Il metropolita Jonas sulla questione del primato sulle comunità della diaspora

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Cattolico_Romano
00sabato 18 aprile 2009 12:52
Il metropolita Jonas sulla questione del primato sulle comunità della diaspora

La Chiesa ortodossa in America
e l'unità nella diversità




Dallas, 17. Come già il presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del patriarcato di Mosca, Hilarion, anche il metropolita Jonas, primate della Chiesa ortodossa in America, si è espresso contro l'eventuale sottomissione al patriarcato di Costantinopoli delle comunità della diaspora, ovvero le parrocchie e i monasteri ortodossi che si trovano al di fuori delle frontiere delle Chiese ortodosse locali.

Nell'omelia pronunciata giorni fa nella cattedrale ortodossa di Saint Seraphim a Dallas, in Texas, e dedicata alla questione dell'unità e del futuro dell'ortodossia nella diaspora, Jonas ha sottolineato che la diversità dell'ortodossia "che noi accogliamo non è una diversità di modi di vita, ma una diversità che riflette il carattere plurale della nostra comunità, un popolo di razze differenti, di colori differenti e di origini etniche differenti".
La Chiesa ortodossa in America ha ricevuto lo stato di autocefalia (indipendenza canonica) da parte del patriarcato di Mosca nel 1970, ma questa autocefalia non è riconosciuta dal patriarcato di Costantinopoli che mantiene in America il suo proprio arcivescovado greco.

"Noi siamo tutti americani - ha detto nell'omelia il metropolita Jonas - siamo una sola comunità di cristiani ortodossi e, per questo, una Chiesa locale. Poco importa che dipendiamo da giurisdizioni amministrative differenti, perché noi siamo un solo corpo, preghiamo con un solo cuore e un solo spirito, celebriamo la stessa eucarestia e facciamo la comunione allo stesso calice. Poco importa - ha proseguito - che noi siamo di rito orientale o di rito occidentale, poco importa la lingua nella quale celebriamo, perché noi siamo una sola Chiesa, una Chiesa locale e, oserei dire, una Chiesa indigena".

Parlando della molteplicità delle giurisdizioni ortodosse, il primate in America ha affermato che "certi ci propongono una soluzione, ovvero di sottometterci tutti a Costantinopoli, di sottometterci a un patriarcato straniero che, solo, prenderà ogni decisione, senza che noi possiamo dire nulla su tali decisioni". Così - ha spiegato Jonas - "non saremo più padroni del nostro destino, rinunceremo alla libertà che abbiamo ricevuto come cristiani ortodossi americani. Penso che esista una soluzione migliore di questa".

Nel sermone pronunciato a Dallas, il metropolita non ha nascosto la sua inquietudine riguardo la riunione della commissione interortodossa preconciliare che si svolgerà a giugno al Fanar di Istanbul, sede del patriarcato ecumenico:  "Costantinopoli - ha spiegato - cercherà di sottomettere la diaspora al suo unico controllo e in tal modo andare verso l'unità".



(©L'Osservatore Romano - 18 aprile 2009)
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