Il cardinale Angelo Bagnasco a Messina

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Cattolico_Romano
00lunedì 28 dicembre 2009 21:16
Il cardinale Angelo Bagnasco a Messina ricorda l'alluvione. Un tragedia che poteva essere evitata?


Ogni sventura che percuote l'anima e segna la carne ci pone delle domande legittime: potevamo evitare le cose? Oppure tutto era troppo imponderabile?". Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco in relazione all'alluvione che ha colpito il messinese, durante l’omelia di questo pomeriggio nel duomo della città. Patrizia Casale  

 Tra i concelebranti, anche l’arcivescovo di Messina, mons. Calogero La Piana, che descrive al microfono di Luca Collodi i sentimenti della popolazione a tre mesi ormai dalla tragedia:


R. - Il clima è un po’ di tristezza, indubbiamente, soprattutto nei comuni che sono stati colpiti dalla tragica alluvione. Tuttavia, si nota un po’ in tutti il desiderio di ripresa, di ricostruzione, il desiderio di ricominciare. Di certo, la gente è molto provata, delusa, fiaccata: delusa dalle mancate risposte alle loro domande di sicurezza, di doveroso contributo e sostegno per i danni subiti dall’alluvione.

D. - Mons. La Piana, quali sono i problemi che ancora sono aperti nella zona della provincia di Messina, colpita dall’alluvione?

R. - Il vero problema è che i cittadini hanno constatato tanti buoni propositi a tutti i livelli: nazionali, regionali, comunali e provinciali da parte dei responsabili. La gente, però, vuole segni concreti, visibili, tangibili. I problemi sono sempre quelli relativi al mancato rientro, laddove è possibile rientrare. Si parla di più di 300 persone che potrebbero riprendere la normalità della vita, nelle proprie abitazioni. Le strade sono state ormai pulite e liberate dal fango, sgomberate da ogni ostacolo. L'ordinanza di rientro potrebbe anche essere un segno insieme ai tanti altri piccoli segni di ripresa e di attività. La gente vuole riprendere, non vuole lasciarsi schiacciare da ciò che è avvenuto.

D. - Qual è il suo messaggio, mons. La Piana, alla città e alla provincia di Messina?

R. - Io invito i cittadini ed i fedeli a guardare quel Bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia e ad ascoltare attraverso la sua fragilità, il grido dell’umanità che si leva da ogni parte della terra per invocare aiuto e protezione. Dio ha scelto di percorrere le vie dell’uomo e Dio ha scelto la via della solidarietà, della condivisione. Il nostro impegno e il nostro sforzo sta proprio qui: nel sollecitare le coscienze, nel risvegliare una responsabilità che ci riguarda, che ci appartiene e che è di ognuno di noi.

www.radiovaticana.org
Cattolico_Romano
00lunedì 28 dicembre 2009 21:18
Il cardinale Bagnasco a Messina:

«La Chiesa è vicina alla gente»


La Chiesa italiana è vicina alla gente, "condividendo le gioie e le speranze, ma anche i dolori e le preoccupazioni dell'esistenza di tutti". Lo ha ricordato questa sera il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nell'omelia pronunciata a Messina in occasione del centesimo anniversario del "terribile terremoto" che colpì la città. "La mia presenza - ha spiegato - testimonia la vicinanza mia e dei Vescovi italiani, consapevoli di quella comunione di affetti e di missione che si esprime nella prossimità quotidiana dei Pastori alla gente nelle parrocchie, nei luoghidi lavoro, nei gruppi".

"Gli anniversari - ha continuato il porporato - fanno parte della vita umana: quelli lieti per rinnovare la gioia, quelli dolorosi per affidare al Padre della misericordia le anime dei defunti, per guardare al futuro con fiducia e coraggio fatti più saggi e più forti. Tanto più - ha sottolineato Bagnasco - che anche di recente le forze della natura sono tornate a colpire seppure in forme diverse ed inmisura minore".

Nel rito, concelebrato con l'arcivescovo di Messina Calogero La Piana, il presidente dei vescovi italiani ha poi affidato "alla misericordia divina" i defunti di ieri e quelli dell'alluvione dell'ottobre scorso, ed esortato i fedeli a pregare "per coloro che ancora vivono nella sofferenza e nel disagio". "Preghiamo - ha concluso - anche perchè il Signore ci faccia crescere nella saggezza e nella fede. Ci confermi nel coraggio e nella fiducia per stare vicini gli uni agli altri con opere di giustizia e d'amore".

 
www.avvenire.it
Cattolico_Romano
00lunedì 28 dicembre 2009 21:49
Alcune foto scattate da me durante la celebrazione al Duomo di Messina del Cardinale Bagnasco, purtroppo per problemi tecnici non son venute tanto bene:












Cattolico_Romano
00martedì 29 dicembre 2009 18:17
Il cardinale presidente della Cei Angelo Bagnasco in visita agli alluvionati di Messina

Responsabilità e interrogativi di fronte alle calamità


Messina, 29. Chi ha precise responsabilità deve fare la propria parte per accelerare la ricostruzione, così come è necessario attrezzarsi per evitare future sciagure. Ma è altrettanto doveroso riflettere su una realtà, drammatica e ineludibile, quale la presenza del male e della sofferenza nel mondo. Questi, in sintesi, i concetti espressi dal presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), il cardinale arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco, nel corso della visita compiuta ieri a Messina e negli altri piccoli centri colpiti dall'alluvione che il 1° ottobre scorso ha provocato trentasette vittime accertate - sei le persone ancora disperse - insieme a danni ingenti. Il porporato, giunto nella città dello Stretto per la celebrazione conclusiva del centenario del terrificante sisma del 1908, ha così portato la vicinanza dell'episcopato italiano alla popolazione colpita da lutti e alle tante persone (circa duemila) rimaste senza tetto. Vicinanza già espressa dalla Cei nell'immediatezza degli eventi - come ha ricordato l'arcivescovo di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, Calogero La Piana - con lo stanziamento di un milione di euro e con l'invito a sostenere le iniziative di solidarietà promosse dalla Caritas italiana.
"Chi ha responsabilità amministrative - ha detto Bagnasco visitando la frazione di Giampilieri - deve essere certamente in primo piano di fronte a tutti gli altri per superare queste difficoltà e queste calamità. Certo se ognuno fa la sua parte in modo tempestivo e responsabile, i problemi si risolvono al meglio sempre". La Chiesa - ha assicurato - "farà la sua parte per dare degli aiuti economici agli alluvionati". In questi casi, però, quello che più conta è "non scoraggiarsi" e il cardinale ha detto di aver incontrato della "gente che è decisa a reagire" e che "certamente spera di uscire da questa tragedia nel modo più rapido e migliore possibile". Una riflessione che si è fatta poi più approfondita nel corso della messa celebrata nel pomeriggio nella cattedrale di Messina. "Ogni sventura che percuote l'anima e segna la carne - ha detto Bagnasco nell'omelia - ci pone delle domande legittime:  potevamo evitare le cose? Era possibile prevedere e prevenire? Oppure tutto era troppo imponderabile? Interrogarci è giusto e anche doveroso al fine di migliorare l'azione futura". Tuttavia - ha aggiunto - "è opportuno lasciarci richiamare anche ad altre considerazioni". Interrogativi che, senza cedere alla rassegnazione e al fatalismo, "ci rendono più realisti e meglio attrezzati interiormente davanti alla realtà del male nel mondo, il male che assume la veste della sofferenza fisica e della sofferenza morale". Un mistero rischiarato dalla luce del Natale. "Dio è venuto per tutti - ha concluso - per riscattare ciascuno dalle sue solitudini e dall'oscurità delle sue sofferenze".


(©L'Osservatore Romano - 30 dicembre 2009)
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