era anch'egli aggrappato ad alcuni pezzi di legname.
 Egli mi gridò: "Lei non è già stato salvato? E già pronto per la salvezza Eterna?". "Purtroppo no", gli risposi.
"Allora creda fermamente in Dio, ed Egli la salverà!", così mi gridò quel sacerdote, finché un'ondata non lo spinse lontano dalla mia vista.
In quella grossa tragedia mi rimisi veramente nelle mani del Signore Gesù, poiché sapevo che Lui era l'unico e vero Salvatore.
Io sapevo che Gesù, nella confessione, perdona tutte le colpe e mi dona così la Vita eterna. Io fui così l'ultima anima, che John "condusse" verso Dio!».
 Era toccante il vedere come John, che doveva anch'egli lottare per la propria vita, non si affannasse però che per «condurre altri» da Gesù.
Era l'Amore di Dio che lo «spingeva» a dimostrare agli altri, infelici come lui, come fosse importante l'accettazione di Dio e della nostra Salvezza «Eterna», qualunque cosa ci succedesse, senza curarsi della morte fìsica che stava, minacciosa, anche sopra di lui.
Egli continuò a chiamare gli altri, nell'acqua, dicendo loro:
«Stai per essere "salvato", lo sai?».
(Zacuff)
00venerdì 2 ottobre 2009 19:52
n 5

Il cuore di una mamma perdona anche quello che non sarebbe da perdonare


Figlio mio, sei ferito?

Una mamma allevò da sola il proprio figlio, poiché era vedova.
Quel figlio divenne così «adulto».
Abbandonò la casa materna, dove sua mamma attendeva ogni giorno che egli vi facesse ritorno.
 Però egli non veniva; che cosa gli era successo?
Quel figlio era capitato in una brutta combriccola. Aveva avuto dei contatti, in precedenza, con un certo gruppo di persone (poco oneste) e voleva divenire membro di quella banda.
Prima di essere ammesso, gli era stata chiesta «una prova di fedeltà» ad esso...
Egli doveva portare loro il «cuore» (!) della propria mamma (').
Quel giovane, come stordito da quella (orribile) richiesta, si recò finalmente da lei. La mamma lo aveva visto venire e gli corse incontro.
Quello sciagurato prese però un grosso coltello, con il quale uccise la mamma, togliendole poi fuori il cuore dal petto, ancora caldo; dopodiché scappo' di corsa! Durante la fuga dalla sua ex casa, dove aveva appena compiuto quel folle gesto, egli inciampo' in un sasso, lasciando cadere a terra «quel» cuore, ancora caldo!
Da «quel» cuore uscì una voce, quella di sua mamma, che ancora gli chiedeva: «Figlio mio, sei per caso ferito, ti sei fatto qualcosa di brutto?»
(G. Lastona).

Io però voglio gloriarmi solo della Croce di Gesù Cristo, nostro Signore, mediante la quale il mondo è morto per me ed io sono morto per il mondo». (Gai 6, 14)
(Zacuff)
00domenica 4 ottobre 2009 12:54
n 6

Quando dovremmo convertirci?
Un rabbino consigliava ai suoi discepoli: «Fate penitenza e convertitevi al Signore!».
«Maestro quando dovremmo incominciare a fare penitenza?».
«Al più tardi, un giorno prima della morte», egli rispondeva loro...
«E come possiamo riconoscere quale sarà il giorno della nostra morte?». «Questo non è possibile! Per questa ragione fate penitenza tutti i giorni! Cosi sarete pronti anche oggi, o forse domani e domani l'altro, alla vostra dipartita».

(Zacuff)
00domenica 4 ottobre 2009 14:21
7

Non solo per bambini piccoli

Questo è solo per i bambini piccoli.

Un fabbro fece impartire una buona e cristiana educazione a suo figlio.
Questo ragazzine ricevette, a suo tempo, la Santa Comunione e, più tardi, anche la Santa Cresima.
Una domenica, poco dopo la Cresima, quel padre pregò il figlio di rimanere a casa, poiché c'era ancora da fare, nella loro fucina. «Papa, il terzo Comandamento Divino proibisce il lavoro domenicale», gli rispose il ragazzo.
«Ah, cosa dici?», sentenziò il padre, duro:
«Questi Comandamenti sono solo "robette" da bambini.
Tu sei diventato già un grosso ragazzone, adesso dobbiamo lavorare!». «Va bene papa, gli rispose quel ragazzo, ma subito dopo il Terzo Comandamento viene il quarto:
"Onora tuo padre e tua madre". Vale anche "questo", solo per i bambini più piccoli?».
Quel padre tacque, rimanendo silenzioso...
Quel ragazzo si recò, lo stesso, alla Santa Messa.
Come si rallegrò quando, dopo la Funzione, si accorse che anche suo padre si era recato in Chiesa.
Essi ritornarono assieme a casa ed il papa prese il figlio per la mano, dicendogli:
«Figlio mio, hai ragione tu!
I Comandamenti valgono sempre e per tutti!
Da oggi in poi, ci recheremo assieme, alla domenica, in Chiesa, a lodare Dio!».

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