I frutti delle campagne d'odio NON pagano! Solidarietà al Presidente del Consiglio!

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Caterina63
00lunedì 14 dicembre 2009 11:21
14 giorni dal Santo Natale...ma l'odio ancora non si placa, esprimo allora alcune riflessioni sulla campagna d'odio politica che stiamo subendo da tempo...e questo attenzione, al di la di ogni schieramento politico...
Come cattolici infatti noi NON subiamo il fascino del culto alla persona, ma CURIAMO I RUOLI ISTITUZIONALI AI QUALI OBBEDIAMO nel dare a Cesare ciò che gli spetta da parte nostra come cittadini...
Niente culto alla persona dunque, ma al tempo stesso, condanna anche contro le campagne d'odio che si fanno in nome della politica"corretta"...

                          

Fin dall'ultima campagna politica che portò al governo Prodi abbiamo assistito (e stiamo assistendo) ad una continuata campagna d'odio contro una persona... e non mi si dica che tanto odio iniziato da Prodi che l'ha permesso, fosse finalizzato all'imoralità del soggetto contestato, perchè credo che se al posto di Berlusconi ci fosse stato un altro Pinco Pallino, anche questi avrebbe subito la dura campagna diffamatoria alla quale assistiamo impotenti...

Non riesco a digerire, proprio perchè impotente, alla durissima campagna d'odio aperta da Di Pietro, EX MAGISTRATO di mani pulite... l'istigazione all'odio è palese perchè questa è arrivata ancor prima che lo stesso Berlusconi vincesse le elezioni e il popolo diventa sovrano solo quando torna utile, solo per riempire le piazze come carne da macello....e come pecore impazzite ancora si OBBEDISCE a certi richiami facendo delle piazze dei veri mattatoi senza più ragione, senza più ragionare, ma solo per gridare l'odio, solo per spandere IDEOLOGIA...

Intendiamoci bene, Berlusconi non è un santo...e comunque la si pensi è stato legittimamente scelto dal popolo sovrano per guidare il Paese... è assurdo, per esempio che fin dal primo mese del suo insediamento, Di Pietro già gridava di "buttarlo fuori".... ma come si fa a fare politica in questo modo scorretto e privo di ogni buon senso?
C'ha provato anche Franceschini ad accanirsi contro la persona...e si sono visti i risultati, ha perso!

Forse un Di Pietro che pensa di poter fare miracoli contro la crisi, dimentica che quando egli stesso ebbe la possibilità per fare qualcosa, di fatto non fece nulla con la sua coalizione....non si approdò a nulla... gli uomini, i politici NON FANNO MIRACOLI, non li fa nessuno se non solo Iddio attraverso quei politici che davvero però si mettono al suo fianco...ma di certo i miracoli non avvengono attraverso queste campagne continuate d'odio verso la persona,Presidente del Consiglio...

Il ferimento subito da Berlusconi è grave non perchè Berlusconi non sia capace di governare, ma per l'odio scatenato da queste campagne...

Come cittadina di questo Paese sono davvero scandalizzata di come si faccia politica, e scandalizzata del fatto che non esista una opposizione equa, disciplinata ALLA RAGIONE E AL BUON SENSO...disciplinata alla VERITA', disciplinata alla politica COME VOCAZIONE e non come interesse ideologico...sono scandalizzata perchè questo modo di fare politica accanendosi contro la persona è iniziata proprio con i prodiani, con i catto-progressisti....che pur di arrivare al potere fecero alleanze e compromessi con chiunque fosse stato più bravo ad urlare, ad accanirsi contro una persona, anzichè CONTRIBUIRE CON LA RAGIONE, CON GLI ARGOMENTI, CON UN PROGRAMMA ETICO E MORALMENTE ACCETTABILE...

Mi chiedo: come avrebbero reagito i politici di ogni schieramento se ad essere colpito fosse stato il Presidente della Repubblica? Indubbiamente non v'è ragione, neppure per un folle, colpire il Presidente della Repubblica, egli ha solo le funzioni del garante, di fatto non mette a rischio nulla....

...e a un Di Pietro che ancora si accanisce dicendo che questo atto folle sarebbe derivato dalla sua politica (di Berlusconi), si faccia un esame di coscienza (se è ancora in grado di ragionare serenamente) per potersi accorgere se forse non sia stato il suo continuo tam-tam di istigazione all'odio, ad aver armato la mente vacillante di questa persona che ora dovrà subire per l'atto compiuto...
Esiste una Giustizia al di sopra degli Uomini e al di sopra di ogni politica, al di sopra di ogni Cesare e magistrato, che saprà valutare chi ha davvero armato la mano di questa persona, e stia sicuro Di Pietro che egli stesso potrebbe pagarne le conseguenze...perchè tutto si paga, fino all'ultimo spicciolo...

Quale Buon Natale si augureranno a breve nella cerimonia ufficiale fra le mura della politica? Questi si che saranno gesti FALSI se non si farà promessa di cambiare DAL DI DENTRO... Quale Buon Anno se alla base persiste l'odio verso la persona? Quanta ipocrisia!
Che la politica sia difficile nessuno lo nega, ma nessuno è obbligato a perseguire progetti di odio....

Concludo queste mie riflessioni con le parole di Santa Caterina da Siena nella Lettera 121 scritta "Ai Signori difensori del popolo...." Lettere ai Politici che Di Pietro e compagni dovrebbero leggere e meditare.....tutti dovremo meditare...

"
Veramente, signori carissimi, che chi è cieco e ha offuscato l'occhio dell'intelletto suo per lo peccato mortale, non cognosce nè sè nè Dio. Male potrà dunque vedere o correggere il difetto del suddito suo. E se pure il corregge, il corregge con quella tenebra e con quella imperfezione ch'egli ha in sè. E spesse volte, per lo poco cognoscimento, ho veduto e veggo punire e' difetti colà dove non sono, e non punire quelli che sono iniqui e cattivi, che meriterebbono mille morti. Il poco lume non lascia discernere la verità, e pone la calunnia colà dove ella non è; e genera il sospetto in coloro de' quali egli si può sicurare e fidare (cioè de' servi di Dio e' quali gli parturiscono con lagrime e con sudori, con la continua e santa orazione, mettendosi ad ogni pericolo e pena o tormento, per onore di Dio e salute loro e di tutto quanto il mondo): e fidandosi di coloro che sono radicati nell'amore proprio di loro medesimi, e' quali per ogni vento si vollono. E tutto questo procede dal poco lume e tenebroso peccato. Evvi bisogno dunque di avere il lume.

Dico che il morto non può sotterrare il morto; cioè che colui che è morto a Grazia, non ha nè ardire nè vigore di sotterrare il morto del difetto del prossimo suo, perchè si sente in quella medesima morte ch'è egli; e però nol vuole nè sa correggere, vedendosi in quella infirmità medesima; e non se ne cura. Non si cura del suddito suo, perchè egli il vegga infermo. E anco è tanta la gravezza della infirmità del peccato mortale, che non vi pone rimedio, se prima non cura sè medesimo. Essofatto ch'egli sta in peccato mortale, è venuto in povertà, e perduta ha la ricchezza delle vere e reali virtù, non seguitando le vestigie di Cristo crocifisso: e però non può sovvenire al povero; privato, come dissi, della ricchezza della divina Grazia.

Per la tenebra ha perduto il lume; che non vede il difetto colà dove egli è. E però si fanno le ingiustizie, e non le giustizie. Per la infermità perde ilvigore del santo e vero desiderio, in desiderare l'onore di Dio e la salute del suo prossimo; e cresce sempre la infermità se egli non ricorre al medico, Cristo crocifisso,vomitando il fracidume per la bocca, usando la santa confessione. Se egli il fa, riceve la vita e la sanità; ma seegli nol fa, subito riceve la morte: e allora il morto non può seppellire il morto, come detto è. E che maggior povertà si può avere, che esser privato del lume della sanitàe della vita? Non so che peggio si possa avere. Questi tali dunque non sono buoni nè atti a governare altrui, poichè non governano loro.
(..)
Amore, dico, della vostra salute, e dolore della nostra ignoranzia. Voglia Dio che per divino giudicio non ci sia tolto il lume di non cognoscere la verità. Altro non dico più. Permanete nella santa e dolce dilezione di Dio. Gesù dolce, Gesù amore
".



Va sottolineato: 
che esiste una Giustizia al di sopra di ogni magistrato che valuterà
con saggezza chi ha armato la mente di questo poveretto caricato ed istigato da tanto odio pronunciato dagli stessi politici...le campagne d'odio NON pagano, Di Pietro ancora non l'ha capita nonostante stando egli stesso nel governo Prodi che aveva sposato la medesima campagna d'odio, finì per cadere miseramente...

Preghiera per questa povera Italia e per i suoi politici di qualsiasi schieramento perchè l'odio davvero non finisca per accecarli del tutto danneggiando il popolo che poi ipocritamente chiamano "sovrano"....Ieri è stata colpita l'Istituzione grazie alla stoltezza di chi, incapace di fare politica, conosce solo l'arma dell'odio e l'uso della piazza come mattatoio dove far sfogare il popolino...ma tutto si paga, fino all'ultimo spicciolo... Preghiamo davvero affinchè il Signore per questo Suo Natale ci porti in dono il sano discernimento...



          
S_Daniele
00lunedì 14 dicembre 2009 13:23
Mi associo alla solidarietà verso il premier Silvio Berlusconi, credo che ormai sia palese che una corrente politica mira a un ritorno degli anni di piombo, costoro usano il disprezzo come arma ideologica, un cristiano, che si dica tale, non può, e non deve, seguire le orme di costoro anche quando questi si rivestano dal manto di religiosità o del rispetto verso la religione o la Chiesa.
S_Daniele
00lunedì 14 dicembre 2009 18:21
Berlusconi/ Papa invia telegramma a premier: deploro aggressione

Auguri di pronta guarigione, vicinanza al Cavaliere


Città del Vaticano, 14 dic. (Apcom) - Il Papa ha inviato un telegramma al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi deplorando l'aggressione, esprimendo vicinanza al premier e manifestando auguri di pronta guarigione. Lo si apprende da fonti vaticane.

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Il Papa a Silvio Berlusconi: vicinanza e auguri di pronta guarigione dopo l'aggressione subita a Milano

Auguri di "pronta guarigione" e la propria "paterna vicinanza" sono stati espressi da Benedetto XVI al presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, rimasto ieri vittima di una violenta aggressione a Milano. Il telegramma è stato firmato dal cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Solidarietà era stata espressa ieri anche dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi: al presidente Berlusconi, così irresponsabilmente colpito - aveva affermato padre Lombardi - va “la nostra doverosa solidarietà”. In Italia, intanto, il mondo politico è “sotto shock”. Secondo un’agenzia di stampa, l’aggressore, Massimo Tartaglia, 42 anni - che ieri ha colpito al volto con un oggetto il premier al termine di un suo intervento, ferendolo seriamente e costringendolo al ricovero in ospedale - avrebbe confessato il proprio odio nei confronto di Berlusconi. La cronaca nel servizio di Giampiero Guadagni:

Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha presieduto questa mattina una riunione in Prefettura a Milano per avere una informativa dettagliata e completa su quanto accaduto ieri. Dal mondo politico e istituzionale condanna e sdegno rappresentati dalle parole del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che ieri sera ha telefonato al premier per esprimergli la sua personale solidarietà. Questa mattina visita al San Raffaele dei presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini. Netta la condanna anche da parte di Pd e Udc, ma fanno discutere i commenti del presiedente del Partito democratico, Rosy Bindi, e soprattutto del leader dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro, che pure deplorando il gesto sostengono che Berlusconi sia tra gli artefici del clima di tensione. Solidarietà piena al premier è giunta dal presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara, mentre in rete sono subito comprasi gruppi che inneggiano a Marco Tartaglia per il gesto compiuto ma il padre dell’uomo costernato sottolinea: “Votiamo PD ma non abbiamo mai incitato all’odio verso il premier”. Auguri di pronta guarigione sono intanto giunti da molti leader mondiali. Per il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco, si tratta di un episodio di singolare ed esecrabile gravità ed auspica per l’Italia un clima più sereno. Interviene anche il direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi, che parla di fatto molto grave e preoccupante che manifesta il rischio reale che dalla violenza delle parole si passi alla violenza dei fatti. “Ogni violenza - sottolinea padre Lombardi - va fermamente condannata senza incertezze da tutte le parti politiche e dalle diverse componenti della società”.

Un atto di "esecrabile gravità" è stato definito l'accaduto anche da parte dei vescovi della Conferenza episcopale italiana, che hanno auspicato "un clima culturaole più sereno e rispettoso" per l'Italia. Condanna del gesto anche dal mondo dell'associazionismo cattolico. Fabio Colagrande ha sentito il presidente delle Acli, Andrea Olivero, e Roberto Fontolan, direttore del Centro internazionale di Comunione e Liberazione.

R. - Io credo che i vertici delle istituzioni si rendano conto della gravità. Le parole oggi del presidente del Senato, Schifani, e nei giorni passati del presidente della Repubblica, ci dicono che effettivamente non siamo solo in una fase di acuta tensione politica, ma siamo un po’ andati oltre. Quindi, è bene che immediatamente si compiano dei gesti di chiarezza: le vicende, i conflitti politici devono essere riportati nelle aule parlamentari, negli spazi del dibattito, del confronto - che lì può essere duro fin che si vuole, ma è un confronto verbale in base alle questioni specifiche della politica. Dobbiamo, secondo me, con più forza rimarcare che non ci debba essere nessuna modalità di conflittualità che veda le persone in gioco.

D. - Fontolan, per creare questo clima culturale più sereno e rispettoso, spiegato dai vescovi italiani, quali passi bisogna auspicare facciano la maggioranza di governo e faccia l’opposizione?

R. - Mi piace pensare non esclusivamente ad un clima culturale, ma ad un vero e proprio clima umano e qui forse ieri si è toccato il fondo. Ora, la domanda è: cosa vuol dire ripartire? La politica non è un ambito isolato e non si strumentalizza la politica per fare violenza, per l’annientamento dell’avversario. Questo non è privo di contaminazioni con tutto il resto degli ambiti della vita pubblica e della vita sociale e forse in questo modo riusciremo anche ad influenzare un nuovo linguaggio della politica. (Montaggio a cura di Maria Brigini)

Sull’aggressione al premier Berlusconi e l’attuale momento politico dell'Italia, Francesca Sabatinelli ha raccolto il commento del prof. Paolo Savarese, docente di Etica sociale alla Pontificia università Gregoriana:

R. - Io vedo un enorme polverone che rende estremamente difficile affrontare i problemi. E’ come se la vita pubblica e il confronto culturale si stia caricando di valenze simboliche che non riusciamo più a gestire. Alla fine, è inevitabile lo scontro e lo scontro venga poi messo fisicamente in mano alle persone più deboli. Il problema è che il tessuto dell’autointerpretazione dell’italiano è talmente indebolito nelle sue strutture portanti che poi non riusciamo più nemmeno ad avere una vita pubblica come nella Costituzione italiana viene poi depositato e incanalato.

D. - Professor Savarese, il presidente Napolitano nel suo messaggio di solidarietà al premier - e non solo lui: tanti altri politici di maggioranza e opposizione - hanno ribadito che bisogna fermare la spirale dell’odio. Ma da cosa è alimentata? Dal linguaggio politico, dalla contrapposizione?

R. - Io penso ci siano molti livelli. Alcuni lei li ha menzionati, solo che ci sono livelli più profondi e forse uno dei più profondi sta nel fatto che noi, ormai, siamo chiusi nell’immediatezza,cioè nel nostro interesse, nelle nostre reazioni. Tutto ciò che incontriamo che ci fa difficoltà cerchiamo o di dominarlo o di spazzarlo via e questa è diventata la chiave di fondo della nostra cultura. A livello politico e a livello poi di grande comunicazione, entrano problemi grandi che hanno grandi valenze concrete e simboliche. In un confronto serio anche duro, ma leale, ci deve essere il riconoscimento, altrimenti alternative al riconoscimento sono armi di vario genere. Ci dobbiamo rendere conto che ci stiamo giocando il futuro civile della nostra nazione.

D. - Quindim, professore, il gesto seppure isolato, del lancio contro Silvio Berlusconi ha un profondo significato sociale?

R. - Il guaio è che simbolicamente non è isolato. Occorre ritirare fuori le ragioni profonde del perché io devo trattare una persona che mi intralcia la strada o che la pensa diversamente o che eventualmente mi ha fatto del male, perché comunque io la devo trattare da persona. Il che vuol dire che non posso utilizzare una qualsiasi arma per risolvere la controversia con lui.

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Gabbianella1.
00lunedì 14 dicembre 2009 18:37
La mia piu' sentita solidarieta' al premier...
enricorns
00lunedì 14 dicembre 2009 20:00
Chi fomenta ed esegue certe azioni è stupido poichè ottiene l'effetto contrario, boomerang, di quello sperato, sicuramente l'azione andrà a favore del Presidente e del suo schieramento che guadagnerà senza dubbio voti.
(Zacuff)
00lunedì 14 dicembre 2009 21:18
Re:
enricorns, 14/12/2009 20.00:

Chi fomenta ed esegue certe azioni è stupido poichè ottiene l'effetto contrario, boomerang, di quello sperato, sicuramente l'azione andrà a favore del Presidente e del suo schieramento che guadagnerà senza dubbio voti.




Danieleeeeeeeeeeee, tirami pure quella del duomo di Messina, così
guadagno sicuramente qualche voto pure ioooooo!!!!
(Zacuff)
00lunedì 14 dicembre 2009 21:19
opss, ho sbagliato sezione scusatemi!
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