In Piazza San Pietro l'abete natalizio

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S_Daniele
00sabato 5 dicembre 2009 07:49
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In Piazza San Pietro l'abete natalizio: proviene dalla Foresta delle Ardenne in Belgio. Le parole del Papa su questa tradizione

E’ arrivato oggi in Piazza San Pietro l’Albero di Natale: quest’anno è stato regalato dalla Foresta delle Ardenne, nella Vallonia, una delle regioni più verdi del Belgio e di tutta l’Europa. L’abete ha circa 100 anni, un’altezza di 30 metri, un diametro di 7, e pesa circa 14 tonnellate. La sua accensione è prevista per il pomeriggio del 18 dicembre, alla presenza del ministro dell’Economia della Regione Vallonia, Jean-Claude Marcourt, dell'ambasciatore del Belgio presso la Santa Sede, Franck de Coninck, e del vescovo di Liegi, Aloys Jousten. Alessandro De Carolis ricorda in questo servizio alcune delle parole dei Benedetto XVI sul significato religioso dell’Albero di Natale:


Svetterà tra pochi giorni davanti alla Basilica Vaticana come un simbolo universale di pace, anche se probabilmente ha visto da vicino l’ultima azione di guerra che 65 anni fa, di questi tempi, l’esercito tedesco scatenò in Belgio contro gli Alleati spezzando la quiete, più volte violata, della Foresta delle Ardenne. Proprio da quel millenario e intricato polmone verde del nord Europa - oggi area turistica di grido - è stato reciso a fine novembre e trasportato con tutti i riguardi sotto le finestre del Papa il monumentale abete che per oltre un mese sarà, assieme al presepe, il centro di attrazione per fedeli e turisti che passeranno per Piazza San Pietro. L’abete faceva parte di quegli alberi in procinto di essere abbattuti per ragioni di diradamento, ovvero per consentire la sopravvivenza delle piante vicine. Il suo legno sarà poi riutilizzato per creare delle sculture che saranno vendute per raccogliere fondi in favore dei poveri. Il rinnovarsi di questa tradizione fa risuonare le parole che Benedetto XVI ha dedicato alla simbologia dell’albero natalizio. Come nel caso dell’udienza alla delegazione proveniente della Val Badia, regione italiana del trentino Alto Adige, che aveva donato l’abete nel 2007:

“Cari amici, l’albero e il presepio sono elementi di quel clima tipico del Natale che fa parte del patrimonio spirituale delle nostre comunità. E’ un clima soffuso di religiosità e di intimità familiare, che dobbiamo conservare anche nelle odierne società, dove talora sembrano prevalere la corsa al consumismo e la ricerca dei soli beni materiali".

Il Natale, aveva proseguito in quella circostanza il Papa, “è festa cristiana e i suoi simboli - tra questi specialmente il presepe e l’albero addobbato di doni - costituiscono importanti riferimenti al grande mistero dell’Incarnazione e della Nascita di Gesù, che la liturgia del tempo dell’Avvento e del Natale costantemente rievoca”. Un pensiero ribadito l’anno scorso, nell’udienza alla delegazione della Bassa Austria, luogo di provenienza dell’abete donato al Pontefice:

“Seine aufstrebende Gestalt, sein Grün und lie…

La forma svettante, il suo verde e le luci sui suoi rami sono simboli di vita (...) ci rimandano al mistero della Notte Santa. Cristo, il Figlio di Dio porta, nel mondo buio, freddo e non redento nel quale viene a nascere, una nuova speranza ed un nuovo splendore. Se l’uomo si lascia toccare ed illuminare dallo splendore della verità vivente che è Cristo, sperimenterà una pace interiore nel suo cuore e diventerà egli stesso operatore di pace in una società che ha tanta nostalgia di riconciliazione e di redenzione”.

© Copyright Radio Vaticana

Dalla Vallonia in piazza San Pietro l'albero di Natale

È giunto in Vaticano dalla Vallonia - precisamente da Spa, la città termale belga in provincia di Liegi - l'albero di Natale che quest'anno abbellirà piazza San Pietro. Si tratta di un abete della varietà Picea abies alto poco meno di 30 metri, selezionato dall'Unione dei vivaisti delle Ardenne fra le migliaia della zona di foresta che si estende al confine con la Francia. Nella mattina di venerdì 4 dicembre è stato innalzato al centro della piazza, accanto all'obelisco e al presepe in fase di allestimento. Tiraggio, messa in opera e in sicurezza, interventi di innesto per riparare i danni del trasporto sono a cura del Servizio giardini, che vi lavorerà fino a lunedì. Successivamente il laboratorio elettrotecnico ed elettronico della Direzione dei servizi tecnici del Governatorato provvederà all'allestimento, decorandolo con circa 2.000 sfere di plastica color oro e argento - del diametro compreso tra gli 8 e i 20 centimetri - e 1.500 led luminosi, dotati di maggiore efficienza in termini di consumo e manutenzione rispetto alla tradizionale illuminazione. Nel pomeriggio di venerdì 18 dicembre si terrà la cerimonia di inaugurazione. La Vallonia ha anche donato una quarantina di abeti più piccoli destinati a decorare sale e ambienti della Città del Vaticano.

(©L'Osservatore Romano - 5 dicembre 2009)
S_Daniele
00giovedì 17 dicembre 2009 08:39
Venerdì, l'accensione dell'Albero di Natale in piazza San Pietro

ROMA, mercoledì, 16 dicembre 2009 (ZENIT.org).-

Piazza San Pietro vivrà nel pomeriggio di venerdì 18 dicembre un momento particolarmente atteso, quello dell’accensione dell’Albero di Natale collocato, come è tradizione, accanto al grande Presepe.

Ad offrire al Santo Padre l’abete natalizio è stata quest’anno la regione belga della Vallonia, ricca di foreste e di piante secolari.

L’albero, un abete rosso, proviene dalla città termale di Spa, nella provincia di Liegi, ha 90 anni, misura circa 30 metri di altezza ed ha un diametro di 7 metri.

La pianta è stata selezionata dall’Unione dei Vivaisti delle Ardenne ed è giunta il 4 dicembre in piazza San Pietro, dove è stata presa in consegna dai Servizi Tecnici del Governatorato che hanno provveduto al suo allestimento.

Insieme alla maestosa conifera sono stati offerti circa quaranta abeti più piccoli, per la decorazione natalizia dell’appartamento del Santo Padre, della Sala Clementina e di uffici della Curia.

Alla cerimonia, che inizierà alle 16.30, parteciperanno, tra le autorità belghe, l’on. Jean-Claude Marcourt, ministro dell’Economia, del Lavoro e del Commercio Estero della Regione Vallonia, Franck de Coninck, ambasciatore del Belgio presso la Santa Sede e mons. Aloys Jousten, Vescovo di Liegi.

La Santa Sede sarà rappresentata dal Cardinale Giovanni Lajolo, presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

La cerimonia si aprirà con un canto del Coro della Vallonia, che proporrà successivamente altri due brani come stacco tra i discorsi ufficiali. Interverranno, a seguire, il Vescovo di Liegi, il ministro Marcourt e il Cardinale Lajolo.

Al termine di quest’ultimo intervento un bambino accenderà l’albero. Dopo l’accensione, la banda della Gendarmeria vaticana suonerà “Le Chant des Wallons”, l’inno regionale, quindi la Brabançonne, l’inno nazionale belga e, infine, l’inno dello Stato Vaticano, con il quale si concluderà la cerimonia.

S_Daniele
00domenica 20 dicembre 2009 09:30



La cerimonia presieduta dal cardinale Giovanni Lajolo

Due bambini belgi accendono l'albero di Natale a piazza San Pietro


Due bambini belgi - e non il Papa come erroneamente scritto da un'agenzia di stampa e, di conseguenza, da alcuni giornali - hanno acceso, venerdì pomeriggio, 18 dicembre l'albero di Natale posto in piazza San Pietro. Un bambino e una bambina belgi, ma residenti in Italia, hanno premuto il tasto tra gli applausi dei numerosi presenti.
La cerimonia è stata presieduta dal cardinale Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Nel suo breve discorso il cardinale, ricordando quanto disse lo scorso anno il Papa in un'analoga occasione, ha detto che l'albero di Natale "con le sue foglie sempre verdi richiama la vita nuova, che non muore, e con le sue luci è segno e richiamo della sfolgorante luce divina". "Esso è posto - ha aggiunto - assai appropriatamente accanto al presepe, il quale ci ricorda che non si tratta solo di idee, pur grandi e belle, ma dell'evento storico che ha cambiato radicalmente il cammino dell'umanità". Rivolgendosi poi alla rappresentanza dei Valloni il cardinale ha sottolineato la bellezza della regione, ha ricordato le "vicende ricche di passione civile e di amore per la libertà della vostra Patria". Ringraziando per il dono dell'albero il porporato  ha  chiesto  di "dire ai vostri amici quanto grande è stata la gioia che ne è venuta per noi, per i fedeli di Roma e per quanti visiteranno questa Piazza".
Alla cerimonia sono intervenuti con gli altri monsignor Aloysius Jousten, vescovo di Liegi e il ministro dell'economia della regione vallone Jean-Claude Marcourt. Erano presenti anche l'arcivescovo Carlo Maria Viganò, segretario generale del Governatorato con il vescovo Giorgio Corbellini, vice segretario generale, l'ambasciatore del Belgio presso la Santa Sede, Franck E. De Coninck. La banda del Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano ha eseguito gli inni della regione vallone, del Belgio e pontificio.


(©L'Osservatore Romano - 20 dicembre 2009)
S_Daniele
00giovedì 24 dicembre 2009 07:02
L'albero e il presepe in piazza San Pietro
Intervista ai due responsabili, gli architetti Facchini e Bellano

di Silvia Gattas


ROMA, mercoledì, 23 dicembre 2009 (ZENIT.org).-

Un maestoso abete proveniente dal Belgio e un presepe allestito su una scenografia di 300 metri quadrati, con la natività rappresentata in una grotta realizzata in polistirolo.

Piazza San Pietro si illumina per il Natale, grazie all’albero di Natale, che quest’anno arriva dalla Vallonia, e al presepe che verrà scoperto il 24 sera.

A fornirci tutte le curiosità e i dettagli sui preparativi sono l’architetto Giuseppe Facchini, responsabile dei progetti al Governatorato del Vaticano e l’architetto Barbara Bellano, curatore dei due simboli del Natale in Vaticano.

“L’albero quest’anno viene dal Belgio – ha spiegato l’architetto Facchini - è alto 30 metri, è stato allestito dai nostri tecnici con decorazioni natalizie per un totale di circa 2mila palle di Natale”.

“L’albero, un abete rosso, ha avuto un trasporto speciale e ha avuto qualche problema sulle Alpi a causa della neve – ha aggiunto –. Poi però tutto si è svolto regolarmente, ed è giunto in piazza San Pietro il 4 dicembre, mentre venerdì 18 dicembre c’è stata la tradizionale cerimonia di accensione delle luci, alla presenza della delegazione belga”.

Quello di quest’anno è un albero a impatto zero?

Facchini: Gli alberi sono tutti uguali non ci sono alberi a impatto zero, o a impatto uno o due. Quelli scelti per piazza San Pietro sono sempre abeti molto anziani e molti vecchi. Si può dire che l’eliminazione dalle foreste di questi alberi favorisce, in un certo senso, lo sviluppo degli alberi più piccoli che sono vicini; non è assolutamente una operazione negativa. Quando poi l’albero viene smontato da piazza San Pietro, viene utilizzato in altri modi, e comunque non viene assolutamente né buttato, né sprecato né distrutto in alcun modo. Non ci sono effetti negativi nemmeno nel taglio degli alberi.

Come viene scelta la regione che donerà l’albero?

Facchini: Vengono fatte delle richieste dai vari Paesi e si forma una sorta di lista d’attesa o di prenotazione. Quindi si segue un criterio temporale, in base alle prenotazioni. Abbiamo già “occupati” i prossimi anni.

L’abete rosso, proveniente dalla città termale di Spa, in Belgio, ha 90 anni, è alto circa 30 metri, ha un diametro di 7 metri e pesa 30 tonnellate. La pianta è stata selezionata dall’Unione dei Vivaisti delle Ardenne; è giunta il 4 dicembre in piazza San Pietro, dove è stata presa in consegna dai servizi tecnici del Governatorato che hanno provveduto al suo allestimento.

Insieme al maestoso abete sono stati offerti circa quaranta abeti più piccoli, per la decorazione natalizia dell'appartamento del Papa, della Sala Clementina e di uffici della Curia. Un albero, magnifico esemplare di Picea abies, cresciuto nel cuore della Foresta delle Ardenne, nota anche come Ardenne bleue per il suo patrimonio naturalistico e ambientale, foresta certificata Pefc, per la corretta gestione forestale.

Parliamo ora del presepe. Quali sono le novità di quest’anno?

Bellano: Il presepe ha un impianto che siamo tenuti a mantenere fisso ogni anno. Allestiamo l’intera scenografia su una superficie di circa 300 metri quadrati, con un fronte di 25 metri. Tradizionalmente la natività viene posta al centro e ai lati vengono ricreate due scene. Quest’anno la scena della nascita di Gesù è raffigurata all’interno di una grotta collocata ai margini della città. La natività deve essere ben visibile fin dall’inizio di via della Conciliazione. Scegliamo ogni anno degli episodi della vita di Gesù e li rappresentiamo ai lati della scena principale. Però l’impianto generale rimane sempre lo stesso.

Quest’anno, per la scena alla destra della natività, ci siamo ispirati ad alcuni brani della vita di Gesù che si svolgono sulle sponde del Lago di Tiberiade, rappresentando temi legati alla pesca, e al tema dell’evangelizzazione; è stato immaginato un ricovero di pescatori, arricchito con la prua di una nave, delle reti, dei remi ed alcuni pesci. A sinistra invece viene rappresentata una scena legata alla pastorizia e alla vita familiare. Altra novità è che la natività quest’anno viene rappresentata in una grotta, con dei ruscelli, all’interno c’è anche il fuoco. Acqua e fuoco sono simboli tradizionali che ogni anno vogliamo riproporre.

Quanti sono i personaggi utilizzati?

Bellano: La rappresentazione è completata da una serie di personaggi, circa 15, dalle dimensioni maestose: alcuni raggiungono un’altezza di quasi 3 metri. Sono realizzati in cartapesta; in pratica si tratta di manichini che vengono ricoperti e vestiti.

L’abbigliamento, che cambia ogni anno a seconda delle scene rappresentate, viene curato dalle suore degli Arazzi. Parte delle statue, invece, proviene dal presepe allestito nel 1842 da San Vincenzo Pallotti nella Basilica di Sant’Andrea della Valle.

Da quanto tempo preparate il progetto del presepe?

Bellano: Generalmente partiamo da dopo le vacanze estive. Intorno a settembre-ottobre cominciamo a realizzare i primi bozzetti di progetto. Poi dopo la festa dei santi e dei morti comincia il lavoro vero e proprio. Nel mese di dicembre cominciano i lavori di tutti gli operai e di tutta la maestranza del Vaticano, che lavora sodo per la realizzazione del presepe: ci sono i carpentieri, i giardinieri, gli elettricisti...

Il presepe sarà scoperto il 24 dicembre, in serata. Il Papa dovrebbe porre una luce sulla finestra – come avviene ogni anno - mentre il 31 sera, dopo il Te Deum, dovrebbe visitare brevemente il presepe.

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