IL FALSO VANGELO DI GIUDA

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Cattolico_Romano
00giovedì 6 novembre 2008 11:26
 
image
E' il Vangelo di Giuda,
credo che si riferiscano al Vangelo di Tommaso [precisamente Didimo Giuda Tommaso].
Risalente al quarto-quinto secolo dopo Cristo. Ora l'hanno ricostruito e tradotto in inglese, francese e tedesco. Secondo chi ne ha curato il restauro, questo manoscritto mostra sotto una nuova luce la figura del 13esimo aspostolo. Il papiro - scoperto in Egitto negli anni '50 e '60 e acquistato dal National Geographic - è stato presentato oggi a Washington negli Stati Uniti

Fonte:
www.repubblica.it

image

image

image

image

Cattolico_Romano
00giovedì 6 novembre 2008 11:26
Sulla natura, l'attendibilita e l'interpretazione dei manoscritti del mar Morto si veda questo breve articolo (particolarmente importante l'ultima nota):

http://wwwold.unimib.it/nangeroni/Docpdf/laraguglielmo.pdf
IL VANGELO di Giuda CONFERMEREBBE LE TESI DI FIDA M. HASSNAIN: GESU' NON E' MORTO SULLA CROCE

Ma davvero Gesù è morto sulla croce?

Le ricerche del professor Hassnain smentiscono questa ricostruzione ortodossa, riportando dati che sembrano confermati dal recente ritrovamento del Vangelo di Giuda.

Questo vangelo, ATTRIBUITO A GIUDA DETTO ISCARIOTA, è stato trovato in una grotta, sepolta nei secoli dalla sabbia, nei pressi del villaggio di Leh nel Ladak. Gli archeologi ritrovatori lo hanno chiamato Vangelo G, perché in quella grotta il misterioso abitatore, un pastore, poi identificato in Jehuda il Traditore, aveva segnato dappertutto questo segno rimasto un mistero.


Ora viene alla luce grazie all'azione del poeta greco Raul Karelia, che ne ha recuperato una copia, curandone la traduzione e il commento.

Da questo vangelo, redatto dal cancelliere Giuda, uno degli artefici del complotto e della finta morte di Joshua(Gesù), si ricava una ricostruzione inquietante della vita del Messia che non morì affatto sulla croce, ciò in linea con la ricostruzione di Hassnain.

Dopo la giovinezza vissuta in Egitto e in India Joshua visse la sua fantastica avventura esoterica guidato dagli Esseni. Ritornò in Israele con la sua predicazione trionfante, i miracoli da illusionista e la sua filosofia buddista dell'Amore e della Compassione, fino all'esito finale della rappresentazione tragica della sua crocifissione, morte e resurrezione.

Infine si ritirò segretamente in Kashmir, nella Valle dell'Eden, per sviluppare una nuova filosofia a contatto con la natura, insieme con l'amata Magdalenne, il figlio Davide, il cognato Lazzaro e Giuda lo Scrivano .

Le fonti storiche buddhiste, islamiche, sanscrite e apocrife descritte da Hassnain, trovano, quindi, piena conferma nel Vangelo G, quello originario e autentico che ha fornito la base per tutti i vangeli canonici e apocrifi, portando alla luce i materiali esoterici e rivoluzionari espunti ad arte dai postcristiani.

*******************

Traggo da questo testo le dovute considerazioni:

1) Giuda Iscariota è morto ancor prima di sapere che Cristo stesso sarebbe morto sulla Croce.......a meno che non diamo per vero questo vangelo e gettiamo nel secchio gli altri 4 Canonici, l'A.T. che ne parla di questa morte e le Lettere apostoliche, ossia, buttare TUTTA LA SCRITTURA SACRA PER RENDERE SACRO SOLO QUESTI FRAMMENTI DI UN PRESUNTO VANGELO DI GIUDA, IL TRADITORE........

2) Se Giuda è morto come anche le fonti ebraiche testimoniano riguardanti il tradimento dei 30 danari che Giuda pentito riconsegna e che i sacerdoti del Tempio però, riconoscendo in essi il prezzo di un tradimento non lo vogliono e ci comprano un campo per le sepolture...... come e quando avrebbe scritto un vangelo che parlasse del Cristo morto o non morto? dunque gli sarebbe ATTRIBUITO.....MA A QUESTO PUNTO CHI C'E' CHE POTREBBE CONFERMARLO? QUALE CHIESA?

3) Nei primi secoli il proliferare delle sette gnostiche aveva dato origine di conseguenza anche a nuove forme di INTERPRETAZIONI E TRADUZIONI, nascono molti testi detti APOCRIFI.......ma sarà Cristo stesso a preservare quelli autentici, dando alla Chiesa l'autorità della loro conservazione ed interpretazione...ma c'è anche una frase esplicita di Giovanni che dice: Giovanni 21,25
Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere. Dunque NON SONO STATE RIPORTATE MOLTE COSE, MA SOLO QUELLE ESSENZIALI...... ergo a rigor di logica occorre sottolineare che mentre ben QUATTRO VANGELI, PIU' LE LETTERE APOSTOLICHE E GLI ATTI, PIU' I TESTI DELL'A.T. PROFETICI TUTTI CONCORDANO FRA DI LORO.....SOLO IL PRESUNTO VANGELO DI GIUDA, MORTO PRIMA CHE CRISTO MORISSE, RIPORTEREBBE SENZA ALTRE CONFERME, SENZA ALTRI TESTI BIBLICI CHE LO CONFERMINO.....L'ESATTO CONTRARIO........vi è dunque incompatibilita' fra L'INTERA BIBBIA, LA TRADIZIONE DELLA CHIESA E QUESTO PSEUDO VANGELO CHE RESTA DI VALORE SOLO PERCHE' TESTIMONIA SEMMAI LA REALTA' DELLE ERESIE CHE NASCEVANO E SI AFFERMAVANO SUBITO CON LE PRIME PREDICAZIONI....

4) ultimo aspetto importante.....si cita il Corano.......ebbene il Corano E' UNA COPIATURA DI TESTI APOCRIFI DEI VANGELI.......dunque nulla di nuovo sotto il sole dal momento che il Corano usa passi dell'apocrifo di Tommaso per affermare che Cristo non morì MA VENNE SOSTITUITO DA GIUDA ISCARIOTA SULLA CROCE ALL'ULTIMO MOMENTO E CHE CRISTO VENNE ASSUNTO IN CIELO IN SEGRETO DAL PADRE SENZA PASSARE PER LA CROCE E LA RISURREZIONE.....LASCIO ALLA VOSTRA INTELLIGENZA COMMENTARE QUESTO ASPETTO.......

Frammenti del nuovo testamento su papiro.
Le più antiche versioni complete della bibbia conosciute sono nel Codex Vaticanus e nel Codex Sinaiticus. I manoscritti più antichi sono frammenti di versi o di capitoli dei libri biblici.

A molti di essi é stato attribuito un nome ma altri sono stati semplicemente numerati da P1 (papiro numero 1) al P5300. Ecco la lista dei più antichi:

http://digilander.libero.it/sabato/manoscritti.htm#codvat

Chiudiamo con alcuni passi evangelici:
Luca 4,21
Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi».

Luca 22,37
Perché vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu annoverato tra i malfattori. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo termine».

Giovanni 2,22
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

Giovanni 7,38
chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno».

Giovanni 7,42
Non dice forse la Scrittura che il Cristo verrà dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide?».

Giovanni 13,18
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno

Giovanni 17,12
Quand'ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura.


(qui Gesù parla proprio di Giuda Iscariota......  )

Giovanni 19,24
Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura:
Si son divise tra loro le mie vesti
e sulla mia tunica han gettato la sorte.
E i soldati fecero proprio così.

28 Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». 29 Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 30 E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò.
31 Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. 32 Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui. 33 Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34 ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.
35 Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 36 Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. 37 E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.
Dunque amici..... questo vangelo di Giuda è come IL CODICE DA VINCI: UN ATTACCO ALLA VERITA' CHE E' CRISTO GESU'....... solo gli stolti non se ne accorgono..... e lo stanno già usando (leggetevi Rpubblica di oggi per esempio) per dire che Giuda ERA IL GIUSTO.....e ci sono voluti cinque anni per dire che questo testo E' UNA TESTIMONIANZA VERA DELLA SORTE DI CRISTO........siamo pronti PER LA GRANDE APOSTASIA?

Cattolico_Romano
00giovedì 6 novembre 2008 11:27
(ANSA) - ROMA, 3 apr - Un manoscritto copto contenente l'unica copia del Vangelo di Giuda sara' presentato giovedi' al National Geographic Society a Washington. Rimasto ignoto per 1.700 anni, il manoscritto e' stato ricostruito, autenticato e tradotto grazie ad uno sforzo congiunto a della National Geographic, della Maecenas Foundation for Ancient Art e del Waitt Institute for Historical Discovery, e presenta la figura di Giuda sotto una nuova luce.
*********************
1) confermato da chi? da un gruppo di studiosi che certamente hanno confermato L'AUTENTICITA' DELLA SUA ANTICHITA', MA NON POSSONO CERTO CONFERMARE LA SUA CREDIBILITA' CIRCA I RIFERIMENTI A CRISTO.......
2) Giuda presentato sotto nuova luce...quale? QUELLA DEL GIUSTO E NON DEL TRADITORE......se ciò fosse vero, Gesù sarebbe un bugiardo..... e con Lui gli apostoli dopo di lui.....
3) rimasto ignoto per 1.700 anni...come mai? Poteva Dio tenere nascosta la verità per 1700 permettendo egli stesso che migliaia di generazioni da duemila anni venissero INGANNATI circa la sua rivelazione?
4) Satana è stato SCIOLTO DA DIO PEROPRIO NEGLI ULTIMI TEMPI.....e questo fa riflettere dal momento che egli è il principe della MENZOGNA.........
Infine...non è vero che tale vangelo fosse sconosciuto.....Lo nominano Ireneo, Adv. haeres. XXXI I, ed Epifanio, Adv. haeres. XXXVIII I, attribuendolo ai cainiti, gnostici che avrebbero, a dire dei due, giustificato sia il fratricidio di Caino sia il tradimento di Giuda come atti indispensabili, e previsti da Dio, per la caduta e conseguente salvezza dell'umanità. Giuda sarebbe stato, quindi, strumento della salvezza, per cui i cainiti celebravano il mysterium proditionis.....
Intervista a Padre Jean-Noel Aletti, del Pontificio Istituto Biblico, circa la decifrazione del vangelo di Giuda (da La Repubblica di oggi).

"È il tentativo di gruppi cristiani esoterici di assolvere Giuda e affrontare l'enormità del suo tradimento". Come ogni specialista che si rispetti, padre Jean-Noel Aletti, decano al Pontificio Istituto Biblico, non vede l'ora di avere in mano il testo per dare un giudizio definitivo.

Padre Aletti, quanto valgono queste rivelazioni?
Finora conoscevamo il Vangelo di Giuda solamente attraverso brani citati dai Padri della Chiesa. Questa è la prima edizione critica del testo, seppure incompleto.

Rivoluzionerà la visione teologica di Giuda?
Il testo fa parte della letteratura esoterica copta di Genizah. Il suo interesse è piuttosto storico che teologico.

Perché lo definisce esoterico?
Erano testi composti durante il periodo delle persecuzioni contro i cristiani e dunque non dovevano essere divulgati a tutti, ma erano pensati unicamente per coloro che conoscono la dottrina, gli appartenenti alla setta.

Il loro valore storico?
Ci aiuta a capire il cristianesimo di quei secoli, in particolare lo sviluppo dello gnosticismo.

E dal punto di vista della Chiesa cosa ha da dire?
Stimola ad una riflessione sulla misericordia di Dio. Il personaggio Giuda è stato un problema enorme. È stato chiamato a far parte dei Dodici, è stato scelto nel novero degli Apostoli. Ed ecco che commette una cosa gravissima, cambia campo! Tradisce il Salvatore.

Questo Vangelo dice, invece, che alla fine viene assunto in una Nube luminosa.
Preso in cielo come Elia: è la riflessione di alcuni cristiani di allora, convinti che Giuda non possa essere peccatore ma sia stato uno strumento del piano di Dio. Quindi per loro non è da dannare, ma da perdonare.

(m. pol.)

Cattolico_Romano
00giovedì 6 novembre 2008 11:27
 
Quello che dobbiamo notare è il modo come vengono presentate questo genere di notizie dai mass media e il modo col quale vengono recepite dai lettori-ascoltatori.
Sembra che i giornalisti abbiano tutto l'interesse a far passare come notizie straordinarie e che gettano nuova luce sui fatti delle notizie prive di ogni valore dottrinale e al contempo sembra che i lettori non attendano altro che queste notizie arrivino a convincerli ancora di più di quello di cui sono già avviati al convincimento: e cioè che la Chiesa li avrebbe ingannati.
Avviene quello che profetizzava Paolo

2Ti 4,3 Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie.

Certo che in tutte le epoche vi sono stati predicatori mendaci. Lo dimostrano questi stessi scritti che furono compilati nel III secolo dagli gnostici avversari della Chiesa dell'epoca, la quale custodiva e tramandava gli scritti ricevuti da coloro che avevano partecipato ai fatti raccontati o erano direttamente discepoli di essi come ad esempio Marco lo era di Pietro e Luca lo era di Paolo.

Ma gli altri vangeli attribuiti ad altri apostoli non furono nè accolti nè trasmessi per il semplice fatto che erano corpi estranei, non prodotti all'interno del corpo ecclesiale, ma all'esterno di esso, in contrapposizione con molte contraddizioni e molte falsità spacciate per verità.


 

Cattolico_Romano
00giovedì 6 novembre 2008 11:28

La verità sul “Vangelo di Giuda”

Intervista a padre Thomas Williams, docente di Teologia Morale

ROMA, venerdì, 7 aprile 2006 (ZENIT.org).- La National Geographic Society ha annunciato di voler pubblicare tra qualche settimana una traduzione in italiano di un antico testo identificato come il “Vangelo di Giuda”.

Il manoscritto di 31 pagine in lingua copta, esposto per la prima volta a Ginevra nel 1983, sarebbe stato tradotto solo ora.

ZENIT ha chiesto al sacerdote legionario Thomas D. Williams, Decano della Facoltà di Teologia dell’Università Regina Apostolorum di Roma, di commentare l’importanza di questa scoperta.

Cosa è il “Vangelo di Giuda”?

Padre Williams: Il manoscritto, che deve essere ancora autenticato, probabilmente risale al IV o V secolo, ed è una copia di un documento più antico, composto nell’ambito della setta gnostica dei cainiti [nome che deriva da Caino].

Il documento descrive Giuda Iscariota sotto una luce positiva, narrando come egli avesse obbedito ad un comando divino di consegnare Gesù alle autorità, per la salvezza del mondo.

Potrebbe ben essere una copia del “Vangelo di Giuda” a cui si riferisce Sant’Ireneo di Lione nel suo lavoro “Contro le Eresie”, scritto verso il 180 d.C.

Qualora questo documento si rivelasse autentico, quali questioni porrebbe rispetto alla tradizionale fede cristiana? Sarà in grado di “scuotere il Cristianesimo nelle sue fondamenta” come ipotizzato da alcuni commenti di stampa?

Padre Williams: Sicuramente no. I vangeli gnostici, di cui ne esistono diverse versioni oltre a questa, non sono documenti cristiani in sé, poiché hanno origine da una setta sincretista che incorporava elementi tratti da diverse religioni tra cui anche il Cristianesimo.

La comunità cristiana ha rifiutato questi documenti sin dal primo momento in cui sono apparsi, per via della loro incompatibilità con la fede cristiana.

Il “Vangelo di Giuda” rientrerebbe tra questi documenti, pur mantenendo un grande valore storico, per il contributo che sarà in grado di dare alla nostra conoscenza del movimento gnostico. Ma esso non pone in alcun modo in questione il Cristianesimo.

È vero che la Chiesa ha tentato di nascondere questo testo e altri testi apocrifi?

Padre Williams: Questi sono miti fatti circolare da Dan Brown e altri teorici della cospirazione.

Basta andare in qualsiasi libreria cattolica per trovare una copia dei vangeli gnostici. I cristiani possono non ritenerne vero il contenuto, ma non vi è alcun tentativo di nasconderli.

Ma un antico documento di questo tipo non può porsi in concorrenza rispetto alle fonti cristiane tradizionali come i quattro Vangeli canonici?

Padre Williams: Non dimentichiamo che lo gnosticismo è nato nella metà del secondo secolo e che il “Vangelo di Giuda”, se autentico, probabilmente risale alla seconda metà di quel secolo.

Per dare una prospettiva storica alla questione, sarebbe come se lei o io scrivessimo oggi un testo sulla Guerra civile americana, che poi venisse successivamente utilizzato come fonte storiografica primaria. Il testo non può essere stato scritto da testimoni oculari, come invece è avvenuto per almeno due dei Vangeli canonici.

Per quale motivo gli esponenti del movimento gnostico sarebbero stati interessati alla figura di Giuda?

Padre Williams: Una delle maggiori differenze tra il credo gnostico e quello cristiano riguarda l’origine del male nell’universo.

I cristiani credono in un Dio buono che ha creato un mondo buono, e che, a causa del cattivo uso del libero arbitrio, il peccato e la corruzione siano entrati nel mondo, portando con sé disordine e sofferenza.

Gli gnostici invece accusano Dio per il male presente nel mondo e imputano a lui la responsabilità di aver creato il mondo in questa forma disordinata e imperfetta. Di conseguenza rivalutano figure dell’Antico Testamento come Caino che ha ucciso il fratello Abele, e Esau, il fratello più grande di Giacobbe, che ha venduto la sua primogenitura per un piatto di lenticchie.

Giuda rientra perfettamente nei canoni gnostici perché mostra un Dio che vuole introdurre il male nel mondo.

Ma il tradimento di Giuda non era una parte necessaria del piano di Dio, come questo testo lascia ad intendere?

Padre Williams: Dio, essendo onnisciente, sa benissimo quali scelte noi faremo ed è in grado di intrecciare anche le nostre decisioni sbagliate nel suo piano provvidenziale per il mondo.

Nel suo ultimo libro, il Papa Giovanni Paolo II eloquentemente riflette su come Dio continui a far emergere il bene persino nell’ambito del peggior male di cui l’uomo possa essere capace.

Questo non significa, tuttavia, che Dio voglia farci del male, o che egli abbia voluto che Giuda tradisse Gesù. Se non fosse stato Giuda sarebbe stato qualcun altro. Le autorità avevano già deciso di mettere Gesù a morte ed era solo questione di tempo.

Qual è la posizione della Chiesa su Giuda? È possibile “riabilitarlo”?

Padre Williams: La Chiesa cattolica ha la facoltà, attraverso un procedimento di canonizzazione, di dichiarare la santità di talune persone. Ma non ha un analogo procedimento per dichiarare che altre persone siano state condannate.

Storicamente, molti hanno ritenuto che Giuda si trovi probabilmente nell’inferno, sulla base della grave accusa formulata da Gesù: “Sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato” (Mt 26, 24). Ma persino queste parole non offrono una prova definitiva sul suo destino.

Nel suo libro del 1994, “Varcare la soglia della speranza”, il Papa Giovanni Paolo II ha scritto che questa dichiarazione di Gesù “non può essere intesa con sicurezza nel senso dell’eterna dannazione”.

Ma se c’è qualcuno che si merita l’inferno non è proprio Giuda?

Padre Williams: Certamente molte persone si meritano l’inferno, ma non dobbiamo mai dimenticare che la misericordia di Dio è infinitamente più grande della nostra malvagità.

Pietro e Giuda, ad esempio, hanno commesso azioni colpevoli molto simili: Pietro ha rinnegato Gesù tre volte e Giuda lo ha tradito. Eppure ora Pietro viene venerato come santo e Giuda semplicemente come il traditore.

La principale differenza tra i due non è la natura o la gravità del loro peccato, ma la loro disponibilità ad accettare il perdono di Dio. Pietro ha pianto per i suoi peccati, è tornato da Gesù ed è stato perdonato. Il Vangelo racconta invece che Giuda si è impiccato preso dalla disperazione.

Perché il “Vangelo di Giuda” sta suscitando tanto interesse?

Padre Williams: Simili teorie relative a Giuda non sono certamente una novità.

Basti pensare al musical del 1973 “Jesus Christ Superstar”, in cui Giuda canta dicendo di non aver pensato affatto al compenso e di non essere arrivato a quel punto per sua spontanea volontà, o al romanzo di Taylor Caldwell, del 1977, “Io, Giuda”.

L’enorme successo del “Codice da Vinci” ha sicuramente risollevato il polverone ed ha fornito l’incentivo economico per riproporre teorie di questo tipo.

Michael Baigent, autore del libro “Holy Blood, Holy Grail”, ha di recente pubblicato un libro dal titolo “The Jesus Papers” (I testi su Gesù) che ricicla la vecchia storia che Gesù sia sopravvissuto alla crocifissione.

E un recente studio “scientifico”, riguardo al racconto evangelico di Gesù che cammina sulle acque, afferma che le condizioni meteorologiche avrebbero potuto essere tali per cui Gesù abbia in realtà camminato sul ghiaccio.

In definitiva, per coloro che rifiutano a priori la possibilità dell’esistenza dei miracoli, qualsiasi teoria, per quanto stravagante, è in grado di sconfessare le convinzioni cristiane.


 

Cattolico_Romano
00giovedì 6 novembre 2008 11:29

BREVE COMMENTO AL cosiddetto "VANGELO DI TOMMASO" apocrifo

Vi sono molti studi sul testo denominato "Vangelo di Tommaso". Risalirebbe ai primi tempi cristiani e secondo alcuni potrebbe essere contemporaneo dei Vangeli canonici. Ha suscitato un certo scalpore e senso di disagio perfino tra cristiani praticanti apprendere (da un film) che questo testo sarebbe stato addirittura tenuto nascosto dalla Chiesa per presunti fini di tornaconto.

Non rientra nelle mie competenze fare un’analisi filologica, linguistica e quant’altro.

Le considerazioni che seguono nel messaggio successivo sono soltanto un confronto "a prima vista" di quello che mi è subito balzato agli occhi leggendo il testo completo così come è stato riportato alla luce e tradotto in italiano.

Invito anche gli altri iscritti ad offrire il proprio contributo al dibattito suscitato da questo apocrifo.

Ho prelevato due versetti in particolare dal cosiddetto "Vangelo di Tommaso", ritenuto apocrifo dalla Chiesa, non conforme alla verità evangelica trasmessa dagli apostoli.

Verifichiamo il contenuto dei versetti contrassegnati coi numeri 13 e 14 che riportano le seguenti parole attribuite a Gesù ed agli apostoli:

13. Gesù disse ai suoi discepoli, "Paragonatemi a qualcuno e ditemi come sono."

Simon Pietro gli disse, "Sei come un onesto messaggero."

Matteo gli disse, "Sei come un filosofo sapiente."

Tommaso gli disse, "Maestro, la mia bocca è totalmente incapace di esprimere a cosa somigli."


In Matteo 16 troviamo invece

13 Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: "La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?". 14Risposero: "Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti". 15Disse loro: "Voi chi dite che io sia?". 16Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente".

La risposta dei discepoli è molto chiara ed ancor più esplicita è la risposta di Pietro la cui fede ottiene la promessa di costituire il fondamento della Chiesa. Mentre nel "vangelo di Tommaso" Pietro si limita ad attribuire a Gesù l’aggettivo di "onesto messaggero" , un modo molto astuto per sminuire la figura di Gesù, che non sarebbe più né Figlio di Dio e neppure maestro, ma appena un messaggero e Tommaso non si pronuncia.

Proseguiamo col "vangelo di Tommaso":

Gesù disse, "Non sono il tuo maestro. Hai bevuto, e ti sei ubriacato dell'acqua viva che ti ho offerto."

Matteo 23 invece dice:

8Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro maestro …

Gesù nei vangeli canonici non solo non rifiuta mai di essere chiamato maestro nei vangeli, ma egli stesso dice di essere il solo vero Maestro. Anche Giovanni evangelista riferisce che Gesù dice: 13,13 Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono.

E poi come è possibile che la sua acqua viva possa ubriacare ?

Proseguiamo col vangelo di Tommaso:

E lo prese con sé, e gli disse tre cose. Quando Tommaso tornò dai suoi amici questi gli chiesero, "Cosa ti ha detto Gesù?"

Tommaso disse loro, "Se vi dicessi una sola delle cose che mi ha detto voi raccogliereste delle pietre e mi lapidereste, e del fuoco verrebbe fuori dalle rocce e vi divorerebbe."

Mentre Luca 9 dice:

51Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo, si diresse decisamente verso Gerusalemme 52e mandò avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui. 53Ma essi non vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme. 54Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: "Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?". 55Ma Gesù si voltò e li rimproverò. 56E si avviarono verso un altro villaggio.

Qui Tommaso vorrebbe far credere di aver ricevuto da Gesù una confidenza segreta che non sarebbe stata rivelata agli altri, conoscendo la quale gli altri apostoli sarebbero addirittura divorati dal fuoco. Tale pena, suggerita dagli apostoli nei vangeli canonici a Gesù contro gli inospitali samaritani ottiene un aspro rimprovero perché in contrasto con la legge dell’amore. Inoltre nei canonici i misteri del regno sono confidati sempre a tutti gli apostoli, compreso Giuda.

Leggiamo ora il versetto 14 di Tommaso

14. Gesù disse loro, "Se digiunate attirerete il peccato su di voi, se pregate sarete condannati, e se farete elemosine metterete in pericolo il vostro spirito.

Prendiamo ora i Vangeli riconosciuti e cerchiamo cosa dicono parallelamente a questo versetto sfacciatamente anticristiano di "Tommaso"


In Matteo 6 troviamo:

. . 3Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra,

4perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

5Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 6Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà….

16E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
17Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, 18perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

In questi versetti si riconosce non solo che Gesù ammette il digiuno e la preghiera ma anche che saranno premiate dal Padre se fatte nel segreto.

Il digiuno e la preghiera sono inoltre menzionate come necessarie da Gesù per vincere certe forme di possessione diabolica come appare chiaro in Matteo 17, 21 : Questa razza di demòni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno".

Chi dunque può avere interesse a pervertire le parole del Signore nel modo sopra evidenziato ? Non può essere altri che il nemico dichiarato di Cristo.

E si vorrebbe perfino che la Chiesa, "censuratrice" e "conservatrice" riconoscesse un simile "vangelo".

Come se la Chiesa avesse dimenticato il solenne avvertimento dell’apostolo Paolo ai Galati:

1,6 Mi meraviglio che così in fretta da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo passiate ad un altro vangelo. 7In realtà, però, non ce n'è un altro; solo che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. 8Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! 9L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!

Non si può neppure dimenticare quanto affermava Origene: La Chiesa possiede 4 Vangeli, gli eretici ne possiedono molti.

Non vi è bisogno di aggiungere altro per chi ha orecchi da intendere.

Cattolico_Romano
00giovedì 6 novembre 2008 11:30

Come si è formato il canone del NT?    

La società ellenistica dei primi secoli del cristianesimo era altamente alfabetizzata. Ebrei e Greci, per diversi motivi, conoscevano l’importanza dei libri, della cultura, delle biblioteche. Ad Alessandria, la comunità ebraica, fin dal III secolo a.C. aveva tradotto in greco i libri dell’AT e perciò la diffusione della Bibbia divenne enorme anche perché la lingua della redazione originaria, l’ebraico, era ormai una lingua morta, soppiantata dall’aramaico. L’ebraico, tuttavia, rimaneva la lingua per eccellenza dei libri sacri e tutte le persone veramente colte dovevano apprenderla. La fissazione del canone, ossia il catalogo dei libri riconosciuti come ispirati da Dio, si sviluppò secondo criteri diversi in Egitto e in Palestina. In Egitto furono accolti nel canone anche libri come Ruth, Esther, Maccabei, Tobia, Siracide e una parte del libro di Daniele, perché erano molto letti, a differenza di ciò che accedeva in Palestina, dove fu deciso di accogliere come ispirati solamente i libri molto antichi, scritti in ebraico o aramaico. Si effettua così la distinzione tra libri protocanominci ossia accettati da tutti e libri deuterocanonici accettati dagli ebrei alessandrini e dai cristiani. Per il NT, fin dal IV secolo, fu necessario distinguere tra i libri sicuramente accolti da tutte le Chiese e altri libri che, o per problemi di contenuto o per scarsa diffusione nelle Chiese, furono considerati apocrifi. Questi libri, in qualche caso, erano stati composti da eretici che tentavano di suffragare la loro dottrina ricorrendo a una compilazione ad hoc (qualcosa del genere è avvenuto col Libro di Mormon, aggiunto alla Bibbia da Joseph Smith nel secolo XIX). Il canone del NT, già completo alla fine del IV secolo, fu messo in discussione da Lutero nel XVI secolo in seguito alla rottura con l’antica Chiesa. Il soggettivismo tipico di Lutero lo indusse ad affermare che <st1:PersonName ProductID="la Lettera" w:st="on">la Lettera</st1:PersonName> di Giacomo e alcune parti del Vangelo di Luca erano apocrifi perché enunciavano una dottrina opposta alla sua circa il valore salvifico della sola fides. Perciò, se nella Lettera di Giacomo si legge che “la fede senza le opere è morta”, certamente tale lettera deve risultare apocrifa e perciò va espunta dal canone del NT.<o:p></o:p>

<o:p> </o:p>

La gnosi    

Col termine  “gnosi” si intende la prima e fondamentale eresia comparsa in seno al cristianesimo. Fin dal 130 si fanno luce in oriente personaggi come Basilide, Valentino, Carpocrate e altri (alcuni tra loro erano molto ricchi), animati da un fiero atteggiamento antigiudaico (anche gli ebrei non scherzavano assumendo atteggiamenti anticristiani), che cominciarono ad affermare una presunta opposizione tra AT (età del Padre) e NT (età del Figlio) con l’invito ad abbandonare l’AT perché frutto di una religiosità ormai superata. Per quanto riguarda il NT cominciarono a sottoporre i suoi contenuti a una serie di interpretazioni desunte dalla filosofia neoplatonica, estremamente complicate e perciò comprensibili solamente dai sapienti (gnosi significa conoscenza). Detto in altri termini, non si salva chi ama, bensì solamente colui che può penetrare segreti sottratti alla possibilità di comprensione degli umili. La cosa interessante è che un’intera biblioteca di testi gnostici è stata ritrovata nel <st1:metricconverter ProductID="1945 a" w:st="on">1945 a</st1:metricconverter> Nag Hammadi, nei pressi del Cairo. Quei testi appaiono stupefacenti per la ricchezza di elucubrazioni misteriosofiche, perfettamente adeguate al gusto attuale che ripropone la mentalità gnostica in tutti i suoi aspetti (gli autori gnostici rivelano tutti la tendenza a svalutare gli aspetti sacramentale e ascetico come cammino fondamentale per l’unione con Dio).<o:p></o:p>

<o:p> </o:p>

Il controllo di pagani ed ebrei sui testi del NT    

I libri del NT si presentano tutti, anche l’Apocalisse come libri storici, non come leggende o epopee fantasiose. Cristo è stato un uomo reale, non un fantasma. Egli patì sotto Ponzio Pilato, i cui Atti furono giudicati dal senato romano nel corso di un processo. I genitori di Cristo andarono per il censimento a Betlemme, luogo d’origine della famiglia, come tutti potevano verificare. La crocifissione di Cristo fu un fatto pubblico ben conosciuto da tutti gli ebrei e registrato anche dalle fonti pagane. La resurrezione di Cristo fu costatata dai Dodici e poi da molti altri (più di cinquecento) alcuni dei quali erano ancora vivi quando furono redatti i Vangeli. Peraltro, dopo l’82, in seguito alle decisioni assunte dai maggiorenti di Palestina riuniti a Jamnia per concordare un’azione comune contro gli ebrei cristiani, avvenne un radicale mutamento di prospettiva nei loro confronti. Tale atteggiamento ostile degli ebrei, già affiorato nel corso dei viaggi missionari di Paolo di Tarso, comportò l’esclusione degli ebrei cristiani dalle sinagoghe. Fino a quel momenti gli ebrei erano stati considerati gli interlocutori privilegiati dei cristiani, ma a Jamnia fu deciso di procedere per linee separate. Era una decisione dura perché nelle sinagoghe confluivano tutte le notizie utili per il commercio e la navigazione e perciò l’allontanamento degli ebrei cristiani segnò l’inizio della loro discriminazione anche economica. Nel Talmud sono confluiti numerosi testi anticristiani, in qualche caso anche vere e proprie diffamazioni. Dopo la distruzione del tempio di Gerusalemme scomparvero anche le sette ebraiche come Esseni, Sadducei, Zelati, Sicari, con finale trionfo dei soli Farisei, ossia della componente fondamentalista e ritualista che nei Vangeli viene costantemente criticata da Cristo (“sepolcri imbiancati”, “razza di vipere” ecc.). Per tutti questi motivi, i libri del NT furono costantemente scrutati anche da lettori maldisposti che, se avessero trovato discrepanze evidenti rispetto alla verità storica, certamente avrebbero dato vita a clamorose denunce. Le critiche malevole nei confronti dei cristiani, a parte quelle popolari che hanno l’aspetto di dicerie, furono raccolte da Celso nel II secolo, che nel suo libro Discorso vero, accusava i cristiani di essere gentucola priva di cultura, che accettava schiavi nelle loro riunioni e che dunque era sostanzialmente ignorante. Con ciò abbiamo anche un accenno alla supposta modestia letteraria degli scritti del NT che noi, al contrario, consideriamo un prodigio di comunicazione efficace, un distillato di chiarezza al riparo di qualunque fronzolo retorico che, col passare delle mode passeggere, confina irrimediabilmente un testo in una ben determinata stagione letteraria.

Il NT è il testo più esaminato della storia, anche al presente, proprio per la sua capacità di parlare a tutte le epoche. Origene, nel III secolo, confutò brillantemente il Discorso vero di Celso, andato perduto, ma di cui conosciamo il contenuto precisamente attraverso le risposte di Origene: le due opere erano ben presenti ai pagani che le discutevano. Ancora più tardi, da Plotino a Microbio, la cultura ufficiale pagana attuò una sorta di congiura del silenzio nei confronti dei cristiani, come se essi non fossero mai esistiti, ma quando nel secolo IV comparve una vigorosa letteratura cristiana al tempo dei grandi Padri della Chiesa, in latino e in greco, la cultura pagana risultò minoritaria e frivola, se paragonata alla letteratura cristiana che a partire dall’editto di Milano di Costantino (313) si apprestava ad assumere rilevanti responsabilità politiche per assicurare la sopravvivenza dell’Impero romano.

Può risultare significativo l’episodio raccontato dall’ultimo storico pagano, Ammiano Marcellino, ammiratore di Giuliano l’Apostata, il grande imperatore morto in battaglia contro i Persiani nel 363. Ammiano racconta che quell’imperatore permise agli Ebrei di raccogliere materiali da costruzione per riedificare il tempio di Gerusalemme (sarebbe stato il terzo tempio che non c’è mai stato e che è difficile ipotizzare perché dovrebbe sorgere sull’area della notissima moschea che va sotto il nome di Cupola della Roccia). Per i cristiani sarebbe stata una specie di confutazione della profezia di Gesù circa la distruzione definitiva del tempio. Ammiano racconta che un fuoco misterioso calcinò le pietre e gli altri materiali da costruzione, ma senza alcun intervento dei cristiani che, in caso contrario, non si sarebbe mancato di rilevare (cfr Ammiano Marcellino, Storie, lib. XXIII, 2-3).<o:p></o:p>

<o:p> </o:p>

Conclusione    

<st1:PersonName ProductID="La Bibbia" w:st="on">La Bibbia</st1:PersonName> rimane il libro della letteratura mondiale esaminato più a fondo e in esso è contenuto il NT. Tutti i tentativi di confutare i suoi fondamenti storici, ossia l’esposizione di fatti realmente accaduti, sono falliti abbastanza miseramente. Sopravvivono le interpretazioni esoteriche, soggettive, a beneficio di associazioni misteriose che avrebbero avuto il privilegio di conoscere la reale successione dei fatti, perseguitati dalla Chiesa ufficiale che avrebbe imposto una colossale mistificazione della storia, un’immensa menzogna mantenuta ricorrendo all’assassinio di coloro che avessero sentore del grande complotto. In questo modo sono stati costruiti numerosi romanzi di forte impatto emotivo, letti avidamente dalle segretarie in metropolitana e prontamente trasformati in film di sicuro successo. Nell’immaginario collettivo viene perciò rafforzata una vulgata del cristianesimo che non ha alcun fondamento scientifico, ma offrendo in cambio l’ebbrezza del mistero e dell’arcano, che la modesta esposizione dei fatti veri non possiede.

Dobbiamo abituarci a una specie di doppia esposizione della storia: da una parte quella fondata su fatti criticamente esaminati; dall’altra una storia che prospera nell’immaginario collettivo, malgrado l’inconsistenza dei fondamenti addotti. Questa asimmetria assume aspetti paradossali quando si costata che ci sono alcuni i quali si accostano agli studi di esegesi del NT nel tentativo di trovare il fondamento scientifico delle proprie fantasie criptiche.

http://www.confrancesco.it/it/default.asp?id=23&ACT=5&content=300&mnu=23

Cattolico_Romano
00giovedì 6 novembre 2008 11:30
Corriere della Sera, 8 aprile 2006

Il Vangelo di Giuda?

NON SCONOSCIUTO, MA CONOSCIUTO DA 1800 ANNI

di Vittorio Messori



No, non dovremo riscrivere le origini del cristianesimo; e la fede dei credenti non andrà in crisi per la pubblicazione di un frammento del cosiddetto “vangelo di Giuda“. Per dirla subito, la clamorosa presentazione a Washington, davanti alla stampa mondiale appositamente convocata, è soprattutto un’operazione economica e, probabilmente, anche ideologica. Storia e teologia c’entrano poco, gli specialisti veri sono al massimo incuriositi, non certo frementi di eccitazione per una “novità” che non è tale e che, essi, già conoscevano. Magari da più di 1800 anni, visto che fu verso il 180 che Ireneo, vescovo di Lione ma greco e gran conoscitore del Medio Oriente, compose il suo Contro le eresie. In esso scrive, tra l’altro: <<dicono che Giuda conosceva tutte queste cose e proprio perché egli solo conosceva tutta la verità più degli altri, compì il mistero del tradimento. Presentano queste invenzioni chiamandole il vangelo di Giuda>>. Coloro che così insegnavano erano gnostici di una setta detta dei “Cainiti“: proprio da Caino, venerato assieme al Serpente che tentò Eva, a Cam, ai Sodomiti, a Esaù e, appunto, a Giuda. Insomma, tutte le figure negative delle Scritture giudeo-cristiane. Ponendosi simili maestri, i Cainiti giustificavano ogni genere di oscenità e di delitti.

Operazione economica, dunque, quella dell’altro ieri, visto che il National Geographic Magazine è tra i periodici più redditizi del mondo, con edizioni in molte lingue, italiano compreso. La sua sponsorizzazione per la traduzione e la pubblicazione del papiro trovato tra le sabbie egiziane non è certo disinteressata. Milioni di dollari verranno dall’aumento delle vendite in edicola, dall’acquisto del volume che sarà proposto in combinata col giornale, dal documentario comprato già da molte televisioni. Senza contare l’enorme pubblicità determinata dal fatto che, ieri, i media di ogni continente hanno citato la testata. Non a caso si sono scelti, per il lancio, i giorni che precedono la Settimana Santa, quando in tutta la cristianità risuonerà il nome di Giuda Iscariota e sarà più agevole che si parli di questo suo presunto “Vangelo“. Se è lecito un accenno personale: ieri, per tutta la giornata ho dovuto declinare inviti a partecipare a talk-show televisivi proprio su questa presunta scoperta. E alla mia sorpresa (<<ma è la settimana dopo le elezioni, non sarete concentrati sui commenti?>>) si replicava che, sì, la politica la farà da padrona, ma l’imminenza della Pasqua impone di inserire in palinsesto qualcosa che la riguardi. Perché, dunque, non questa novità sull’apostolo che tradì?

Ma il forte odore di soldi ha aleggiato da subito attorno al papiro emerso negli anni Settanta dalla valle del Nilo, uno dei pochi luoghi (assieme al deserto di Giuda, da cui ci viene la biblioteca essenica di Qumràn) dove l’ aridità del clima permetta la conservazione di materiali così fragili. Non è più il tempo in cui pastori beduini cedevano ai mercanti di Gerusalemme e del Cairo giare piene di manoscritti in cambio di poche monete d’argento. Le biblioteche delle università europee, americane, australiane, persino giapponesi, si affrontano in aste memorabili per assicurasi brandelli di manoscritti dei primi secoli cristiani. Come ormai di norma in simili casi, non sono chiare le vicissitudini commerciali di questo “vangelo di Giuda“, ma sembra certo che il lungo rotolo sia stato tagliato in due. Una parte è quella presentata a Washington con il massimo clamore mediatico, un’altra parte sarebbe rimasta in cassaforte: il suo prezzo è destinato a moltiplicarsi, visto l’interesse con cui è stata accolta la primizia.

Operazione economica, dicevamo, ma probabilmente anche ideologica. Il Codice Da Vinci di Dan Brown è solo l’esempio più fortunato di un filone che, da qualche anno, sembra un fiume in piena. Una pseudo-storia, una fanta-esegesi strizzano l’occhio al lettore, ammonendolo che uno come lui non può essere tanto sprovveduto da accettare il racconto delle Chiese “ufficiali“ –a cominciare da quella cattolica– sulle origini cristiane. Mica è come ce la contano da troppi secoli i preti, che sanno la verità, ma ce la nascondono. Ad esempio, sono disposti a ricorrere all’omicidio piuttosto che a far trapelare i “veri“ rapporti tra Gesù e Maria di Magdala, con le conseguenze che essi hanno avuto sulla storia dell’Occidente. Il che, come si sa, è la tesi centrale di Dan Brown che (come confermano i processi per plagio) non ha fatto altro che mescolare i contenuti di un cocktail stantio che già nel 1988 Umberto Eco metteva in burla -ferocemente quanto inutilmente- nel suo Pendolo di Foucault.

Se questo, comunque, è ciò che vuole il mercato, come non approfittare di un autentico <<documento segreto>>, di un pezzo di quei <<vangeli apocrifi>> in cui starebbe la verità celata, per ingolosire le masse, spingendole a comprare giornali, libri, vedere film, magari acquistare magliette, berretti, portachiavi ? I Dan Brown hanno ricostruito per voi la figura “autentica“ della Maddalena, altri quella di Pietro, di Simone di Cirene, di Nicodemo, di Gesù stesso: ecco a voi un Giuda come non avreste mai pensato, un amicone, un benefattore, un privilegiato da Dio, altro che lo sciagurato traditore di cui vi hanno sempre parlato quelle Chiese che vi menano per il naso. Carta, anzi papiro, canta...

La strumentalizzazione ideologica del reperto si è fatta esplicita, alla presentazione di Washington, quando qualcuno ha detto che –con il nuovo, benemerito Iscariota– si taglieranno le unghie all’antigiudaismo cristiano. Questa, ha commentato il quotidiano cattolico, Avvenire, se è vera non è altro che <<una demenziale intenzione di favorire il dialogo con l’ebraismo>>. Demenziale non solo perchè il cristianesimo ha sempre saputo che, se un apostolo israelita tradì, gli altri undici erano israeliti quanto lui, come lo erano i 72 discepoli e le migliaia di primi seguaci. E molti di quegli ebrei, figli di ebrei, preferirono il martirio al rinnegamento. Ma demenziale anche perchè la setta dei Cainiti, da cui viene il frammento, considerava il Dio degli ebrei come il Dio malvagio, in lotta mortale con quello buono, lo gnostico Dio Supremo. Distruggere lo Jahvé delle Scritture era lo scopo finale della storia. E Giuda era da esaltare proprio come campione coraggioso di questa battaglia contro il ripugnante Demiurgo semitico. Insomma, malgrado i furbeschi ammiccamenti al “dialogo“, questo non potrà proprio mettere tra i suoi testi fondanti il papiro offerto in vendita dagli editori americani.


© Corriere della Sera

Cattolico_Romano
00giovedì 6 novembre 2008 11:31
La moda del momento:
cambiamo la vita di Gesù?

di Redazione/ 10/04/2006

Chissà poi perché si sente questo bisogno di cambiare tutto, di sorprendere e di rivoluzionare, di mandare all’aria una storia bimillenaria con ricostruzioni improbabili o palesemente inventate. E chissà perché accade nel bel mezzo della settimana santa, con un lancio mediatico non indifferente e un merchandising da fare invidia alle più collaudate operazioni commerciali del secolo. National Geographic ha “scoperto” il Vangelo di Giuda, e ne ha fatto uno speciale corredato da anteprime, dvd e serate di gala a sottofondo religioso. La vita del traditore per eccellenza è così diventata un bel business, e promette di far a lungo parlare di sé. L’immagine dell’Iscariota che trapela dal racconto di quel “Vangelo” (che agli studiosi seri non appare affatto come una primizia) è assai diversa da quella trasmessaci dai vangeli canonici: Giuda fra i dodici è quello preferito dal maestro, che rivela solo a lui i segreti del suo Regno, e attraverso il suo “tradimento” compie la redenzione. Un tradimento relegato fra virgolette perché alla fine è lo stesso Cristo a consegnarsi spontaneamente ai romani, di fatto sollevando Giuda dalla grave responsabilità della sua consegna.

Come detto, c’è poco di nuovo in questa sensazionale scoperta che secondo alcuni dovrebbe rivoluzionare la storia e che invece ha il solo effetto (secondario per tutti noi, ma straordinariamente centrale per altri) di rimpinguare le finanze dei gestori dell’intera operazione. Come d’altronde è avvenuto e avviene ancora per il “Codice da Vinci”, il bestseller di Dan Brown scampato per la seconda volta in questi giorni all’accusa di plagio. La storia, risaputa, è quella di un Cristo che non muore in croce (che fine ingloriosa e poco attraente!) ma si innamora, si sposa con Maria Maddalena, vive felice e contento fino alla fine dei suoi giorni e lascia al mondo dei figli dando inizio ad una “linea del sangue protetta dai cavalieri Templari”, linea che dura ancora ai nostri giorni.

Idea bislacca ma, per carità, da prendere perfino in seria considerazione, se avesse uno straccio di prova storica alle spalle. Ma non ce l’ha, e resta solo uno straordinario e fantasioso libro, da leggere piacevolmente senza farne discendere conseguenze reali sulla propria esistenza. Perché, questo è il cristianesimo, la storia di Cristo ha delle conseguenze dirette non solo sulla storia letteraria, ma anche sulla vita personale di ognuno. E forse è proprio per questo che è fatto oggetto di un revisionismo spinto così duro e – talvolta – così grossolano.

Sembra di sentirli: “Poveri voi, ma state ancora a credere a quello che vi raccontano le chiese? Ancora credete che sia stato crocifisso e che poi sia risorto? Ancora credete che il gallo abbia cantato? Ancora credete che quel Gesù abbia camminato sulle acque? (straordinaria anche quest’ultima chicca, di appena quattro giorni fa: il lago di Tiberiade era ghiacciato! E Gesù dunque ha solo camminato sul ghiaccio… Però, che acume! Avesse partecipato alle Olimpiadi di Torino, il nazareno avrebbe stracciato tutti vincendo la medaglia d’oro…).

Le origini storiche del cristianesimo sono indubbie. Ciò che poteva essere provato (ad esempio l’esistenza storica di Gesù di Nazaret) è stato provato. Il resto, naturalmente, e per fortuna, è fede. Altrimenti, per dirla con Pascal, che “scommessa” sarebbe credere? Duemila anni di analisi storiche, nient’affatto buoniste o pregiudizialmente favorevoli, stanno lì a dimostrare che l’uso della ragione non fa a botte con la dinamica della fede. Anche e soprattutto per ciò che riguarda gli avvenimenti della settimana santa, quelli della passione, morte, sepoltura e risurrezione di Gesù. Avevano profetizzato la morte del cristianesimo. Ancora vive. E non sarà certo un bestseller o un’azzeccata operazione commerciale ad abbattere la fede nel personaggio che ha spaccato in due la storia di questo mondo.

fonte: www.korazym.org


Cattolico_Romano
00giovedì 6 novembre 2008 11:31

http://www.effedieffe.com/interventizeta.p...ro=%20religione

«Scoperto» il Vangelo di Giuda: è l’ennesima volta.

Maurizio Blondet
08/04/2006

Il Corriere dice che hanno scoperto il Vangelo di Giuda, che «ristabilisce la verità», finalmente. Ovviamente contraria a quello che i fedeli credono da duemila anni
«Gesù volle essere consegnato ai romani».
Tutto con gran clamore mediatico perfettamente concertato.

Lo stesso giorno, l'Herald Tribune dà la «scoperta» in prima pagina: «un antico testo corregge la storia Gesù-Giuda» (sic).

Sento l'angoscia nei messaggi di tanti lettori.
Che ne dice Blondet?

Beh, che volete ne dica. Non sono il «defensor fidei».
Altri avrebbero più numeri di me per parlare di questo argomento.
Dirò le poche cose che so: a memoria.
Non mandatemi a fare ricerche sui testi, porterebbe via troppo tempo.
Il Vangelo di Giuda è una scoperta alquanto vecchia.
Di fatto, quella annunciata con tanto clamore dai media a conduzione ebraica è la copia in lingua copta, databile verso il III secolo, del testo greco di un secolo prima.
Testo ampiamente noto da secoli: Ireneo di Lione ne parla nell'Adversus Haereses, che è del 180.
Il cosiddetto Vangelo di Giuda deve essere quindi anteriore.

Si ritiene, scritto tra il 130 e il 170 dopo Cristo.
La stessa copia copta è in circolazione da anni: è stata ripetutamente «scoperta» a cominciare almeno dalla Biblical Review (ebraico-massonica) nel numero di giugno 2002.

Come aveva «scoperto» già Ireneo, il vangelo di Giuda non è solo un apocrifo, ma un testo ideologico.
E' un documento gnostico: e gnostico in modo addirittura disarmante.
Già dalle prime righe, l'apocrifo si presenta come una dottrina occulta: «resoconto segreto della rivelazione che Gesù pronunciò in conversazione con Giuda per una settimana, tre giorni prima della Pasqua».
Questo è tipico della gnosi: c'è una dottrina segreta (esoterica) che gli uomini «carnali» ignorano, e che solo gli spirituali possono comprendere.

E che cos'è questo segreto?

Gesù chiede a Giuda di consegnarlo ai romani: così, gli dice, «sarai superiore a tutti loro» (gli altri discepoli), perchè «sacrificherai l'uomo che mi riveste».
Insomma, gli chiede di liberarlo dalla carne, per liberare l'ente divino che è in lui, lo pneuma, lo spirito, il vero io.
Insomma, la solita vecchia zuppa gnostica.
Gli gnostici infatti disprezzavano la materia e il corpo, proclamavano una «super-spiritualità», e insegnavano la metodologia per liberare il pneuma dalla sua prigione carnale.
Ovviamente ciò è il contrario esatto di quel che dice Gesù: egli promette la resurrezione della carne, risorge con il corpo.
Lui stesso, dà da mangiare «il Mio corpo, il Mio sangue».
Cristo era spirituale - brutalmente spirituale, possiamo dire - che è il contrario di spiritualista.
Il disprezzo del corpo degli gnostici implicava, come si intuisce, il disprezzo della creazione: un dio maligno aveva creato questo mondo materiale, radicalmente imperfetto (1); e il loro Gesù era venuto a liberare gli uomini dall'imperio del dio malvagio.
Il messaggio «autentico» e segreto di Gesù era una rivolta contro l'ordine creato: il che, guarda caso, fa del Gesù gnostico il «liberatore» che parlò nell'Eden ai primi uomini («voi sarete come dei»).
Leon Bloy, uno gnostico del nostro tempo (che molti cardinali, ahimé, venerano come super-cattolico) non esitò a trarre le conseguenze ultime di questa ideologia: per lui Gesù è un liberatore imperfetto; dobbiamo attendere il Paracleto sconosciuto, di cui Bloy sa il nome: «il Paracleto è il Nemico» (dell'ordine sociale esistente), «identico a Lucifero». Anzi, proprio lui.
Colui che già ci liberò nell'Eden, tornerà.

La Chiesa, con la sua dottrina per tutti, carnale, non fa che ritardarne la venuta: conclusione, questa, di Massimo Cacciari.

Ma come ormai dovrebbe essere noto, il sottofondo gnostico traluce in molte delle ideologie della modernità, rivoluzionarie, psicanalitiche e marxiane.
Il materialismo di Marx non contraddice l'antimaterialismo degli antichi gnostici: è un materialismo «dialettico» hegeliano, ossia «idealismo».
E come l'antica gnosi era una rivolta contro il creato, il marxismo implica la rivolta contro «l'ordine di cose presente», guidata dai pochi che conoscono la verità segreta (il partito), e promette la fine della storia in una palingenesi di felicità tutta terrestre, dove non ci saranno più doveri ma solo piaceri: in ciò consiste la «liberazione» radicale, nella più perfetta «anomia», abolizione di ogni legge anche morale.
Ci si può divertire a cercare il sottofondo gnostico anche nelle correnti ideologiche più diffuse: radicali, liberisti-libertari, capitalisti ideologici...
Lo smilzo Vangelo di Giuda si inserisce perfettamente in questo percorso.
E' infatti ritenuto un testo cainita, ossia di una setta che onorava Caino e, ovviamente, aspettava Lucifero come Paraclito.

Ma come mai viene «scoperto» proprio ora per l'ennesima volta?

Abbiamo qualche indizio.
La «scoperta» è strillata dal National Geographic - una delle riviste più ideologiche che si possano immaginare.
Sotto le mentite spoglie della «scientificità», dello studio della «natura» e dei vari ecologismi, la rivista diffonde e divulga tutti gli evoluzionismi possibili.
E' organo della National Geographic Society, entità di sicuro stampo massonico.

Ed è anche la rivista che anni fa annunciò la «scoperta» dell'anello di congiunzione fra i rettili e gli uccelli: scoperta che poco dopo si appurò essere un falso, confezionato in Cina incollando due diversi scisti contenenti due fossili.
L'uccellosauro è stato messo da parte.
Ma ora già annunciano il pescio-sauro, hanno scoperto un pesce fossile di 370 milioni di anni fa, le cui pinne stavano diventando zampe.

Anche questa scoperta è ricorrente: il Celacantus - creduto estinto - fu annunciato come anello di congiunzione, pesce che stava per salire a riva e camminare.
Poi si trovò un celecantus vivo nelle reti di un peschereccio, e si vide che era un pesce assolutamente pesce.
Ma non demordono: scoprono e riscoprono sempre le stesse cose.
Per finire: dei Vangeli gnostici è infaticabile ri-scopritrice ed editrice instancabile la professoressa Elaine Pagels, di Harvard.
«La massima autorità» ecc,. ecc., come direbbe Il Corriere.
Il suo scopo, proclamato dai risvolti di copertina di ogni suo studio, è «mostrare che la Chiesa originaria, lungi dall'essere l'entità unita che siamo stati condotti a credere, era profondamente divisa fin dall'inizio, e che molti seguaci di Cristo erano in disaccordo sui fatti della sua vita, il significato del suo insegnamento, e la forma che la Chiesa doveva assumere».
Insomma un'apologia del luteranesimo e delle gnosi massoniche sub specie di scientificità.
E' una lunga fatica, quella di Elaine Pagels la ripetuta scopritrice di tanti Vangeli gnostici.
Ed anche costosa.

Al punto che ha bisogno di un finanziatore.
Chi la finanzia?

Risposta: la Rockefeller Foundation.
Ecco perché anche Il Corriere batte la stessa grancassa: l'ordine viene dai poteri forti.

Maurizio Blondet

--------------------------------------------------------------------------------
Note
1) Le varie gnosi sono state a lungo credute un segno d'influenza platonica in amiente cristiano: già i greci dicevano «soma-sema», il corpo è una tomba. Invece, come ormai è appurato, la radice sta nell'ebraismo, e specificamente nella gnosi ebraica. C'è tutta un'elucubrazione kabbalistica sulla misteriosa «rottura dei vasi» avvenuta durante la creazione; da allora, la Luce traboccata dai vasi è caduta nell'oscura materia. Il compito degli ebrei è, con le loro pratiche e con il loro stesso errare nel mondo tra i goym (uomini carnali), calpestando la terra, di far risalire le scintille di luce. La psicanalisi, da loro inventata, può ben spiegare questa pseudo-teologia come una religione «di compensazione» una volta che - non riconosciuto il Messia - la loro antica, fondata sul Tempio e sull'attesa del Cristo, aveva perso senso. Difatti, la dottrina ebraica suddetta, ma in senso più profondo tutto l'ebraismo come oggi lo conosciamo, nasce verso il secondo secolo dopo Cristo.

Cattolico_Romano
00giovedì 6 novembre 2008 11:32
http://www.effedieffe.com/interventizeta.p...ro=%20religione

«Vangelo di Giuda»: loschi retroscena, naturalmente
Maurizio Blondet
16/04/2006


E' il cosiddetto «Vangelo di Giuda» annunciato con gran clamore qualche giorno fa; la copia copta di un testo greco del secondo secolo, di cui già parlava sant'Ireneo di Lione.
Ma ora, dalle interviste che rilascia Terry Garcia, appaiono chiare due cose.
Primo: la National Geographic promuove il suo non come uno dei tanti vangeli gnostici, bensì come un autentico «vangelo perduto», che «cambierà la storia del cristianesimo», scritto o dettato da Giuda Iscariota in persona.
Secondo: che dalla sua «scoperta», la potente National Geographic conta di ricavare un sacco di denaro, grazie ad una campagna di marketing mondiale che comprende una mostra del manoscritto, il numero di maggio della rivista National Geographic tutto dedicato al «vangelo perduto», un documentario televisivo e ben due libri.
Tutto nella speranza di cavalcare la voga dei libri di fanta-religione provocata dal «Codice da Vinci» di Dan Brown.
La famosa società geografica deve per forza guadagnare.
Anche per recuperare il milione di dollari, almeno, che ha pagato per lo «sfruttamento».
Dell'opera alla Maecenas Foundation.
Che cos'è la Maecenas Foundation?
E' una fondazione svizzera che si occupa di arte antica e antiquariato.
L'ha fondata l'avvocato elvetico Mario Roberty, che è anche il legale della scopritrice del «vangelo»: una signora di Ginevra che si chiama Frieda Tchacos Nussberger.
La signora, 65 anni, ama presentarsi come un'antiquaria e quasi una mistica.
«Sono stata scelta da Giuda per riabilitarlo», dichiara ispirata in uno dei libri che la National Geographic sta per far uscire, «Il vangelo perduto» di Herbert Krosney: «ho salvato qualcosa di grande per l'umanità».
Ma ora, la corrispondente del New York Times a Roma (1) ha scoperto un lato meno mistico della signora: nel 2001 la Nussberger è stata arrestata a Cipro, su richiesta della polizia italiana, per aver portato via di nascosto dall'Italia delle antichità ed averle vendute ad ignoti.
E' stata anche condannata, se pure (come accade in Italia) con pena sospesa.
Le sfortune della signora con la giustizia italiana non sono in relazione con il vangelo di Giuda.
Ma la vicenda mette la signora nella luce della trafficante, attiva nel discutibile mondo dei trafugatori e contrabbandieri d'arte.
Secondo la storia da Indiana Jones che la National Geographic sta raccontando, e che pubblicherà nel numero di maggio, il manoscritto copto del vangelo di Giuda sarebbe stato trovato da contadini egiziani nei lontani anni '70, e da questi rivenduto a un ignoto mediatore.
Non è chiaro come il documento sia stato esportato dall'Egitto, dettaglio su cui la rivista USA sorvola; ma risulta che sia passato di mano in mano nel sottobosco oscuro dei traffici clandestini di materiale archeologico, comprato e venduto più volte in Europa e infine negli Stati Uniti.
Le troppe mani lo hanno rovinato.
«L'opera è stata maneggiata per anni da gente preoccupata, più che di proteggerla, di far denaro», accusa Jane Waldbaum, presidente dell'Archaeological Institute of America.
Come è venuta in possesso del manoscritto Frieda Tchacos Nussberger?
Lei racconta di averlo comprato nel 2000, per 300 mila dollari, da un altro anonimo «mediatore» che lo teneva in una cassetta di sicurezza ad Hicksville, sobborgo di New York.
Subito dopo, la signora svizzera tenta di rivendere il testo alla biblioteca Beincecke, dell'Università di Yale.
L'affare non va in porto.
Perché?
«C'erano problemi non risolti sulla provenienza» del reperto, fa sapere il curatore della biblioteca di Yale, Robert Babcock: in altre parole, il manoscritto non era accompagnato dalla documentazione, obbligatoria per le opere archeologiche, che ne attesta la regolare esportazione e proprietà.
Nel 2001, la Nussberger riesce a vendere il «Vangelo di Giuda» ad un altro anonimo «mediatore d'antiquariato» dell'Ohio.
La cifra è grossa: 2,5 milioni di dollari.
Così grossa, che il mediatore non riesce a completare i pagamenti.
Sicchè la Nussberger torna in possesso del codice manoscritto, ma - udite udite - non intero.
Il mediatore dell'Ohio si tiene diverse pagine del testo, perché quelle le ha pagate.
Dunque il prezioso manoscritto che la National Geographic presenta come il «vangelo scomparso che cambierà il cristianesimo» è un testo monco, fatto a pezzi da trafficanti di pochi scrupoli.
Ma non è finita.
Per recuperare il manoscritto copto, la Nussberger si era rivolta ad un avvocato esperto del settore, appunto Mario Roberty.
Costui consiglia di conferire la proprietà del documento alla Maecenas Foundation, fondazione «culturale» che, guarda caso, ha fondato lui.
E' come mettere un pezzo patrimoniale di valore, la cui proprietà non può essere dimostrata dal possessore, in capo a una società anonima.
Nel contratto di conferimento, alla Nussberger viene riconosciuto il diritto di ricevere compensi «per i redditi generati» dal «Vangelo di Giuda».
Evidentemente, l'avvocato e la signora già pensavano allo «sfruttamento» dell'opera.
Infatti bussano alla National Geographic, che abbocca: la potente società americana paga un milione di dollari alla Maecenas Foundation, e non già per acquistare il manoscritto, ma solo per poter utilizzare il suo contenuto.
Più una percentuale sui profitti editoriali alla Nussberger.
La quale guadagnerà, alla fine, almeno due milioni di dollari: quasi quello che voleva dal «mediatore dell'Ohio», detratto il prezzo delle pagine strappate e rimaste al suddetto «mediatore».
L'avvocato Roberty intanto assicura che la sua Fondazione non solo ha «la chiara titolarità legale» del documento, ma anche che lo consegnerà quanto prima alle autorità dell'Egitto.
Dopotutto, giura, la sua Fondazione si occupa proprio di recuperare opere inestimabili dal mercato nero, per restituirle ai Paesi d'origine: per questo si chiama «Mecenate».
Disinteressato, generoso amore dell'arte e del diritto.
Insomma, tutta la faccenda puzza: di deliberato inganno da parte della National Geographic, che presente il «Vangelo di Giuda» come scritto da Giuda, e il traditore come il discepolo prediletto da Gesù; ma la faccenda puzza anche di furto, trafugamento e denaro.
Com'è inevitabile, quando si evoca Giuda.
Solo che stavolta, non si tratta di trenta modesti sicli d'argento.

Maurizio Blondet

--------------------------------------------------------------------------------
Note
1) Elisabetta Povoledo, «Another Judas mistery: a looted gospel?», New York Times, 14 aprile 2006.


Copyright © - EFFEDIEFFE - all rights reserved.



archivio: religione

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:24.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com