Invito alla riconciliazione dei cristiani

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Cattolico_Romano
00lunedì 10 novembre 2008 18:47

Invito alla riconciliazione dei cristiani

Partendo da Ginevra nel 1940 per andare a fondare la comunità di Taizé, frère Roger era spinto da questa intuizione: affinché i cristiani siano fermento di pace nell’umanità, non possono rimandare oltre una riconciliazione fra di loro. Molti anni dopo, così descriveva il suo cammino:

«Segnato dalla testimonianza di vita di mia nonna, seguendola ho trovato la mia propria identità di cristiano riconciliando in me stesso la fede delle mie origini con il Mistero della fede cattolica senza rottura di comunione con nessuno.»

Questo cammino che frère Roger ha aperto è molto delicato, esigente, non abbiamo certo finito di esplorarlo.

In Cristo noi ci apparteniamo reciprocamente. Quando i cristiani sono separati, il messaggio del Vangelo diventa impercettibile.

Come rispondere alle nuove sfide delle nostre società, specialmente quelle della secolarizzazione e degli accordi fra le culture, senza riunire i doni dello Spirito Santo presenti in ognuna delle famiglie cristiane? Come trasmettere a tutti la pace di Cristo restando separati?

Non sprechiamo più tante energie nelle opposizioni fra cristiani, talvolta all’interno delle nostre confessioni! Ritroviamoci più spesso insieme alla presenza di Dio nell’ascolto della Parola, nel silenzio, nella lode:

Una volta al mese o al trimestre, invitiamo gli abitanti delle nostre città, dei nostri villaggi o delle nostre regioni ad una «veglia di riconciliazione». [www.taize.fr (rubrica « preghiera e canto (...)">1]

Per preparare questa veglia, dei giovani possono mettersi in gioco, andare verso altri, verso un’altra parrocchia, un altro movimento o un altro gruppo, ed anche invitare giovani ancora in ricerca della fede.

Aumenterà allora il desiderio di fare insieme tutto ciò che si può fare. Ciò che ci unisce è più importante di ciò che ci separa: lasciamo trasparire questa realtà attraverso la nostra vita!

Uno scambio di doni fra le differenti tradizioni cristiane è già iniziato. A Taizé vediamo che attraverso la preghiera comune e gli incontri personali, si approfondisce una stima reciproca e che questo scambio si realizza in modo naturale.
Certi aspetti del Mistero della fede sono meglio valorizzati dall’una o dall’altra tradizioni cristiane.
I cristiani d’Oriente da sempre mettono l’accento sulla resurrezione di Cristo che già trasfigura il mondo. Non è forse grazie a questo che molti di loro hanno saputo attraversare decenni di sofferenza nei secoli scorsi? L’Oriente ha custodito l’insegnamento dei Padri della Chiesa con grande fedeltà. Il monachesimo che esso ha donato all’Occidente ha infuso in tutta la Chiesa una vita contemplativa. I cristiani d’Occidente potrebbero forse aprirsi maggiormente a questi tesori?
I cristiani della Riforma hanno fortemente sottolineato queste realtà del Vangelo: Dio offre il suo amore gratuitamente; attraverso la sua Parola va incontro a chiunque l’ascolta e la mette in pratica; la semplice fiducia della fede porta alla libertà dei figli di Dio; cantare insieme permette di interiorizzare la Parola di Dio. Questi valori non sono forse essenziali per tutti i cristiani?
La Chiesa cattolica ha mantenuto visibile, nel corso della storia, l’universalità della comunione in Cristo. Senza sosta ha cercato un equilibrio fra la Chiesa locale e la Chiesa universale. L’una non può esistere senza l’altra. Un ministero di comunione a tutti i livelli ha aiutato a mantenere unanimità nella fede. Ogni battezzato non potrebbe forse andare più lontano nella sempre maggiore comprensione di questo ministero?
Al di là delle confessioni, è urgente che si approfondisca uno scambio dei doni fra i continenti. I cristiani d’Europa, per esempio, hanno molto da ricevere dalle Chiese di altri continenti. In cambio di tutto ciò che queste Chiese hanno ricevuto dall’Europa, possono oggi trasmetterle una freschezza del Vangelo.
I testimoni ed i martiri di Cristo ci trascinano verso una sola ed unica comunione. Nutrono la nostra speranza e la nostra determinazione nel cercare l’unità visibile fra tutti i cristiani.

[1] Ogni mese, sul sito internet www.taize.fr (rubrica « preghiera e canto ») viene proposto lo schema di questo tipo di veglia, come anche una meditazione biblica che potrebbe introdurre una condivisione dopo un momento di preghiera. È ovvio che un’iniziativa del genere non sostituisce la vita di preghiera in parrocchia.

http://www.taize.fr/it

nestore45
00sabato 15 novembre 2008 08:00
La lettera che uccide
Tutti i cristiani uniti ognuno nella propria denominazione non fanno altro che disperdere il proprio gregge! Ogni denominazione che detta la propria legge non fa altro che uccidere
Tutti i pastori che amano il proprio ventre sono dei briganti!
Gesù è venuto per liberare i prigionieri!
Tu credi proprio di essere libero nella tua chiesa? Le religioni ti hanno incatenato nel proprio OVILE!
Solo Gesù può scioglere definitivamente le tue catene religiose che ti tengono legato e attraverso LA PORTA (Gesù "IO SONO LA PORTA")ti conduce in piena libertà nei suoi verdi pascoli!

Se non comprendi questo difficilmenti potrai essere Libero ,Gesù ha detto che la VERITA' VI FARA' LIBERI SOLO GESU' è VERITA' LA VIA E LA VITA
A VOI LA SCELTA!
Cattolico_Romano
00sabato 15 novembre 2008 10:03
X Nestore

La lettera che uccide

Che dire Nestore...non siete voi che dite che la Scrittura non si interpreta e bisogna applicarla alla lettera?
E non siete sempre voi che dite: Solo Scrittura, quindi sola Lettera?


Tutti i cristiani uniti ognuno nella propria denominazione non fanno altro che disperdere il proprio gregge!

Con questa affermazione concordo, ma vedi il problema è che voi non andate alla radice del problema, Cristo ha fondato una sola Chiesa questa fino ad un certo punto fu indivisa, poi determinati uomini per spirito ribelle convinti di essere ispirati causarono scismi dividendo così la Chiesa di Cristo, questi uomini (Lutero, Calvino, ecc..) hanno creato la panoramica attuale con i falsi sunti del libero esame delle Scritture, dove ognuno prende la Bibbia e gli fa dire ciò che vuole.


Ogni denominazione che detta la propria legge non fa altro che uccidere

Non sono daccordo con questa tua esposizione per due motivi:
1) Il termine che tu usi "uccidere" lo trovo molto fondamentalistico e fuori luogo...Cristo sicuramente soffre vedendo il Suo Corpo diviso ma parlare di uccisione è esagerato.
2) Già tempo fa ti risposi che il cristianesimo libertino che tu propaghi è anti Scritturale e altro non farebbe che frammentare ancor di più i fedeli, poichè se ognuno si dissocia da quelle che dovrebbero essere le guide spirituali fa se stesso una guida e quindi fa se stesso l'infallibile interprete della Scrittura, diverrebbe superiore alla stessa Scrittura, pensate se tutti i cristiani la pensassero come te, più di un miliardo di fai da tè.


Tutti i pastori che amano il proprio ventre sono dei briganti!

Sicuramente ci sono pastori che amano il proprio ventre, e possono amarlo pur predicando la Verità, ma il giudizio spetta a Dio, non per questo si deve predicare un Vangelo senza autorità e magistero, perchè il Vangelo comprende anche questo.

Gesù è venuto per liberare i prigionieri!

Gesù è venuto a liberare i prigionieri dal peccato non dalle comunità, anzi Gesù stesso fonda la Sua Chiesa e a questa Chiesa fondata sul fondamento solido quale Kefa e gli altri apostoli, dove Gesù è la Pietra d'angolo, Egli promette che a codesta (unica e sola) Chiesa le potenze del male non prevarranno mai sui di essa, poichè Egli stesso sarà con Essa fino alla fine del mondo.

Tu credi proprio di essere libero nella tua chiesa? Le religioni ti hanno incatenato nel proprio OVILE!

Io appartengo alla Chiesa voluta e fondata da Cristo in persona duemila anni fa, quella Chiesa che Paolo la chiama colonna e sostegno della Verità, quindi sono certissimo di essere libero, tu invece che non appartieni alla Chiesa ma al libero pensiero ti senti libero?

Solo Gesù può scioglere definitivamente le tue catene religiose che ti tengono legato e attraverso LA PORTA (Gesù "IO SONO LA PORTA")ti conduce in piena libertà nei suoi verdi pascoli!

Tutto questo non esclude che Cristo abbia fondato la Sua Chiesa visibile dove le sue pecore debbano far parte del Suo Ovile dove Egli è il Pastore e la porta, non risulta che Gesù abbia mai detto: ognuno prenda la Scrittura la interpreti come meglio comprenda e viva per conto suo la sua fede e il suo credo.....No caro fratello, Cristo ha costituito gli Apostoli e poi i successori di essi, questi avevano ed hanno il compito di ammaestrare, battezzare, e predicare il Vangelo, costoro sono ambasciatori di Cristo e quindi di Dio, chi ascolta loro ascolta me, così magistralmente esclamò Cristo dopo la risurezzione, così noi facciamo in obbedienza a Cristo.


Se non comprendi questo difficilmenti potrai essere Libero ,Gesù ha detto che la VERITA' VI FARA' LIBERI SOLO GESU' è VERITA' LA VIA E LA VITA
A VOI LA SCELTA!


Se tu invece non comprenderai che da solo altro non sarai una pecorella smarrita che si è distaccata dall'Ovile di Cristo non comprenderai mai cosa ti perdi, dici bene la Verità fa liberi ma questa deve essere la Verità tutta intera, fino ad ora tu predichi una verità parziale.


Io ho scelto di stare con Cristo mio Signore e salvatore, ho scelto di stare nella Sua Chiesa e nella Comunione dei suoi santi.


Dio ti benedica









nestore45
00sabato 15 novembre 2008 14:43
Perchè il Corpo di Cristo si divide?

Carissimi ,come avete potuto comprendere siamo perfettamente d'accordo di amare il Signore con tutta l'anima e con tutta la nostra mente ma io non sono d'accordo di sottomettermi all'uomo mediante una religione NON SIA MAI!Proverbi 3:5 Confida nel SIGNORE con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento.Geremia 17:5 Così parla il SIGNORE:«Maledetto l'uomo che confida nell'uomo
e fa della carne il suo braccio,e il cui cuore si allontana dal SIGNORE!
Gesù è il capo e noi come pietre spirituali siamo il Suo corpo ,Egli ci ama e il desiderio di Cristo è di averci tutti uniti a formare il Suo corpo.
Gesù ha affermato : Chi dimora in me ha vita eterna e lo risusciterò all'ultimo giorno e non passerà in giudizio ma passerà dalla morte alla vita! questa è la grande promessa del cristianesimo Dimorare in Cristo è essenziale per la vita ,dimorare in Cristo è applicare l'amore di Dio nello stesso modo che ci dona che è accoglierlo come Egli ci accoglie ,questa uguaglianza ci permette di superare ogni barriera che potrebbe separarci dall'amore di Dio, Chi Dimora in Cristo niente può strapparlo dal Padre Suo,ora le religione ci appesantiscono ci fanno sempre sentire in colpa per cui abbiamo semppre bisogno del perdono ,perciò Gesù ha contrapposto la fede alla religione stabilendo un rapporto con Lui "la preghiera del cuore" che ci permette a farci conoscere a Lui nel profondo e mediante il Suo Spirito avere una guida un riferimento per non peccare più ed ottenere ogni bisogno ,non occorrono strumenti religiosi, santuari incenso, e la messa in opera della teatralità per ottenere grazia dal Signore ,quando sei in intimità con il Signore tu stesso sei Re e sacerdote davanti al suo trono dove la grazia Regna! dove c'è l'attitudine positiva ,begnina e benevola con fiducia perchè Egli è il renumeratore il Sovrano ed è pronto ad accoglierti e darti gratuitamente e benevolmente l'acqua della vita .

Per quanto riguarda La chiesa è discutibile il fatto che si pretenda che la vera chiesa è una cioè quella cattolica romana ,non è affatto vero ,nella parabola delle 10 vergini Gesù ha rappresentato quello che sarebbero state le sue chiese, per cui 5 erano avvedute e 5 erano stolte ,per sapere se la tua chiesa è vera non devi guardare se è grande o bella ma solo se non è stolta! chi ha l'olio dello Spirito Santo e lo tiene sempre di scorta (l'olio è anche nella bibbia raffigurato come lo Spirito Santo).
Le divisioni purtroppo sono una neccessità prevista dalla rivelazione di S. Paolo Apostolo
Nei vangeli Gesù pregò per l'unità e fece un appello al Padre per la comunione fraterna: "Che questi, Padre, siano uno come noi siamo uno" (Gv.I7:21) Il Signore dette anche il comando di amarci l'un l'altro come Lui ci ha amato (Gv.l3:34).

Nelle lettere apostoliche ritorna spesso l'appello all'unità e alla comunione fraterna. Nelle lettere paoline dopo la I parte dottrinale segue quasi sempre una
II parte esortativa e morale:

• "Or vi esorto fratelli, a guardarvi da quelli che fomentano le divisioni...e lo scandalo contro la dottrina che avete appreso ' (Rom. 16:1").

• "Ora vi esorto nel nome di Gesù Cristo ad avere tutti un medesimo parlare e a non avere divisioni tra di voi, ma ad essere perfettamente uniti in un medesimo modo di pensare e di volere" (1 Cor.l.-10).

• "Del resto, fratelli, ...incoraggiatevi; abbiate la stessa niente, salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio; state in pace" (2 Cor. l 3:11-12).

• Messa da parte la menzogna ciascuno dica la verità al suo prossimo, perche siamo membra gli uni degli altri...Sia rimossa da voi ogni amarezza, ira, cruccio, tumulto, maldicenza con ogni malizia" Siate benigni, misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonato in Cristo" (Ef.4:25.31-32).
• "Esorto Evodia e Sintiche ad avere una sola mente nel Signore" (Fil. 4:2).

• Abbiate uno stesso modo di pensare, uno stesso amore, un solo accordo e una sola mente, non facendo nulla per rivalità o vanagloria, ma con umiltà ciascuno di voi stimando gli altri più di se stesso. Non cerchi ciascuno il proprio interesse, ma anche quello degli altri ' (Fil.2:2-4)

• "Deponete ira, collera, non esca dalla vostra bocca maldicenza e non mentite gli uni agli altri..."(Coloss.3:8-9).


• "...Sopportandovi gli uni gli altri e perdonandovi, rivestitevi dell'amore che è il vincolo della perfezione e la pace alla quale siete stati chiamati in un solo corpo regni nei vostri cuori" (Coloss.3:13-15).

• "Non vi mordete tra di voi, affinché non siate consumati gli uni dagli altri" (Gal.5:15).

• "Non siamo vanagloriosi, provocandovi a vicenda e inviandoci gli uni gli altri" (Gal.5:26).

• "Non parlate gli uni contro gli altri, fratelli; chi parla contro il fratello e giudica il proprio fratello, parla contro la legge e giudica la legge" (Giac.4:ll).

Questi appelli ed esortazioni erano rivolti ai primi credenti ed oggi sono rivolti anche a noi. Non c'è una grande differenza tra loro e noi. Anche noi siamo nella loro stessa condizione.
CONCLUSIONE
Non ci resta che riflettere sulle aree vulnerabili della nostra vita spirituale e relazionale, che potenzialmente potrebbero provocare discordie e divisioni nel Corpo di Cristo, tenendo presente il richiamo di Paolo: ''Se alcuno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui, perché il tempio di Dio, che siete voi è santo" (1 Cor.3:17).
Purtroppo, però Paolo ci dice anche che "e necessario che vi siano divisioni, affinché siano manifestali tra voi quelli che sono approvati (1 Cor. 11:18-19).
Dunque non tutti mali vengono per nuocere.ma "a coloro che amano Dio tutto coopera al bene" (Rom.8:28).

Quindi è difficile per il religioso comprendere che non potrebbe essere la sua chiesa quella approvata da Cristo semplicemente perchè lo dice il Papa ma la chiesa vera di Cristo è la chiesa che è sempre pronta con la lampada accesa ad aspettare l'arrivo dello sposo .
IL SIGNORE sta preparando le Sue nozze
Apocalisse 19:7 Rallegriamoci ed esultiamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell'Agnello e la sua sposa si è preparata.
Apocalisse 19:9 E l'angelo mi disse: «Scrivi: "Beati quelli che sono invitati alla cena delle nozze dell'Agnello"». Poi aggiunse: «Queste sono le parole veritiere di Dio».

2Corinzi 3:6 Egli ci ha anche resi idonei a essere ministri di un nuovo patto, non di lettera, ma di Spirito; perché la lettera uccide, ma lo Spirito vivifica.

nestore45
00sabato 15 novembre 2008 16:54
Il Dio della religione discrimina
Il Dio della religione discrimina
Se il bene dell’uomo non viene messo al primo posto come valore sacro, non solo i testi dell’Antico Testamento, ma persino il Vangelo può essere usato per fare il male anziché il bene. San Tommaso arriverà ad affermare, commentando il testo di Paolo “La lettera uccide, ma lo Spirito dà la vita” (2 Cor 3,6), che “Per lettera si deve intendere ogni legge esterna all'uomo, precetti della morale evangelica compresi, che possono uccidere se non esistesse nell'intimo la grazia sanante della fede” .
La Parola di Dio si svela solo a quanti mettono il bene dell’altro al primo posto nella loro esistenza.
E’ questa la verità che permette l’ascolto della voce del Signore (“Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce”, Gv 18,37). Quando ciò non accade, si rischia di disonorare l’uomo per onorare Dio, come fa il sacerdote, protagonista della parabola del Samaritano (Lc 10,30-37), il quale, trovandosi di fronte a un ferito, non ha alcun dubbio su quel che deve fare. Il rispetto della Legge divina è per lui più importante della sofferenza del moribondo. Per rispettare la Legge, che proibiva a un sacerdote di toccare un ferito (Nm 19,16), sacrifica l’uomo.
Lo stesso vangelo, quando non è più a servizio del bene e della fe-licità degli uomini, ma viene usato come strumento di potere per sottomet-terli, si fa portatore di morte anziché di vita. Il potere esercitato in nome di Dio è il più perverso, perché ha convinto gli uomini della necessità di sottomettersi ai suoi rappresentanti quale unica via di salvezza. Questo rende le persone non solo schiave, ma complici di questa schiavitù accettata e as-sunta a valore.
Mentre dietro l'obbedienza allo Stato e alla Famiglia si può celare la paura per eventuali ritorsioni, la sottomissione a Dio si radica talmente nell'uomo da fargliela sentire come giusta e necessaria per la propria salvezza.
Gesù mai chiederà ai suoi obbedienza e neanche di obbedire a Dio, alle sue leggi e tantomeno ai suoi seguaci: il termine obbedienza è presente nei vangeli solo cinque volte e mai riferita alle persone, ma sempre ad elementi nocivi e contrari all'uomo: vento e mare (Mt 8,27; Mc 4,41; Lc 8,25), spiriti immondi (Mc 1,27), o cose (Lc 17,6).
A Dio, nome comune di ogni religione, Gesù sostituirà il Padre, specifico della fede cristiana.
All'obbedienza a Dio, Gesù contrapporrà l'assomiglianza al Padre, all'osservanza della Legge la pratica dell'amore.
Mentre il Dio della religione discrimina tra credenti e miscredenti, giusti e peccatori, praticanti e non osservanti, il Padre, amante di tutti gli uomini indipendentemente dal loro credo religioso e dalla loro condotta morale, comunica vita a tutti, compresi “gli ingrati e i malvagi” (Lc 6,35).
Se in nome di Dio si può uccidere, in nome del Padre si può soltanto donare la propria vita per gli altri. Nessuna forma di violenza, né fisica, né morale o psicologica è possibile esercitare in nome del Padre amante della vita.
Mentre il culto a Dio sottraeva beni e forze all’uomo, l’unico culto che il Padre chiede è l’accoglienza del suo amore e il suo prolungamento agli altri (Gv 4,21-23). Mentre l’antico culto era una diminuzione dell’uomo di fronte la grandezza di Dio, il nuovo potenzia l’uomo e l’innalza sempre più verso il Padre.
Cattolico_Romano
00sabato 15 novembre 2008 18:42
Non comprendo perchè invece di dialogare con la tua testolina e rispondendo alle mie affermazioni hai incollato due studi (di chi non si sà) che oltre ad essere un'ammasso di errori teologici con l'intento di predicare un Vangelo del libertinismo non rispondo alle mie obiezioni.

Chi dovrebbe secondo te giudicare una Chiesa se essa è corretta o errante?
La singola persona che è volubile e variabile?
Il soggettivismo porta al caus, ad esempio per te la Chiesa Cattolica è errante, per me è verace, come vedi due sogettivismi due pensieri diversi.

Oppure dovrebbe essere la Scrittura a giudicare la Chiesa?
Forse la creatura giudica il suo creatore?......Non è forse la Chiesa che ha scritto e stabilito quale fosse la Scrittura in base alla sua Tradizione Teologica?

Tempo fa ti chiesi in base a cosa  accetti una collezione di testi sviluppatasi nell'alveo della grande Chiesa, visto che dice che Cristo non ha come Chiesa quella Cattolica, e perché dunque prendi l'immagine di Cristo che passa da questo corpus espressione di uno dei cristianesimi e non ti rifai alle sillogi messe insieme nello stesso periodo da altri cristianesimi, ad esempio gli gnostici o gli ebioniti. Voglio cioè sapere in sintesi perché mi citi dei TESTI CATTOLICI (per quanto possa suonare scandaloso a certi protestanti e TdG) per convincerci di cose non cattoliche.

Senza la Chiesa tu non avresti la Scrittura, Cristo ha fondato la Sua Chiesa su degli uomini (apostoli) non su degli scritti.
Cristo non disse mai prendete la Bibbia (e come poteva, la Bibbia fu creata dopo) e interpretatela come potete (quello che fate voi) ma disse a gli apostoli (uomini) chi ascolta voi ascolta me chi disprezza voi disprezza me.
Ma gli apostoli mica vivevano in eterno, ovvio che ci dovevano essere dei successori, essi infatti erano e sono i Vescovi e i Presbiteri o preti.

 
Gesù ha detto chiaramente che avrebbe fondato una Chiesa ( Mt 16,18) e che questa Chiesa sarebbe durata in eterno. Certo, ci sarebbe molto da discutere sul significato di questa fondazione e sulle parole, ammesso di avere qui gli "ipsissima verba Jesu", cioè le Sue esatte parole, ma resta il fatto che il Vangelo parla di una Chiesa di Gesù Cristo. ("fonderò la MIA Chiesa")
Inoltre sappiamo anche che fin dall'inizio della Sua missione terrena, Gesù aveva creato un'organizzazione all'interno del gruppo dei suoi seguaci. Dal Vangeli veniamo a sapere che Gesù si era attorniato da quelli che la Scrittura chiama "I Dodici" cioè dodici discepoli scelti direttamente da lui e che fra questi dodici discepoli ce n'erano tre che Lui voleva sempre accanto.
Alcuni membri di questo ristretto gruppo dei Dodici avevano delle incombenze particolari. Giuda, ad esempio, gestiva il denaro.
Dopo la Resurrezione gli Undici rimasti elessero ( solo loro, non tutti coloro che avevano seguito Gesù)  il dodicesimo apostolo, riformando il gruppo dei Dodici, e in seguito, con il crescerere del consenso,  si organizzarono con la nomina dei diaconi che li aiutassero nella loro missione. Man mano che in seguito alla predicazione si formavano nuove chiese, veniva nominato un sorvegliante (episkopos) incaricato di seguire la nuova comunità.
La prima Chiesa,  non era soltanto una semplice unione invisibile di persone  ma è un "ceto" di uomini, unito dalla professione della medesima fede, e questa Chiesa era visibile  e tangibile. Visibile e tangibile come una città posta su un'altura o come una lampada che fa luce perchè non è nascosta.
Se vogliamo parlare della Chiesa primitiva, troviamo già nel NT il passaggio dal ministero dei Dodici al minisero pastorale.
Il ministero dell'annuncio del Regno si "istituzionalizza" e non può essere altrimenti  in quanto il ministero non è più solo legato alle persone ma diventa struttura stabile. Una struttura che si fonda sulla chiamata di Cristo e sul dono dello Spirito, ma con una più forte "legittimazione formale"
Nelle comunità paoline i collaboratori di Paolo sono le prime figure di passaggio all'età post-apostolica: compiono la stessa opera di Paolo quali "collaboratori di Dio" ( 1 Cor 3,8-11) anche se vengono dopo Paolo e costruiscono sul fondamento da lui posto.
La necessità di una stabilizzazione di questi ministeri porta a configurarli come "uffici" permanenti che inglobano altri compiti. In Fil 1,1 compaiono, come già accennato,  gli episkopoi e i diakonoi.
Nella comunità primitiva di Gerusalemme assume rilievo il collegio dei presbiteroi (At 11; 15; 16; 21)

ATTENZIONE

episkopoi      vescovi

diakonoi        diaconi

presbiteroi     presbiteri poi abbreviato in preti

Questa è la struttura  dell'attuale Chiesa cattolica e della Chiesa ortodossa

Quindi fin dai primissimi tempi esisteva una Chiesa organizzata e gerarchizzata.  Col tempo questa Chiesa ha subito scissioni ed eresie: c'è stato lo scisma delle chiese d'oriente, le divisioni della Riforma e quella della Chiesa Anglicana. Tuttavia la Chiesa primitiva sopravvive tutt'ora nell'attuale Chiesa Cattolica.

 
Cattolico_Romano
00sabato 15 novembre 2008 18:44
Già che ci sono aggiungo questo breve testo di Origene (II sec, quindi subito dopo gli Apostoli) nel quale si rimarca che la Chiesa di allora era visibile e concretamente rilevabile nell'ambito sociale, non una società invisibile che praticava il credo nell'intimità di ciascuno.

Con Gesù la natura umana e quella divina hanno cominciato ad essere intimamente connesse, affinché la natura umana, per la sua unione a quella divina, si facesse divina, non solo in Gesù ma anche in tutti coloro che, credendo, abbracciano la vita insegnata da Gesù: vita che conduce all`amicizia con Dio e all`unione con lui, chiunque vive secondo i precetti di Gesù... Dio, che ha inviato Gesù, sventò tutte le insidie dei demoni e fece sì che ovunque sulla terra trionfasse il Vangelo di Gesù, a conversione e correzione degli uomini, e ovunque sorgessero comunità che si reggono in modo profondamente diverso da quello delle comunità degli uomini superstiziosi, intemperanti e ingiusti: poiché di tal fatta è ovunque la massa dei cittadini nelle comunità civili. Invece, le comunità di Dio, ammaestrate da Cristo, sono al confronto delle comunità dei popoli, tra cui vivono come pellegrine, quasi astri in questo mondo (cf. Fil 2,15) Chi non ammetterà infatti che anche i membri peggiori della Chiesa, anche quelli che sono inferiori a confronto dei buoni cristiani, superano senz`altro di molto i membri delle comunità civili?

       Si consideri l`esempio della comunità di Dio ad Atene: vive nella pace e nell`ordine, perché vuole piacere al sommo Iddio; invece la comunità dei cittadini ateniesi è turbolenta e non può certo venir paragonata alla Chiesa di Dio di quella città. Lo stesso si può dire della comunità ecclesiale di Corinto e del popolo di quella città; e anche, per esempio, di quella di Alessandria e del popolo alessandrino. Se qualcuno ascolta con intelligenza ciò che dico ed esamina le cose con amore per la verità, certamente ammira colui che volle e riuscì a far sorgere ovunque comunità di Dio in seno alle comunità civili d`ogni città. Allo stesso modo, se confronti il consiglio delle comunità ecclesiali con quello d`ogni città, trovi che non pochi consiglieri della Chiesa sono degni, se ciò è mai possibile al mondo, di governare la città di Dio; dappertutto, invece, i consiglieri delle città non presentano nel loro comportamento nulla che sia degno della dignità loro attribuita, per la quale sembrano sovrastare i loro concittadini. Così devi mettere a paragone il capo della Chiesa di ogni città con il capo politico della stessa città, per riconoscere che anche gli stessi consiglieri e capi della Chiesa di Dio, che sono lontani dalla perfezione e si mostrano indolenti a confronto dei loro colleghi più impegnati, sono tuttavia in generale superiori nel progresso in virtù rispetto ai consiglieri e ai governatori delle città.

       Origene, Contro Celso, 3,28-30 


Cattolico_Romano
00sabato 15 novembre 2008 18:44

Un altro testo interessante per capire quale Chiesa esiste da sempre è quello di Tertulliano (160 d.C. circa, quindi molto vicino all'epoca apostolica) che al cap. 22  del suo "Contro gli eretici " spiega  come riconoscere la vera Chiesa di Cristo.


XXXII.
 

Le Chiese Apostoliche e il loro insegnamento

Ma poi, se vi siano eresie, le quali abbiano l'ardire di sostenere che esse sono strettamente congiunte alla purezza e all'integrità dell'Epoca Apostolica, così da voler quasi dimostrare che derivano in certo modo dagli Apostoli direttamente, perchè all'età loro fiorirono, noi possiamo risponder così: ci dimostrino chiaramente le origini, dunque, delle Chiese loro; ce lo dichiarino in quale ordine si siano susseguiti i vescovi loro, cominciando dall'inizio e venendo giù ordinatamente nel tempo, in modo che quel primo vescovo possa a sua volta riconoscere come predecessore e sostenitore qualcuno degli Apostoli o di quei primi uomini apostolici che cogli Apostoli ebbero assoluta comunione di vita e di fede. 

È proprio seguendo questo sistema che le Chiese Apostoliche spiegano e dichiarano la loro vita, la loro gloria. Ecco che la Chiesa  di Smirne afferma che fu Giovanni a porre a suo capo Policarpo, e la Chiesa di Roma riconosce che Clemente fu ordinato da Pietro. E così continuando, tutte le altre Chiese fanno ricordo dei loro vescovi, che posti in tal grado direttamente dagli Apostoli, rappresentano la semente prima, apostolica, di quella che fu poi la fioritura. Anche gli eretici possono forse portare qualcosa che stia a confronto colle nostre affermazioni? Ci si provino! Che c'è di non lecito per loro, dal momento che han potuto e saputo pronunziare parole piene di menzona? Ma per quanto essi possano inventare, non riporteranno da ciò vantaggio alcuno: quando le dottrine loro verranno paragonate colf integrità della dottrina apostolica, da quei loro caratteri di diversità e di contrarietà, risulterà chiaro che esse non possono derivare nè direttamente dagli Apostoli nè da un uomo apostolico. Come gli Apostoli non è ammissibile affatto che abbiano insegnato cose che fra loro non avessero la più assoluta armonia, così non è possibile che uomini apostolici abbiano divulgato dottrine contrarie a quelle degli Apostoli, almeno che non si siano allontanati da costoro.

È proprio a un esame di questo genere che saranno chiamati anche da quelle Chiese le quali, pur non traendo il vanto della fondazione direttamente dagli Apostoli o da uomini apostolici, essendo esse di origine molto posteriore, si trovano d'accordo nella professione di una stessa fede; e così pure da quelle che ogni giorno stanno istituendosi, ma che per questa piena e completa unione di dottrina, sono ugualmente considerate apostoliche. 

Così le eresie, chiamate in massa ad una prova dalle Chiese nostre, perchè esse rendano chiaro e evidente il loro carattere di autenticità, adducano, su, via, le ragioni per le quali aspirano ad avere il nome di apostoliche! Ma se non lo sono! Come dunque, allora, potranno sostenere e provare d'essere quello che non sono? Ed è questa appunto la ragione per la quale le Chiese, che in qualche modo possono avere il nome di apostoliche, non vogliono accoglierle nel loro seno per alcuna relazione, o comunione con esse. E s'intende: appunto perchè, data la diversità della dottrina da loro sostenuta, esse non possono pretendere d'aspirare al nome di apostoliche 

Cattolico_Romano
00sabato 15 novembre 2008 18:46

Quindi possiamo dedurre che è vero che Gesù ha voluto fondare una Chiesa, la Sua Chiesa, che questa Chiesa è strutturata, visibile e, soprattutto, protetta da Lui stesso e guidata dallo Spirito Santo.  Una Chiesa che esiste da sempre ed esisterà sempre.

Se tutto questo è vero allora credo che ogni cristiano dovrebbe volere fortemente appartenere a questa Chiesa senza accontentarsi di surrogati o di semplici parti di Essa.

nestore45
00sabato 15 novembre 2008 21:11
Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce
Caro fratello cattolico romano ,è vero e non ti dò alcun torto ad affermare che non possiamo noi stessi giudicare, Gesù ci ha messo in guardia ,perciò abbiamo Gesù stesso con la Sua Parola e mediante il Suo Spirito a guidarci e oltrepassare il buio del dominio di Satana con la lampada accesa della verità camminando nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.Nessuno può affermare che si trova nella vera chiesa di Cristo perchè la vera chiesa fondata sulla roccia che è Cristo un tempo fù poi dipartita e divisa ,frazionata dagli eventi storici ma non è perduta è ritrovata per cui solo Gesù potrà congiungerle e a sceglierle come sue spose ,però in sè questo non sta a significare che chi si trova disgraziatamente nella chiesa sbagliata non abbia la Salvezza tuttalpiù saranno i suoi governanti a cadere nelle mani del giudizio terribile del Dio vivente ,quello che è importante è dimorare in Cristo (La Parola di Dio (Apocalisse 19:11 Poi vidi il cielo aperto, ed ecco apparire un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava si chiama Fedele e Veritiero; perché giudica e combatte con giustizia.Apocalisse 19:12 I suoi occhi erano una fiamma di fuoco, sul suo capo vi erano molti diademi e portava scritto un nome che nessuno conosce fuorché lui.Apocalisse 19:13 Era vestito di una veste tinta di sangue e il suo nome è la Parola di Dio.
Apocalisse 19:16 E sulla veste e sulla coscia porta scritto questo nome: RE DEI RE E SIGNORE DEI SIGNORI)) si svela solo ai puri di cuore quanti mettono il bene dell’altro al primo posto nella loro esistenza.
E’ questa la verità che permette l’ascolto della voce del Signore (“Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce”, Gv 18,37).
Cattolico_Romano
00domenica 16 novembre 2008 13:16
Caro fratello Nestore tutto ciò che dici è Off Topic e che se vuoi proseguire in un dialogo costruttivo con me devi almeno rispondere a ciò che dico, se no è come se parliamo al vento tutti e due.....io di norma dialogo in questo modo, poi fai tu.

Dio ti benedica
nestore45
00venerdì 21 novembre 2008 14:20
nestore45
00sabato 22 novembre 2008 21:13
Le religioni sono per loro natura violente
È illusorio pensare che le religioni possano portare la pace
nell'umanità.
Le religioni sono per loro natura violente.
[SM=g8913]
Ogni religione ha la pretesa di essere l'unica assoluta rivelazione
della divinità, a riprova della quale rivendica il possesso di un
testo sacro, rivelato, comunicato o scritto direttamente da Dio.
Questa sacra scrittura, ritenuta espressione definitiva della volontà
di Dio, dà il diritto alla religione di dividere le persone tra
fedeli e infedeli, tra puri e impuri, di promettere un premio o di
minacciare un castigo, innescando forme crescenti di violenza morale,
psicologica e, quando le leggi civili lo consentono, anche fisica.

Naturalmente ogni religione è convinta di essere portatrice di pace e
che il Satana o il Male sia qualcosa che appartiene alle altre
religioni, filosofie o sistemi di potere.

Ogni religione ritiene di avere l'esclusiva della fratellanza e della
pace, ma la storia insegna che proprio in nome della religione gli
uomini si sono scannati gli uni contro gli altri, uccidendo e
massacrando per la difesa del loro Dio.

A questo proposito non va dimenticato che il cristianesimo è stato la
religione più omicida che sia mai apparsa nella storia. Nessuna
religione ha tanti morti sulla coscienza come il cristianesimo.

Fin dai suoi inizi la violenza è stata la costante della Chiesa.
Hanno ucciso più cristiani i papi per imporre la religione cristiana
che gli imperatori romani per contrastarla.

Sono incontestabili le radici cristiane dell'Europa, ma sono radici
che sono state abbondantemente annaffiate col sangue di milioni di
vittime.

La violenza della Chiesa, infatti, non si è rivolta solo
agli "infedeli", musulmani ed ebrei, ma agli stessi cristiani, sia a
quelli considerati eretici, che sono stati bruciati, squartati,
bolliti, arrostiti, sia alle streghe, torturate e condannate al rogo,
ma anche a quanti non si sottomettevano com-pletamente al suo potere.
Il tutto in nome del Cristo.

E in nome di Cristo sono stati perpetrati genocidi e stragi: intere
popolazioni ed etnie sono state cancellate dalla faccia della terra
(basti pensare agli Aztechi e ai Maya, solo per citare i più
conosciuti) e altre sono state sottomesse cancellando la loro
cultura, la loro storia e le loro tradizioni.

È evidente che l'adesione ai principi di testi ritenuti sacri non è
sufficiente per esorcizzare la violenza nei confronti degli uomini.
Non basta un testo considerato sacro, occorre che l'uomo venga
considerato sacro. Se il bene dell'uomo non viene messo al primo
posto come valore sacro, non solo i testi dell'Antico Testamento, ma
persino il Vangelo può essere usato per fare il male anziché il bene.
San Tommaso arriverà ad affermare, com-mentando il testo di Paolo "La
lettera uccide, ma lo Spirito dà la vita" (2 Cor 3,6), che "Per
lettera si deve intendere ogni legge esterna all'uomo, precetti della
morale evangelica compresi, che possono uccidere se non e-sistesse
nell'intimo la grazia sanante della fede" (I 2a q.106 art.2).

La Parola di Dio si svela solo a quanti mettono il bene dell'altro al
primo posto nella loro esistenza. E' questa la verità che permette
l'ascolto della voce del Signore ("Chiunque è dalla verità, ascolta
la mia voce", Gv 18,37). Quando ciò non accade, si rischia di
disonorare l'uomo per onorare Dio, come fa il sacerdote, protagonista
della parabola del Samaritano (Lc 10,30-37), il quale, trovandosi di
fronte a un ferito, non ha alcun dubbio su quel che deve fare. Il
rispetto della Legge divina è per lui più importante della sofferenza
del moribondo. Per rispettare la Legge, che proibiva a un sacerdote
di toccare un ferito (Nm 19,16), sacrifica l'uomo.

Lo stesso vangelo, quando non è più a servizio del bene e della fe-
licità degli uomini, ma viene usato come strumento di potere per
sottometterli, si fa portatore di morte anziché di vita. Il potere
esercitato in nome di Dio è il più perverso, perché ha convinto gli
uomini della necessità di sottomettersi ai suoi rappresentanti quale
unica via di salvezza. Questo rende le persone non solo schiave, ma
complici di questa schiavitù accettata e assunta a valore.

Mentre dietro l'obbedienza allo Stato e alla Famiglia si può celare
la paura per eventuali ritorsioni, la sottomissione a Dio si radica
talmente nell'uomo da fargliela sentire come giusta e necessaria per
la propria salvezza.

Gesù mai chiederà ai suoi obbedienza e neanche di obbedire a Dio,
alle sue leggi e tantomeno ai suoi seguaci: il termine obbedienza è
presente nei vangeli solo cinque volte e mai riferita alle persone,
ma sempre ad elementi nocivi e contrari all'uomo: vento e mare (Mt
8,27; Mc 4,41; Lc 8,25), spiriti immondi (Mc 1,27), o cose (Lc 17,6).

A Dio, nome comune di ogni religione, Gesù sostituirà il Padre,
specifico della fede cristiana.

All'obbedienza a Dio, Gesù contrapporrà l'assomiglianza al Padre,
all'osservanza della Legge la pratica dell'amore.

Mentre il Dio della religione discrimina tra credenti e miscredenti,
giusti e peccatori, praticanti e non osservanti, il Padre, amante di
tutti gli uomini indipendentemente dal loro credo religioso e dalla
loro condotta morale, comunica vita a tutti, compresi "gli ingrati e
i malvagi" (Lc 6,35).

Se in nome di Dio si può uccidere, in nome del Padre si può soltanto
donare la propria vita per gli altri. Nessuna forma di violenza, né
fisica, né morale o psicologica è possibile esercitare in nome del
Padre amante della vita.

Mentre il culto a Dio sottraeva beni e forze all'uomo, l'unico culto
che il Padre chiede è l'accoglienza del suo amore e il suo
prolungamento agli altri (Gv 4,21-23). Mentre l'antico culto era una
diminuzione dell'uomo di fronte la grandezza di Dio, il nuovo
potenzia l'uomo e l'innalza sempre più verso il Padre.

IL VANGELO NON E' UNA RELIGIONE SE LO DIVENTA SI ANNULLA LA GRAZIA
PER CUI CHI LO INSEGNA E' ANATEMA!
CHI INSEGNA UN VANGELO DIVERSO DA QUELLO DI S.PAOLO SIA MALEDETTO!

Galati 1:8 Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi annunziasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia maledetto.

Galati 1:9 Come abbiamo già detto, lo ripeto di nuovo anche adesso: se qualcuno vi annunzia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema.


LawWestOfThePecos
00domenica 23 novembre 2008 18:21
Re: Le religioni sono per loro natura violente
Scusami, Nestore, ma se devo sentirmi una predica vado in chiesa.

Se sei a favore dell'ecumenismo cerca cortesemente di dire qualcosa di tuo senza scopiazzare di qua e dilà e senza ripetere i soliti luoghi comuni che già conosciamo.

Se sei contrario, questo semplicemente non è il topic per te. [SM=g8874]

Caterina63
00martedì 2 dicembre 2008 23:45
Re: Re: Le religioni sono per loro natura violente
LawWestOfThePecos, 23/11/2008 18.21:

Scusami, Nestore, ma se devo sentirmi una predica vado in chiesa.

Se sei a favore dell'ecumenismo cerca cortesemente di dire qualcosa di tuo senza scopiazzare di qua e dilà e senza ripetere i soliti luoghi comuni che già conosciamo.

Se sei contrario, questo semplicemente non è il topic per te. [SM=g8874]




Straquoto!!!

Tra l'altro proprio coloro che vorrebbero convincerti di trovarti nel posto(=chiesa) sbagliata, finiscono per propagandare il proprio posto dove stare....dicono a noi che professiamo un Dio che tiene prigionieri (il Dio della religione come dice Nestore) ma non si rende conto di diventare dio di se stesso....
Accusano di religiosità ma sono incapaci di muovere LA RAGIONE....

[SM=g10765] la saggezza che invita al dialogo che usa la ragione e l'umiltà dell'ascolto, sarebbe sempre la benvenuta....

Bentrovato LawWestOfThePecos [SM=g7272]




Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:00.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com