L'Ipocrita FAO!

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S_Daniele
00martedì 17 novembre 2009 11:44
Un monumento all'ipocrisia è stato costruito a Roma in occasione del vertice della FAO.
Ma pochi ci hanno fatto caso.
Il segretario generale dell'ONU Ban Ki-Moon ha dichiarato che muoiono per fame 17 MILA BAMBINI AL GIORNO!!!

Allora la FAO dovrebbe, ma non è così, servire per diminuire drasticamente queste cifre, invece cosa accade?

La FAO nacque sessant'anni fa con il lodevole compito di soccorrere i più poveri tra i poveri, in pratica chi non ha nemmeno da mangiare.
E' andata a finire che a mangiare sono coloro che ci lavorano dentro e che in stipendi e altro assorbono i due terzi abbondanti di 930 MILIONI DI DOLLARI dei contributi ONU (da 191 paesi) e degli 800 MILIONI DI DONAZIONI PRIVATE.
A chi muore di fame va dunque MENO DEL 30 PER CENTO!!!.
Di questo esercito di burocrati fanno parte 3500 dipendenti.
Chi guadagna meno si accontenta di 61 MILA EURO AL MESE.
Molto di più ovviamente va ai dirigenti che sono 1600, quasi uno su due!
Ma aldilà dell'odiosa contabilità, a lasciare sbalorditi sono altre circostanze: l'inefficenza dell'organizzazione e la sfacciataggine dei governi ai quali si rivolge la nostra pur doverosa carità.
Quanto alla prima basta notare che la fame mondiale è aumentata e non diminuita nonostante gli aiuti piovuti in particolare sull'Africa.
Quanto alla seconda proprio in questi giorni a Roma abbiamo assistito a spettacoli che sconfinavano nella provocazione.
Mugabe, dittatore dello Zimbabwe, era fra i sessanta capi di stato e di governo.
Con relative delegazioni, s'intende.
La sua comprendeva 60 persone!!!!!
Gheddafi, certo resistendo alla maestizia dell'obbligo, ha organizzato una festa per duecento ragazze (voleva convertirle all'islam).
Le first ladies sono state sorprese a fare schopping nei negozi romani (naturalmente negozi in!).
E il Papa intanto predicava!
Per non parlare poi degli alloggi, vi lascio il commento di Pino Scaccia:
“Ho contatti con diversi capi e segreterie di stato africane. Hanno prenotato, tutte queste, quelle con cui sono in contatto dico, gli hotel per il convegno della FAO a Roma in questi giorni. Bene, vanno a parlare di fame nel mondo. Molti di questi Capi di Stato vanno proprio a chiedere soldi e aiuti. Ma prima, le loro efficienti segretarie, mi hanno chiesto prenotazioni. Di hotel. Suite da 14mila euro a notte. Quelle a 5mila euro a notte non le volevano. E comunque trovare anche quelle da 14mila non era facile in quanto.. tutte piene per la.. FAO, mi rispondevano. Due giorni in cui spendono cifre che sfamerebbero il loro popolo per due mesi, ma che ci frega. Viva la facciata. Viva l’ipocrisia. Viva gli accordi sotto banco per smerciare roba “avanzata” a quei poveri neri. E magari poi facciamo il patto con il governo per sparargli se decidono di scappare dai loro paesi e venire qui, nel paese di Bengodi….”

E poi ci si lamenta della sovrappopolazione come causa della fame, no amici miei, la causa non è questa, la causa sono le persone e le organizzazioni come queste, veri e propri vampiri dell'umanità!
Gabbianella1.
00martedì 17 novembre 2009 18:03
[SM=g7313]
Piove sempre sul bagnato!
S_Daniele
00mercoledì 18 novembre 2009 06:01
Il vertice della Fao non fissa impegni precisi

Niente certezze nella lotta alla fame nel mondo


Roma, 17. Mancano certezze - di tempi e di quantità - nell'impegno internazionale di combattere la fame nel mondo ribadito dai partecipanti al vertice mondiale della Fao, aperto ieri mattina a Roma con l'obiettivo dichiarato di dare una risposta all'emergenza alimentare che coinvolge oltre un miliardo di persone.
Alle dichiarazioni di principio, contenute nel documento in cinque punti approvato all'unanimità, non fanno riscontro stanziamenti certi e immediati per salvare subito qualcuno di quei bambini che ogni sei secondi muoiono di fame nella parte povera del mondo. Sul documento finale, smussato nelle settimane scorse da ogni possibile asperità e approvato per acclamazione poco più di due ore dopo l'inizio del vertice, non c'è stato dibattito. Si evocano cinque azioni da mettere in campo per combattere la fame, i cosiddetti "Cinque principi di Roma per una sicurezza alimentare globale sostenibile", e si chiede ai Governi di assicurare ai Paesi in via di sviluppo i soldi promessi.
Sul quando non ci sono scadenze. L'unica certezza in questo senso è venuta dal presidente della Commissione europea José Manuel Durão Barroso, il quale ha garantito che l'85 per cento del miliardo di euro deliberato dall'Unione europea per combattere la fame sarà assegnato già entro il 2009. Nessuna traccia, invece, dei 44 miliardi di dollari ritenuti indispensabili dal direttore generale della Fao Jacques Diouf per sostenere i piccoli agricoltori. Diouf, tra l'altro, pur parlando di un segnale incoraggiante venuto nello scorso luglio dal vertice dei g8 all'Aquila riguardo all'attenzione rivolta dai Paesi più forti allo sviluppo dei piccoli agricoltori nei Paesi in via di sviluppo, ha ricordato che "i 20 miliardi di fondi stanziati sono ancora promesse che devono materializzarsi".
Di un vertice senz'anima hanno parlato molti commentatori e pressoché unanimamente i rappresentanti delle organizzazioni non governative, sottolineando, tra l'altro, che a impedire un vero confronto contribuisce l'assenza al vertice dei leader della quasi totalità dei Paesi più ricchi e anche di quelli di alcuni Paesi in via di sviluppo.
La condanna solenne del Papa di opulenza, spreco e speculazioni, il discorso autorevole del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon sul legame tra sicurezza alimentare e sicurezza climatica, gli appelli accorati di Diouf non sono bastati a dare certezze e risposte, come hanno sottolineato numerosi interventi.
In questo senso, tra gli altri, si è espresso il presidente egiziano Hosni Mubarak, invitando "a oltrepassare la fase del dialogo verso delle misure serie e concrete". Altrettanto ha fatto il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula Da Silva, ricordando che "la fame è la più terribile delle armi di distruzione di massa esistenti sul pianeta".
Ne ha preso atto lo stesso Diouf nella conferenza stampa che ha concluso la prima giornata del vertice, dicendo di non essere soddisfatto per la mancanza di scadenze precise all'interno del documento finale. Il direttore della Fao si è anche detto rammaricato per le modalità con le quali la dichiarazione è stata messa a punto:  "Non ho negoziato io il documento" - ha detto - anzi "ne sono stato escluso, non c'ero neppure".



(©L'Osservatore Romano - 18 novembre 2009)

Mi domando per quale ragione questi signoroni si incontrano se poi nessuno fa nulla?!
La stessa cosa sta avvenendo sul discorso climatico, decine di incontri per decidere nulla sul da farsi nel contrastare i cambiamenti climatici, e si badi bene, ogni vertice, anche il meno importante, costa milioni di euro!
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