Il messaggio del Patriarca ecumenico per la Giornata mondiale dell'ambiente

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Cattolico_Romano
00giovedì 4 giugno 2009 09:08
Il messaggio del Patriarca ecumenico per la Giornata mondiale dell'ambiente

Bartolomeo e il dovere cristiano di salvaguardare il creato


Istanbul, 3. "Oggi più che mai esiste un obbligo incontestabile per tutti, quello di rendersi conto che le considerazioni ambientali sul nostro pianeta non rappresentano gli ideali romantici di pochi. La crisi ecologica e in particolar modo la realtà del cambiamento climatico costituiscono la più grande minaccia per ogni forma di vita sulla terra. Altresì esiste una correlazione immediata fra la protezione dell'ambiente e le espressioni, per quanto diverse siano, della vita economica e sociale". Ad affermarlo è il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, nel suo messaggio per la Giornata mondiale dell'ambiente che, come ogni anno, si celebra il 5 giugno. "Un'opportunità", quest'ultima, "un invito a ciascuno di noi, qualunque siano le sue origini religiose, a considerare la crisi ecologica".

Per la Chiesa ortodossa - scrive Bartolomeo - la protezione dell'ambiente, creazione di Dio, è "la realtà suprema degli esseri umani, indipendentemente da ogni osservazione materiale e finanziaria". Dio creatore di tutte le cose "ha legato questo mondo all'umanità con il comandamento di servirlo e preservarlo". E "la correlazione diretta di tale mandato divino per la protezione della creazione in tutti gli aspetti della vita contemporanea, sia essa economica o sociale, fa risaltare dopotutto - afferma il Patriarca - lo sforzo globale per il controllo del cambiamento climatico attraverso l'effettiva introduzione della dimensione ecologica all'interno di ciascun aspetto della vita".

Non è certo la prima volta che Bartolomeo interviene sui temi ambientali. Il Patriarca ecumenico di Costantinopoli ha fatto della salvaguardia del creato una delle preoccupazioni più presenti nella sua missione pastorale. Nel 1994 fu invitato dalla Commissione europea a tenere un discorso sull'argomento alla presenza dei delegati Ue. Dello stesso anno è l'istituzione di una commissione religiosa e scientifica aperta a tutte le confessioni cristiane e alle altre religioni. I sei simposi internazionali itineranti, da essa organizzati, hanno affrontato il tema dell'inquinamento del mare e dei grandi fiumi navigandone le acque. Storica rimane la Dichiarazione di Venezia, il 10 giugno 2002, a conclusione del quarto simposio, firmata congiuntamente da Bartolomeo, nel Palazzo ducale della città lagunare, e da Giovanni Paolo II, in collegamento televisivo dalla biblioteca privata del Palazzo apostolico vaticano. Nel 2006 Benedetto XVI, con un messaggio al Patriarca per il sesto simposio (dedicato al Rio delle Amazzoni), sancirà l'importanza di questo comune impegno, rappresentato anche, dal 1° settembre di quell'anno, dalla Giornata per la salvaguardia del creato.

Nel messaggio per l'evento del 5 giugno, Bartolomeo spiega che le questioni ambientali, all'inizio del terzo millennio, "hanno acquisito una nuova intensità e sono a cuore di tutti". Secondo la teologia ortodossa - si legge - "l'ambiente naturale fa parte della Creazione ed è caratterizzato dal suo carattere sacro. Per questo, abusare dell'ambiente e distruggerlo costituiscono un sacrilegio e un atto peccaminoso, un disprezzo nei confronti dell'opera di Dio creatore. Il genere umano fa anch'esso parte della Creazione. La nostra natura razionale, come la capacità di scegliere fra il bene e il male, ci dà certi privilegi così come una chiara responsabilità. Purtroppo, la storia dell'umanità conta numerosi esempi di una cattiva utilizzazione di questi privilegi. L'uso e la salvaguardia delle risorse naturali - sottolinea il Patriarca ecumenico - sono state trasformate in abuso irrazionale, spesso sfociato in una distruzione completa che, occasionalmente, hanno condotto al crollo delle grandi civiltà".

Secondo Bartolomeo, "prendersi cura e proteggere la Creazione è responsabilità di ciascuno sia a livello individuale che collettivo. Naturalmente, le autorità politiche di ogni nazione hanno la grande responsabilità di valutare la situazione al fine di proporre delle azioni, delle misure e altri regolamenti che persuadano le comunità su ciò che va fatto e applicato". Tuttavia, "la responsabilità di ogni individuo è importante non solamente nella vita personale o familiare ma anche nel suo ruolo di cittadino attivo". Il Patriarca conclude il messaggio con un appello al mondo, "a un senso più profondo di vigilanza per la salvaguardia della natura e del creato".


(©L'Osservatore Romano - 4 giugno 2009)
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