II Domenica dopo Pentecoste

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enricorns
00domenica 14 giugno 2009 14:56
Messa vigiliare

VANGELO DELLA RISURREZIONE

Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Luca 24, 1-8

Il primo giorno della settimana, al mattino presto le donne si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”». Ed esse si ricordarono delle sue parole.
Cristo Signore è risorto!
® Rendiamo grazie a Dio!
enricorns
00domenica 14 giugno 2009 15:08
Domenica, II dopo Pentecoste
LETTURA
Lettura del libro del Siracide 16, 24-30

Ascoltami, figlio, e impara la scienza, / e nel tuo cuore tieni conto delle mie parole. / Manifesterò con ponderazione la dottrina, / con cura annuncerò la scienza. / Quando il Signore da principio creò le sue opere, / dopo averle fatte ne distinse le parti. / Ordinò per sempre le sue opere / e il loro dominio per le generazioni future. / Non soffrono né fame né stanchezza / e non interrompono il loro lavoro. / Nessuna di loro urta la sua vicina, / mai disubbidiranno alla sua parola. / Dopo ciò il Signore guardò alla terra / e la riempì dei suoi beni. / Ne coprì la superficie con ogni specie di viventi / e questi ad essa faranno ritorno.

SALMO
Sal 148

® Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nell’alto dei cieli.
Lodatelo, voi tutti, suoi angeli,
lodatelo, voi tutte, sue schiere.
Lodatelo, sole e luna,
lodatelo, voi tutte, fulgide stelle. ®

Lodatelo, cieli dei cieli,
voi, acque al di sopra dei cieli.
Lodino il nome del Signore,
perché al suo comando sono stati creati. ®

Lodate il Signore dalla terra,
mostri marini e voi tutti, abissi,
fuoco e grandine, neve e nebbia,
vento di bufera che esegue la sua parola. ®

Monti e voi tutte, colline,
alberi da frutto e voi tutti, cedri,
voi, bestie e animali domestici,
rettili e uccelli alati. ®

EPISTOLA
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 1, 16-21

Fratelli, io non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco. In esso infatti si rivela la giustizia di Dio, da fede a fede, come sta scritto: «Il giusto per fede vivrà». Infatti l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro. Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute. Essi dunque non hanno alcun motivo di scusa perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio, ma si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata.

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Luca 12, 22-31

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: non preoccupatevi per la vita, di quello che mangerete; né per il corpo, di quello che indosserete. La vita infatti vale più del cibo e il corpo più del vestito. Guardate i corvi: non séminano e non mietono, non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutre. Quanto più degli uccelli valete voi! Chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? Se non potete fare neppure così poco, perché vi preoccupate per il resto? Guardate come crescono i gigli: non faticano e non filano. Eppure io vi dico: neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Se dunque Dio veste così bene l’erba nel campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, quanto più farà per voi, gente di poca fede. E voi, non state a domandarvi che cosa mangerete e berrete, e non state in ansia: di tutte queste cose vanno in cerca i pagani di questo mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in aggiunta».
enricorns
00domenica 14 giugno 2009 15:16
Commento al Vangelo del 14 giugno
L’Eucaristia al centro della vita
II Domenica dopo Pentecoste 
12.06.2009
di Giuseppe GRAMPA
Parroco di S. Giovanni in Laterano, Milano


Per ragioni pastorali è possibile celebrare in questa domenica la festa del Corpo e del Sangue del Signore. Perciò proponiamo i testi di questa festa per la liturgia domenicale (Mc 14,12-16.22-26) I tre testi che la liturgia ci propone per questa domenica nella quale celebriamo il Corpo e il Sangue del Signore, congiungono Antico e Nuovo testamento, Antica e Nuova Alleanza. La prima lettura (Es 24, 3-8) ripropone il rito che sancisce l'alleanza mediante una rituale di sangue. Il sangue sparso e sull'altare e sul popolo stabilisce un legame, una appartenenza forte proprio come il sangue tra Dio e il popolo. L'alleanza è un vincolo nuovo di consanguineità tra Dio e Israele. E infatti tutte le formule di Alleanza sono formule di reciprocità: «Io sarò il vostro Dio e voi il mio popolo», una reciprocità che coinvolge tutt'intera la realtà della persona e non solo la sua dimensione spirituale, come leggiamo in 2Sam 5,1: «Vennero tutte le tribù d'Israele da David in Ebron e gli dissero: Ecco noi ci consideriamo come tue ossa e tua carne». L'alleanza crea quindi un vincolo, rende consanguinee persone che non lo sono. Questo realismo dell'Alleanza ci aiuta a comprendere il linguaggio dell'Eucaristia, sacramento dell'Alleanza. E anche la seconda lettura (Eb 9,11-15) ricorda la novità della alleanza sancita non più mediante il sangue delle vittime sacrificali ma nel sangue di Cristo, segno della sua irrevocabile dedizione. Una alleanza nell’amore, nel dono di sé. Anche il racconto di Marco dell'ultima cena vuole alludere a questa novità. Il racconto di preparazione della cena che potrebbe sembrare un prologo scarsamente significativo assume invece pieno significato se viene letto in parallelo con l'analogo racconto (Mc 11) della preparazione dell'ingresso di Gesù in Gerusalemme. Due discepoli mandati innanzi, grazie ad un segno di riconoscimento, per predisporre l'ingresso in Gerusalemme: tutto converge ormai non più verso il Tempio ma verso quella sala, grande, al piano superiore, dove l'antico rituale della Pasqua ebraica si aprirà al nuovo culto, nel corpo e sangue dati per la moltitudine.

La nuova alleanza

L'Eucaristia realizza quindi la nuova alleanza, comunione personale con Dio, dichiarazione e costituzione di consanguineità: «Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio e lo siamo realmente» (1Gv 3,1). E Paolo: «Non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me». Guardiamoci dall'intendere queste parole come pie ma enfatiche forzature retoriche. In forza di questa mutua immanenza realizzata dall'Eucaristia, Dio dice: “Tu sei mia carne e mia ossa” e l'uomo può dire a Dio “Tu sei mia carne e mia ossa”. Siamo l’uno per l'altro, irrevocabilmente. Questa dimensione personalistica, esistenziale del mistero eucaristico ha bisogno d'essere ricuperata. Era una caratteristica della “devozione eucaristica” del passato. Non senza qualche eccesso intimistico. Basti pensare alla formula “Gesù, divino prigioniero dei nostri tabernacoli”. Ma quella devozione che si alimentava nella comunione frequente - prescindendo purtroppo dalla Messa - nella visita e nell'adorazione eucaristica esprimeva un valore prezioso: la percezione appunto dell'Eucaristia come sacramento dell'Alleanza, della reciprocità tra Cristo e il credente. Grazie al ricupero della dimensione ecclesiale dell'Eucaristia, oggi possiamo meglio apprezzare la dimensione personale dell'alleanza nella quale Dio si comunica all'uomo in Cristo così da diventare carne della carne dell'uomo, sangue del suo sangue. Con la celebrazione dell'Eucaristia, memoriale dell'alleanza, noi ricordiamo e rinnoviamo la nostra alleanza con Dio grazie a Gesù, al suo incondizionato amore per tutti. E’ infatti per tutti questo corpo dato, questo sangue versato.
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