In Spagna la Giornata pro orantibus

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Cattolico_Romano
00venerdì 5 giugno 2009 08:38
Le riflessioni del presidente della Commissione episcopale per la vita consacrata

In Spagna

la Giornata pro orantibus


Madrid, 4. Il 7 giugno, domenica della Santissima Trinità, si celebra in Spagna la Giornata pro orantibus, dedicata alla preghiera a favore dei religiosi e delle religiose di vita consacrata contemplativa, come espressione di riconoscimento, stima e gratitudine per ciò che rappresentano e per il ricco patrimonio spirituale dei loro istituti. Una specifica catechesi farà conoscere la vocazione contemplativa, tanto attuale e necessaria nella Chiesa, mentre alcune iniziative pastorali consentiranno ai fedeli, dove sarà possibile, di partecipare alle celebrazioni liturgiche nei monasteri, senza violare le esigenze e le regole della clausura.


Nel presentare la Giornata, il vescovo di Huesca e di Jaca, Jesús Sanz Montes, presidente della Commissione episcopale per la vita consacrata, ricorda san Paolo e la sua Lettera ai Romani:  "Nel capitolo 8, in quella che alcuni biblisti hanno chiamato la "teologia dei tre gemiti", si trovano racchiuse - scrive il presule - tutte le vocazioni cristiane e, se così possiamo dire, anche tutte le anime che sono state chiamate dal Signore a una vocazione contemplativa nei vari monasteri claustrali e di eremitaggio". Sanz Montes si riferisce al gemito della creazione ("tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto", dice san Paolo), al gemito di coloro, noi tutti, che possiedono le primizie dello Spirito ("gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo") e al gemito dello Spirito che grida in noi "Abbà! Padre!". Per il vescovo "tutta la realtà inconclusa della storia dell'umanità e della storia personale di ogni uomo non termina fatalmente nel lamento disperato e sterile del nostro essere orfani ma in questo grido di Dio con il quale il suo Spirito ci rende nuovamente figli. "Abbà! Padre!" pone nella nostra condizione di orfani la gioia della filiazione divina come ultima e immeritata parola".

Ebbene, i contemplativi, per monsignor Sanz Montes, sono i custodi di questi tre gemiti, facendo proprio quello della storia, quello di ogni cuore, in un'incessante preghiera, e facendo proprio soprattutto il gemito di Dio con il quale dare alla Chiesa e all'intera umanità la filiazione e la sua protezione. "In questo modo - afferma il presidente della Commissione episcopale per la vita consacrata - i contemplativi intercedono per tutti gli altri fratelli nella Chiesa. Per questo mantengono il silenzio e curano la solitudine, per poter ascoltare i tre gemiti insieme alla Parola di Dio e per poterli testimoniare alla presenza del Signore". I contemplativi - aggiunge Lourdes Grosso García, direttrice del segretariato della Commissione episcopale - "restano vigili in attesa della venuta del Signore. In relazione intima con lo Spirito Santo, ricevono segreti di amore per amare segretamente tutti gli uomini nel cuore del Padre".


(©L'Osservatore Romano - 5 giugno 2009)
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