Il Parlamento europeo condanna le recenti violenze contro i cristiani

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
S_Daniele
00venerdì 22 gennaio 2010 09:25
Il Parlamento europeo condanna le recenti violenze contro i cristiani
Chiede alle autorità egiziane e malesi di garantire la sicurezza delle minoranze religiose
ROMA, giovedì, 21 gennaio 2010 (ZENIT.org).-

Il Parlamento europeo ha espresso un dura condanna contro "tutte le forme di violenza, discriminazione e intolleranza, basate sulla religione e sul credo, contro le persone religiose, gli apostati e i non credenti". 

E' quanto si legge in un comunicato diffuso dal Parlamento europeo, nel quale si afferma ancora che in relazione ai recenti attacchi, quest'organo dell'Unione europea ha chiesto "alle autorità egiziane e malesi di garantire la sicurezza dei cristiani e delle altre minoranze religiose presenti sul loro territorio, nonché di adottare le misure necessarie per proteggere le chiese e i luoghi di culto".

A questo proposito il Parlamento ha adottato una risoluzione - che porta la firma di Mario Mauro e di Fiorello Provera - sostenuta da tutti i gruppi politici, che sottolinea innanzitutto come il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione sia "un diritto umano fondamentale garantito dagli strumenti giuridici internazionali".

Osservando che anche l'Europa "non è esente" da casi di violazione di questa libertà e conosce crimini individuali di questa natura, il Parlamento ha chiesto al Consiglio, alla Commissione e all'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza di prestare particolare attenzione alla situazione delle minoranze religiose, comprese le comunità cristiane nel quadro delle relazioni e della cooperazione dell'UE con i paesi interessati.

Ha appoggiato poi tutte le iniziative volte a promuovere il dialogo e il rispetto reciproco tra comunità, invitando tutte le autorità religiose "a promuovere la tolleranza e ad adottare iniziative contro l'odio e contro la radicalizzazione violenta ed estremista".

Situazione in Egitto

Nel prendere la parola in Aula i due autori della risoluzione hanno osservato che, negli ultimi anni, in Egitto "hanno avuto luogo atti ricorrenti di violenza contro cristiani copti", ed hanno chiesto al governo egiziano "di garantire la sicurezza personale e l'integrità fisica dei cristiani copti e dei membri di altre minoranze religiose del paese".

In occasione della vigilia del Natale ortodosso (che secondo il calendario della Chiesa ortodossa copta si celebra la notte del 6 gennaio) nella città di Nagaa Hamadi, nella provincia di Quena, a circa 65 chilometri dalle rovine di Luxor, un attentato contro i fedeli che uscivano dalla chiesa della Vergine Maria ha causato la morte di sette persone, tra cui un agente di sicurezza musulmano, e il ferimento di altre tre.

Il Parlamento ha espresso apprezzamento per gli sforzi delle autorità egiziane nell'individuare gli autori e gli esecutori dell'attacco del 6 gennaio e ha chiesto al governo egiziano di tradurre in giustizia e processare "tutte le persone responsabili di tale attacco, come pure di altri atti di violenza contro cristiani copti o altre minoranze".

Ha sollecita inoltre il governo egiziano a garantire che i cristiani copti e i membri di altre comunità religiose e minoranze, "godano di tutti i diritti umani e libertà fondamentali - compreso il diritto di scegliere liberamente la propria religione e di cambiarla - e di evitare qualsiasi discriminazione contro gli stessi".

I cristiani d'Egitto, in maggioranza copti, rappresentano circa il 10% della popolazione del Paese. Su più di 83 milioni di abitanti, infatti, il 90% è rappresentato da musulmani.

Situazione in Malaysia

Il Parlamento europeo ha espresso poi preoccupazione per i recenti attacchi contro chiese e luoghi di culto in Malaysia ed ha manifestato la propria solidarietà alle vittime.

La Chiesa cattolica malese ha citato in giudizio il governo malese nel 2007 dopo che quest'ultimo aveva minacciato di proibire la pubblicazione del giornale "The Herald" per motivi di sicurezza nazionale qualora non avesse cessato di utilizzare la parola "Allah" che la comunità di lingua Bahasa-Malaysia, di fede cristiana, utilizza abitualmente come traduzione di "Dio".

Nel dicembre 2009, l'Alta Corte di giustizia malese ha dichiarato che i cristiani in Malaysia hanno il diritto costituzionale di utilizzare la parola "Allah" per riferirsi a Dio e che la parola "Allah" non è esclusiva dell'Islam.

A seguito della sentenza si è assistito ad almeno nove attacchi contro chiese cristiane in Malaysia. Il governo ha inoltre confiscato più di 15.000 copie della Bibbia in lingua malaya in cui si utilizzava la parola "Allah" per riferirsi a Dio.

A questo proposito il Parlamento europeo ha chiesto alle autorità malesi "di garantire la sicurezza personale e l'integrità fisica delle persone che praticano la propria religione e di adottare le misure necessarie per proteggere le chiese ed altri luoghi di culto".

I deputati Mario Mauro e Fiorello Provera hanno affermato che la condotta del Ministro dell'Interno costituisce "una violazione della libertà di religione" e si sono detti particolarmente preoccupati "per il fatto che il governo malese abbia agito in modo illecito e che con la sua ingerenza abbia contribuito all'acuirsi delle tensioni tra i gruppi religiosi nel paese".

Infine ha esortato le autorità malesi a rispettare la sentenza dell'Alta Corte della Malaysia sul diritto dei cristiani di utilizzare la parola Allah per riferirsi a Dio ed hanno chiesto al governo malese "di astenersi dall'intraprendere nuove azioni che potrebbero turbare la coesistenza pacifica tra la religione dominante e quelle minoritarie".

Crocifissi nelle aule scolastiche

Durante i lavori in Aula sono stati, inoltre, respinti due emendamenti del gruppo Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei (ECR), riguardo alla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo "che vieta l'uso dei crocefissi nelle aule scolastiche italiane", giudicata un esempio di come "anche in Europa si possono riscontrare atti d'intolleranza nei confronti dei cristiani".

Uno di questi emendamenti rammentava alla Corte "il ruolo fondamentale svolto dal cristianesimo nella formazione dell'identità storica e culturale europea".

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:24.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com