Agli agenti pastorali. Sacerdoti, diaconi, religiosi e operatori laici di pastorale dovrebbero studiare i mezzi di comunicazione sociale per comprenderne meglio l'impatto sugli individui e sulla società e aiutarli ad acquisire metodi di comunicazione adatti alla sensibilità e agli interessi delle persone.
Oggi ciò implica ovviamente lo studio di Internet al fine di utilizzarlo anche nello svolgimento del proprio lavoro. I siti web possono anche essere utilizzati per offrire aggiornamenti teologici e suggerimenti pastorali.
Per quanto riguarda il personale ecclesiale coinvolto direttamente nei mezzi di comunicazione sociale, è superfluo affermare che deve possedere una formazione professionale. Ma deve anche aver acquisito una formazione dottrinale e spirituale perché « per testimoniare Cristo è necessario incontrarlo personalmente, e coltivare questa relazione con Lui attraverso la preghiera, l'Eucaristia e il Sacramento della Riconciliazione, la lettura e la meditazione della Parola di Dio, lo studio della Dottrina cristiana, il servizio agli altri ».46
Agli educatori e ai catechisti. L'Istruzione Pastorale Communio et progressio ha affrontato il « dovere urgente » delle scuole cattoliche di formare comunicatori e recettori delle comunicazioni sociali sulla base dei principi cristiani pertinenti.47 Questo messaggio è stato ripetuto molte volte. Nell'era di Internet, con la sua enorme diffusione e il suo forte impatto, questa necessità è più urgente che mai.
Le università, i collegi, le scuole e i programmi educativi cattolici a tutti i livelli dovrebbero offrire corsi a vari gruppi, « seminaristi, sacerdoti, religiosi e religiose o animatori laici... insegnanti, genitori, studenti »,48 così come una formazione più avanzata in tecnologia, gestione, etica e politica delle comunicazioni a coloro che si preparano a operare nell'ambito dei mezzi di comunicazione sociale o a svolgere ruoli decisionali, inclusi quanti operano nel campo delle comunicazioni sociali della Chiesa. Inoltre affidiamo agli studiosi e ai ricercatori che si occupano di discipline pertinenti nelle istitutizioni cattoliche di istruzione superiore le questioni e i problemi menzionati sopra.
Ai genitori. Per il bene dei loro figli e proprio, i genitori devono « imparare a essere spettatori, ascoltatori e lettori consapevoli, agendo da modello di uso prudente dei media in casa ».49 Per quanto riguarda Internet, i bambini e i giovani hanno spesso più familiarità con questo mezzo che i propri genitori. Ciononostante, i genitori hanno l'obbligo di guidare e sorvegliare i loro figli mentre lo utilizzano.50 Se questo significa dover imparare di più su Internet di quanto non abbiano fatto finora, tanto meglio.
I genitori dovrebbero accertarsi del fatto che i computer dei loro figli siano provvisti di filtri, quando ciò è possibile tecnicamente ed economicamente, in modo da proteggerli il più possibile dalla pornografia, dai maniaci sessuali e da altri pericoli. L'utilizzo incontrollato non dovrebbe essere consentito. Genitori e figli dovrebbero discutere insieme di cosa hanno visto e vissuto nel ciberspazio. Sarà anche utile scambiare opinioni con altre famiglie che condividono gli stessi valori e gli stessi interessi.
Il dovere fondamentale dei genitori consiste nell'aiutare i figli a divenire utenti di Internet responsabili e capaci di discernimento.
Ai bambini e ai giovani. Internet è una porta aperta su un mondo affascinante ed eccitante con una grande influenza formativa, ma non tutto ciò che esiste al di là di questa porta è sano, sicuro e vero. « Secondo l'età e le circostanze i bambini e i giovani dovrebbero essere avviati alla formazione circa i mezzi di comunicazione sociale, resistendo alla tentazione semplificatoria della passività acritica, a pressioni esercitate dai loro compagni e allo sfruttamento commerciale ».51
I giovani hanno il dovere di utilizzare bene Internet per riguardo a se stessi, ai propri genitori, parenti, amici, Pastori, insegnanti, e infine per obbedire a Dio.
Internet offre a persone giovanissime la possibilità immensa di fare il bene e il male, a se stessi e agli altri.
Può arricchire la loro vita in un modo che le generazioni precedenti non avrebbero mai potuto immaginare, e dare loro la facoltà di arricchire quella degli altri. Può anche spingerli al consumismo, suscitare fantasie incentrate sulla pornografia e sulla violenza e relegarli in un isolamento patologico. I giovani, come si dice spesso, sono il futuro della società e della Chiesa.
Un buon uso di Internet può contribuire a prepararli ad adempiere alle proprie responsabilità in entrambi gli ambiti. Tuttavia ciò non accadrà automaticamente. Internet non è soltanto uno strumento di svago e di gratificazione consumistica. È uno strumento per svolgere un'attività utile e i giovani devono imparare a considerarlo e usarlo come tale.
Nel ciberspazio, come in ogni altro luogo del resto, i giovani possono essere chiamati ad andare controcorrente, a esercitare controcultura, perfino a subire persecuzione per il vero e il buono.