IL BATTESIMO

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Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 10:41
Battesimo 

Questo trattato sul battesimo cercherà nelle mie modestie capacità di spiegare ai fratelli separati, in particolare modo, ai fratelli pentecostali il reale significato del battesimo, sacramento istituito da Cristo al quale costoro negano ogni valore salvifico e di grazia, riducendolo a semplice rito.

Difatti i fratelli non cattolici dicono che il battesimo è un semplice rito, e che serva solo a dare testimonianza agli altri fratelli, cioè chiunque si fa battezzare dà testimonianza della sua fede cristiana agli altri fratelli, quindi esplicitamente dicono che il battesimo non lava i peccati, ma è solo un atto esteriore della fede interiore.

Poiché da più parti questi fratelli insinuano che la causa del mio ritorno alla Chiesa Cattolica è motivo di traviamento è giusto come dice l’apostolo Pietro dobbiamo essere “pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi.” (1Pt. 3:15)

Che vengano pure costoro a chiedere lumi sulla nostra comune fede, venite domandate pure e non calunniate e vi sarà data ogni delucidazione, così come fecero i nostri padri con gli eretici così faremo noi, figli della santa madre Chiesa!


 
 “A costoro si può dire giustamente: Chi siete voi? Quando e donde sbucaste? Cosa fate nella mia casa voi che mi siete estranei? Con quali diritti falciate la mia vigna? Con quali poteri sviate le mie sorgenti? Con quale potestà sconvolgete i miei possedimenti? Questa proprietà è mia; la posseggo da tempo antico; ho dei diritti inconcussi ricevuti dai primi fondatori che le diedero vita” (Tertulliano)  


Il battesimo è un sacramento istituito dal Signore Gesù Cristo (Mt.28:19), questo sacramento fa parte dei sette sacramenti che la Chiesa ha ricevuto dal Signore e nel quale è chiamata ad amministrare a coloro che con cuore sincero hanno accettato Cristo Gesù come Signore della propria vita.

Il battesimo a differenza dell’eucaristia viene amministrato al credente una volta sola, perché è l’inizio della vita spirituale quale nuova creatura in Cristo.

L’eucaristia invece essendo il pane che discende dal cielo, quale nutrimento delle nostre anime, esso và amministrato più volte come la stessa Scrittura ci insegna (Atti 2:46).

Il sacramento del battesimo è di fondamentale importanza poiché esso ci rigenera e ci fa divenire cristiani, cioè figli di Dio, della famiglia dell’Altissimo, esso ci incorpora alla sua Chiesa, sposa dell’Agnello.

Sul battesimo purtroppo sono nate molte controversie discussioni, in particolar modo con i fratelli di maggioranza pentecostale, che tanto si affaticano pur di dimostrare che il battesimo non produce nessuna grazia divina ne il battesimo può salvare, tanto hanno sminuito l’importanza sacramentale del battesimo da ridurlo ad un semplice ordinamento, eliminando persino il nome sacramento.

Con questo studio per quanto mi sarà possibile cercheremo di dimostrare Scrittura alla mano (come di solito usano fare i miei pentecostali) e mediante i padri della chiesa quale primi discepoli degli Apostoli, come la teologia battesimale pentecostale non solo non è fondata sulla Bibbia, ma essa và persino contro la Bibbia.

 

La parola battesimo viene dalle forme verbali bàpto, baptizo, ma anche da quelle sostantive baptismòs, bàptisma, che significa immergere, sommergere o bagno d’immersione,  questi termini già nel mondo ebraico Anticotestamentario stavano ad indicare il significato di “ purificazione legale”, esso veniva applicato ai proseliti.

  
Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 10:42
Battesimo dei proseliti



La definizione “proseliti” si addiceva ai non Ebrei che avevano accettato la religione e i costumi di Israele, passando attraverso una serie di riti.

Questi riti comprendevano tre applicazioni: la circoncisione (per gli uomini), il bagno di immersione e infine il sacrificio.

Il bagno di immersione che veniva amministrato ai proseliti lo si faceva una volta sola, esso era un rito di iniziazione e aggregazione dove il candidato a tale bagno stava in piedi nell’acqua che gli arrivava fino al collo, durante questo atto il convertito veniva in un certo qual modo catechizzato con la legge di Mosè, le due vie ecc..

Questo bagno di immersione in un certo qual modo lo si può definire un autobattesimo, poiché pur essendoci alcuni testimoni di cui due o tre rabbini, ancora non era conosciuta la figura del ministro battezzante.

Questo battesimo quindi era visto come una semplice purificazione legale, l’abbandono volontario ai vecchi costumi pagani, e un nuovo inizio al giudaismo.

Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 10:43
I bagni degli Esseni



Gli Esseni del Qumran erano una piccola comunità giudaica presso il Mar Morto, essi erano un piccolo movimento religioso contemporaneo alla vita di Gesù e ovviamente alla nascita del cristianesimo, essi adottavano due tipi di bagni (vengono chiamati bagni poiché il loro tipo di immersione è diverso dal battesimo che noi conosciamo); i bagni di purificazione e i bagni di ammissione alla comunità.

Il bagno a cui noi prestiamo più attenzione e quello per l’ammissione alla comunità, tale bagno a differenza di quello dei proseliti, esso veniva amministrato ai soli giudei, era praticato più volte mentre quello dei proseliti una sola volta, non conferiva nessuna purificazione né legale né spirituale, ma esso doveva servire per accrescere la fede e per incentivare la conversione a Dio,

poiché per gli Esseni la purità si acquisiva tramite la conversione mediante la misericordia e la grazia di Dio.

 

Dopo aver approfondito in maniera breve i due riti più comuni nell’età dell’Antico Testamento fino alla nascita del cristianesimo, possiamo concludere affermando che il battesimo cristiano istituito da Cristo e amministrato dagli apostoli non può essere individuato nei due tipi di battesimi sopra citati essendo quest’ultimi solamente delle celebrazioni esteriori senza alcuna efficacia interiore nel candidato battesimale, oltre a ciò differenziano sia come natura di tale rito sia come potenza spirituale venendo a mancare l’opera dello Spirito Santo che rigenera e purifica.

Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 10:44
Il battesimo di Giovanni


Sul battesimo che amministrava Giovanni, il Nuovo Testamento ci parla con chiarezza, questo battesimo viene citato da tutti e quattro gli Evangeli (Mt. 3:1-12; Mc. 1:1-8; Lc. 3:1-18; Gv. 1:19-28). Questo battesimo si distingue radicalmente da quello dei proseliti o degli Esseni, esso è più vicino a quello che diverrà il battesimo cristiano, in un certo senso si può affermare che Giovanni non solo fu il precursore del Cristo, ma anche il suo battesimo fu precursore di quello cristiano.


Il battesimo di Giovanni era un atto o manifestazione molto semplice, esso infatti non prevedeva nessun rituale sacro, anche questo come quello dei proseliti veniva impartito una volta sola, e come quello degli Esseni ai soli giudei, notiamo che per la prima volta a differenza dei battesimi antecedenti vi è la figura del ministro battezzante (Giovanni), quindi nella forma non era più un autobattesimo, ma il ministro immergeva il candidato nelle acque.

Il battesimo di Giovanni non era un battesimo di purificazione né legale né interiore, questo atto era un battesimo “con acqua per la conversione” (Mt. 3:11; Lc. 3:16), ed esso era legato unicamente alla predicazione del Battista.


Il Battista predicava il ravvedimento in vista della venuta del Messia, il battesimo di Giovanni infatti è un battesimo di ravvedimento, per cui il candidato ravvedutosi e pentitosi dei propri peccati si battezza per la conversione in attesa della venuta del regno di Dio per ricevere la liberazione dalla condizione di peccatore.


Tale battesimo non conferiva alcuna grazia divina ma preparava alla futura e prossima grazia divina ad opera del Cristo.

Anche i Padri della Chiesa confermano quanto scritto sopra; <<il battesimo di Giovanni non conferiva nulla di divino, ma preparava alle cose celesti, essendo come l’inizio della penitenza>>

Tertulliano: De baptismo, 10,2


Anche Tommaso d’Aquino il quale rispondendo a chi metteva sullo stesso piano il battesimo di Giovanni con quello istituito da Cristo risponde:

<<Il battesimo di Giovanni non conferiva la grazia, ma ad essa preparava gli animi in tre modi:

prima per mezzo della dottrina di Giovanni, che induceva gli uomini alla fede in Cristo; in secondo luogo abituandoli al rito del battesimo di Cristo; finalmente preparandoli, mediante la penitenza, ad accogliere l’effetto del battesimo cristiano>>.  Sth,III q.38, a. 3.

 

In conclusione come abbiamo fatto notare il battesimo di Giovanni non è altro che un battesimo di conversione e di pentimento, il battesimo di Giovanni preannunziava quello del Cristo, ed è proprio il battesimo istituito da Cristo che porterà a compimento quello del precursore superandolo con l’avvento dello Spirito Santo nel battesimo, il preannunciato “egli vi battezzerà nello Spirito Santo e nel fuoco” (Mt.3:11).

 
Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 10:46
Battesimo cristiano

 

Il Nuovo Testamento parla esplicitamente di due battesimi, quello del precursore cioè di Giovanni, e quello che istituì il Signore Gesù agli apostoli il quale fu dato ordine di battezzare tutte le genti (Mt. 28:19).

Il battesimo istituito da Cristo alla chiesa non è lo stesso che Cristo ricevette nel fiume Giordano dal Battista, il battesimo di Gesù era un battesimo di testimonianza o di manifestazione, poiché Egli si manifestò prima al Battista e poi a Israele (Gv. 1:29-34), Gesù infatti non aveva bisogno di battezzarsi poiché non aveva peccati da confessare, Lui nacque senza peccato, non doveva ravvedersi, Lui venne per perdonare chi si ravvedeva, Gesù quindi si fece battezzare per rivelarsi al mondo e per portare a compimento ogni giustizia (Mt. 3:13-17).


Dopo aver chiarito questo piccolo particolare che però è di grande rilievo, passeremo a uno studio sistematico confrontando la dottrina evangelica in particolare quella pentecostale, con ciò che attesta la Scrittura ma anche la chiesa primitiva subapostolica.

Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 10:51
Qual è la forma del battesimo? 

Dottrina evangelica:

“il termine battesimo significa immersione, ed è evidente che qualsiasi altra forma che non sia l’immersione, non è battesimo. Qualcuno ha affermato che la forma non ha alcun valore, ma “nei simboli la forma è tutto” e non si può cambiare nulla senza con ciò mutare simbolismo e significato.

Se cambiamo, ad esempio, la disposizione dei colori della bandiera, che e simbolo della nostra nazione, quella non sarà più il vessillo del nostro popolo, ma diverrà immediatamente la bandiera di un altro paese. Così avviene per il battesimo; se mutiamo la forma (e lo scopo) ne annulliamo di conseguenza il significato ed il valore”. (tratto da: Il battesimo perché? ;  di Francesco Toppi pag. 19)

  La verità: 

Innanzi tutto bisogna precisare che le chiese evangeliche non detengono un catechismo universale dove poter attingere le dottrine da loro professate, quindi siamo costretti ad attingere sui loro scritti dottrinali come appunto il libro sopra citato.


Prima di incominciare le confutazioni bibliche riguardante la forma del battesimo, ci tengo a precisare che anche io personalmente preferisco il battesimo per immersione, ma ciò non mi autorizza ne autorizza i cari fratelli a dichiarare che l’uno è valido e l’altro no, certamente si possono avere delle preferenza dato che il Signore non ha dato un comandamento divino sul modo di amministrare il battesimo, ma di certo non si può a ragione delle proprie preferenze condannare ed annullare gli altri metodi (infusione e aspersione), tacciandoli per battesimi nulli ed eretici!

Il caro fratello Toppi come tutti i pentecostali deducono che dato che la parola battesimo significa immersione, il battesimo dunque per essere valido deve esser fatto solo per immersione, sempre da ciò loro accusano le altre chiese in particolar modo la chiesa cattolica, di amministrare un battesimo errato poiché non è per immersione ma per aspersione, dichiarando tale battesimo nullo, da ciò loro ribattezzano coloro che si convertono alla chiesa evangelica.


Nel Nuovo Testamento, le forme verbali bàpto, baptizo, e quelle sostantive baptismòs, bàptisma sono il nucleo sematico classico il cui primo significato di immergere, sommergere e bagno di immersione è all’origine della terminologia cultuale cristiana…Mentre bàpto è usato esclusivamente nel significato di immergere, e lo si trova solo 4 volte nel N.T., la forma intensiva baptizo come termine tecnico del battesimo compare in tutti i vangeli nel racconto del battesimo di Giovanni, specificatamente per il battesimo di Gesù. Negli Atti il verbo baptizo è impiegato soltanto in senso cultuale, raramente a proposito di abluzioni giudaiche, altrimenti nel senso tecnico di battezzare (diciotto passi su ventuno; tre passi ricordano il battesimo di Giovanni). Già quest’uso differenziato della terminologia dimostra come il battesimo cristiano è sentito come qualcosa di nuovo, di speciale. Il fatto, poi, che l’azione battesimale sia quasi sempre espressa con forme passive, sta inoltre ad indicare non solo che il battesimo è amministrato da altri, cioè da un ministro, ma che esso è azione di Dio. (L’iniziazione cristiana pp.30-31 Matias Augè)

Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 10:53

Quindi come abbiamo visto la parola battesimo o battezzare solamente quattro volte nel N.T. ha il significato letterale di immergere, invece tutte le altre volte ha un significato cultuale cioè relativo al culto, oppure un significato tecnico cioè l’amministrare il sacramento.

 

Per avvallare le proprie ragioni il caro Toppi utilizza anche un po’ di filosofia come appunto il sopra citato “nei simboli la forma è tutto”, questo mi sorprende molto dato che i pentecostali in particolare i loro pastori aborrano la filosofia dichiarandola spazzatura e mondana, e dato che i cari fratelli cercano di avallare le proprie ragioni con esempi materialistici, staremo al loro gioco spiegando la verità con gli stessi esempi, dimostrando come loro si sbagliano, anche se tengo a precisare che con i misteri di Dio non si deve abusare!


L’acqua del battesimo come tutti i cristiani sanno e professano è un simbolo, da se stessa l’acqua non gioverebbe a nulla se non ci fosse l’azione purificatrice e rigeneratrice dello Spirito Santo, poiché è lo Spirito che agisce nel credente non di certo l’acqua.

Naturalmente il simbolo in questo caso l’acqua ha una sua importanza, infatti a nessuno e mai venuto in mente di cambiare l’acqua con un altro liquido, se fosse così il fratello Toppi avrebbe ragione, poiché come dice il fratello invertendo i colori della bandiera, si ha una bandiera diversa, quindi un simbolo di una nazione diversa della nostra, ma con acqua si battezza per immersione e con acqua si battezza per aspersione o infusione, quindi il simbolo non viene intaccato ma rimane lo stesso.


Faccio un esempio: sul prospetto principale del palazzo presidenziale vi è esposta la bandiera dell’Italia, questa bandiera è della grandezza di circa 4 metri x 2, essa rappresenta il vessillo della nazione italiana, lo stesso vessillo lo troviamo nell’auto presidenziale, e la sua grandezza non supera i 40 cm. x 20cm., ora entrambi le bandiere simboleggiano la nazione, a nessuno verrebbe in mente di affermare che la prima perché è più grande è quella vera, e l’altra solo perché è più piccola è fasulla, sarebbe assurdo! Poiché non è la grandezza che fa di una la vera bandiera e dell’altra no, ma sono i colori della bandiera che identificano la nazione.


Il problema quindi non è il mutamento del simbolo, ma è la quantità di acqua utilizzata nel battesimo, ora anche se è vero che la parola battesimo significa immersione, la stessa Scrittura non dice esplicitamente che il battesimo bisogna eseguirlo solo per immersione, come infatti la stessa Scrittura non vieta esplicitamente il battesimo per aspersione, oltre a ciò la parola battesimo nella Scrittura non sempre viene utilizzata per indicare l’immersione, molte volte infatti tale parola indica il senso tecnico di battezzare, cioè di amministrare il sacramento al credente.


Un documento storico di tutto rispetto quale La Didachè, scritto intorno all’80 D.C. quando ancora era in vita l’Apostolo Giovanni una delle colonne della chiesa (Ga. 2:9), scrive:

<<Quanto al battesimo, battezzate così: dopo aver insegnato tutte queste cose, battezzate nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, in acqua viva. Se non hai acqua viva, battezza in altra acqua; e se non puoi battezza in acqua fredda, fallo in acqua calda. Se non hai né l’una né l’altra, versa sul capo tre volte l’acqua nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo>>.


Come ben si può notare anche la Didachè che non è uno scritto qualunque, difatti quasi tutti gli storici dichiarano che tale scritto circolava in quasi tutte le comunità dell’epoca apostolica e subapostolica, questo scritto che spiega alcune discipline adottate dalla chiesa apostolica come ad esempio il catechismo prebattesimale o l’eucaristia come sacrificio ecc.. , ci dice che in caso di necessità, cioè in mancanza di acqua abbondante, e noi aggiungiamo in caso di gravi malattie che non permettevano il trasporto o l’immersione del malato, si poteva amministrare il battesimo per aspersione o per infusione, questo battesimo pur non essendo per immersione era pur sempre un battesimo valido.
       

Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 10:54

Nella chiesa primitiva non ci fu mai una controversia sul modo di amministrare il battesimo, poiché per i Padri della Chiesa la quantità di acqua utilizzata non comprometteva l’efficacia del battesimo, ma anche la Scrittura se pur in modo implicito ci fa apprendere che vi erano più modalità di battesimo, ad esempio:

A queste parole il cuore degli uditori si commosse e dissero a Pietro e agli altri Apostoli; <<Fratelli, che cosa dobbiamo fare?>>. Pietro rispose loro: <<Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo in remissione dei vostri peccati…Quelli che accolsero la sua parola furono battezzati e in quel giorno furono aggregate circa tremila persone”. (Atti 2:37-41)

 

Quasi tutti conoscono questo meraviglioso passaggio della Scrittura, era il primo giorno della nascita della chiesa, e dopo l’effusione dello Spirito, l’Apostolo Pietro predica il suo primo sermone evangelico e grazie alla potenza dello Spirito Santo tocca i cuori di circa tremila persone.

Ora la Scrittura non dice niente al riguardo della modalità del battesimo, ma se noi leggiamo e meditiamo il testo sopra citato con un po’ di carità evangelica senza accostarci alla Scrittura già prevenuti nel negare ogni cosa che non è di nostro gradimento, possiamo arrivare a delle conclusioni di grande rilievo;

1)      Il verso 41 afferma che circa tremila persone accettarono Cristo quale Salvatore.

2)      Lo stesso verso dice chiaramente che queste persone dopo aver accettato Cristo furono battezzate quello stesso giorno.

3)      Come ben noi sappiamo i discepoli di Gesù a causa del Cristo erano perseguitati e non potevano professare liberamente la propria fede, a causa di ciò le pratiche come il battesimo e lo spezzar del pane (eucaristia) lo si faceva prevalentemente in privato.

4)      A Gerusalemme il luogo dove avvenne la conversione delle tremila persone, non v’è ne un fiume, ne un lago, ne il mare.

5)       in principio solo gli Apostoli (e solo più avanti i diaconi) amministravano il battesimo, ed  essi erano solo 12.

Come abbiamo scritto sopra, siamo giunti a ben cinque conclusioni che non sono delle invenzioni, ma sono la realtà storica di quel momento.

In un giorno solo si convertono tremila persone, queste stesse persone nello stesso giorno vengono battezzate, ora ci domandiamo (pur sapendo la risposta) come fecero i soli Apostoli di nascosto a battezzare tremila persone senza aver a disposizione una grande quantità di acqua (fiume, lago, mare) e senza la tecnologia attuale che ci permette di poter usufruire di acqua in abbondanza nelle nostre case da poter cosi riempire delle vasche o delle piscine?

E ovvio che non poterono battezzare tremila e dico tremila, non cinquanta o trecento persone, per immersione! Poiché la pratica per immersione comportava e comporta tuttora un tempo più lungo e più faticoso per amministrare il sacramento, e per giunta doveva esser fatto di nascosto, quindi non all’aperto, e a quanto sappiamo non era consueto per gli Ebrei avere delle piscine in casa, né ancora avevano inventato le piscine gonfiabili come le abbiamo oggi!

Quindi basta leggere la Bibbia più lentamente, con più attenzione per poi meditarla anche storicamente, da accorgerci che era impossibile battezzare in quel preciso contesto per immersione, ma era più facile, più sicuro e meno faticoso battezzare per infusione o per aspersione!

Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 10:55

Un altro passo che metto all’attenzione è il seguente:


Strada facendo, giunsero a un luogo dove cera dell’acqua. E l’eunuco disse: <<Ecco dell’acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?>> Filippo disse: <<Se tu credi con tutto il cuore, è possibile>>…e Filippo lo battezzò”.  (Atti 8:36-38)

 

Notiamo che l’eunuco indicando l’acqua non disse “ecco qui c’è un fiume…” ma semplicemente “ecco dell’acqua…” sicuramente si doveva trattare di un piccolo ruscello, considerando i luoghi desertici in cui si trovavano Filippo e l’eunuco;

“Un Angelo del Signore disse a Filippo: << Alzati e mettiti in cammino, verso mezzogiorno, sulla via che da Gerusalemme scende a Gaza: essa è deserta>>”. (Atti 8:26)

 

I cari fratelli pentecostali di solito ci fanno notare la frase “scesero nell’acqua” (At. 8:38), come per dire che si immersero nell’acqua, ma non è proprio cosi poiché si può scendere nell’acqua anche se si tratta di uno specchio d’acqua o di un ruscello, ad esempio quando entriamo i nostri piedi nella vasca di casa anche in questo caso stiamo scendendo nell’acqua anche se il nostro corpo non è immerso dall’acqua! Questo dovette essere il caso di Filippo e dell’eunuco dato che la zona era deserta, quindi sicuramente sia Filippo che l’eunuco si inginocchiarono con i piedi nell’acqua, e Filippo versò l’acqua sul capo dell’eunuco battezzandolo nel nome della Trinità.                            

Se ci mettiamo a far polemica sulla quantità di acqua utilizzata per il battesimo, vuol dire che siamo rimasti infantili, e che non abbiamo capito nulla del battesimo.


Comportandoci cosi si arriverebbe nell’assurdo, si potrebbe incominciare a domandarsi se sia meglio battezzare in acqua dolce oppure in quella salata, in piscina o al mare, se in un fiume o in un lago, in acqua inquinata o pulita, ma poiché i cari fratelli hanno l’abitudine di guardare i difetti altrui, domandiamo loro; come mai il candidato al battesimo viene vestito di bianco? Forse v’è qualche passo biblico che lo cita? Come mai accanto al candidato battesimale vi sono due diaconi anche essi vestiti di bianco?
Qual passo lo dice?


E poiché costoro per negare il pedobattisimo citano il battesimo di Gesù fatto in età avanzata domandiamo: Come mai non vi battezzate anche voi solo nei fiumi dato che Gesù si battezzo in un fiume?

Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 10:57

Naturalmente nessun passo della Scrittura cita questi e altre usanze utilizzate dai fratelli, poiché essi sono insegnamenti che troviamo solo nella tradizione apostolica, quella tanta odiata tradizione che però a convenienza i cari fratelli accingono ad essa, ed estrapolano da essa ciò che gli fa più comodo ignorando tutte le verità che essa contiene, perché queste verità urtano con le loro dottrine!


Conclusione:


Il battesimo per immersione come abbiamo detto simboleggia la sepoltura di Gesù, e il successivo ritorno alla posizione eretta significa la risurrezione dalla morte, comunque la sepoltura spesso viene fatta tramite palate di terra, e talune volte in alcune zone del mondo sono i  familiari a prendere dei pugni di terra e buttarla sopra la bara del defunto, come a significare che colui che butta i primi pugni di terra sopra la bara si sta premurosamente occupando della sepoltura del caro defunto, e non credo che qualcuno possa dire che chi sotterra un defunto a palate sbagli procedura.


I sepolcri come quello di Gesù non venivano usati ovunque nemmeno in quell’epoca, le modalità di sepoltura quindi variano da luogo a luogo, ma la validità di essa non può essere messa in dubbio.


C’è chi viene messo in un sepolcro e chi sotto un metro di terra, non possiamo dire che l’uno è sepolto e l’altro no, oppure per il primo la sepoltura è valida mentre per l’altro è da rifare. Allo stesso modo non è la quantità d’acqua o la modalità di immersione che fa la differenza.

L’immersione simboleggia la sepoltura di Gesù, così come l’acqua versata tre volte sul capo simboleggia sempre la stessa sepoltura (i pugni di terra), l’acqua versata per tre volte simboleggia i tre giorni che Gesù passò nel sepolcro, come pure la SS. Trinità., ma la potenza del battesimo non sta nelle modalità di immersione o nella quantità d’acqua, ma piuttosto nell’invocazione della SS. Trinità.  Secondo la comune consuetudine ecclesiastica, il Battesimo può essere amministrato in uno di questi tre modi: immergendo nell'acqua il candidato, versando dell'acqua sopra di lui o aspergendolo d'acqua.


Qualunque dei tre sia il rito osservato, dobbiamo credere che il Battesimo è regolarmente compiuto. Infatti l'acqua è adoperata nel Battesimo per esprimere l'abluzione dell'anima che esso opera e per questo il Battesimo è detto dall'Apostolo "lavacro" (Ef 5,26). Ora l'abluzione non cessa di esser tale, sia che uno si immerga nell'acqua, come fu praticato a lungo nei primi tempi della Chiesa, sia che riceva dell'acqua versata, come è usato oggi, sia che ne riceva l'aspersione, come risulta aver fatto san Pietro, quando in un solo giorno convertì e battezzò tremila individui (At 2,41).


E sant'Ambrogio: "II Signore si fa battezzare non perché bisognoso di purificazione, ma perché le acque, purificate al contatto della sua carne immacolata, acquistino la forza di lavare spiritualmente" (Exp. evang. sec. Lucam. 2, 83).
Mentre Gesù era in acqua infatti lo Spirito Santo discese su di Lui, per rendergli testimonianza assieme al Padre, ma al contempo anche a significare che da quel momento in poi durante il battesimo si riceve lo Spirito Santo. Tale verità appare dal fatto che in quel momento la santissima Trinità, nel nome della quale il Battesimo viene amministrato, manifestò chiaramente la sua presenza (Mt 3,16; Mc 1,10; Lc 3,21). Fu percepita infatti la voce del Padre; la persona del Figlio era presente; lo Spirito Santo discese in forma di colomba. Inoltre si dischiusero i cieli, di cui appunto il Battesimo ci apre l'accesso. Ma sappiamo senza ombra di dubbio che, avendo il Signore ricevuto il Battesimo, l'acqua rimase consacrata per il salutifero uso battesimale dal contatto del suo corpo purissimo e immacolato. Si può arguire pure da san Paolo: "Diede se stesso per lei [ossia per la Chiesa], per santificarla, purificandola in un lavacro d'acqua, con la parola" (Ef 5,26)  Si parla dunque sempre del lavacro di rigenerazione, accompagnato dalla parola.

 

Sicuramente in principio la pratica dell’immersione nel battesimo era quella più diffusa e usata, ciò nonostante anche le altre due modalità venivano utilizzate, anche se solo in casi particolari che abbiamo già citato sopra, solo a partire dal IV secolo in poi si può notare una sostanziale inversione di pratica battesimale, questo cambiamento fu fatto per motivi di praticità e per il crescente numero dei battesimi ai bambini.


Come abbiamo già scritto prima non è la quantità d’acqua utilizzata nel battesimo, ne la sua forma (aspersione, infusione, immersione) che fa valido il sacramento, ma la validità del sacramento la si ha mediante la fede, l’invocazione dello Spirito Santo, la triplice benedizione (nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo) e infine l’azione rigeneratrice e purificatrice dello Spirito Santo, il fuoco purificatore.

 
Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 10:58
Il battesimo dei bambini 

Dottrina evangelica:

“ Tutti coloro che si sono sinceramente pentiti dei loro peccati ed esercitano una fede vivente nel Signore Gesù, sono idonei a ricevere il battesimo… Poiché i bambini non hanno peccati dei quali pentirsi e non possono esercitare la fede, vengono logicamente esclusi dal battesimo nell’acqua” (Le dottrine della Bibbia di Myer Pearlman pagg. 281 Adi-Media)

 

La verità:

come ben sappiamo nell’ambito evangelico di stampo moderno ( pentecostali, battisti, avventisti, ecc…), v’è una certa idiosincrasia verso il battesimo dei bambini, questa intolleranza è dovuta dal fatto che per loro il battesimo non è altro che semplice acqua, il battesimo per loro non ha nessuna efficacia, infatti loro dicono che il battesimo è solo un patto con Dio e una testimonianza dell’avvenuta conversine a Cristo, né più, né meno!

Il vero problema pero non è solo questo, ma è anche la poca importanza che viene dato al peccato originale, anzi per taluni specialmente i pentecostali tale peccato non esiste più, è stato annullato dal sacrificio di Cristo, questo dicono i cari fratelli.


Essi hanno il coraggio di predicare che la chiesa primitiva non battezzava i bambini, e che solo a partire dal 350 d.C. ciò avveniva, naturalmente chi non conosce la storia della chiesa ci crede (e moltissimi evangelici non la conoscono), ma quando qualcuno che anche parzialmente ha letto buona parte degli scritti dei padri, e gli chiede delle prove storiche di ciò che dicono in loro nasce l’imbarazzo, tali prove li puoi attendere per tutta la vita tanto non te li portano mai, e lo sapete perché? Perché questi cari pastori sbagliano! E quando gli fai notare che la chiesa primitiva battezzava i bambini, tanto è l’arroganza e la loro convinzione, che affermano, o che gli scritti dei padri sono stati falsificati, o addirittura che i padri erravano e quindi sono eretici!

Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 11:00

Ecco, nella colpa sono stato generato, nel peccato mi ha concepito mia madre”. (Sal. 50:7)

“ Come dunque per la colpa di uno solo è riservata su TUTTI gli uomini la condanna(Rm. 5:1)

TUTTI hanno peccato è sono privi della gloria di Dio” (Rm.3:23)

In verità, in verità vi dico SE UNO (=TUTTI) non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio”. (Gv. 3:5)

 

“In Lui (Gesù) voi siete stati anche circoncisi, di una circoncisione però non fatta da mano di uomo…ma nella vera circoncisione di Cristo…con Lui siete stati sepolti nel battesimo…e in Lui siete resuscitati…” (Col. 2:11-13)

Egli ci ha salvati non in virtù di opere…ma…mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo” (Tt 3:5)

 

Come abbiamo scritto in precedenza il problema è la poca importanza che si da al peccato di origine, eppure i passi della Scrittura citati sopra dovrebbero farci intendere che questo è un errore, e che l’uomo nasce già con il peccato, naturalmente qualcuno obbietterà dicendo; quali peccati ha commesso un bambino?


Nessuno noi diremo! Poiché il bambino non ha commesso nessun peccato personale, ma ha contratto il peccato originale! Quel peccato che cita Paolo: “Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e cosi la morte è passata su TUTTI gli uomini, perché TUTTI hanno peccato(Rm. 5:12), Paolo parla di tutta l’umanità, e non solo degli adulti!


Dove sta scritto che i bambini sono esclusi?


Purtroppo alla base di tale negazione riguardante il peccato di origine, ci sono delle teorie errate, come ad esempio che il peccato originale sia la tendenza o la propensione dell’uomo a peccare, ma se fosse cosi il sacrificio di Cristo non gioverebbe a nulla dato che anche dopo la conversione e il battesimo l’uomo continua a peccare, i peccati personali sono causati dalle tentazioni e le tentazioni sono causate dal fatto che siamo rivestiti di un corpo carnale soggetto alle tentazioni e quindi a peccare, quindi il peccato di origine non è la propensione a peccare, altri ancora pensano che il peccato di origine sia stato cancellato da Cristo mediante il sacrificio sulla croce duemila anni fa, se cosi fosse allora tutti gli uomini da quel momento in poi nascono senza peccato quindi immacolati cioè puri, ciò è assurdo e contrario alla stessa Scrittura che attesta che solo Cristo nacque senza peccato, mentre l’uomo nasce col peccato e ha bisogno della grazia di Dio per salvarsi.

Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 11:02

Costoro nella loro stoltezza dicono:


Gesù disse ai suoi seguaci di andare ed ammaestrare tutti i popoli battezzandoli poi nel nome del Padre, Figlio e Spirito Santo. Quindi, non si ammaestrano i neonati e voi sapete il perché. In Atti 8:12, troviamo scritto: “Ma quand’ebbero creduto a Filippo che annunziava loro la buona novella del Regno di Dio e il nome di Gesù Cristo, si battezzarono uomini e donne.Chi avrà creduto e poi si battezza (e persevera fino alla fine) sarà salvato. (Marco 16).


Rispondo:


Il Signore ha detto agli Apostoli prima della sua ascensione:" chi crederà e sarà ( e non poi come molte volte affermano)  battezzato sarà salvato" (Mc 16,16). C’è chi ritiene, che il battesimo debba essere necessariamente conseguente alla libera professione di fede, interpretando come legate fra di loro, le due condizioni per la salvezza, espresse in questo testo: la fede e il battesimo.


Ma non è detto che debbano essere necessariamente prese le due cose simultaneamente.

Per esempio in Mc.16,17-18 vengono citati molti segni che contraddistingueranno i credenti, ma non è detto affatto che tali segni debbano esserci necessariamente tutti e simultaneamente.


Pur se dal Nuovo Testamento non abbiamo una notizia certa se i primi discepoli praticassero o meno il battesimo dei bambini vi sono però dei testi che fanno ritenere che questo poteva essere possibile. Vediamo quali sono i brani in questione:

In 1 Cor 1,16 Paolo testimonia di avere battezzato anche lui una casa intera, quella di Stefana.

In Atti 16,15 sono battezzate Lidia e la sua casa

In Atti 18,8 il sovrintendente della sinagoga insieme a tutta la sua casa

In Atti 11,14 Pietro dice che un Angelo aveva detto al battezzando: "potrai salvarti tu e tutta la tua casa"

In Atti 16,33 si dice del carceriere di Filippi: "si fece battezzare con tutti i suoi

Da queste indicazioni emerge come probabile la pratica di battezzare anche i minori presenti nell’ambito della famiglia che veniva battezzata.

Ad ulteriore conferma di questa opinione vi è anche la pratica giudaica del battesimo dei proseliti ebrei, in cui è dimostrato che venivano battezzati anche i figli in minore età. (cf. Jeremias: Kindertaufe,pp 44/47 ).

Dall’espressione di Gesù "lasciate che i bambini vengano a me" (Mc.10,13), il teologo (non cattolico ma protestante) Oscar Cullman ha voluto scorgere una formula battesimale che contiene la locuzione: "che cosa impedisce  che venga battezzato?


Infatti il verbo greco ricorre in altri passi del NT in connessione con il battesimo (Atti 8,36 / 10,47 / 11,17 / Mt 3,14)


Inoltre in Col.2,11 il battesimo cristiano viene da Paolo accostato alla circoncisione ebraica e viene denominato come "circoncisione del Cristo". Ricordiamo a questo proposito che i bambini ebrei ricevevano la circoncisione subito dopo la nascita e venivano così inseriti ufficialmente nel popolo eletto. E notiamo anche che tali neonati non effettuavano essi stessi nessuna scelta consapevole, ma i genitori lo facevano per loro conto.

Infine nel NT viene accennata una strana pratica da parte dei primi cristiani, descritta brevemente da Paolo in 1 Cor.15,29. Vi si dice che tra i primi cristiani vi erano taluni che si facevano "battezzare per i morti". Questa pratica sembra far pensare all’uso di applicare il battesimo a favore di parenti (forse credenti ) morti senza averlo ricevuto, nel timore della loro perdizione eterna. Paolo non biasima questa pratica ma lo cita solo come conferma della resurrezione dei morti. Se ne deduce che era quindi assai vivo il timore di non poter conseguire la salvezza senza il battesimo.  Infatti tutti nasciamo con il peccato originale (Rm 5,14)


Il sentimento e le opinioni private possono condurci all’errore, e per evitare questo grave pericolo il cristiano deve attenersi alla Bibbia ed allo sviluppo dottrinale della Chiesa primitiva. Perciò vediamo:


‑ “Tutte le genti” possono essere battezzate (Mt 28,19), e tutti, anche i bambini possono e devono essere battezzati: "Se uno non rinasce da acqua e da Spirito Santo, non può entrare nel regno dei Cieli" (Gv 3,5). 

I protestanti risponderanno che nei versetti di Matteo da me citati c’è scritto pure che bisogna ammaestrare tutte le genti, certo è vero ma non poteva essere altrimenti, infatti in quell’epoca esistevano solo famiglie ebree e famiglie pagane, quindi è logico che bisognava prima creare delle famiglie cristiane tramite l’insegnamento della Parola di Dio. Bisognava ammaestrare e poi battezzare, (se non si ammaestrava come si potevano formare le nuove famiglie cristiane?) non credo che Abramo cominciò a circoncidere gli ebrei senza averli prima ammaestrati, sono sicuro che se c’erano protestanti a quei tempi avrebbero attaccato anche la circoncisione dei neonati.

Dopo che la Chiesa del N.T. si ampliò e si diffuse, appare logico che si formarono intere famiglie di cristiani, e come un buon padre ha il dovere di vaccinare il figlio, anche se questi non lo chiede perché alla sua tenera età non capisce, oppure ha il dovere di portarlo dal dottore quando sta male, e indubbiamente non è il bambino a chiederlo, o ancora di mandarlo a scuola anche se (a volte) il bimbo non ha proprio voglia di andarci,  a maggior ragione un buon padre cristiano ha il dovere di togliere dal figlio quanto prima possibile il peccato originale, altrimenti significa che questo padre considera nullo il  peccato di origine, e quindi non reputa necessario toglierlo al figlio, dimostrando di non aver capito ciò che dice la Bibbia in merito al peccato di origine. Non facendo partecipe il figlio della Chiesa di Cristo, negandogli la grazia gratuita di Dio che lo lava dal peccato originale e lo innesta a Cristo introducendolo nella Chiesa corpo di Cristo, lo fa restare macchiato dal peccato di Adamo.

 “Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato. Fino alla legge infatti c’era peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.”

(Rm 5,12-14)

Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 11:04

Se ci fermiamo a leggere solo questi versetti verrebbe da pensare che il sacrificio di Gesù ha cancellato il peccato originale, e quindi tutti gli uomini sono salvati dal suo sacrificio, ma è davvero così semplice? Leggiamo ancora:

 Come dunque per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dá vita. Similmente, come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.” (Rm 5,18-19) 

Certo che capendo alla lettera questi versetti non ci sarebbe ombra di dubbio, tutti gli uomini, e Paolo lo ripete più volte, furono salvati per l’obbedienza di uno solo, Gesù Cristo. Quindi sembrerebbe che il peccato originale sia stato cancellato dal sacrificio di Cristo.

Ma è davvero così, o serve qualcos’altro?

 

“Che diremo dunque? Continuiamo a restare nel peccato perché abbondi la grazia? È assurdo! Noi che già siamo morti al peccato, come potremo ancora vivere nel peccato? O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione. Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato.” (Rm 6,1-6)

 

Se non fosse perché Paolo -come vediamo nel capitolo sesto della sua lettera ai romani- precisa, avrebbero ragione i protestanti, ma purtroppo per loro s.Paolo precisa che è per mezzo del battesimo che venivamo lavati dai peccati, anche quello di origine, il nostro uomo vecchio, cioè tutti i nostri peccati,  -e dell’uomo vecchio fa parte anche il peccato originale- è stato crocifisso con Lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato… tutto questo avviene durante il battesimo, è palese che i protestanti sbagliano fortemente insegnando che il battesimo è una semplice testimonianza della propria fede e non cancella alcun peccato asserendo che è la fede a cancellarli.

Certamente la fede sta alla base del battesimo, sia essa diretta o indiretta, come nel caso della fede dei genitori che tramite la loro fede garantiscono per il loro bimbo, ma qui vediamo che è il battesimo a operare tale cancellazione, per mezzo dell’opera purificatrice dello Spirito Santo.

Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 11:05

Nella Bibbia spesso vediamo come la fede degli altri, dei parenti in particolare possa salvare i congiunti, è il caso del centurione che chiese a Gesù la guarigione di sua figlia, e di tanti altri casi simili che ci vengono raccontati nei Vangeli, anche i pagani –come il centurione o la donna che aveva perdite di sangue- possono ricevere la guarigione e la salvezza, ma questi sono casi eccezionali, i cristiani per essere chiamati tali devono battezzarsi, in questo caso è il battesimo a distruggere i peccati precedenti. Il sacrificio di Gesù sta alla base della nostra salvezza, ma ci sono delle modalità da seguire insegnate dal salvatore in persona. Il primo passo è il battesimo, che purtroppo viene svilito da molti protestanti come ad esempio i pentecostali, declassato a semplice rito, “testimonianza della propria fede”. Ma esso come abbiamo visto e vedremo ancora più nel dettaglio non è solo testimonianza, ma piuttosto il lavacro di rigenerazione, e come dice Pietro non serve a pulire dalle sozzure del corpo, ma ci purifica l’anima e lo spirito, perché oltre al segno visibile che è l’acqua, agisce invisibilmente lo Spirito Santo. Ecco perché Giovanni il battista distingueva il suo battesimo da quello di Gesù.

Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 11:06

Ancora costoro dicono che:  “Sono stato battezzato da piccolo  senza che potessi dire la mia in merito. Il Battesimo dovrebbe essere fatto solo quando uno ha la possibilità di credere. La Bibbia del resto dice che bisogna prima credere e poi essere battezzati.”


In poche parole affermano che solo chi può esercitare tramite la ragione umana la propria fede può essere battezzato e poiché i bambini questa scelta mediante la ragione non la possono esercitare sono esclusi da tale pratica.
 

Rispondo:


Queste sono le obiezioni più comuni. Comunque se è vero che la Bibbia non dice esplicitamente di battezzare i neonati, d’altro canto non afferma esplicitamente neppure il contrario. Quindi vediamo di capire che cosa la Bibbia vuole dai veri credenti. In questo breve commento mi limiterò a citare esclusivamente la Scrittura. In realtà noi cattolici abbiamo anche la Tradizione e il Magistero della Chiesa a guidarci nei nostri giudizi e, in questo caso, l’insegnamento della Chiesa è unanime e privo di ambiguità: i bambini devono essere battezzati. Quando vi dicono che la Chiesa primitiva non battezzava i neonati vi imbrogliano. O per ignoranza o per malafede vi raccontano delle frottole grandi come mongolfiere. In effetti il primo gruppo che si oppose al battesimo dei bambini appena nati furono gli Anabattisti nel 16° secolo. Prima di allora questo tipo di battesimo era accettato da tutti senza tanti problemi tant’è vero che Lutero e Calvino (usando il principio della Sola Scriptura) lo predicavano nei loro scritti con Lutero che parlava esplicitamente di “rigenerazione battesimale”.

 

In realtà colui che dice “sono stato battezzato da piccolo senza che potessi dire la mia in merito…”


Dovrebbe anche lamentarsi di aver avuto imposto un nome scelto dai soli genitori, di aver dovuto parlare una lingua che magari non gradisce, di avere avuto una cittadinanza che magari non preferisce, un pediatra che ora gli risulta antipatico, un medico di famiglia che non stima, dei maestri e professori scelti dai genitori, una casa che magari vorrebbe rifare, delle foto che avrebbe fatto in pose differenti, dovrebbe insomma ribellarsi per tutto questo con i genitori, e non solo per il battesimo. Quindi la moda del battesimo consenziente è solo un ripetere luoghi comuni. Da maggiorenni si può fare qualunque scelta in totale libertà, senza per questo assillare i genitori che hanno fatto per noi alcune scelte che hanno condizionato la nostra vita. I primi cristiani battezzavano i bambini, ed è storia.


Dagli anticattolici viene pure rimproverato il battesimo dei bambini come violazione della loro libertà: si dovrebbe battezzare il soggetto solo quando è in grado di scegliere.  L'obiezione non regge: infatti la libertà del bambino non si esercita mai a partire dal nulla, ma sempre partendo da una ben determinata condizione creatagli dalla famiglia dove è nato: innanzi tutto la vita stessa (nasce senza aver avuto il diritto di scegliere la vita ), il nome, poi una certa condizione biologica, una certa ereditarietà, una certa condizione sociale, una certa educazione, lo stesso linguaggio e le verità contenute nel linguaggio, un certo ambiente, un certo territorio, una certa patria, una certa casa.  Se i genitori non dovessero insegnare nulla senza il consenso del bambino, questo potrebbe allegramente morire prima di giungere all'età della ragione: credere che sia possibile educare un figlio senza condizionarlo è un'utopia, la nostra libertà non si esercita mai a partire dal nulla ma sempre a partire da precise condizioni.
Ogni uomo inizia a camminare ed è libero di camminare ma sempre a partire da un determinato terreno, che lui non ha scelto, e su cui muoverà i suoi primi passi.


Coloro che educano un figlio all'indifferenza religiosa (cioé sceglierai quello che ti pare, quando sarai grande), credendo in questo modo di rispettare la sua libertà di scelta, in realtà lo condizionano a credere che tutte le scelte si equivalgono: in questo modo il bambino viene educato ad una concezione relativistica e quindi utilitaristica: vero non è ciò che è tale oggettivamente, i comandamenti di Dio che la mia ragione, guidata dalla fede, può conoscere e capire, ma vero diventa ciò che mi conviene per cui criterio di giudizio della realtà non sarà più la ragione ma il desiderio.  Ai genitori spetta il diritto e il dovere di provvedere al bene dei figli e specialmente al loro bene spirituale.

Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 11:10

Quali indicazioni abbiamo per il Battesimo dei bambini nel N.T.?


In At  2,38-39 San Pietro parla di una grande promessa di salvezza, la stessa promessa che era stata fatta ad Abramo e che ora con la Nuova Alleanza diventa per tutti.


E’ limitata a coloro che hanno l’età della ragione?


No di certo, poiché è rivolta a tutti i credenti e ai loro figli, quindi anche i bambini sono inclusi. Coloro che ascoltavano Pietro erano tutti Giudei e conoscevano bene l’Alleanza di Abramo.


Quindi per loro era ovvio che anche i bambini erano compresi in quello che diceva San Pietro. Come avrebbero potuto pensare che un patto migliorativo (tanto per usare una terminologia contrattualistica) avrebbe potuto prevedere un peggioramento di alcune condizioni. Del resto, se i bambini avessero dovuto essere esclusi, sarebbe nata una grossa controversia e Pietro avrebbe dovuto intervenire e spiegare che, anche se aveva detto che la promessa era per i loro figli, in realtà si sarebbe realizzata solo dopo che questi figli avessero raggiunto l’età della ragione ma, nel frattempo, essi ne erano esclusi. 

 Col 2,11-12 “In lui voi siete stati anche circoncisi, di una circoncisione però non fatta da mano di uomo, mediante la spogliazione del nostro corpo di carne, ma della vera circoncisione di Cristo. Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti.”  1 Cor 10,1-6 “Non voglio infatti che ignoriate, o fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo.” 

Ecco come episodi velati del V.T. vengono svelati nel Nuovo. Non credo che i bambini ebrei scelsero personalmente di uscire dall’Egitto, e di seguire Mosè verso la terra promessa, eppure essi furono “tutti battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare”, quel “tutti” è riferito agli adulti come anche ai neonati che indubbiamente erano presenti in una popolazione così vasta. Da questi versetti deduciamo pure un’altra analogia, cioè quella che nel battesimo non c’è solo acqua, o solo Spirito, ma entrambi, l’elemento visibile e quello invisibile. Paolo parla di nuvola e di mare, la prima rappresenta lo Spirito Santo, il secondo indubbiamente l’acqua; entrambi gli elementi li ritroviamo nel battesimo cristiano, anche se molti fratelli evangelici non distinguono adeguatamente come abbiamo visto.


Ripetiamo che per molti di loro (escluso luterani, anglicani, valdesi, ecc.) infatti il battesimo in acqua è una semplice testimonianza della fede, quindi secondo loro il battesimo non è accompagnato necessariamente dalla presenza purificatrice dello Spirito, anzi i pentecostali affermano testualmente che il battesimo non purifica dal peccato.

La Bibbia invece ci dice e ci fa capire in più punti che il battesimo purifica dal peccato, e sicuramente non è l’acqua a operare una tale grazia, ma lo Spirito di Dio.

Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 11:11

Ma vediamo a chi veniva amministrato il battesimo.

 At 16,14-15 “C’era ad ascoltare anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo. Dopo esser stata battezzata insieme alla sua famiglia… 1 Cor 1,16 “Ho battezzato, è vero, anche la famiglia di Stefana, ma degli altri non so se abbia battezzato alcuno.” 

Ci sono delle evidenti analogie nel modo di raccontare e di insegnare di Paolo, ci fa capire che il battesimo è esteso a tutti, grandi e neonati, con modalità diverse ovviamente, ma Paolo usa fare dei paralleli tra la circoncisione del Vecchio Patto, e il Battesimo del Nuovo, proprio per farci capire il collegamento tra velato e svelato.


I bambini ebrei che furono salvati dall’angelo della morte, non se ne resero nemmeno conto, eppure i loro genitori decisero per loro, segnando col sangue dell’agnello gli stipiti delle loro porte.


Perché i primogeniti (anche i neonati) degli egiziani furono sterminati dalla morte?



Avevano forse colpe personali?


La giustizia divina ha sempre agito così, le colpe dei padri ricadono sopra i figli, i meriti dei padri vanno a vantaggio dei figli.

Così vediamo come le colpe degli egiziani ricaddero sui loro figli, i meriti (per la fede) dei padri ebrei furono a vantaggio dei propri figli, infatti Jahvè stipulò l’Alleanza con Abramo antenato di Mosè e dei suoi contemporanei, di tutto ciò se ne avvantaggiarono i discendenti –i figli- di Abramo.

Quindi l’apostolo Paolo ci fa capire in maniera chiara come i genitori possano decidere della incorporazione dei propri figli nel popolo di Dio. Naturalmente con la maturità intellettuale, i figli sceglieranno di continuare sulla strada tracciata, per amore, dai loro genitori, oppure imboccarne un’altra di perdizione. La Chiesa ci viene sempre spiegato come corpo di Cristo, la famiglia piccola Chiesa è anch’essa corpo, i neonati fanno parte dello stesso corpo dei genitori che li hanno generati, ecco perché questi ultimi possono decidere per loro.


Poi l’affermazione assoluta, senza alcuna eccezione, tutti devono nascere da acqua e Spirito Santo. Non c’è alcuna ambiguità nella dichiarazione di Gesù. Non dice: Tutti devono nascere da acqua e Spirito tranne i bambini che invece entreranno nel Regno dei Cieli senza passare per questa fase. L’affermazione di Gesù è universale e si applica a tutti.
 

E qui si riallaccia quanto dice Paolo in 1 Cor 10,1-2

 Non voglio infatti che ignoriate, o fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare” 

A coloro che dicono che si può “nascere di nuovo” solo quando si raggiunge l’età della ragione per accettare Gesù nella propria vita,  si può rispondere che la loro teologia condanna all’inferno tutti quelli che muoiono in tenera età, dato che a loro è assolutamente preclusa la nuova nascita.

Si c’è la misericordia di Dio che potrà salvare i non colpevoli, ma allora il battesimo è una buffonata tanto per intimidirci e tenerci a bada?

Evidentemente no, se Gesù ha detto che è necessario, vuol dire che certamente lo è, per tutti, quello che poi deciderà Dio sui non battezzati e innocenti, beh, lasciamolo decidere solo a Lui, non ci mettiamo a fare previsioni.


Come abbiamo visto già nell’ A.T. era chiaramente stabilito il principio che anche i bambini erano inclusi nel patto stabilito fra Abramo e Dio (Gn 17,9-14). Da allora i bambini di otto giorni venivano circoncisi perchè anche loro potessero entrare a far parte dell’alleanza stabilita fra Dio e l’umanità. Ovviamente questi bimbi non potevano decidere se seguire il patto di Abramo o se rifiutarlo. Ma Dio aveva detto che chi non si fosse fatto circoncidere avrebbe rotto il patto e quindi questi neonati sarebbero stati ritenuti peccatori. I bambini entravano nell’alleanza grazie e attraverso la loro famiglia ed ecco perchè la necessità di circonciderli era ritenuta così importante.


Alcune pagine prima abbiamo ricordato la decima piaga d’Egitto, vale a dire la morte di tutti i primogeniti. Cosa successe in quell’occasione? Dio comandò di segnare con il sangue di un agnello (che a noi cristiani ricorda il sacrificio cruento di Gesù) gli stipiti delle porte delle loro case. Chi era protetto da quel sangue? Solo coloro che avevano segnato le porte o, al contrario, tutti coloro che vivevano in quella casa, indipendentemente dal fatto che fossero piccoli o grandi, capaci di scegliere la loro fede o incapaci di farlo? La risposta è ovviamente che il sangue proteggeva tutti gli abitanti di quella casa. Quindi anche i bambini, incapaci di capire, vennero salvati grazie alla fede dei loro genitori. Questo ci deve insegnare che i genitori credenti inserivano anche i loro bimbi più piccoli nell’alleanza con Dio.


Nel Libro di Giosuè ( 5,8-9) si legge che Dio punì Israele perchè non aveva fatto circoncidere i suoi figli e la punizione non cessò  finché tutti non furono circoncisi.


A questo punto ci si potrebbe chiedere se la Nuova Alleanza cancella quella Vecchia, vale a dire se Gesù è venuto ad abolire l’Antico Patto. Non credo che ci sia un solo cristiano che possa affermare un’eresia di questo genere. Dopo tutto la grazia della Nuova Alleanza eccede (ma non cancella) quella dell’Antica Alleanza come spiega molto chiaramente Paolo nella Lettera ai Romani cap 5,15.

 

Ogni rivelazione del Nuovo Testamento è rapportata al Vecchio, nessun versetto è scritto casualmente, ma tutto è scritto in modo organico e contestuale al disegno divino, Paolo fa un parallelo tra il battesimo del N.T. e quello del Vecchio, infatti dice che tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare. E’ bello risottolineare che la nuvola e il mare simboleggiano rispettivamente lo Spirito Santo e l’acqua, e proprio questi due elementi sono parte fondamentale del battesimo. Anche la manna e l’acqua che sgorgava dalla roccia spirituale simboleggiano il corpo e il sangue di Cristo, e come furono abbattuti nel deserto tutti coloro che peccarono anche dopo essere stati battezzati in rapporto a Mosè e aver mangiato e bevuto da Cristo, così anche chi viene battezzato nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, se non rimane sulla retta via verrà abbattuto.

Ripetiamo quindi che il battesimo del Mar Rosso prefigura il vero battesimo della Nuova Alleanza.


Senza dir poi del lavacro del siriano Naaman (2 Re 5,14), né della mirabile efficacia della piscina probatica (Gv 5,2), né di molti altri episodi affini, in cui è facile scorgere il simbolo di questo mistero. Nel dominio poi delle profezie nessuno può revocare in dubbio che le acque, a cui con tanto zelo Isaia invita tutti gli assetati “O voi tutti assetati venite all’acqua, chi non ha denaro venga ugualmente; comprate e mangiate senza denaro e, senza spesa, vino e latte”  (Is 55,1), o quelle che Ezechiele vide in spirito zampillare dal tempio “Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il fiume, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché quelle acque dove giungono, risanano e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà.” (Ez 47,9), o la fonte, che Zaccaria preannunziò alla stirpe di David e agli abitanti di Gerusalemme per la purificazione del peccatore e della donna impura “In quel giorno vi sarà per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme una sorgente zampillante per lavare il peccato e l’impurità.” (Zc 13,1), vogliano alludere alla salutifera acqua battesimale.

 
Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 11:13
LA FEDE DEGLI ALTRI 

Quindi Dio, attraverso Abramo e Mosè, aveva ordinato di circoncidere i bimbi i quali, ovviamente, non potevano interloquire. In pratica, il Patto di Alleanza era basato sulla fede di una parte del popolo di Israele. Anche nel N.T. ci sono indicazioni che ci dicono che le benedizioni spirituali e il perdono dei peccati poteva avvenire attraverso la fede di altri. Nell’episodio del paralitico guarito, ad esempio, non si parla affatto di fede del malato ma della fede di coloro che lo trasportarono fino a calarlo da un buco nel tetto. La stessa cosa succede nel miracolo della resurrezione della figlia di Giairo, dove è evidente solo la fede del padre.

Da questi due esempi (ma ce ne sono degli altri) si capisce chiaramente che sia nell A.T. che nel N.T. le benedizioni spirituali, nonché fisiche, possono avvenire grazie alla fede di altre persone.

Nel N.T. ci sono delle indicazioni chiare che ci dicono che sono stati battezzati anche dei bambini. Più volte leggiamo che in determinate occasioni è stato battezzato qualcuno e poi si aggiunge “con tutta la sua famiglia”. E’ il caso di Lidia, di Crispo, del carceriere di Paolo e Sila, e, nella prima Lettera ai Corinzi, Paolo ricorda di aver battezzato Stefana e “anche la famiglia di Stefana”. Quando si parla di famiglia non si intende solo la moglie o il marito, si intendono tutti i familiari compresi, naturalmente, i bambini. Chi è contrario al Battesimo dei bambini potrebbe obiettare che forse in quelle famiglie non c’erano bambini piccoli. E’ un’obiezione molto debole perché in un epoca storica nella quale avere figli era considerata una benedizione di Dio (e in un’epoca in cui non esistevano mezzi per il controllo delle nascite) è abbastanza difficile che in tutte quelle case non ci fosse neppure un bambino.

Comunque un’indicazione più precisa sul reale senso del Battesimo la troviamo in 1 Cor 7,14 dove si legge: “Perché il marito non credente viene reso santo dalla moglie credente e la moglie non credente viene resa santa dal marito credente; altrimenti i vostri figli sarebbero impuri mentre invece sono santi” (con ques’ultima affermazione Paolo sta forse predicando l’inutilità del battesimo dei piccoli? Direi di no, perché altrimenti il battesimo dei figli nella famiglia già cristiane sarebbe un’optional inutile, “perché i figli dei santi nascono santi…” attenzione a non travisare l’insegnamento di Paolo, anche qui è bene ricordare la raccomandazione di Pietro che ci avverte come “nelle lettere di Paolo ci sono alcune cose difficili da capire, ed alcuni le travisano…”

Bisogna capire il modo di scrivere di Paolo, il suo stile, altrimenti non si spiegherebbe come in altre lettere lui stesso ci parla dell’utilità della Nuova Circoncisione, il battesimo. Se prendiamo alla lettera il versetto che ci dice “…altrimenti i vostri figli sarebbero impuri mentre invece sono santi…” significherebbe che i figli dei credenti essendo già santi non avrebbero bisogno del battesimo, nemmeno in età adulta, quando invece -da un’attenta analisi delle lettere paoline- sappiamo che non è così. Il battesimo è necessario! Ma significherebbe pure che “il marito non credente”  non avrebbe neppure lui bisogno del battesimo, oltre a non avere neppure bisogno di credere, tanto c’è la moglie che santifica tutto…(ndr)
 E’ fuor di dubbio che la Chiesa Cattolica pretenda dal catecumeno che si battezza in età adulta una conversione personale. Questo è fondamentale perché il Battesimo possa essere amministrato. Anche per il battesimo dei bambini la Chiesa Cattolica esige un'analoga condizione. Analoga nel senso che il bambino non può fare direttamente una scelta di fede; ma la può fare indirettamente tramite i suoi genitori o chi ne fa legittimamente le veci. Ed è sempre una fede valida. In effetti il capo famiglia non solo esprime validamente la fede per i membri della propria famiglia, ma si rende garante perchè la nuova vita soprannaturale gettata come seme nel battezzato venga debitamente coltivata, cresca e maturi.
Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 11:15
Perciò la Chiesa Cattolica prima di amministrare il battesimo ai bambini vuole essere sicura non solo della fede del capo famiglia, ma di tutti e due i genitori, dei padrini e di tutti i presenti al sacro rito del battesimo. In particolare la Chiesa Cattolica esige che per battezzare lecitamente un bambino: 1) I genitori o almeno uno di essi o chi tiene legittimamente il loro posto, vi consentano; 2) che vi sia la fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica; se tale speranza manca del tutto, il battesimo venga differito, secondo le disposizioni dei diritto particolare, dandone ragione ai genitori. Per i bambini, quindi si richiede che giunti all’età della ragione dimostrino di credere in Gesù.E’ anche indubbio che, se i genitori prendono seriamente il loro compito di educare in maniera cristiana i loro figli, è più facile che i bambini battezzati da piccoli raggiungano una fede più autentica di quelli non battezzati proprio in virtù dell’insegnamento che i genitori si impegnano a dare loro.Ma come si deve interpretare l’affermazione che bisogna pentirsi e credere prima di essere battezzati?

Ovviamente tutto ciò che leggiamo nella Bibbia deve essere vagliato con un pò di buon senso. Prendiamo come esempio un altro ordine di Paolo in 2 Ts3,10 “Chi non lavora, neppure mangi”.

In quel periodo molti abitanti di Tessalonica attendevano come imminente il ritorno di Cristo e avevano smesso perfino di lavorare. A loro Paolo ordina di riprendere il lavoro. E’ un ordine da intendersi in senso assoluto? Se così fosse i bambini non avrebbero dovuto mangiare, in quanto non in grado di lavorare, e così pure le donne o i vecchi. In realtà l’ordine di Paolo era riferito solo a quelli che potevano lavorare. Se adesso torniamo al tema del Battesimo e pretendiamo di applicare alla lettera questo comando, ci comporteremmo come coloro che vogliono negare il cibo ai bambini perché non lavorano. Se il cibo è tanto importante, cosa dire della salvezza dell’anima?

Qualcuno potrebbe obiettare che Gesù con la Sua morte e Resurrezione ha cancellato il peccato originale dei bambini che non sono nell’età della ragione e poi viene citato il versetto di
Lc18,15-16. che dice  “ Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite.” Se questo versetto parla del perdono del peccato originale allora non fa altro che confermare quanto affermano i cattolici. Infatti Gesù dice esplicitamente di NON IMPEDIRE che i bambini vadano a Lui. Se la sua morte avesse automaticamente cancellato il peccato originale niente e nessuno avrebbe potuto impedire che il peccato venisse cancellato.

Ma, se qualcuno ha la facoltà di impedirlo, allora bisogna concludere che esiste anche la facoltà di agire
, di fare qualcosa per far entrare i bambini nel Patto della Nuova Alleanza.

La Chiesa Cattolica
chiama questo “qualcosa “ Battesimo dei bambini. Chi rifiuta questo Battesimo si comporta come chi voleva impedire ai bambini di avvicinarsi a Gesù.
Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 11:21
Ma cos’è effettivamente il battesimo?

 


La parola battesimo viene da un verbo greco che significa immergere nell'acqua.

Venne in seguito usata per significare 1'effetto dell’immersione, che è il pulire, il purificare. Nel mondo ebraico aveva già assunto il significato tecnico‑spirituale di “purificazione legale".


Nel Cristianesimo prese sempre più chiaramente, fin dal principio, il significato di lavacro esteriore, “segno e causa” del LAVACRO INTERIORE.

Non si tratta di distorsioni. Il battesimo cristiano risponde perfettamente alle verità bibliche, che ci dicono, in vari punti, come noi siamo "battezzati nel Cristo", con Lui fummo seppelliti e con Lui. ... possiamo camminare in "novità di vita" (cf Rm 6,3‑4).

S. Paolo in molti altri punti ribadisce gli stessi concetti e ci dice che "ognuno muore nella carne e rinasce nello spirito... e nella grazia. . . " Muore come figlio di Adamo e rinasce come figlio di Dio (cf Col 2,12; 3,1; Ef 2,6; Rm 6,5‑6; Gal 2, 19 e 4,31; Rm 7,6). Sugli effetti del battesimo S. Paolo ritorna continuamente e i passi sono innumerevoli. Queste sono verità bibliche, perchè "quanti siamo stati battezzati in Cristo ... tutti siamo una cosa sola in Cristo Gesù” (Gal 3,28). La Chiesa di Cristo presenta il battesimo in conformità alle S. Scritture: come illuminazione e come un passaggio dalle tenebre alla luce.


I cristiani, infatti, sono "Figli della luce e figli del giorno" (1 Tes 5,5); essi risplendono "come fari di luce nel mondo" (cf Fil 2,15; Ef 5,8; Col 1,13), mentre il potere delle tenebre è satana (Mt 12,28).

 

Dunque, mi sembra che il problema sia sempre il solito: Solus Cristus, sola Fide, sola Scriptura, sola Gratia.

Eppure, ne sono fermamente convinto, che non sono le parole in sè il problema, ma il fatto che noi, al posto di farle diventare oggetto di dialogo, le facciamo divenire oggetto di disputa.

1) E' la fede in Gesù che salva? Si!2) E' il battesimo nel nome di Gesù che salva? Si!

Perchè queste due affermazioni dovrebbero escludersi a vicenda invece di completarsi?

Vorrei fare un esempio che trova molti riscontri nei vangeli e che riguarda il modo di Gesù di compiere miracoli.

Per guarire un cieco Gesù sputa la sua saliva a terra e fa del fango, poi lo mette sugli occhi del cieco e quello inizia a vedere... Ricordate tutti il passo, vero?


Bene; la domanda (inutile) è questa: è Gesù che lo ha guarito o la sua saliva e il fango che gli ha imposto?


Da un punto di vista materiale si dovrebbe dire la sua saliva, da un punto di vista più razionale si dovrebbe dire che è Gesù ad aver compiuto il miracolo. Ad una lettura letterale dell'avvenimento occorre semplicemente dire che Gesù ha guarito per mezzo della sua saliva. Aggiungendo a questa lettura quella simbolica, sappiamo che la saliva, come il fiato e come tutto ciò che ha a che vedere con la gola, nel mondo giudaico ha a che fare con la vita, con lo Spirito. E dunque, a livello simbolico Cristo ha donato il suo Spirito (la sua saliva) che ha guarito il cieco. Dunque, un analisi più profonda del brano ci dice di nuovo che è stata la saliva (lo Spirito) quello che ha operato la guarigione... ma lo Spirito lo ha donato Gesù.... e così via, si crea un circolo che potrei definire quasi vizioso, vizioso e ozioso, perchè un'analisi inutile.

Così allora c'è da chiedersi se sono i gesti sacramentali a operare la fede e la conversione o la fede e la conversione a dare validità ai gesti sacramentali?

In realtà, sono vere ambedue le cose. Sappiamo solo questo dalla Scrittura: la necessità della fede in Gesù per salvarsi e la necessità di essere battezzati per essere cristiani. La domanda "Ma quale viene prima?" o "Ma cos'è più importante?" sono inutili: Cristo vuole ambedue le cose, la comunità del primo secolo voleva ambedue le cose, la Chiesa in tutti i secoli ha esigito ambedue le cose.


Si può dare più risalto ad una o all'altra componente, e così è stato in alcuni secoli o in alcuni luoghi geografici, od in alcuni tempi liturgici (ad esempio, almeno nelle liturgie di rito romano, nel periodo di quaresima si mette in risalto molto l'impegno personale alla fede e alla conversione, mentre il tempo pasquale è una celebrazione della grazia di Dio che offre gratuitamente a tutti salvezza), e in particolari correnti teologiche (che a volte hanno anche creato diverse Chiese non riuscendo a cogliersi come compatibili, e anzi complementari, ma sentendosi reciprocamente estranee l'una all'altra).

Ci si salva per fede? Ma è ovvio, però Dio ha voluto legare la professione della fede a gesti concreti, i cui più importanti sono appunto il Battesimo e l’ Eucarestia .


L'inutile questione in realtà è già risolta da un motto della scolastica che afferma "Dio ha legato la salvezza ai sacramenti, ma Egli non è legato ai sacramenti per salvare".


E' così vero questo che la Chiesa del primo millennio non ha mai avuto dubbi sul fatto che i Catecumeni morti prima di ricevere il battesimo fossero comunque salvi per la loro fede e il desiderio di ricevere il battesimo che avevano manifestato prima a Dio e poi alla comunità.

 

Costoro obiettano dicendo che il battesimo non cancelli alcun peccato, vediamo se questi hanno ragione:

 

“E Pietro disse: «Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo.” (At 2,38)


E sempre a proposito del valore purificante del battesimo cristiano leggiamo:

In Atti 22,15 Anania dice a Paolo: “E ora perché aspetti? Alzati, ricevi il battesimo e lavati dai tuoi peccati, invocando il suo nome”

  

Attenzione alle parole che usa Pietro, non troviamo scritto “Pentitevi, e dopo aver quindi ricevuto a causa del vostro pentimento la remissione dei peccati, ciascuno di voi si faccia battezzare”


Esorta al pentimento, ma per la remissione dei peccati bisogna farsi battezzare. Poi parla del dono dello Spirito Santo, non dice “nel battesimo riceverete in dono lo Spirito Santo” ma “dopo” riceverete “il dono” dello Spirito Santo. Cioè uno dei tanti doni che lo Spirito può dare a ciascuno di noi, ciò non esclude che si sia ricevuto lo Spirito Santo durante il battesimo, anzi lo attesta visto che parla di remissione dei peccati, e chi può purificarci dai peccati se non lo Spirito di Dio?


Ecco perché Giovanni il battista distingueva il suo battesimo da quello di Gesù. Nel Vangelo secondo Matteo 3,11 leggiamo chiaramente:

 Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco.” 

E’ evidente che molti fratelli protestanti confondono il battesimo di Giovanni, di conversione, cioè  di testimonianza, con quello amministrato da Gesù, più completo, perché oltre a dare testimonianza purifica dai peccati, infatti il fuoco nella Bibbia ha sempre simboleggiato distruzione o purificazione, in questo caso ovviamente purifica.


Ma da che cosa il fuoco ci purifica? Dalla sporcizia del corpo? Assolutamente no, se allora l’evangelista non si riferisce alla nostra esteriorità, che cosa purifica il fuoco del battesimo?


Vengono purificate le macchie del peccato, partendo da quello di origine fino a quelli personali, qual’ora ve ne siano.

 

“Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L’uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo.” (Gv 1,33)

 

Qui Giovanni non allude affatto al giorno di Pentecoste, ma si riferisce certissimamente al battesimo amministrato da Gesù e i suoi discepoli. Nel giorno di Pentecoste non ci fu affatto un secondo battesimo, la Bibbia non parla di secondo battesimo, ma di potente infusione dello Spirito Santo,

Tutti i discepoli erano infatti stati battezzati, quel giorno fu il giorno della loro confermazione (cresima) nella fede, divennero coraggiosi soldati di Cristo.


Qualcuno dirà, da dove si capisce che i discepoli erano già stati battezzati? Bè dal fatto che in
Gv 4,1-2 leggiamo: “Quando il Signore venne a sapere che i farisei avevan sentito dire: Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni - sebbene non fosse Gesù in persona che battezzava, ma i suoi discepoli” E’ logico pensare che prima di battezzare altri a loro volta fossero stati battezzati da Gesù.

 

“Dio, pur essendo l'autore e il dispensatore dei sacramenti, ha voluto che nella Chiesa ne fossero ministri non gli angeli, ma gli uomini. La tradizione costante dei Padri ci conferma che per produrre un sacramento, oltre alla materia e alla forma, si richiede anche il ministro. Questi ministri, mentre compiono quella data funzione, non agiscono in nome proprio, ma in persona di Cristo. Perciò, siano essi buoni o cattivi, purché adoperino la forma e la materia istituita da Cristo e sempre adoperata dalla Chiesa cattolica e si propongano di fare quel che fa la Chiesa amministrandoli, producono e conferiscono veramente i sacramenti. Quindi nulla può impedire il frutto della grazia, a meno che coloro che li ricevono vogliano da sé privarsi di un tanto bene e resistere allo Spirito Santo.” (Agostino d’Ippona: Del bapt. Contro Donat., 3, 10; 4, 4; 5, 19; Contro Crescen., 4, 20)


Questa è stata sempre la sentenza certa e costante della Chiesa, come ha dimostrato chiarissimamente sant'Agostino nel suo trattato contro i Donatisti. E se vogliamo argomenti scritturali, li troviamo in queste parole dell'Apostolo: "Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma Dio ha fatto crescere; di guisa che sono nulla colui che pianta e colui che irriga, ma solo Dio che fa crescere" (1 Cor 3,6.7). Da questo passo rileviamo che come agli alberi non nuoce la malvagità di chi li ha coltivati, così nessun male può derivare in coloro che sono stati innestati in Cristo, da parte di ministri perversi.

Perciò, come i santi Padri c'insegnarono spiegando il Vangelo di san Giovanni (Gv 4,2), anche Giuda Iscariota battezzò molti e non leggiamo che alcuno di essi fosse ribattezzato. Ciò ha fatto scrivere a sant'Agostino queste parole mirabili: "Giuda ha battezzato e nessuno ha ribattezzato dopo di lui; il Battista ha battezzato e i suoi sono stati ribattezzati; perché il battesimo di Giuda, anche se dato da Giuda, era il battesimo di Cristo, mentre quello del Battista era del Battista. Giustamente quindi noi anteponiamo non Giuda a Giovanni, ma il battesimo di Cristo, anche amministrato da Giuda, a quello del Battista, anche se amministrato da lui in persona" (In evang. loh., 5, 18).

 
Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 11:22

Il grande errore che commettono molti protestanti quindi è quello di ignorare il battesimo ordinato da Gesù, in favore di quello amministrato da Giovanni il battista.


Qui di seguito vediamo come essi prendano una grossa cantonata; infatti nella stessa Bibbia vediamo che Gesù (ma anche i suoi discepoli) battezzava. Attenzione perché i protestanti potrebbero pensare alla pentecoste dove tutti i discepoli ricevettero lo Spirito Santo, essi infatti si riferiscono a questo straordinario evento come ad un battesimo nello Spirito Santo ma la Bibbia non parla di un nuovo battesimo nel giorno di Pentecoste:

 

“Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi.” (At 2,3)

 

Gesù quindi amministra un battesimo diverso da quello del battista, un battesimo purificatore, lo Spirito Santo diventa presente nel battesimo, ma solo in quello amministrato da Gesù e i suoi discepoli.


Ma leggiamo un altro passo molto interessante:

 Gv 3,22-27 “Dopo queste cose, Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea; e là si trattenne con loro, e battezzava. Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché c’era là molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare. Giovanni, infatti, non era stato ancora imprigionato. Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo la purificazione. Andarono perciò da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall’altra parte del Giordano, e al quale hai reso testimonianza, ecco sta battezzando e tutti accorrono a lui». Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stato dato dal cielo.” 

Se prestiamo adeguata attenzione noteremo che nacque una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo la purificazione, seguendo la logica protestante in questo caso doveva semmai nascere una discussione sulla testimonianza collegata al battesimo, invece l’argomento è proprio la purificazione. E’ plausibile pensare che il Giudeo avesse riferito ai discepoli di Giovanni che dall’altra parte del Giordano Gesù parlava di un battesimo purificatore, i discepoli di Giovanni invece erano e restavano convinti che si trattasse solo di conversione e testimonianza, ecco perché avvertono il battista circa l’operato di Gesù.

 Andarono perciò da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall’altra parte del Giordano, e al quale hai reso testimonianza, ecco sta battezzando e tutti accorrono a lui». Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stato dato dal cielo.” 

Giovanni che aveva ben capito la differenza gli fa capire che Gesù purifica dal peccato tramite il suo battesimo, “egli battezzerà in Spirito Santo e fuoco” perché questo potere gli è stato dato dall’alto.


I discepoli del battista infatti erano rimasti meravigliati sentendo parlare di purificazione, non avevano capito le parole di Giovanni quando accennò al battesimo con Spirito Santo e fuoco.


Il battesimo amministrato oggi da molti protestanti, tra cui i pentecostali, non è quello che amministrava Gesù, ma bensì quello di Giovanni il battista.

Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 11:27

Il fatto che anche gli ebrei ascoltarono la Parola del Signore prima di farsi circoncidere, viene sempre lasciato nel dimenticatoio, molti parlano di circoncisione come di un atto automatico, dimenticando che gli adulti per primi si fecero circoncidere perchè ascoltarono i profeti che predicarono la Parola del Signore. Tutti i grandi profeti predicavano la Parola, e molti si convertivano, il Vecchio Patto non partì in automatico, non partì dai bambini, ma da Abramo, che ebbe fede nel Signore e stipulò il patto dell’Antica alleanza con Lui.


Nessun dubbio che se la materiale circoncisione, con l'eliminazione di un elemento corporeo, giovava ai bambini, ai medesimi dovrà recar giovamento il Battesimo, che è la circoncisione di Gesù Cristo, non operata da mano di uomo (Col 2,11). Rimozione di un elemento corporeo nel V.T. rimozione di un elemento incorporeo (il peccato) nel N.T.


Quindi se ben riflettiamo le modalità e gli inizi delle due Alleanze sono identiche, tutto nasce dalla fede, dalla adesione degli adulti a Jahwè, sono gli adulti che credono e iniziano a formare delle famiglie di credenti, circoncidendo prima, e battezzando poi i nuovi nati.

 

Paolo nella lettera ai Romani dice:

“Noi che già siamo morti al peccato, come potremo ancora vivere nel peccato? O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione. Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è ormai libero dal peccato.” 

L’apostolo qui dice chiaramente che il battesimo cancella i peccati personali, infatti se il peccato viene distrutto analogamente viene cancellato, questo è di una chiarezza lampante.


Il peccato viene distrutto dallo Spirito Santo, “il fuoco”, noi veniamo battezzati con il fuoco dello Spirito Santo, quindi il fuoco sta a significare purificazione dal peccato.


Ciò non significa naturalmente che anche un uomo adulto che non sia realmente pentito dei propri peccati tramite il battesimo riceve la cancellazione dei propri peccati.


Per questo tipo di persone si addice l’esclamazione di Giovanni il battista: “razza di vipere”

E’ ovvio che gli adulti che si convertono devono prima pentirsi dei proprio peccati, altrimenti è come se vorrebbe prendere in giro Dio e quindi se stessi.


Se la tradizione umana è condannata da Gesù e dalla sua Chiesa, c’è anche una Tradizione vera, santa, apostolica che Dio ha voluto e vuole, e che i Sacri Testi ci raccomandano.


Proviamo a convincervi con qualche esempio:

8        Cor 11,2:  “Vi lodo poi perché in ogni cosa vi ricordate di me e conservate le tradizioni così come ve le ho trasmesse”;

9        1 Cor 15,3: “Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture”;

10    Lc 1,1-2: “Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi, come ce li hanno trasmessi coloro che furono testimoni fin dal principio e divennero ministri della Parola…”;

11    2 Tes 3,6: “Vi ordiniamo pertanto, fratelli, nel Nome del Signore Nostro Gesù Cristo, di tenervi lontani da ogni fratello che si comporta in maniera indisciplinata e non secondo la tradizione che hanno ricevuto da noi”.

12    2 Tes 2,15 “Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera”.

 

Questo non significa che la Tradizione soppianta le S. Scritture, ma ne diventa la garante, le conferma, le vive, perché la Parola di Dio è vita è la vita della Chiesa è Cristo.


I documenti catastali (ad esempio il contratto di compravendita o di affitto) non sono superiori alla casa, ma sono essi che testimoniano e trasmetto legalmente la proprietà.


Quante volte la Chiesa di Gesù ha dovuto lottare e difendere la verità rivelata per conservare intatto il deposito della fede, affidatogli da Cristo. I protestanti quando la Chiesa lottava lungo i secoli contro le eresie dove erano?

 

In ciò la Chiesa si mantiene in linea con S. Paolo, che caldamente raccomanda:

13    Ef 4,4-5 “…Un solo corpo, un solo Spirito, come una sola è la Speranza alla quale siete chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo”;

14    1 Tm 1,18-19 “Questo è l’avvertimento che ti do, figlio mio Timoteo, in accordo con le profezie che sono state fatte a tuo riguardo, perché, fondato su di esse, tu combatta la buona battaglia con fede e buona coscienza, perché alcuni che l’hanno ripudiata, hanno fatto naufragio nella fede…”;

15    1 Tm 6,20-21 “O Timoteo, custodisci il deposito; evita le chiacchiere profane e le obiezioni della cosiddetta scienza, professando la quale alcuni hanno deviato dalla fede”.

 

I fratelli separati indubbiamente hanno deviato dalla fede, inventandosi molti interpretazioni bibliche. Ad esempio come abbiamo visto insistono sul battesimo per immersione, additando come non biblico quello cattolico che nella maggioranza dei casi viene amministrato per infusione (acqua versata sul capo), in nessuna parte della Bibbia è stabilita la quantità dell’acqua e nemmeno  tutti i movimenti che bisogna fare perché il battesimo sia efficace. E’ forse la quantità dell’acqua che toglie la macchia che è nell’anima?


O il modo in cui si somministra il battesimo?


Nella Bibbia tutto questo cerimoniale non esiste. Non risulta che Gesù abbia mai lasciato un rito del battesimo per immersione, ne risulta neppure chiaramente che Gesù fu così battezzato.

Gesù entrò in acqua, ma se si mise in ginocchio, oppure fu immerso all’indietro da Giovanni Battista, oppure ancora gli fu versata dell’acqua sul capo, non c’è prova scritta.


Risulta invece da un documento inoppugnabile e preziosissimo, la Didachè (=Dottrina degli Apostoli) del secolo stesso di Gesù, la quale così si esprime: “Battezzate così nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo con acqua corrente, con acqua calda o fredda; se non hai quantità sufficiente spargi tre volte sul capo” E tutto ciò in ottemperanza alla ingiunzione categorica dei Cristo: TUTTI devono “rinascere dall’acqua de dallo Spirito Santo” (Gv 3,5);


Il battesimo non è un semplice rito ma rimette i peccati, “…Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù” (Rm 6,11); “…come bambini appena nati
(tramite il  battesimo) bramate il puro latte spirituale…” (1 Pt 2,21).


Non è la quantità d’acqua che è importante, ma la potenza dello Spirito Santo che ci rinnova, infatti Pietro (1 Pt 3,21) dice: “…Figura, questa (il diluvio), del battesimo, che ora salva voi; esso non è rimozione di sporcizia del corpo, ma invocazione di salvezza rivolta a Dio…”


La quantità d’acqua è importante in lavatrice, così come la quantità di detersivo per smacchiare gli indumenti, ma il battesimo non rimuove lo sporco del nostro corpo, quindi la quantità d’acqua non è importante, quello che è importante è lo Spirito Santo che ci fa rinascere.

 

La Chiesa si rende responsabile della fede del bambino così come i genitori, infatti in

16    At 16,31: “…devi credere nel Signore Gesù, e sarai salvo tu e la tua famiglia”;

17    Mc 2,1-5: “…Gesù. Vista la loro fede, disse al paralitico: “figliuolo, ti sono rimessi i tuoi peccati”; (notare che qui la fede e degli amici del paralitico, e tramite questa fede accettata da Gesù, il paralitico fu guarito).

18    Mt 8,5-13: “…e Gesù disse al centurione: “và e sia fatto secondo la tua fede”. In quell’istante il servo guarì”. Anche qui si nota che la fede non è del diretto interessato, ma del centurione, che si preoccupa della salute del suo servo, secondo i protestanti invece i genitori non si devono preoccupare della salute spirituale del loro bambino, perché il peccato originale è una sciocchezza, secondo loro.

19    Mt 15,21-28: “…Allora Gesù le replicò: “Donna, davvero grande è la tua fede ! Ti si fatto come desideri”. E da quell’istante sua figlia fu guarita”.

 

In tutti i quattro casi Gesù afferma di operare la guarigione per la fede di coloro che gliela chiedono; in tutti i quattro casi il paziente non era in grado di chiederla egli stesso.


Non vi sembra che la rinascita dell’anima sia una guarigione molto più importante da chiedere da parte di chi può o deve ?

La fede genitori supplisce quindi all’incapacità del bambino di esprimere la sua fede, ed è bene accetta da Gesù, che cancella il peccato originale del bambino tramite il battesimo.


In definitiva possiamo pensare che il bambino che muore senza battesimo non è salvo?

Dio vuole tutti salvi, come ci ha rivelato che il battesimo è condizione normale della salvezza così Egli non ha esaurito in ciò la sua onnipotenza e misericordia. Ossia: come Dio, stabilendo l’ordine naturale si è riservato di intervenire straordinariamente con i miracoli, così non abbiamo ragione di ritenere che diversamente stiano le cose nell’ordine soprannaturale.

Ma come nell’ordine naturale Dio non interviene senza necessità, così bisogna supporre anche nell’ordine soprannaturale.

Quindi se i genitori possono battezzare i loro bambini devono farlo, per il loro bene spirituale.

 

Giovanni non voleva battezzare Gesù, perché non aveva peccati e non si doveva convertire, perché lui era ed è l’uomo-Dio, ma Gesù gli rispose  che voleva essere battezzato perché per noi uomini è doveroso adempiere ogni giustizia, come quando Maria e Gesù dopo quaranta giorni dalla nascita di quest’ultimo, salirono al tempio per purificarsi, e come noi sappiamo né Maria, né Gesù né Maria avevano bisogno di purificarsi.

Nel diritto biblico i genitori sono ritenuti completamente responsabili dei loro bambini, questo è legittimo e logico. Se poi il bambino divenuto adulto, non dovesse riconoscere il battesimo come un gran bene ricevuto dai genitori, allora per lui il battesimo non fu altro che un pò d’acqua versatagli sul capo. Che deve importagliene?

 1 Pt 3,19-21 “E in spirito andò ad annunziare la salvezza anche agli spiriti che attendevano in prigione; essi avevano un tempo rifiutato di credere quando la magnanimità di Dio pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l’arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell’acqua. Figura, questa, del battesimo, che ora salva voi; esso non è rimozione di sporcizia del corpo, ma invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo…” 

Anche dalle parole di Pietro si capisce che il battesimo non è una semplice testimonianza pubblica della propria fede cristiana.

 “…nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell’acqua. Figura, questa, del battesimo, che ora salva voi…” 

Noi veniamo salvati per mezzo dell’acqua in Cristo Gesù, l’acqua è il segno visibile della realtà salvifica dello Spirito Santo, ogni sacramento si avvale delle due realtà, la visibile e l’invisibile, materia e Spirito, del resto anche l’uomo è composto da queste due realtà, corpo visibile e spirito invisibile. I fratelli pentecostali ad esempio sviliscono il valore sacramentale del battesimo con acqua, declassandolo a semplice testimonianza dell’avvenuta conversione cristiana.


Ma la Verità dice che noi veniamo salvati per mezzo dell’acqua e dello Spirito Santo, non si possono scindere i due elementi, assegnandogli compiti specifici in momenti diversi. Nello stesso momento in cui veniamo battezzati con acqua è presente lo Spirito di Dio, che ci purifica dai peccati, o solo da quello originale nel caso dei neonati.

I pentecostali invece credono che durante il loro battesimo in acqua non sia necessariamente presente lo Spirito Santo, o meglio affermano che in quel preciso momento non ricevono il battesimo con lo Spirito Santo, ma solo con l’acqua; il battesimo in Spirito Santo lo riceveranno dopo, in un momento non prevedibile, quindi nonostante durante i loro battesimi usino la formula “Io ti battezzo nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo”, per loro in quel giorno c’è solo l’acqua e la loro testimonianza; ma non tutti i pentecostali usano la formula trinitaria, esistono infatti pentecostali che battezzano nel solo nome di Gesù, e che non credono affatto alla Trinità così come la intendiamo noi.


In principio tutto fu creato dal Padre per mezzo di Gesù Cristo, noi veniamo salvati dal Padre per mezzo dell’acqua (che simboleggia la morte e la risurrezione di Gesù Cristo, l’entrata e l’uscita da essa) e per mezzo dello Spirito Santo che come fuoco ci purifica dal peccato, quindi veniamo salvati dalla Trinità tutta, che opera in simbiosi. Non si può quindi cambiare il significato del battesimo senza urtare contro questa verità!

Il battesimo non è un vaccino contro il peccato, ma è l’entrare a far parte della Chiesa di Cristo.

Nella Chiesa la prassi del battesimo degli infanti è antichissima, ossia è della Chiesa primitiva, cioè di quando la Chiesa era “una ed unica”, e che resta tale nonostante tutte le fioriture di “chiese” (e sono migliaia !...) prodotte dai movimenti ereticali nati col tempo.


Di questo ne abbiamo testimonianza da S. Agostino che scrivendo contro le eresie dei pelagiani diceva:

“perché si battezzano i nati ancor prima che possono peccare, se non perché nascono col peccato originale dal quale debbono venire mondati?”  

Anche Cipriano, Ippolito, Ireneo ne danno testimonianza infatti basterà ricordare la frase di quest’ultimo: “… tutti coloro che rinascono nel Signore, infanti, bimbi e pargoli e giovani e adulti…” ricordiamo che Ireneo scriveva intorno al 170 d.C. quindi molto prima dell’era costantiniana;  nella frase di Ireneo vediamo che il battesimo degli infanti è dato come cosa ovvia, come consuetudine comune. Origene scrive senz’altro che “la Chiesa ha ricevuto DAGLI APOSTOLI la tradizione di battezzare anche i piccoli”.


Anche ai tempi di Cipriano si battezzavano i bambini, i protestanti dov’erano?


Per i primi 1500 anni lo Spirito Santo abbandonò forse la Sua Chiesa ?


E’ verosimile che la Chiesa morì con gli Apostoli e rinacque con i protestanti ?


Sarebbe ora di smetterla con le prese di posizione, con gli insegnamenti assurdi ed eretici, sarebbe ora di aprire gli occhi !

Aprite gli occhi fratelli, chi siete voi per smentire personaggi santi come Cipriano, Agostino, Ippolito e tanti altri dottori e padri della Chiesa ?

Da dove siete venuti? Con quale autorità vi ergete a maestri biblici?


Voi che non potete dimostrare la vostra discendenza apostolica, i vostri pastori non sono forse

“i lupi rapaci” di cui ci avverte Gesù Cristo?


Voi semplici fedeli siete soltanto dei cristiani che non avete ancora scoperto la piena Verità !

Le emanazioni del protestantesimo si contano a migliaia ed è facile che ben presto molti “profeti americani” (come lo sono stati i pentecostali agli inizi del 1900) saranno superati da altri che ci strabilieranno con l’annuncio di un’altra “Buona Novella”, finalmente quella vera, non ancora scoperta in duemila anni di vita!


I nuovi profeti avranno anch’essi dei seguaci che saranno gli “apostoli veri”, sinceri ed austeri, che si batteranno fanaticamente ed eroicamente per “nuove verità !!!


Parole dure le mie, ma non amo sfumare per non lasciare nessuno scontento, la verità è questa, e va detta senza sfumature. Mi rendo conto del peso di queste parole, se sbaglio ne renderò conto a Dio, se sbagliano i fratelli protestanti gli toccherà fare altrettanto. Da parte mia auguro a tutti i  protestanti che possano un giorno non lontano aprire gli occhi e vedere la Verità.

 
Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 11:29
Catechismo della Chiesa

 
La necessità del Battesimo

 

1257 Il Signore stesso afferma che il Battesimo è necessario per la salvezza.56 Per questo ha comandato ai suoi discepoli di annunziare il Vangelo e di battezzare tutte le nazioni.57 Il Battesimo è necessario alla salvezza per coloro ai quali è stato annunziato il Vangelo e che hanno avuto la possibilità di chiedere questo sacramento.58 La Chiesa non conosce altro mezzo all'infuori del Battesimo per assicurare l'ingresso nella beatitudine eterna; perciò si guarda dal trascurare la missione ricevuta dal Signore di far rinascere « dall'acqua e dallo Spirito » tutti coloro che possono essere battezzati. Dio ha legato la salvezza al sacramento del Battesimo, tuttavia egli non è legato ai suoi sacramenti.

 

1258 Da sempre la Chiesa è fermamente convinta che quanti subiscono la morte a motivo della fede, senza aver ricevuto il Battesimo, vengono battezzati mediante la loro stessa morte per Cristo e con lui. Questo Battesimo di sangue, come pure il desiderio del Battesimo, porta i frutti del Battesimo, anche senza essere sacramento.

 

1259 Per i catecumeni che muoiono prima del Battesimo, il loro desiderio esplicito di riceverlo, unito al pentimento dei propri peccati e alla carità, assicura loro la salvezza che non hanno potuto ricevere mediante il sacramento.

 

1260 « Cristo è morto per tutti e la vocazione ultima dell'uomo è effettivamente una sola, quella divina, perciò dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire a contatto, nel modo che Dio conosce, col mistero pasquale ».59 Ogni uomo che, pur ignorando il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa, cerca la verità e compie la volontà di Dio come la conosce, può essere salvato. È lecito supporre che tali persone avrebbero desiderato esplicitamente il Battesimo, se ne avessero conosciuta la necessità.

 

1261 Quanto ai bambini morti senza Battesimo, la Chiesa non può che affidarli alla misericordia di Dio, come appunto fa nel rito dei funerali per loro. Infatti, la grande misericordia di Dio, « il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati » (1 Tm 2,4), e la tenerezza di Gesù verso i bambini, che gli ha fatto dire: « Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite » (Mc 10,14), ci consentono di sperare che vi sia una via di salvezza per i bambini morti senza Battesimo. Tanto più pressante è perciò l'invito della Chiesa a non impedire che i bambini vengano a Cristo mediante il dono del santo Battesimo.

 VII. La grazia del Battesimo 

1262 I diversi effetti operati dal Battesimo sono significati dagli elementi sensibili del rito sacramentale. L'immersione nell'acqua richiama i simbolismi della morte e della purificazione, ma anche della rigenerazione e del rinnovamento. I due effetti principali sono dunque la purificazione dai peccati e la nuova nascita nello Spirito Santo. Per la remissione dei peccati

 

1263 Per mezzo del Battesimo sono rimessi tutti i peccati, il peccato originale e tutti i peccati personali, come pure tutte le pene del peccato.61 In coloro che sono stati rigenerati, infatti, non rimane nulla che impedisca loro di entrare nel regno di Dio, né il peccato di Adamo, né il peccato personale, né le conseguenze del peccato, di cui la più grave è la separazione da Dio.

 

1264 Rimangono tuttavia nel battezzato alcune conseguenze temporali del peccato, quali le sofferenze, la malattia, la morte, o le fragilità inerenti alla vita come le debolezze del carattere, ecc., e anche una inclinazione al peccato che la Tradizione chiama la concupiscenza, o, metaforicamente, l'incentivo del peccato (« fomes peccati »): « Essendo questa lasciata per la prova, non può nuocere a quelli che non vi acconsentono e che le si oppongono virilmente con la grazia di Gesù Cristo. Anzi, "non riceve la corona se non chi ha lottato secondo le regole" (2 Tm 2,5) ».62

«Una nuova creatura»

 

1265 Il Battesimo non soltanto purifica da tutti i peccati, ma fa pure del neofita una « nuova creatura » (2 Cor 5,17), un figlio adottivo di Dio che è divenuto « partecipe della natura divina »

(2 Pt 1,4), membro di Cristo64 e coerede con lui,65 tempio dello Spirito Santo.

 

1266 La Santissima Trinità dona al battezzato la grazia santificante, la grazia della giustificazione che

I)                   lo rende capace di credere in Dio, di sperare in lui e di amarlo per mezzo delle virtù teologali;

II)                 gli dà la capacità di vivere e agire sotto la mozione dello Spirito Santo per mezzo dei doni dello Spirito Santo;

III)              gli permette di crescere nel bene per mezzo delle virtù morali.

 

In questo modo tutto l'organismo della vita soprannaturale del cristiano ha la sua radice nel santo Battesimo.

 Incorporati alla Chiesa, corpo di Cristo 

1267 Il Battesimo ci fa membra del corpo di Cristo. « Siamo membra gli uni degli altri » (Ef 4,25). Il Battesimo incorpora alla Chiesa. Dai fonti battesimali nasce l'unico popolo di Dio della Nuova Alleanza che supera tutti i limiti naturali o umani delle nazioni, delle culture, delle razze e dei sessi: « In realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo » (1 Cor 12,13).

 

1268 I battezzati sono divenuti « pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo » (1 Pt 2,5). Per mezzo del Battesimo sono partecipi del sacerdozio di Cristo, della sua missione profetica e regale, sono « la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui » che li « ha chiamati dalle tenebre alla sua ammirabile luce » (1 Pt 2,9). Il Battesimo rende partecipi del sacerdozio comune dei fedeli.

 

1269 Divenuto membro della Chiesa, il battezzato non appartiene più a se stesso,67 ma a colui che è morto e risuscitato per noi.68 Perciò è chiamato a sottomettersi agli altri,69 a servirli70 nella comunione della Chiesa, ad essere « obbediente » e « sottomesso » ai capi della Chiesa,71 e a trattarli « con rispetto e carità ».72 Come il Battesimo comporta responsabilità e doveri, allo stesso modo il battezzato fruisce anche di diritti in seno alla Chiesa: quello di ricevere i sacramenti, di essere nutrito dalla Parola di Dio e sostenuto dagli altri aiuti spirituali della Chiesa.73

 

1270 « Rigenerati [dal Battesimo] per essere figli di Dio, [i battezzati] sono tenuti a professare pubblicamente la fede ricevuta da Dio mediante la Chiesa »74 e a partecipare all'attività apostolica e missionaria del popolo di Dio.75

Il vincolo sacramentale dell'unità dei cristiani 

1271 Il Battesimo costituisce il fondamento della comunione tra tutti i cristiani, anche con quanti non sono ancora nella piena comunione con la Chiesa cattolica: « Quelli infatti che credono in Cristo ed hanno ricevuto debitamente il Battesimo, sono costituiti in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa cattolica. [...] Giustificati nel Battesimo dalla fede, sono incorporati a Cristo, e perciò sono a ragione insigniti del nome di cristiani, e dai figli della Chiesa cattolica sono giustamente riconosciuti come fratelli nel Signore ».76 « Il Battesimo quindi costituisce il vincolo sacramentale dell'unità che vige tra tutti quelli che per mezzo di esso sono stati rigenerati ».

Un sigillo spirituale indelebile

 

1272 Incorporato a Cristo per mezzo del Battesimo, il battezzato viene conformato a Cristo.Il Battesimo segna il cristiano con un sigillo spirituale indelebile (« carattere ») della sua appartenenza a Cristo. Questo sigillo non viene cancellato da alcun peccato, sebbene il peccato impedisca al Battesimo di portare frutti di salvezza. Conferito una volta per sempre, il Battesimo non può essere ripetuto.

 

1273 Incorporati alla Chiesa per mezzo del Battesimo, i fedeli hanno ricevuto il carattere sacramentale che li consacra per il culto religioso cristiano. Il sigillo battesimale abilita e impegna i cristiani a servire Dio mediante una viva partecipazione alla santa liturgia della Chiesa e a esercitare il loro sacerdozio battesimale con la testimonianza di una vita santa e con una operosa carità.81

 

1274 Il « sigillo del Signore » è il sigillo con cui lo Spirito Santo ci ha segnati « per il giorno della redenzione » (Ef 4,30). « Il Battesimo, infatti, è il sigillo della vita eterna ». Il fedele che avrà « custodito il sigillo » sino alla fine, ossia che sarà rimasto fedele alle esigenze del proprio Battesimo, potrà morire nel « segno della fede », con la fede del proprio Battesimo, nell'attesa della beata visione di Dio – consumazione della fede – e nella speranza della risurrezione.

Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 11:30
IL BATTESIMO, LA NUOVA CIRCONCISIONE

 

Abbiamo visto che nel Vecchio testamento i bambini entravano a far parte dell’Alleanza con Dio attraverso la fede dei loro genitori. Nel N.T. ci sono dei versetti che ci dicono che i bambini sono esclusi da questa Alleanza e che quindi gli si può rifiutare il battesimo?

La motivazione per comportarsi così è data dall’idea che ci si debba prima pentire e poi farsi battezzare. Per dare una risposta a quest’obiezione, chiediamoci dove il concetto di circoncisione dell’ A.T. può essere ritrovato nel Nuovo.

In Col. 2,11-14 Paolo fa riferimento alla circoncisione quando parla del Battesimo.

“In Lui però voi siete stati anche circoncisi di una circoncisione però non fatta da mano d’uomo, mediante la spogliazione del nostro corpo di carne, ma della vera circoncisione di Cristo. Con Lui siete stati infatti sepolti nel Battesimo, in Lui siete stati anche resuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha resuscitato dai morti. Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che eravate morti per i vostri peccati e per l’incirconcisione della vostra carne, perdonandoci tutti i nostri peccati, annullando il documento scritto del nostro debito, le cui condizioni ci erano sfavorevoli.”

Paolo dice esplicitamente che la circoncisione è stata sostituita dal Battesimo.


Che cosa fa il Battesimo? Allontana la carne, perdona i peccati e fa risollevare (risorgere l’uomo
).

 Ma allora la frase di Gesù: “Chi crederà è sarà stato battezzato, che significato assume?”
Sicuramente il battesimo sostituisce la circoncisione, ma non le modalità di adesione a Dio.
Nel V.T. l’uomo doveva prima credere e poi farsi circoncidere, quindi la circoncisione derivava dalla fede in Dio, perché non credo che un pagano si facesse circoncidere senza che credesse.

Quindi la circoncisione degli adulti scaturiva dalla fede, per i neonati non era così, erano i genitori a preoccuparsi della loro circoncisione.
La buona novella, l’ascolto del Nuovo Messaggio, poteva forse partire dai neonati?Ovviamente no, ecco quindi che con l’avvento di Gesù non sono cambiate le modalità di adesione a Dio, ma sono state svelate, chiarite, rivelate in tutta chiarezza, il battesimo è la nuova circoncisione ma le modalità restano sempre le stesse.I profeti del Vecchio Testamento predicavano la Parola, e molti credevano, e si facevano circoncidere, entrando nel popolo di Dio essi si preoccupavano poi della circoncisione dei loro figli.
Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 11:31

Abbiamo visto in precedenza che tutti nasciamo nel peccato e quindi tutti abbiamo necessità di essere purificati nel Battesimo.

E in effetti San Paolo dice , anche se solo di sfuggita, come se fosse una cosa che tutti dovrebbero già sapere, che il Battesimo, che purifica dai peccati, sostituisce la circoncisione. E non bisogna nemmeno correre sulla frase “…annullando il documento scritto del nostro debito…” (Col 2,14), qui si evince ancora una volta la forza purificatrice del battesimo, che ci lava dai peccati, e dal peccato originale, “…il documento scritto del nostro debito…”


Il battesimo quindi è un dono gratuito che Dio ci mette a disposizione, gli adulti possono chiedere questo dono per fede ricevuta, ai bambini si può fare questo dono, i genitori che ne sono responsabili della sana crescita, possono scegliere di chiedere questo grande dono, per i propri figli. Naturalmente poi questo dono va coltivato, fatto germogliare e maturare.


Da questo si comprende che i bambini entrano nella Nuova Alleanza tramite il Battesimo.


San Paolo non dice assolutamente che la circoncisione era per i bambini, e il Battesimo è solo per coloro che sono nell’età della ragione. Al contrario, nella Lettera ai Colossesi, San Paolo equipara esplicitamente il Battesimo alla circoncisione. La circoncisione andava fatta l’ottavo giorno e, ovviamente, senza il consenso del neonato, il battesimo svela la circoncisione, e gli da una luce nuova, senza tuttavia stravolgerne il significato e la modalità di amministrazione.

La circoncisione serviva a creare un popolo benedetto, il battesimo pure, è innegabile vedere un parallelo tra l’utilità della circoncisione e l’utilità del battesimo. Dio non era “un fissato”, che con le sue manie e fissazioni varie imponeva al popolo la circoncisione, se la suggeriva era perché serviva. Un’azione inutile certamente non verrebbe suggerita da Dio. Quello che nella circoncisione era ancora velato e incompleto, viene svelato e completato nel N.T. da Gesù che svela e completa ogni cosa.


Paolo quindi nella sua lettera ai Colossesi fa proprio il parallelo tra circoncisione e battesimo, azione e fede ci legano a Dio con il battesimo.

 

Diverso è il significato tra la sana dottrina battesimale e la errata distinzione che fanno i pentecostali tra battesimo in acqua e nello Spirito.

Comunque quest’ultima questione, -cioè della effusione dello Spirito, del battesimo con semplice acqua e della corretta dottrina battesimale cristiana- verrà esplicitata se Dio vorrà in un altro studio dedicato al “dono delle lingue”, dato che i pentecostali lo associano saldamente al battesimo nello Spirito; qui invece ci occuperemo di chiarire il ruolo dei genitori e dei padrini, nel battesimo degli infanti.

Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 11:33
I padrini e la garanzia per la fede del bambino.

 

Da un dialogo di S. Agostino con Bonifacio, quest’ultimo contrario al battesimo dei neonati possiamo apprendere cosa insegnasse la Chiesa dei nostri padri, parecchi secoli addietro.


Inizia a parlare Bonifacio, poi risponde S.Agostino.

 

“A causa della solita tua vivissima avversione per la minima bugia, nell'ultimo tuo quesito ti è parso d'aver proposto una questione difficilissima.

" Se - dici - ti presentassi un bambino e ti domandassi se, da adulto, sarà casto e non sarà un ladro, senza dubbio mi risponderesti:


"Non lo so". Così pure se ti domandassi se il bimbo essendo ancora nella medesima tenera età, pensi qualcosa di bene o di male, diresti: "Non lo so". Se perciò non osi garantire nulla di sicuro riguardo alla sua condotta futura e al suo pensiero attuale, perché mai quando vengono presentati al battesimo, i genitori rispondono invece di essi come garanti e affermano ch'essi fanno ciò che quell'età non può pensare o, se lo può, rimane a noi ignoto? In realtà, ai padrini che ci offrono un bambino da battezzare, noi domandiamo se crede in Dio ed in nome del piccino, che non sa neppure se Dio esiste, essi rispondono: "Crede". Con la stessa sicurezza si risponde a tutte le altre singole domande loro rivolte. Mi stupisco quindi che i genitori rispondano al posto dei bambini con assoluta sicurezza trattandosi di cose tanto serie e impegnative, affermando che il bambino compie azioni sì importanti su cui vertono le domande rivolte dal ministro del battesimo nel momento che quello è battezzato; mentre nello stesso momento se facessi loro quest'altra domanda: "Questo bimbo, che ora viene battezzato, sarà casto o non sarà piuttosto un ladro?", non so se alcuno oserebbe affermare: "Sarà o non sarà tale", come senz'ombra di dubbio mi viene risposto che crede in Dio ". Alla fine concludi il tuo ragionamento dicendo: "Usa la cortesia di rispondere brevemente a queste mie domande, non allegando la norma della consuetudine ma adducendone il motivo e la spiegazione ". (apprendiamo quindi che in epoche antichissime il battesimo dei neonati era abitualmente praticato dai cristiani ,ndr).

Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 11:37
Come rispondere in breve a questioni complesse?


(qui risponde S.Agostino)


“Dopo aver letto e riletto ed esaminato la tua lettera per quanto me lo consentiva la ristrettezza del tempo, mi sono ricordato del mio amico Nebridio; abituato all'indagine assai diligente e acuta di problemi oscuri attinenti soprattutto alla dottrina religiosa, disdegnava cordialmente risposte brevi a quesiti importanti. Allorché qualcuno gli chiedeva di rispondere in poche parole, ne provava vivissimo dolore e se verso la persona del richiedente non doveva usare troppi riguardi, la rimproverava con l'espressione del volto e della voce; giudicava infatti indegno di ricevere spiegazioni chi non sapeva quante cose si sarebbero potute e dovute dire su una questione molto importante. Ma io non voglio andare in collera con te come soleva fare il mio amico: poiché sei come me vescovo e occupato in mille faccende, per cui tu non hai tempo di leggere e io non ho il tempo di scrivere disquisizioni prolisse. Quel mio amico invece era un giovinetto che non tollerava brevi spiegazioni e rivolgeva continue domande durante la nostra conversazione, essendo sia lui che l'interlocutore liberi da impegni. Tu invece, pensando ora chi sei e a chi domandi spiegazioni, m'inviti a darti una risposta breve su una questione molto importante. Ebbene, farò del mio meglio: Dio m'aiuti ad accontentarti in quel che mi chiedi.

 Essenza teologica dei sacramenti.


Ecco un caso frequente di esprimersi: all'avvicinarsi della Pasqua diciamo: - Domani o dopodomani è la Passione del Signore - sebbene egli abbia patito tanti anni fa e la Passione sia avvenuta senz'altro una volta sola. Naturalmente la domenica successiva diciamo: - Oggi il Signore è risorto - pur essendo passati tanti anni da quando risorse. Ora , perché mai non v'è alcuno sì sciocco da accusarci di mentire parlando in questo modo, (oggi purtroppo alcuni pentecostali arrivano anche a questo; ndr) se non perché denominiamo tali giorni per analogia coi giorni in cui si compirono quei misteri? In tal modo si chiama Pasqua un giorno che non è quello preciso ma uno simile a quello per l'anniversario che ritorna con il trascorrere del tempo, e si dice che avviene in esso, a causa della celebrazione del mistero liturgico, quel che avvenne non già quel giorno preciso dell'anno ma molto tempo prima.

Cristo non s'è forse immolato da se stesso una sola volta?


Eppure nel mistero liturgico s'immola per i fedeli non solo ogni ricorrenza pasquale, ma ogni giorno. E non mentisce di certo chi, interrogato se Cristo veramente s'immola, risponde di sì. Poiché se i sacramenti non avessero alcun rapporto di somiglianza con le realtà sacre di cui sono segni, non sarebbero affatto sacramenti. Da tale rapporto di somiglianza prendono per lo più anche il nome delle stesse realtà sacre. Così che il sacramento del Corpo di Cristo è in certo qual modo il Corpo di Cristo, il sacramento del Sangue di Cristo è lo stesso Sangue di Cristo e il sacramento della fede è la fede stessa. Orbene, credere non è altro che aver la fede: quando perciò si risponde che i bambini credono, mentre essi non hanno ancora l'adesione della fede, si risponde che hanno la fede in virtù del sacramento della fede e che si convertono a Dio in virtù del sacramento della conversione, perché la stessa risposta fa parte della celebrazione del sacramento. Allo stesso modo, a proposito del Battesimo, l'Apostolo dice: Siamo stati sepolti insieme con Cristo nella morte mediante il Battesimo. Non dice: "Abbiamo rappresentato la sepoltura "; ma proprio: Siamo stati sepolti insieme. Non ha voluto dare al sacramento di sì gran mistero altro nome che quello del mistero stesso.

 L'efficacia dei sacramenti.


Il bambino quindi è reso fedele non da un atto volontario della fede simile a quello dei fedeli adulti, ma dal sacramento della stessa fede. Poiché, allo stesso modo che il padrino risponde ch'egli crede, così pure si chiama fedele non col dare l'assenso personale della sua intelligenza, ma col ricevere il sacramento della stessa fede. Quando poi egli comincerà a capire, non avrà bisogno di un nuovo battesimo, ma comprenderà il sacramento ricevuto e si conformerà, col consenso della volontà, alla realtà spirituale da esso rappresentata. Finché non sarà capace di questo atto volontario, a difenderlo contro le potenze avverse basterà il sacramento: gli basterà fino al punto che, se morisse prima dell'uso della ragione, verrebbe sottratto coll'aiuto cristiano alla condanna, entrata nel mondo per causa di un sol uomo, in virtù dello stesso sacramento garantito dalla carità della Chiesa.

Chi non crede questa verità e la giudica impossibile ad effettuarsi, è certamente infedele
, anche se avesse il sacramento della fede. Assai migliore di lui sarebbe un bambino che, quantunque non possieda ancora la convinzione intellettiva della fede, non gli oppone l'ostacolo d'una convinzione contraria, e per questo riceve con disposizioni adatte alla salvezza il sacramento della fede. Ai tuoi quesiti mi pare d'aver risposto in misura forse non sufficiente per le persone meno capaci e litigiose, ma in misura forse più che sufficiente per le persone che amano la pace e sono dotate d'intelligenza. A mia giustificazione poi non t'ho addotto solo l'immutata consuetudine della Chiesa ma, per quanto m'è stato possibile, ti ho pure spiegato la ragione di tale saluberrima consuetudine.”

 

Come vediamo fin dai tempi antichi veniva amministrato il battesimo dei neonati, questo dialogo tra S.Agostino e Bonifacio, ne rappresenta un’autorevole testimonianza, l’apprendere questi fatti per un cristiano dovrebbe essere importante, una spinta a dischiudere gli occhi verso la verità, ad acquisire la consapevolezza che la Chiesa cattolica non ha mai inventato nuove dottrine, ma è l’unica che si è sempre mantenuta –a costo di diventare impopolare- salda alla fede dei nostri padri. Purtroppo però ai nostri giorni molti fratelli pentecostali ignorano questi fatti probatori, e si fidano fin troppo dei loro pastori, non andando mai a verificare cosa credevano i nostri padri, e cosa professavano i nostri fratelli antenati; trovandosi così nell’incresciosa situazione che vede i padri della Chiesa trattati come ciarlatani, mentre i pastori come specialisti biblici, degni di fiducia incondizionata.

E non crediate che sto esagerando, perché la cruda realtà è proprio questa!

Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 11:38
Teologia protestante

 

1. Nella Chiesa luterana e secondo il catechismo di Lutero, il battesimo consiste nell'unione mistica dell'acqua e della parola divina; tramite questa unione sono rimessi i peccati e l'anima è rigenerata.

Il battesimo dei bambini è necessario e viene amministrato secondo la formula trinitaria, generalmente sotto forma di aspersione unica o triplice. Lutero ha mantenuto l'esorcismo; molte Chiese luterane vi hanno rinunciato.


2
. Nella Chiesa riformata secondo Zwingli, il battesimo è un rito di introduzione alla Chiesa e un simbolo della grazia che esso rappresenta ma non conferisce.

È obbligatorio per i bambini
ma non è indispensabile alla salvezza.

Secondo Calvino, i figli dei fedeli devono essere battezzati, in quanto appartengono, per nascita, all'alleanza di grazia; in quanto possono ricevere i benefici dello Spirito Santo e in quanto non è necessario che la fede attuale preceda il battesimo. Questo sacramento, inoltre, è il pegno e il sigillo della promessa della rigenerazione, fatta ai credenti. L'esorcismo è condannato.


3
. La Chiesa anglicana ammette la rigenerazione dei bambini per mezzo del battesimo. Il segno della croce è conservato.

(Articolo tratto dall’enciclopedia Rizzoli Larousse 2002)

 

Vedete fratelli cosa produce la legge della libera interpretazione?


Confusione, caos, ognuno dice la sua, ognuno è libero di interpretare le Sacre Scritture a modo proprio, e qui sopra ne vediamo l’esempio di come tre primi grandi riformatori Lutero, Calvino e Zwingli non erano d’accordo tra di loro sul significato e sul valore del battesimo.

In ogni caso nonostante attribuiscano al battesimo valori differenti, tutti loro lo ritenevano necessario per i bambini.


Quanti sono oggi i fratelli pentecostali che conoscono gli insegnamenti di Lutero, Calvino e Zwingli, da loro spesso menzionati?


E’ uso comune presso le comunità pentecostali menzionare, studiare e citare i loro antenati protestanti, nel blando tentativo di riconoscersi in qualcosa di antico e autorevole, in qualcosa che possa portare le loro radici nell’antichità.


Piuttosto che i Padri, preferiscono citare i primi famosi protestanti, vantandosi di discendere da loro, dalle loro idee, dalla loro dottrina, ma se andiamo a fondo con le domande ci accorgiamo che molti non conoscono nemmeno gli insegnamenti di Lutero, Calvino e Zwingli.

Molti pentecostali sconoscono del tutto cosa insegnassero questi grandi riformatori riguardo al battesimo dei bambini, come pure agli altri sacramenti.


Hanno le idee confuse, ma non ne sono coscienti, immersi come sono negli insegnamenti elargiti dai loro pastori, che considerano specialisti biblici; sanno solo cenni, un po’ di questo e un po’ di quello, senza conoscere bene nulla, nemmeno le dottrine dei loro antenati, se antenati si possono chiamare, visto che ora i pentecostali biasimano tutte le antiche comunità protestanti, e le accusano di cattolicesimo.


Le divergenze sono sempre esistite nella storia della Chiesa, gli eretici sono sempre esistiti, a cominciare da Simon Mago, Ario, Marcione ecc., poi è nato il protestantesimo, ma fin dalla sua nascita si assiste a divergenze di opinioni su importanti punti dottrinali, tra gli stessi grandi fondatori.

Eppure tutti loro si ritenevano guidati dallo Spirito Santo, allo stesso modo di come oggi tutti i protestanti pentecostali dicono di essere guidati dallo Spirito di Dio, infatti la loro “unione” dottrinale è sotto gli occhi di tutti, si parte da Valdo, poi Lutero, Calvino e Zwingli, per finire a una miriade di confessioni tutte diverse tra loro, tutte con punti (anche grossi) di divergenza dottrinale, e tra questi ci sono anche i testimoni di Geova che derivano dagli Avventisti.

Cattolico_Romano
00giovedì 4 dicembre 2008 11:43
Testimonianza storica

I padri della Chiesa

 

“…attenetevi alla rivelazione, alla testimonianza.” Is. 8:20

 

Fino a questo momento ci siamo attenuti alla Rivelazione cioè alla Scrittura, adesso è arrivato il momento di vagliare la testimonianza dei primi cristiani, coloro che hanno ricevuto direttamente dagli apostoli o dai discepoli di essi la sana dottrina.


Devo dire che i pentecostali hanno una scarsa conoscenza del cristianesimo primitivo, per non dire che non ne hanno proprio, ma nonostante ciò costoro affermano con tanta arroganza e pieni di pseudo-conoscenza che i primi cristiani non credevano affatto all’attuale dottrina della Chiesa Cattolica ne tanto meno battezzavano i bambini.


Già in precedenza ho scritto che quando vi dicono che la Chiesa primitiva non battezzava i neonati vi imbrogliano. O per ignoranza o per malafede vi raccontano delle frottole grandi come una casa e credetemi ne ho sentite di stupidaggini dalla bocca dei “dotti” pentecostali da lasciar di stucco chiunque ha un minimo di base storica del cristianesimo.


Una delle tante baggianate che scrivono o dicono è che la Chiesa primitiva rimase fedele al Vangelo fino a Costantino, una volta che Costantino dichiarò che il cristianesimo non era più una religione bandita ma praticabile, la Chiesa deviò dalla sana dottrina, da fedele divenne infedele, da pura divenne impura, tutto questo in barba alle promesse di Cristo alla Sua Chiesa: “le potenze del male non prevarranno su di essa (la Chiesa)” Mt. 16:18


Costoro dimenticano (forse nemmeno lo sanno) che fu proprio la Chiesa post-Costantino che difese con il proprio sangue la dottrina della Santissima Trinità o la Deità di Cristo dagli eretici come Ario e Nestorio, dov’eravate voi protestanti?.....Quando i nostri padri soffrivano in carcere per la sana dottrina e morirono per essa voi dov’eravate?......Con quale arroganza date degli eretici ai santi che morirono per il vero Vangelo di Cristo?


Le Sacre Scritture che oggi avete tra le mani la quale con arroganza e vanagloria senza alcuna autorità le assoggettate alla vostra interpretazione personale, non sapete che furono proprio i cristiani cattolici del dopo Costantino a darvi quella che oggi chiamate Bibbia?


La Chiesa ha custodito gelosamente a costo della propria vita, le Sacre Scritture e voi per ringraziamento la denigrate come eretica e apostata!

Faccio un esempio di quale assurdità queste persone vanno in giro a dire; un amico di fede pentecostale discutendo con me sulla questione “battesimo dei bambini” affermava che tale pratica fu inventata da Innocenzo III nel 1200 d.C. naturalmente secondo questa persona tale pratica fu inventata per speculazioni economiche, e te pareva?!


Naturalmente l’ho invitato a portare delle prove su queste sue dichiarazioni, l’unica prova che a modo suo mi ha dato era quella di leggermi un libro sulla Chiesa Cattolica, se non ricordo male si intitola “Le eresie della Chiesa Cattolica” o qualcosa del genere. Ma vi rendete conto?

A quel punto citai san Ireneo di Lione che dice: “ Tutti, dico, quelli che mediante lui rinascono in Dio, bambini e fanciulli, ragazzi, giovani e vecchi.” (Cf. Adversus haereses, II, 22,4)


Poi gli citai Origene che dice: “la Chiesa ha ricevuto DAGLI APOSTOLI la tradizione di battezzare anche i piccoli”.


Questi due padri della Chiesa sono pre-costantiniani, e Ireneo fu persino discepolo di san Policarco discepolo dell’apostolo Giovanni!


La risposta del fratello fu questa: Ireneo e Origene erano uomini non la Bibbia perciò sbagliare!


Che assurdità è questa? Anche tu sei un uomo e non la Bibbia e tu stesso hai portato come fonte un libro scritto da un uomo e non la Bibbia! Perché mai io dovrei dare ascolto a te e non ai padri della Chiesa? Hai forse tu o chi per te ricevuto direttamente dagli apostoli la dottrina?  E quale apostolo ti ha ammaestrato? Nessuno! Mentre i nostri padri furono ammaestrati dagli apostoli, anzi, essi sono i successori degli apostoli voi siete solo degli scismatici erranti!


Ecco cosa fa fare inventarsi maestro degli altri e i pentecostali al pari dei testimoni di Geova sono professionisti di tale arroganze!

 

Detto questo andiamo a verificare cosa credevano i primi cristiani sul significato del battesimo e come veniva amministrato e a chi veniva amministrato.

 

Didachè 80 d.C.:

<<Quanto al battesimo, battezzate così: dopo aver insegnato tutte queste cose, battezzate nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, in acqua viva. Se non hai acqua viva, battezza in altra acqua; e se non puoi battezzare in acqua fredda, fallo in acqua calda. Se non hai né l’una né l’altra, versa sul capo tre volte l’acqua nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo>>.


Come potete notare la Didachè (Dottrina degli apostoli) documento ecclesiale datato nell’80 d.C. quando ancora era in vita l’apostolo Giovanni dimostra come la pratica dell’aspersione era comune ai tempi apostolici e che tale pratica non invalidava il sacramento del battesimo come affermano i pentecostali, se il battesimo per aspersione fosse stato invalido non sarebbe stato consigliato di fare.

 

Ireneo di Lione 140 d.C. :

 

“ Tutti, dico, quelli che mediante lui rinascono in Dio, bambini e fanciulli, ragazzi, giovani e vecchi.”

Per Ireneo la rinascita battesimale comprende anche i bambini oltre gli adulti.

 

Giustino Martire 140 d.C. :

“Questo cibo è chiamato da noi Eucaristia, e a nessuno è lecito parteciparne, se non a chi crede che i nostri insegnamenti sono veri, si è purificato con il lavacro per la remissione dei peccati e la rigenerazione, e vive così come Cristo ha insegnato.

Infatti noi li prendiamo non come pane comune e bevanda comune; ma come Gesù Cristo…”


Qui san Giustino ci da due bellissime prove sulla dottrina cattolica, difatti nella sua prima lettera apologetica all’imperatore romano, parlando dell’eucaristia quale vero e reale corpo e sangue di Cristo, egli dice che a nessun è lecito mangiarne se non prima abbia creduto e sia stato purificato con il lavacro=battesimo per la remissione dei peccati.

 

Origene 230 d.C. :

“la Chiesa ha ricevuto DAGLI APOSTOLI la tradizione di battezzare anche i piccoli”.


Come si può vedere Origene dice in maniera chiara che il battesimo dei bambini è insegnamento degli apostoli!

 

Tradizione apostolica pseudo-Ippolito 215 d.C. :


Battezzate per primi i bambini. Coloro che sono in grado di rispondere da sé, rispondano. Coloro che non sono in grado di rispondere da sé, rispondano per loro i genitori o qualcuno della famiglia”

 

Tertulliano 200 d.C. :

“ La carne viene lavata, perché l’anima sia purificata; la carne riceve l’unzione, perché l’anima sia consacrata; sulla carne si fa il segno della croce, perché l’anima sia rinvigorita; la carne è adombrata dall’imposizione della mano, perché l’anima sia illuminata dallo Spirito; la carne si nutre del corpo e del sangue di Cristo, perché l’anima si cibi di Dio.”


Guardate quante prove ci dona Tertulliano, che il battesimo purifica dai peccati, che la cresima ci consacra a Dio, il segno della croce tanto odiato dai pentecostali, ma la cosa più importante è che il credente si nutre del corpo e del sangue di Cristo nell’eucaristia, il credente si ciba di Dio.

 

Siricio 385 d.C. :


“Come dunque affermiamo che non deve essere assolutamente ridotta la venerazione per la Pasqua, così vogliamo che ai fanciulli, che conforme all’età non possono ancora parlare o a coloro, ai quali in qualsiasi emergenza sarà necessaria l’acqua del sacro battesimo, si venga in soccorso con tutta prontezza, affinché non si volga a danno delle nostre anime, se, avendo negato a coloro che lo desiderano la fonte della vita, (avvenga che) nel trapasso da questo secolo qualcuno perda sia il regno (dei cieli) che la vita. Inoltre chiunque incorresse nel rischio di un naufragio, nell’incursione di nemici, nell’incertezza di un assedio o in una qualsiasi malattia corporale senza speranza, e chiedesse di sovvenirlo con l’unico aiuto alla fede, nello stesso momento in cui lo richiede, consegua il premio della rigenerazione richiesta. Basta con l’errore fatto finora in questo ambito! Da ora in poi tutti i sacerdoti che non vogliono essere divelti dalla solida pietra apostolica, sulla quale Cristo costruì la Chiesa universale, osservino questa regola.

 

Questa lettera scritta nel 385, ci spiega chiaramente le necessità del battesimo e a chi veniva amministrato, neonati compresi.

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