INCREDIBILE MA VERO; UNA DONNA AGGREDISCE IL PAPA IN SAN PIETRO

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Cattolico_Romano
00venerdì 25 dicembre 2009 12:08
la procura di roma: «Nessuna indagine avviata». si riesamina il dispositivo di sicurezza

Papa spintonato, indaga la gendarmeria


Trattamento sanitario obbligatorio per la donna, una 25enne con doppia cittadinanza, svizzera e italiana
Fiorenza Sarzanini


Sarà la gendarmeria vaticana ad occuparsi delle indagini sulla donna che giovedì sera ha spintonato il Pontefice e lo fatto cadere mentre si accingeva a raggiungere l’altare per celebrare la messa di Natale. Al momento – come conferma il procuratore di Roma Giovanni Ferrara – «non è stato chiesto alla magistratura italiana di esercitare la giurisdizione e dunque nessuna indagine può essere avviata». Susanna Maiolo, 25 anni, ha la doppia cittadinanza, svizzera e italiana. Secondo le indiscrezioni, già giovedì sera sarebbe stata avviata per lei la procedura per l’avvio del trattamento sanitario obbligatorio, con la convocazione di uno medico specialista che possa occuparsi delle sue condizioni di salute.

Messa di Natale, il Papa spinto a terra

IL PRECEDENTE - Sarebbe stata proprio lei, lo scorso anno, a tentare un’azione analoga, ma in quel caso fu bloccata dagli agenti. Al momento nessun organo investigativo italiano è stato coinvolto negli accertamenti. La Basilica rientra nel territorio vaticano, dunque di uno Stato straniero, e per un intervento delle autorità italiane è necessaria una richiesta formale. In passato è già accaduto che la gendarmeria decidesse di procedere autonomamente senza richiedere assistenza. Accadde anche nel 1999 quando furono trovati morti il vicecaporale Cedric Tournay, il comandante delle Guardie Svizzere Alois Estermann e la moglie di quest’ultimo Gladys Meza. Secondo la versione ufficiale Tornay avrebbe «ucciso gli altri due in preda a un raptus motivato dal rifiuto di una promozione e poi si è tolto la vita», ma la motivazione con la quale il giudice unico della Santa Sede Gianluigi Marrone archiviò il "giallo del Vaticano", non ha mai convinto del tutto i familiari di Tornay. La stessa procedura viene seguita adesso.

DISPOSITIVO DI SICUREZZA

La gendarmeria sta cercando di ricostruire gli spostamenti della donna per capire se sia arrivata da sola nella Basilica. E, proprio come accaduto dieci giorni fa dopo l’aggressione a Silvio Berlusconi in piazza Duomo, si sta riesaminando il dispositivo di sicurezza. Bisogna infatti accertare come sia stato possibile per la donna scavalcare la transenna, ma soprattutto riuscire a far cadere il Papa. Le guardie erano disposte lungo il percorso, ma – come si vede dalle immagini – nessuna di loro era ai lati di Benedetto XVI mentre con gli altri cardinali camminava verso l’altare benedicendo la folla. Ed è proprio di questo «varco» che la donna ha approfittato.

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Cattolico_Romano
00venerdì 25 dicembre 2009 12:12
IL PAPA AGGREDITO STA BENE, OGGI LA BENEDIZIONE URBI ET ORBI

(Marinella Bandini)

Roma, 25 dic (Velino)

Una donna svizzera, Susanna Maioa, la stessa con problemi psichici che aveva cercato di aggredirlo lo scorso anno, ha oltrepassato le transenne che separano la zona riservata al pubblico dalla navata centrale della Basilica proprio durante la processione di cardinali e concelebranti alla quale si era appena unito il Papa e lo fa fatto crollare a terra. Benedetto XVI si è subito rialzato aiutato dagli uomini del cerimoniale vaticano e ha potuto celebrare la messa dopo aver raggiunto l'altare della Confessione. Questa mattina impartirà regolarmente la benedizione urbi et orbi. E' finito invece all'ospedale con il femore fratturato il cardinale francese Roger Etchegaray, rimasto coinvolto nell'incidente. La donna e' ricoverata in una struttura psichiatrica dopo essere stata fermata dalla gendarmeria vaticana.
“La maggior parte di noi uomini moderni vive lontana da Gesù” ma “per tutti c’è una via” e Dio stesso “ci è venuto incontro”: è questa la notizia della notte di Natale ha sottolineato il Papa
nell’omelia. Benedetto XVI ha ripetuto l’annuncio del “Dio con noi”, del “Dio vicino” anche per coloro che vivono “lontani”, in “affari e occupazioni che ci riempiono totalmente e dai quali il cammino verso la mangiatoia è molto lungo”. “Svegliatevi, ci dice il Vangelo”: “Colui che sogna è rinchiuso in questo mondo che è soltanto suo e non lo collega con gli altri. Svegliarsi significa uscire da tale mondo ed entrare nella realtà comune, nella verità che, sola, ci unisce tutti. Il conflitto nel mondo - dice il Papa -, l’inconciliabilità reciproca, derivano dal fatto che siamo rinchiusi nei nostri propri interessi e nelle opinioni personali, nel nostro proprio minuscolo mondo privato. L’egoismo ci tiene prigionieri dei nostri interessi e desideri, che ci dividono gli uni dagli altri”.
Svegliarsi significa “sviluppare la sensibilità per Dio - ha esortato Benedetto XVI -; per i segnali silenziosi con cui Egli vuole guidarci; per i molteplici indizi della sua presenza”. Una sorta di “orecchio musicale” per Dio anche se “la nostra maniera di pensare ed agire, la mentalità del mondo odierno, la gamma delle nostre varie esperienze sono adatte a ridurre la sensibilità per Dio, a renderci ‘privi di orecchio musicale’ per Lui”. Qualche giorno fa il Papa ha invitato ad aprire il dialogo con i “gentili”, con chi non crede. Oggi invita a “pregare (...) per quelli che sembrano essere ‘privi di questo orecchio musicale’ e nei quali, tuttavia, è vivo il desiderio che Dio si manifesti. In ogni anima è presente, in modo nascosto o aperto, l’attesa di Dio, la capacità di incontrarlo”. La condizione è essere “vigilanti” come i pastori, che il Papa ha proposto come modello di vita cristiana.
I pastori “si affrettarono” verso Betlemme: “Da loro - ha detto il Papa - vogliamo imparare a non lasciarci schiacciare da tutte le cose urgenti della vita quotidiana”, a “mettere in secondo piano altre occupazioni – per quanto importanti esse siano – per avviarci verso Dio”. Osserva il Papa: “Nell’elenco delle priorità Dio si trova spesso quasi all’ultimo posto. Questo – si pensa – si potrà fare sempre. Il Vangelo ci dice: Dio ha la massima priorità. Se qualcosa nella nostra vita merita fretta senza indugio, ciò è, allora, soltanto la causa di Dio”. I pastori vanno a Betlemme per “vedere”: “Tale è la novità di questa notte - sottolinea ancora il Papa -: la Parola può essere guardata. Poiché si è fatta carne. Quel Dio di cui non si deve fare alcuna immagine, perché ogni immagine potrebbe solo ridurlo, anzi travisarlo, quel Dio si è reso, Egli stesso, visibile” in Gesù. Un segno “umile”.
Continua Benedetto XVI: “Diventiamo simili a Dio, se impariamo, noi stessi, l’umiltà e così la vera grandezza; se rinunciamo alla violenza ed usiamo solo le armi della verità e dell’amore”. Nel segno dell’amore conclude il Papa: “Da soli non potremmo giungere fino a Lui. La via supera le nostre forze. Ma Dio è disceso. Egli ci viene incontro. Egli ha percorso la parte più lunga del cammino. Ora ci chiede: Venite e vedete quanto vi amo”. Se “il paganesimo è mancanza di sensibilità, significa un cuore di pietra”, invece “Cristo vuole darci un cuore di carne. (...) Viene a noi come uomo, affinché noi diventiamo veramente umani. Per questo - ha invitato - vogliamo pregare in questa Notte Santa. Signore Gesù Cristo, entra in me, nella mia anima. Trasformami. Rinnovami. Fa’ che io e tutti noi da pietra e legno diventiamo persone viventi”.

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00sabato 26 dicembre 2009 07:12
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Papa/ Sta bene dopo l'aggressione. Da San Pietro il suo messaggio

La donna trasferita in una struttura per psicolabili


Roma, 25 dic. (Apcom)

Benedetto XVI sta bene: dopo la paura di ieri sera oggi, poco dopo le 12, dal balcone di San Pietro ha letto
il messaggio di Natale, impartito la Benedizione Urbi et Orbi (alla città e al mondo intero), e rivolto i saluti in 65 lingue, senza fare alcun riferimento all'aggressione subita questa notte durante la processione della messa di Natale. Una donna italo-svizzera di 25 anni, Susanna Maiolo, ha infatti scavalcato le transenne e si è lanciata contro il Pontefice che è caduto senza tuttavia riportare conseguenze. Nel trambusto creatosi, è però caduto il cardinale Etchegaray , riportando la frattura del collo del femore: è stato ricoverato al Policlinico Gemelli, le sue condizioni sono buone,ma dovrà essere sottoposto a operazione nei prossimi giorni. La donna, che non era armata ma manifesta segni di squilibrio psichico è stata ricoverata in una struttura sanitaria, per essere sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio. Si tratta della stessa donna che già lo scorso anno aveva tentato di avvicinarsi al papa, prontamente fermata. Il Papa ha trascorso una notte perfettamente tranquilla e ieri sera, nonostante l'incidente, quando è rientrato in appartamento dopo la celebrazione, ha mangiato il panettone insieme ai suoi collaboratori, festeggiando il Natale in modo sereno e felice". Il pontefice "non si può blindare al cento per cento, se non creando un muro divisorio tra il pontefice e i suoi fedeli, cosa impensabile", ha riferito padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, commentando con i giornalisti l'aggressione avvenuta questa notte. "Il Papa - ha proseguito padre Lombardi - vuole avvicinare la folla e la sicurezza vaticana, pur reagendo con prontezza, non può sempre evitare che simili episodi avvengano". Messaggi di vicinanza al Pontefice sono giunti dalle massime autorità italiane, mentre il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è tenuto costantemente aggiornato tramite i sottosegretari Letta e Bonaiuti.
Quanto alla donna, dopo il fermo è stata interrogata e trasferita in una struttura sanitaria per soggetti con problemi psichici; se il vaticano non deciderà diversamente, sarà il tribunale della Santa Sede ad avviare l'iter giudiziario.
Dalla Loggia di San Pietro, Benedetto XVI ha fatto gli auguri a Roma e all'Italia intera, accompagnati dall'invito ad impegnarsi per la "concorde costruzione di una società più giusta e solidale". Il suo messaggio di Natale mostra a 360 gradi tutte le preoccupazioni del papa: dalla crisi economica ma soprattutto morale dell'Occidente alla pace in Medio Oriente; dalla persecuzione che vive la chiesa e i cristiani in Iraq e in Terra Santa fino alle violenze nella Filippine, in Corea e in Africa. Ed ancora: il rifiuto dell'aborto e la tutela dei diritti inalienabili di tutti gli esseri umani, soprattutto i più deboli, i più poveri e i più indifesi. Infine, la sottolineatura che "la Chiesa invita all'accoglienza".

Apcom
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00sabato 26 dicembre 2009 07:13
La donna era arrivata a Roma dalla Svizzera, dove abita. Etchegaray operato domenica

La donna che ha spinto papa Ratzinger: «Non volevo fare male al Papa»


Susanna Maiolo lo ha detto ai soccorritori che l'hanno trasportata in ospedale. Gesto analogo lo scorso anno

ROMA - «Non volevo fare del male al Santo Padre». Lo ha detto ai soccorritori e ai medici che le hanno prestato assistenza, una volta ricoverata in ospedale, Susanna Maiolo, la donna che ieri sera ha tentato di avvicinarsi al Papa facendolo cadere durante la messa di Natale in San Pietro. Chi ha avuto modo di parlarle la definisce «una persona disturbata» con un «pensiero distorto» che probabilmente l'ha portata a tentare per due volte di avvicinarsi al pontefice.

GIUNTA DALLA SVIZZERA - Susanna Maiolo, secondo fonti vaticane era giunta direttamente dalla Svizzera, dove abita, per assistere alla messa in Vaticano. Stessa cosa aveva fatto lo scorso anno, quando aveva compiuto un gesto analogo: durante la messa di mezzanotte del 2008 infatti, vestita con una giacca rossa molto simile a quella che indossava anche ieri, aveva scavalcato la transenna, ma era stata bloccata prima di potersi avvicinare ulteriormente a Benedetto XVI. La donna subito è stata subito trasportata all'ospedale S. Spirito e presa in cura dai medici del servizio psichiatrico di diagnosi. Dopo le prime cure farmacologiche è stata trasferita in una struttura protetta fuori Roma dove rimarrà ricoverata.

LE CONDIZIONI DI ETCHEGARAY - Nel frattempo è stato annunciato che potrebbe essere operato domenica prossima, dopodomani, il cardinale Roger Etchegaray, ricoverato dalla scorsa notte al policlinico Gemelli in seguito alla frattura del collo del femore destro subita nel corso delll'aggressione al papa Benedetto XVI. La data dell'operazione dipenderà dagli esiti delle analisi: se tutti i valori saranno nella norma si svolgerà domenica altrimenti sarà posticipata a lunedì. Il cardinale, di 87 anni, è stato ricoverato alle 2 nella stanza 18 al nono piano del reparto solventi II. Al decimo piano c'è il reparto solventi I, destinato esclusivamente al papa e che viene aperto solo in caso di sua necessità, come avvenne per Giovanni Paolo II. Accanto al cardinale c'è un'anziana suora, che lo veglia anche quando dorme, come stamani e nel primo pomeriggio. Davanti alla stanza, una delle due più grandi del reparto, c'è un albero di Natale addobbato dal personale dell'ospedale. Il prelato, che indossa indumenti forniti dal policlinico, ha riposato con attorno al gomito destro un rosario. Nel pomeriggio ha tra l'altro ricevuto la visita del segretario del pontefice monsignor George Gaenswein, dell'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede Zanardi Landi, del decano del collegio cardinalizio cardinale Angelo Sodano e del fondatore della Comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi.

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00sabato 26 dicembre 2009 07:42
Senza conseguenze per il Papa la caduta provocata da una squilibrata
Nell'incidente, il Cardinale Etchegaray cade e si rompe il femore
CITTA' DEL VATICANO, venerdì, 25 dicembre 2009 (ZENIT.org).-

Non ha avuto conseguenze per Benedetto XVI la caduta provocata da una donna con problemi psichici all'inizio della Messa di Mezzanotte nella Basilica vaticana.

Il Cardinale Roger Etchegaray, di 87 anni, coinvolto nella caduta, ha tuttavia riportato la frattura del femore.

In una ricostruzione dei fatti offerta ai giornalisti, padre Federico Lombardi S.I., direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha spiegato che "durante la processione di ingresso della celebrazione, una persona non equilibrata - tale Susanna Maiolo, di 25 anni, di cittadinanza italiana e svizzera - ha superato la transenna e, nonostante l'intervento della sicurezza, è riuscita a raggiungere il Santo Padre e ad afferrarne il pallio, facendogli perdere l'equilibrio e facendolo scivolare a terra".

"Il Papa ha potuto prontamente rialzarsi e riprendere il cammino e tutta la celebrazione si è svolta senza alcun altro problema", ha aggiunto il portavoce vaticano.

"Purtroppo nel trambusto creatosi, il Cardinale Etchegaray è caduto, riportando la frattura del collo del femore. E' stato ricoverato al Policlinico Gemelli, le sue condizioni sono buone, ma dovrà essere sottoposto a operazione nei prossimi giorni".

"La Maiolo, che non era armata ma manifesta segni di squilibrio psichico, è stata ricoverata in una struttura sanitaria, per essere sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio".

Padre Lombardi conclude il suo comunicato spiegando che l'incidente non ha provocato cambiamenti nell'agenda delle celebrazioni di Natale del Papa.

Cattolico_Romano
00sabato 26 dicembre 2009 09:27
Napolitano: affettuosa solidarietà al Papa

Schifani: «Ero lì, ho sentito trambusto». Berlusconi costantemente informato della situazione del Santo Padre


MILANO

«Affettuosa solidarietà». Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha voluto manifestare con queste parole la sua vicinanza a Benedetto XVI, dopo l'incidente di giovedì sera a San Pietro durante la celebrazione della messa di Natale. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, appresa la notizia di quanto in Basilica, si è messo in contatto con i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta e Paolo Bonaiuti, che lo hanno informato sulle condizioni del Santo Padre e lo tengono costantemente aggiornato sulla situazione. Il presidente del Senato, Renato Schifani, si trovava a San Pietro quando il Pontefice è stato spinto ed è caduto a terra. «Ho sentito solo un trambusto perché ero con mia moglie vicino all’altare principale. Abbiamo capito che succedeva qualcosa, ma quando abbiamo visto arrivare il Santo Padre ci siamo subito rasserenati». Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha appreso «con grande sollievo il fatto che il Santo Padre non abbia riportato conseguenze fisiche» e ha espresso la sua solidarietà personale e della Camera dei deputati a Benedetto XVI. Fini ha altresì espresso l'augurio di una pronta guarigione al Cardinal Etchegaray infortunatosi nella stessa circostanza.

«NUOVA FORZA DA QUESTA CIRCOSTANZA» - «Esprimiamo la nostra affettuosa solidarietà al Santo Padre per l'aggressione subita nella notte che per i cristiani è simbolo di serenità, pace e speranza» ha detto il leader dell' Udc Pier Ferdinando Casini, inviando un messaggio di solidarietà a Benedetto XVI e dicendosi dice «certo che la sua testimonianza di fede trarrà nuova forza da questo evento tanto triste per l'intera comunità cristiana». Solidarietà a Ratzinger anche da parte del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni.

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Papa/ Benedetto XVI a Napolitano: Grazie per la premura mostrata

Con l'occasione, scambio di auguri natalizi

Roma, 25 dic. (Apcom)

Ancora una "cordiale telefonata", con la quale Benedetto XVI ha ringraziato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per la premura mostrata e per la solidarietà manifestata in seguito al tentativo di aggressione cui è stato sottoposto ieri sera. Lo comunica una nota del Quirinale, nella quale si legge anche che il Presidente ed il Papa, nell'occasione, si sono scambiati fervidi auguri per le festività.

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00sabato 26 dicembre 2009 09:29
Il cardinal Poupard: ero a due passi, ho sentito un grido...

di Redazione

Il cardinale francese Paul Poupard racconta i momenti concitati che hanno preceduto la caduta di Benedetto XVI, spintonato da una donna durante la messa di Natale

"Ero a due passi dal papa", uno "dei più vicini al pontefice", all'improvviso "ho sentito un grido, mi sono voltato e ho visto una persona che saltava" la transenna. Il cardinale francese Paul Poupard racconta così i momenti concitati che hanno preceduto la caduta di Benedetto XVI, spintonato da una donna durante la messa di Natale.
Poupard, come ha raccontato lui stesso alla radio francese Rtl, camminava pochi metri davanti al papa e, quindi, non ha visto la scena, che si è svolta molto rapidamente.
"Mi sono girato -ha detto- e ho visto che rimettevano la mitra al papa. Dopo l'incidente, ha aggiunto, "ho raddoppiato le preghiere" per il papa. "Gliel'ho detto e lui mi ha ringraziato.
Ci ha salutato uno ad uno pacatamente, tranquillamente", ha detto il cardinale, assicurando che c'é stata "obiettivamente una minaccia nei confronti del papa".
Parlando poi della sicurezza Poupard ha detto che "ci vorrebbe una vigilanza maggiore, chi se ne deve occupare non può abbassare la guardia un istante". Anche se ha riconosciuto che si tratta di un compito non facile: "si possono fare controlli a tappeto, ma se qualcuno vuole far danno, può farlo, non possiamo impedirlo al 100%". D'accordo anche l'arcivescovo di Parigi che, intervenendo su Radio Europe1, ha spiegato che "statisticamente, visto il numero di persone che incontrano il papa in una settimana, il fatto che qualcuno possa compiere un gesto aggressivo è nelle cose possibili".

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00sabato 26 dicembre 2009 09:31
Benedetto XVI alla Messa della Notte: abbandonare egoismo e violenza. Il Papa, spintonato da una squilibrata, cade e si rialza. Il cardinale Etchegaray si frattura il femore

“Dio è importante, la realtà più importante in assoluto della nostra vita”: così il Papa ieri sera, durante l’omelia
 per la Santa Messa di Natale, celebrata nella Basilica Vaticana. Al centro delle parole di Benedetto XVI, anche l’invito ad abbandonare l’egoismo, a guardare all’umiltà di Dio e ad imitarlo, rinunciando alla violenza e usando solo le armi della verità e dell’amore. All’inizio della celebrazione, durante la processione di ingresso, una donna squilibrata si è avvicinata al Papa.

Come rende noto Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, “tale Susanna Maiolo, di 25 anni, di cittadinanza italiana e svizzera, ha superato la transenna e, nonostante l’intervento della sicurezza, è riuscita a raggiungere il Santo Padre e ad afferrarne il pallio, facendogli perdere l’equilibrio e facendolo scivolare a terra”.

”Il Papa - continua la nota - ha potuto prontamente rialzarsi e riprendere il cammino e tutta la celebrazione si è svolta senza alcun altro problema”. Purtroppo nel trambusto, “il cardinale Etchegaray è caduto, riportando la frattura del collo del femore. È stato ricoverato al Policlinico Gemelli, le sue condizioni sono buone, ma dovrà essere sottoposto a operazione nei prossimi giorni”. La Maiolo, riferisce ancora Padre Lombardi, “non era armata, ma manifesta segni di squilibrio psichico, ed è stata ricoverata in una struttura sanitaria, per essere sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio”.

Il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano ha espresso al Papa la sua affettuosa solidarietà per l'accaduto. Ma torniamo alla Messa di ieri con il servizio di Isabella Piro:

“Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio”: le parole del profeta Isaia il Papa le pronuncia all’inizio della sua omelia, per ricordare che è Natale a tutto il mondo. Un mondo che, continua il Pontefice, deve essere vigilante, come i pastori che andarono a Betlemme. Un mondo che deve svegliarsi, ovvero uscire “dal mondo particolare dell’io ed entrare nella realtà comune, nella verità che, sola, ci unisce tutti”:

"Il conflitto nel mondo, l’inconciliabilità reciproca, derivano dal fatto che siamo rinchiusi nei nostri propri interessi e nelle opinioni personali, nel nostro proprio minuscolo mondo privato. L’egoismo, quello del gruppo come quello del singolo, ci tiene prigionieri dei nostri interessi e desideri, che contrastano con la verità e ci dividono gli uni dagli altri. Svegliatevi, ci dice il Vangelo. Venite fuori per entrare nella grande verità comune, nella comunione dell’unico Dio. Svegliarsi significa così sviluppare la sensibilità per Dio; per i segnali silenziosi con cui Egli vuole guidarci; per i molteplici indizi della sua presenza".
Oggi, continua il Papa, la nostra maniera di “pensare ed agire”, “la mentalità del mondo odierno” riducono la sensibilità verso Dio, ci rendono come “privi di orecchio musicale per Lui”. Tuttavia, ricorda Benedetto XVI, “in ogni anima è presente l’attesa di Dio, la capacità di incontrarlo”.

Poi, il Santo Padre si sofferma sul versetto del Vangelo di Luca, in cui si dice che i pastori “si affrettarono” verso Betlemme. Un atteggiamento che non si ritrova nel mondo di oggi, in cui Dio si trova spesso “quasi all’ultimo posto nell’elenco delle priorità”. Ma il Vangelo dice: Dio ha la massima priorità:

"Dio è importante, la realtà più importante in assoluto nella nostra vita. Proprio questa priorità ci insegnano i pastori. Da loro vogliamo imparare a non lasciarci schiacciare da tutte le cose urgenti della vita quotidiana. Da loro vogliamo apprendere la libertà interiore di mettere in secondo piano altre occupazioni – per quanto importanti esse siano – per avviarci verso Dio, per lasciarlo entrare nella nostra vita e nel nostro tempo. Il tempo impegnato per Dio e, a partire da Lui, per il prossimo non è mai tempo perso. È il tempo in cui viviamo veramente, in cui viviamo lo stesso essere persone umane".

“Viviamo in filosofie, in affari e occupazioni che ci riempiono totalmente”, continua Benedetto XVI, e il cammino verso Dio è molto lungo, come quello che dovettero compiere i sapienti per andare a Betlemme. Ma il Signore va incontro ad ogni uomo:

"Per tutti c’è una via. Per tutti il Signore dispone segnali adatti a ciascuno. (…)Sì, Dio si è incamminato verso di noi. Da soli non potremmo giungere fino a Lui. La via supera le nostre forze. Ma Dio è disceso. Egli ci viene incontro. Egli ha percorso la parte più lunga del cammino. Ora ci chiede: Venite e vedete quanto vi amo. Venite e vedete che io sono qui".

Nella notte di Natale, afferma il Santo Padre, c’è una novità: “la Parola può essere guardata. Poiché si è fatta carne” in un bambino avvolto in fasce:

"Il segno di Dio, il segno che viene dato ai pastori e a noi, non è un miracolo emozionante. Il segno di Dio è la sua umiltà. Il segno di Dio è che Egli si fa piccolo; diventa bambino; si lascia toccare e chiede il nostro amore. Quanto desidereremmo noi uomini un segno diverso, imponente, inconfutabile del potere di Dio e della sua grandezza. Ma il suo segno ci invita alla fede e all’amore, e pertanto ci dà speranza: così è Dio".

Il Signore possiede “il potere e la Bontà”, continua il Papa, e soprattutto ci invita a diventare simili a Lui:

"Sì, diventiamo simili a Dio, se ci lasciamo plasmare da questo segno; se impariamo, noi stessi, l’umiltà e così la vera grandezza; se rinunciamo alla violenza ed usiamo solo le armi della verità e dell’amore".

“Paganesimo è mancanza di sensibilità – ribadisce il Santo Padre – significa un cuore di pietra incapace di amare e di percepire l’amore di Dio”. Cristo, invece, vuole darci “un cuore di carne”. Egli “viene a noi come uomo, affinché noi diventiamo veramente umani”, conclude Benedetto XVI. Apriamo allora i nostri cuori davanti a Dio divenuto bambino.

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Cattolico_Romano
00sabato 26 dicembre 2009 10:02

E SE SI RIPRISTINASSE LA SEDIA GESTATORIA?

di Francesco Colafemmina

Siamo stati tutti testimoni dell'incredibile atto di una squilibrata che ha fatto violentemente cadere il Sommo Pontefice durante la solenne celebrazione della notte di Natale. Ognuno di noi sarà rimasto turbato da quelle immagini di una crudezza inaudita. E molti si saranno domandati come sia stato possibile tutto ciò.

Ebbene, è d'obbligo una precisazione su quanto avviene costantemente in Basilica ad ogni celebrazione presieduta da Sua Santità. Nella parte posteriore della navata centrale non esistono banchi in legno, bensì sedie di plastica beige ancorate tra di loro, del tipo comunemente usato nelle sale d'aspetto degli ospedali.
Così, quando il Papa passa in processione, la gente, presa dal delirio, inizia a spingersi sulle transenne lignee che delimitano il passaggio dei celebranti. Non solo: per poter fotografare il Papa non si esita a spostare sedie ed a salirci su. Scene degne di un concerto rock più che di una solenne celebrazione nel centro della Cattolicità. E' incredibile ma si creano in questo modo due ali di gente che preme, sale sulle sedie, tenta di toccare i Cardinali, lancia flash in piena faccia al Pontefice, e via dicendo.
E' pertanto estremamente difficile per i pur vigili occhi della Gendarmeria, individuare esaltati o pazzi di turno che tentino di spingersi oltre le transenne.

Come rimediare a tutto ciò?

Una soluzione estremamente valida potrebbe consistere nel ripristino della Sedia Gestatoria!

Con questo solenne trono il Santo Padre non solo diverrebbe a tutti visibile, ma si eviterebbe anche l'assembramento dei fedeli che vogliono fotografarlo in prima linea. Oguno se ne starebbe al proprio posto con il Papa ben visibile e i Gendarmi potrebbero controllare molto meglio la situazione, perchè ogni movimento in quell'ordinata assemblea richiamerebbe immediatamente la loro attenzione. Inoltre il Papa sarebbe protetto da eventuali attacchi da ben 8 sediari. Ne trarrebbe inoltre un evidente vantaggio la solenne maestà di Sua Santità che per una strana, ma mediaticamente comprensibile abitudine, viene invitato a stringere le mani a chiunque, a questo contatto fisico che normalmente è sempre stato limitato e scrupolosamente moderato in considerazione dell'Autorità papale e del rispetto dovuto al Vicario di Cristo. Il contatto fisico, tra l'altro, potrebbe esserci sempre, ma meno osceno di quanto non sia oggi: tanta gente sembra quasi volersi attaccare come una piovra alle mani del Pontefice. Altri, invece, vorrebbero baciargli contemporaneamente l'anello: scene talvolta sconvolgenti, anche se motivate dalla buona fede.
Sappiamo tutti che la sedia gestatoria è stata utilizzata senza problemi sino a Giovanni Paolo I. Inoltre tutti possiamo attestare il disagio nel ricordo di quella discutibile pedana mobile che fu utilizzata negli ultimi anni del pontificato del Venerabile Giovanni Paolo II. Sarebbe stato più opportuno o no utilizzare la sedia gestatoria in quel caso?
Purtroppo chi si azzarda a revocare questo solenne "mezzo di trasporto" papale viene dipinto solitamente come un nostalgico in cerca di pompose memorie del passato o di aristocratici ninnoli pontifici. Invece bisognerebbe capire una volta tanto che taluni oggetti del passato non erano espressioni di esteriorità magnificente, bensì utili e pratici strumenti che aiutavano i fedeli a guardare il Papa, esaltavano il senso di rispetto dovuto al successore di Pietro, salvaguardavano la salute e la stanchezza di Sua Santità. Si dirà: ma non è accettabile che un uomo venga portato a braccio da altri uomini! E' un segno di potere!
Ovvietà che derivano da una visione meramente materialistica del Papato. L'amore e l'affetto per il papa rendono lieto il compito ai sediari, la cui istituzione permane viva e pronta a servire il Pontefice. Un uomo anziano portato a spalle su un piccolo trono è anche segno concreto delle parole del Signore a Pietro in Giovanni, 21,18: "In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi". Quel trono è segno di una diversa potestà, di una autorità completamente distinta da quella del mondo e del potere materiale: è la potestà dell'amore e l'autorità del Pastore che "pasce le pecorelle" di Cristo! E' la potestà e l'autorità del Pontefice che è retto fisicamente dai sediari e spiritualmente da tutti i fedeli. E' la potestà e l'autorità del padre che governa la Chiesa di Roma e nella successione apostolica non rappresenta semplicemente se stesso, la propria persona, ma l'auctoritas pontificale discendente dalla missione che Gesù affidò a Simon Pietro.
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Nell'eventualità di questo "ritorno al passato" certamente i mass media non farebbero salti di gioia e qualche giornale potrebbe cogliere l'occasione per abbandonarsi a spiacevoli commenti, eppure sarebbe difficile farlo in questo momento, dinanzi all'evidente esigenza di assicurare la massima sicurezza e protezione al Pontefice.
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Non sono forse queste delle valide e cogenti ragioni per reintrodurre la sedia gestatoria?
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E poi chi l'ha detto che il Papa per essere "amato" deve fare bagni di folla modello rock star o politico intraprendente?
La solennità del suo sacerdozio dovrebbe aiutare i sacerdoti ad aver più rispetto di sè ed i fedeli ad avere maggior rispetto per l'autorità pontificia e sacerdotale che il Papa incarna quale vicario del Pontefice Massimo, del Nostro Signore Gesù, il Re dell'Universo!

Fides et Forma
enricorns
00sabato 26 dicembre 2009 11:02

26/12/2009 10.02

E SE SI RIPRISTINASSE LA SEDIA GESTATORIA?

Perchè la sedia gestatoria era un dispositivo di sicurezza?

enricorns
00sabato 26 dicembre 2009 11:15
Il problema sta nel non lasciare "liberi" certi individui che, nel suddetto caso, voleva abbracciarlo (così ha affermato), ma se avesse avuto una pistola o armao altro oggetto contundente?, la sedia gestoria sarebbe stata sicuramente un ottimo bersaglio.
Resta il fatto che Gesù non si faceva affatto portare e l'unico trono su cui è salito è la Croce.
Cattolico_Romano
00sabato 26 dicembre 2009 11:16
Re:
enricorns, 26/12/2009 11.02:

26/12/2009 10.02

E SE SI RIPRISTINASSE LA SEDIA GESTATORIA?

Perchè la sedia gestatoria era un dispositivo di sicurezza?





No, non lo era, ma in un certo senso fungeva da tale.
enricorns
00sabato 26 dicembre 2009 11:38
Re: Re:
Cattolico_Romano, 26/12/2009 11.16:

No, non lo era, ma in un certo senso fungeva da tale.



Non penso proprio e i motivi li ho anche detti, piuttosto la papa mobile
enricorns
00sabato 26 dicembre 2009 11:46
E poi chi l'ha detto che il Papa per essere "amato" deve fare bagni di folla modello rock star o politico intraprendente?

Li faceva e li fa Gesù, poi se proprio vogliamo un mezzo di sicurezza la papa mobile potrebbe esserlo sicuramente più efficace, anche se a dire il vero in San Pietro sarebbe sconveniente, resta il fatto che lo stare "fra" la folla è scelta voluta dagli stessi pontefici.
S_Daniele
00sabato 26 dicembre 2009 18:55
Re:
enricorns, 26/12/2009 11.15:

Il problema sta nel non lasciare "liberi" certi individui che, nel suddetto caso, voleva abbracciarlo (così ha affermato), ma se avesse avuto una pistola o armao altro oggetto contundente?, la sedia gestoria sarebbe stata sicuramente un ottimo bersaglio.
Resta il fatto che Gesù non si faceva affatto portare e l'unico trono su cui è salito è la Croce.




Contro una pistola credo sia impossibile cautelarsi, però se vogliamo modernizzarci invece di un nuovo pastorale per il Papa gli diamo un giubbotto antiproiettile, no?

Sulla sedia gestatoria non vedo dove sia il problema sempre che per te i Papa che ne usufruivano erano degli abusatori ed erranti.
Oppure vi ricorda una Chiesa, quella preconciliare, che tanto la si vuol dimenticare come un prodotto del paleolitico?
S_Daniele
00sabato 26 dicembre 2009 18:57
Mi piacerebbe sapere e vedere come la papa mobile possa accedere all'interno della Basilica, inoltre a chi si scandalizza della sedia gestatoria io credo che una papa mobile della nota mercedes che è costata migliaia di euro sia più scandalosa della sudetta sedia.
Ma questo è altro mangiare.
Gabbianella1.
00sabato 26 dicembre 2009 22:59
Ma il Papa Benedetto XVI sulla sedia gestatoria ci vuole stare?????????

dai ...buon Natale ancora!
enricorns
00sabato 26 dicembre 2009 23:14
Re:
S_Daniele, 26/12/2009 18.57:

Mi piacerebbe sapere e vedere come la papa mobile possa accedere all'interno della Basilica, inoltre a chi si scandalizza della sedia gestatoria io credo che una papa mobile della nota mercedes che è costata migliaia di euro sia più scandalosa della sudetta sedia. Ma questo è altro mangiare.


Veramente ho aggiunto anche se a dire il vero in San Pietro sarebbe sconveniente, ma dicevo in senso generale e non ne facevo questione di prezzi e insieme con Gabbianella ribadisco Ma il Papa Benedetto XVI sulla sedia gestatoria ci vuole stare?????????
Cattolico_Romano
00domenica 27 dicembre 2009 06:21
Re: Re:
enricorns, 26/12/2009 23.14:


Veramente ho aggiunto anche se a dire il vero in San Pietro sarebbe sconveniente, ma dicevo in senso generale e non ne facevo questione di prezzi e insieme con Gabbianella ribadisco Ma il Papa Benedetto XVI sulla sedia gestatoria ci vuole stare?????????



Beh, è ovvio che in definitiva sarà sempre il pontefice a decidere per il ripristino o meno.
Comunque non esiste alcuna proposta sulla sedia gestatoria, era ed è solo una ipotesi del dott. Colafemmina, per quanto mi riguarda questa proposta non trova in me nessun dissenso.

Ps. Su Facebook, come nel caso Tartaglia, sono sorti vari gruppi che sostengono la ragazza che ha assalito il Papa, anche se quest'ultima dichiara che voleva solo abbracciarlo, io dubito fortemente di questa tesi.

Ancora auguri!
Cattolico_Romano
00domenica 27 dicembre 2009 06:29

Susanna Maiolo, sette giorni di cure obbligate in isolamento (Corriere)

Clicca qui per leggere l'articolo.
Cattolico_Romano
00domenica 27 dicembre 2009 07:05
[florian.jpg] 

Quell'impeto irrefrenabile di avvicinarsi al Pontefice

ROMA
La ragazza italosvizzera che ha spinto il Papa durante la messa natalizia è arrivata un po' più vicina, ma non è la prima volta che una persona tenta di superare i cordoni della sicurezza per avvicinare il Papa, senza cattive intenzioni. Ecco alcuni dei precedenti più recenti:

25 dicembre 2008 – la protagonista è sempre lei, Susanna Maiolo: alla fine della messa natalizia in San Pietro, mentre Benedetto XVI si avvicinava all'uscita, tenta di scavalcare la transenna ma vien bloccata da un agente della Gendarmeria vaticana.

6 giugno 2007 – un giovane squilibrato tedesco riesce con un tuffo a superare le transenne e ad arrivare a un metro dal Papa, che passava sulla "papamobile" in piazza San Pietro, prima di essere bloccato dalla sicurezza vaticana.

12 settembre 2006 – A Ratisbona, in Germania, un ragazzo con al collo una bandiera vaticana tenta di superare la «security» per avvicinarsi a Papa Benedetto XVI che sta celebrando una messa all'aperto, ma viene bloccato.

9 luglio 2006 – A Valencia, in Spagna, una persona rompe gli argini sul percorso della 'papamobilè per cercare di raggiungere a piedi Benedetto XVI dopo la conclusione della messa, ma è fermata dal servizio d'ordine.

25 gennaio 2006 – A Roma, nella basilica di san Paolo, gli uomini della gendarmeria del Papa bloccano un giovane che ha scavalcato le transenne tentando di raggiungere Benedetto XVI che percorreva a piedi la navata centrale.

16 giugno 2002 – Un tedesco di 44 anni scavalca le transenne che delimitano il palco papale in piazza San Pietro, poco prima della conclusione della cerimonia di canonizzazione di padre Pio, ma è bloccato dalla sicurezza vaticana. «Volevo solo – dirà – abbracciare il Papa», che era Giovanni Paolo II.

23 maggio 2002 – Durante le messa nel palazzo dello sport di Baku, in Azerbaigian, un uomo con le stampelle tenta di avvicinarsi a papa Wojtyla ma viene allontanato. Sembra che volesse consegnare al Pontefice un biglietto o una busta.

Intanto, nella piccola comunità psichiatrica Wohngruppe Kanzler di Frauenfeld, in Svizzera, dove Susanna Maiolo ha vissuto per due anni, la notizia dell'incidente della notte di Natale a S. Pietro, è stata accolta con multo stupore. «Sono sbigottito e costernato. Ho visto su internet le immagini e sono rimasto senza parole»: ha detto Rolf Kessler, direttore della struttura. A suo giudizio la fede della donna «non era tale da spiegare questo gesto, non aveva manie religiose».
La Wohngruppe Kanzler è una piccola comunità che ospita fino a 14 persone con problemi psichici. È un'accogliente struttura per la reintegrazione sociale e lavorativa di persone con problemi psichici. «Da noi – ha spiegato il direttore – arrivano persone dopo un ricovero in un ospedale psichiatrico e restano per uno, due oppure tre anni». Così anche Susanna Maiolo. «È stata da noi – ha raccontato Kessler – per due anni. Durante la sua permanenza ha ricevuto anche una formazione professionale. Poi, circa un anno e mezzo fa, Susanna ha lasciato la nostra Wohngruppe per compiere il prossimo passo, come era giusto che fosse».
Maiolo è originaria di Frauenfeld, una piccola, tranquilla cittadina del cantone di Turgovia di poco più di 20 mila abitanti. Il lago di Costanza è a meno di 30 chilometri di distanza. Dopo il periodo nella comunità la donna è andata a vivere da sola. «Susanna poteva comunque sempre contare sui parenti che abitano in zona», ha affermato Kessler.

© Copyright Gazzetta del sud, 27 dicembre 2009
Cattolico_Romano
00domenica 27 dicembre 2009 08:14
[aggressione6.jpg] 

Dalla Svizzera con l’ossessione per la religione

di Stefano Zurlo

Viene dalla Svizzera più sonnacchiosa e rassicurante la donna che ha spintonato il Papa. Susanna Maiolo è nata a Frauenfeld, una cittadina del cantone di Turgovia. Ventimila abitanti o poco più, il lago di Costanza a meno di 30 chilometri, l’illusione di vivere dentro un presepe. E lì nel cantone-presepe era stata di recente per due anni, nelle mani degli psichiatri per mettere a punto un percorso di cura. Perché da sempre questa ragazza di venticinque anni dal cognome italiano aveva problemi. Non c’era con la testa. Non del tutto. Aveva una personalità fragile. Per questo era stata ricoverata. Pareva andasse tutto per il meglio. I medici erano convinti di averla rimessa in carreggiata. O almeno di averla «riorganizzata». Ora alla Wonhgruppe Kanzler si dicono «sbigottiti e costernati». Quattordici posti, ordine e disciplina, un rapporto diretto e continuo fra gli psichiatri e i malati. E poi, la discrezione che a queste latitudini è il biglietto da visita, non importa se in un caveau o in una struttura ospedaliera.
Anche per Susanna Maiolo era stato così. Aveva seguito un corso di formazione professionale, una sorta di passaporto per entrare nel mondo con un minimo di mestiere nelle mani. La possibilità di giocarsela, di sbarcare nella società con una bussola per orientarsi e andare avanti, ma qualcosa è andato storto. Il viaggio si è interrotto, lei è rimasta prigioniera delle sue ossessioni. Dei fantasmi che la abitavano da sempre. E che non se ne sono mai andati veramente.
Giusto un anno fa, il 25 dicembre 2008, aveva cercato di scavalcare la balaustra, alla fine della messa natalizia in piazza San Pietro, ma era stata bloccata. Un’azione fotocopia, anzi una brutta copia, di quella poi realizzata quest’anno. Gli stessi sintomi, la stessa follia. Una confusa aspirazione al sacro. Insomma, la terapia non aveva dato i frutti sperati, l’appuntamento con Benedetto xvi solo rinviato al Natale successivo.
Ma il direttore della Wohngruppe Kanzler, Rolf Kessler, racconta un’altra storia, quasi a lieto fine, rassicurante: la donna si era integrata molto bene nella comunità e non aveva mai dato problemi. E allora?
«Posso dire che sono rimasto stupito, molto stupito dalla notizia - prosegue Kessler - non so dire che cosa sia successo in questo anno e mezzo». Però un tarlo s’è mangiato la coscienza della giovane, fissata col Papa al punto di tentare due volte l’ingresso in piazza San Pietro. Kessler, un po’ illuministicamente, prova a smontare anche la pista religiosa: «La fede della donna non era oltre la media e certamente non così forte da essere considerata una mania». E allora cosa è scattato non una ma addirittura due volte nella testa della giovane?
Una riposta compiuta non c’è e non può esserci. «Su Internet - ripete Kessler - si parla di mania religiosa, ma questo non è vero, almeno non quando era da noi».
Dettagli di una vita alla deriva. Linee di un disagio che è arrivato al cuore della Chiesa. E ha fatto il giro del mondo. Susanna Maiolo è arrivata apposta dalla Svizzera, indossando una vistosa giacca rossa e si è preparata al momento a suo modo solenne: «Volevo solo toccare il Papa, non volevo fargli del male», è quanto ha saputo dire e le sue parole sembrano quasi una parodia involontaria delle pagine dei vangeli in cui i malati cercano in tutti i modi il contatto fisico con il Signore. Ora l’hanno rinchiusa in una struttura specializzata a Subiaco, l’ospedale Arnaldo Angelucci, per un trattamento sanitario obbligatorio. Sette giorni di terapie in isolamento, poi si vedrà. Ma tirarla fuori da quel buco in cui si è cacciata non sarà facile.

© Copyright Il Giornale, 27 dicembre 2009 consultabile online anche
qui.
Gabbianella1.
00domenica 27 dicembre 2009 12:39
Povera ragazza.....
Il gesto che ha compiuto ha dell'incredibile,ha sbagliato fortemente,poteva andare peggio al nostro Papa ed e' andata male al Cardinale che gli era vicino.
Che cosa in realta' volesse fargli non ho ben capito.
Io so solo che qta ragazza è sbucata fuori quasi dal nulla ,che ora la sua vita privata e' setacciata fino a violarne la privacy,che questa ragazza viene associata alla aggressione,alla mania religiosa ect ect...
Eppure provo compassione e al tempo stesso timore.
Perche' tra la gente ci sono tantissime persone con malattie psichiche invisibili agli occhi degli altri e non sempre li riconosci.
Perche' queste persone sono da aiutare.Da gente esperta e competente.
Lei sembra fosse aiutata .
Cmq non credo che lei gli volesse fare del male.....perche' non aveva armi.Gli si buttava addosso col proprio corpo.....cosa volesse fargli ,non lo so.Ha dell'incredibile questa vicenda.Si riesce ad entrare nella mente di una persona affetta da problemi psichici?No!
Ci stanno psichiatri ,psicologi....che lavorano per questo.
Pero' preghero' per lei .Perche' ha bisogno di aiuto.
Son sicura che il Papa ora preghera' per lei ,perche' lei a modo suo gli ha chiesto aiuto.In modo plateale e pericoloso certo.E' un azzardo quello che scrivo?Forse.
Non saltatemi addosso .Ma so che cosa vuol dire avere un fratello con problemi psichici e....vi assicuro che è una grande sofferenza.Chissa' i suoi genitori ,i suoi familiari .....
Spero abbiano una grande forza per superare tutto questo e chissa' da un gesto cosi' potrebbero rinascere con questa ragazza.
Mah....son un po' pessimista ma la speranza in Cristo e' sempre piu' forte.Quando soffre un familiare e' tutta la famiglia che soffre.
Ma se i familiari non demordono e gli fanno scudo ma aiutandolo ad inserirsi nella societa' con l'aiuto di gente professionale e competente beh la risurrezione dell'anima e della psiche è possibile.
A volte succede.
enricorns
00domenica 27 dicembre 2009 14:48
Beh, è ovvio che in definitiva sarà sempre il pontefice a decidere per il ripristino o meno.
Comunque non esiste alcuna proposta sulla sedia gestatoria, era ed è solo una ipotesi del dott. Colafemmina, per quanto mi riguarda questa proposta non trova in me nessun dissenso.   (in me, come si è capito, si) 
Ps. Su Facebook, come nel caso Tartaglia, sono sorti vari gruppi che sostengono la ragazza che ha assalito il Papa, anche se quest'ultima dichiara che voleva solo abbracciarlo, io dubito fortemente di questa tesi. (anche io, ma come si fa ad avvolorare o meno la tesi di un soggetto psicolabile?)

Ancora auguri!
Gabbianella1.
00domenica 27 dicembre 2009 14:55
ma come si fa ad avvolorare o meno la tesi di un soggetto psicolabile?)



...appunto!!!!!!
Si puo' forse dire con certezza che volesse fargli male o no?
L'unica cosa certa è che è una ragzza con problemi psichici.Stop.
Si spera che le misure di sicurezza aumentino visto che nn e' la prima volta che qualcuno tenta di superare le transenne.
Gabbianella1.
00domenica 27 dicembre 2009 14:58
Cmq la storia insegna quanti soggetti psicolabili hanno fatto del male a persone famose?Che siano o non siano consapevoli di quello che hanno fatto.
Mi vengono in mente tanti personaggi.
E' un vero problema di sicurezza.
Gabbianella1.
00domenica 27 dicembre 2009 15:03
Cmq spero per lei che nn volesse fargli del male....a questo indaghera' chi è preposto a farlo.
Gabbianella1.
00domenica 27 dicembre 2009 15:08
LA VISITA DEL PADRE E DELLA SORELLA - La Maiolo dovrebbe rimanere in isolamento una settimana, in trattamento sanitario obbligatorio nel reparto psichiatrico dell'ospedale Angelucci di Subiaco. La giovane, è stata trasferita venerdì mattina nel nosocomio di Subiaco, cittadina di montagna di diecimila abitanti a settanta chilometri da Roma, dal reparto psichiatrico dell'ospedale Santo Spirito, nella capitale, dove era stata ricoverata dopo essere stata bloccata dalla gendarmeria vaticana. I carabinieri di Subiaco presidiano la struttura ospedaliera. Il reparto di psichiatria è al piano terra e l'accesso al reparto è consentito solo ai familiari dei malati, così come è avvenuto per i genitori di Susanna Maiolo. Il padre e la sorella, sono arrivati venerdì sera nella Capitale e sabato mattina si sono recati nella struttura per incontrare i medici che hanno in cura la donna. Un incontro durato non più di un'ora, al termine del quale sia il padre sia la sorella avrebbero deciso di non far trasferire Susanna Maiolo in un altro ospedale, magari più vicino alla Svizzera dove la famiglia vive. Maiolo dunque rimarrà ricoverata, nella struttura dove è stata accolta dopo le prime cure all'ospedale Santo Spirito, fino a quando i medici decideranno di revocare il trattamento sanitario obbligatorio cui è sottoposta. Sempre secondo quanto è stato possibile ricostruire, i familiari della donna avrebbero espresso ai medici il timore che il clamore mediatico che si è creato attorno a lei, potrebbe peggiorarne le condizioni di salute. Di qui la richiesta ai medici di sottrarla da ogni contatto con l'esterno.

(da Corriere)



...il dramma nel dramma.
Ma poteva andare proprio male per il nostro Papa .
Una preghiera anche per il Cardinale di 87 anni,con il femore fratturato.
Cattolico_Romano
00lunedì 28 dicembre 2009 06:58
Vaticano/ Card. Etchegaray: operazione riuscita, condizioni buone

Intervento per rottura femore, ora in terapia intensiva


Operazione riuscita con successo per il cardinale Roger Etchegaray, ricoverato da giovedì notte al Policlinico Agostino Gemelli in seguito alla frattura del collo del femore destro subita nel corso dell'aggressione della donna italo-svizzera al Papa nella Basilica di San Pietro, la notte di Natale.
"In mattinata - riferisce un comunicato della sala stampa della Santa Sede - sua eminenza il cardinale Roger Etchegaray, ricoverato presso il Policlinico universitario 'Agostino Gemelli' di Roma per la frattura del collo del femore destro, è stato operato di artroprotesi totale dell'anca.
L'intervento è riuscito - si legge nella nota - e le condizioni cliniche del paziente sono buone. Come programmato le fasi successive all'intervento saranno trascorse dal cardinale Etchegaray nel reparto di terapia intensiva postoperatoria del Gemelli. I chirurghi operatori, professor Lorenzo Aulisa e prof. Carlo Fabbriciani - conclude la nota - sono stati assistiti dall'anestesista prof. Germano De Cosmo".

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