I tradizionalisti anglicani rientrano nella Chiesa cattolica.

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Gabbianella1.
00giovedì 22 ottobre 2009 09:38
‘Cum Petro et sub Petro’ - I tradizionalisti anglicani rientrano nella Chiesa cattolica. I sacerdoti potranno restare sposati ma non diventare Vescovi. La gioia di Benedetto XVI

CITTA’ DEL VATICANO - Una Costituzione Apostolica approvata da Benedetto XVI per i fedeli provenienti dalla Comunione Anglicana che chiedono di entrare nella Chiesa Cattolica, "prevede la possibilita' dell'ordinazione di chierici sposati gia' anglicani, come sacerdoti cattolici", mentre "ragioni storiche ed ecumeniche" hanno fatto escludere "l'ordinazione di uomini sposati a vescovi", cosi' come e' esclusa "sia nella Chiesa Cattolica che in quelle Ortodosse". Il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha voluto evidenziare, in una conferenza stampa tenuta in Vaticano, che il Papa ha cercato di "venire incontro in modo unitario ed equo alle richieste per una piena unione che ci sono state sottoposte da parte di fedeli gia' anglicani provenienti da varie parti del mondo negli anni recenti. Con tale proposta - ha spiegato il porporato statunitense -, la Chiesa intende rispondere alle legittime aspirazioni di questi gruppi anglicani per una comunione piena e visibile con il vescovo di Roma, il successore di San Pietro". Da rilevare che la possibilita' di ricevere l'ordinazione sacerdotale se gia' sposati potra' essere estesa "valutando caso per caso" anche a quanti nella Comunione Anglicana gia' si preparavano al sacerdozio, ha proseguito Levada rispondendo ai giornalisti, e cio' apre di fatto alla possibilita' che si riproduca nei Paesi di tradizione anglicana la situazione che esiste nell'Europa dell'Est e in Ucraina, dove ci sono sacerdoti cattolici di rito latino celibi e sacerdoti cattolici di rito greco sposati. Una situazione non facile, che un presule ucraino, scherzando ma non troppo, ha riassunto cosi': "In un palazzo a Leopoli vivono due famiglie, una di rito latino, l'altra di rito greco, entrambe hanno un figlio seminarista e quando i due giovani una sera escono insieme e conoscono in un pub due ragazze di cui si innamorano, la famiglia di rito latino festeggia e l'altra famiglia piange". L'accettazione di ministri sposati nella Chiesa Cattolica "per alcune persone" sara' comunque un problema, ha ammesso lo stesso Prefetto della Dottrina della Fede. "Molti sacerdoti cattolici che hanno lasciato la Chiesa cattolica per potersi sposare ora si domanderanno perche' vengono accettati dei ministri sposati", ha quindi osservato il porporato, evidenziando che, pero', quella delle conversioni dall'anglicanesimo "e' una questione diversa" e "se viene spiegato, le persone capiranno che e' un'eccezione". Con il provvedimento annunciato nelle scorse ore, il Papa ha deciso inoltre l'istituzione di "Ordinariati Personali" per accogliere pastori e fedeli provenienti dalla Comunione Anglicana. Tali Ordinariati, precisa il Vaticano, "saranno istituiti, secondo le necessita', previa consultazione con le Conferenze Episcopali locali, e le loro strutture saranno in qualche modo simili a quelle degli Ordinariati Militari, che sono stati eretti in tanti Paesi per provvedere alla cura pastorale dei membri delle forze armate e dei loro dipendenti nel mondo intero". Anche se Levada ha precisato che "non pensavamo ai lefebvriani quando abbiamo preparato il provvedimento", il modello della Prelatura Personale potrebbe essere utilizzato, a questo punto, pure per la Fraternita' San Pio X, che raccoglie i seguaci di Monsignor Marcel Lefebvre, con la quale il 26 ottobre iniziera' il dialogo teologico affidato da Benedetto XVI allo stesso Prefetto della Dottrina della Fede e ai suoi collaboratori, dopo la remissione delle scomuniche del gennaio scorso. Tanto piu' che i primi gruppi di anglicani a entrare in armonia con Roma dopo la pubblicazione della Costituzione Apostolica saranno proprio quelli della 'Traditional Anglican Communion', che da tempo avevano chiesto al Vaticano di accedere in blocco sia perche' non condividono l'atteggiamento dell'ala 'liberal' degli anglicani nei confronti dell'ordinazione di donne e omosessuali sia perche' apprezzano l'apertura di Benedetto XVI verso i tradizionalisti cattolici concretizzatasi con il Motu Proprio 'Summorum Pontificum' che ha liberalizzato l'uso dell'antico messale di San Pio V, sostanzialmente analogo a quello utilizzato dai tradizionalisti anglicani. "L'annuncio di questa Costituzione Apostolica pone fine ad un periodo di incertezza per questi gruppi che hanno nutrito speranze di nuove vie per abbracciare l'unita' con la Chiesa cattolica", affermano, nel frattempo, in una nota che dovrebbe tranquillizzare i fautori del dialogo tra le due Chiese -, l'Arcivescovo di Westminster, Vincent Gerard Nichols, e l'Arcivescovo di Canterbury (nonché Primate anglicano), Rowan Williams.


dal sito Petrus

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Gabbianella1.
00giovedì 22 ottobre 2009 09:44
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