un forumista mi risponde sulla Lettera di san Clemente:
Dalla lettera si può notare che c'era un gruppo di persone ribelli ma non il caos più totale, e comunque sia l'argomento è la gerarchia e non tanto il primato romano, certo connesso con la prima ma io volevo soffermarmi sull' evoluzione gerarchica nei secoli e non tanto sul papato.
Io non metto in dubbio l'importanza di una gerarchia, anche se preferisco non chiamarla così ma semplice "distinzione di ruoli", ma il distacco con il popolo che si è creato, il muretto sempre più alto tra fedeli e clero.
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Ma che vai dicendo????? la gerarchia senza Pietro NON ha alcun senso.....nè avrebbe senso un Pietro privo del Collegio dei VESCOVI.....rileggiti san Cipriano sull'unità della Chiesa...... NON SI PUO' ESSERE UNITI AD UNA IMMAGINE DEL CRISTO PRIVA DI UN CORPO......nè si realizzerebbe una unità senza UN CAPO....Pietro è a capo del Collegio dei Vescovi i quali costituiscono la GERARCHIA nella Chiesa PER SERVIRE....... Clemente, romano, era un discepolo di San Paolo e suo collaboratore a Filippi. Fu nominato vescovo da San Pietro. La tradizione lo presenta figlio del senatore Faustino della gens Flavia, parente quindi dell'imperatore Domiziano. Quest' imperatore nel 95 scatenò una violenta persecuzione contro i cristiani.....
La persecuzione stessa fece molte vittime illustri come ad esempio il console Flavio Clemente, marito di Domitilla, nipote di Domiziano. Altra vittima di rilievo fu San Giovanni Evangelista che però uscì indenne dal martirio dell'olio bollente..... Fu quindi esiliato nell'isola di Patmos dove scrisse la sua Apocalisse.
Clemente fu Papa dall'88 al 97. Nel 96 c.a. scoppiò un conflitto nella chiesa di Corinto coinvolgendo tutte le comunità della città in fazioni di quanti erano d'accordo ora con gli uni ora con gli altri: intervennero allora alcuni giovani vescovi contestando a diversi presbiteri la direzione della comunità di quella città, mettendoli in guardia dalle deviazioni che stavano prendendo, al tempo stesso richiamano i fedeli ad ascoltare solo i presbiteri IN COMUNIONE CON LORO.... E RICHIAMARONO L'ATTENZIONE DI CLEMENTE CHIEDENDOGLI DI INTERVENIRE..... Clemente con una lettera richiamò sia questi presbiteri quanto i fedeli alla necessità di obbedire alle autorità tradizionali della chiesa, esortandoli a fuggire i falsi dottori...... La lettera fu accolta con grande ATTENZIONE TANTO CHE diventò oggetto di meditazione nella celebrazione della messa domenicale (la famosa Lettera ai Corinti).
E' il primo testo che afferma la superiorità del vescovo di Roma su tutte le chiese sparse per il mondo e che delinea i contorni della gerarchia nella Chiesa attraverso l'obbedienza che i fedeli devono ai presbiteri, i presbiteri ai vescovi....
Nel 97 l'imperatore Nerva esiliò il Papa di cui parliamo nel Chersoneso. Nel Ponto Eusino egli svolse opera di apostolato, a Roma lo sostituì il pontefice Evaristo. Nella terra d'esilio Clemente I s'incontrò con circa 2000 cristiani condannati ai lavori forzati nelle cave di marmo e li incoraggiò ad aver fede; compì nuove conversioni, mantenne anche nella prigionia il senso di comunione e di unità fra i vescovi con lui prigionieri e i fedeli; molti fedeli si fecero presbiteri e la notizia irritò il nuovo imperatore Traiano...... Gli venne ordinato di sacrificare agli dei e Clemente ovviamente rifiutò. Venne eseguita la condanna; fu gettato nel mar Nero con un'ancora al collo. Questo avvenne nell'anno 100.
Dalla Lettera di san Clemente:
XLIV, 1. I nostri apostoli conoscevano da parte del Signore Gesù Cristo che ci sarebbe stata contesa sulla carica episcopale.
2. Per questo motivo, prevedendo esattamente l'avvenire, istituirono quelli che abbiamo detto prima e poi diedero ordine che alla loro morte succedessero nel ministero altri uomini provati.
3. Quelli che furono stabiliti dagli Apostoli o dopo da altri illustri uomini con il consenso di tutta la Chiesa, che avevano servito rettamente il gregge di Cristo con umiltà, calma e gentilezza, e che hanno avuto testimonianza da tutti e per molto tempo, li riteniamo che non siano allontanati dal ministero.
4. Sarebbe per noi colpa non lieve se esonerassimo dall'episcopato quelli che hanno portato le offerte in maniera ineccepibile e santa. 5. Beati i presbiteri che, percorrendo il loro cammino, hanno avuto una fine fruttuosa e perfetta! Essi non hanno temuto che qualcuno li avesse allontanati dal posto loro stabilito. 6. Noi vediamo che avete rimosso alcuni, nonostante la loro ottima condotta, dal ministero esercitato senza reprensione e con onore.
XLVII, 1.Prendete la lettera del beato Paolo apostolo.
2. Che cosa vi scrisse all'inizio della sua evangelizzazione?
3. Sotto l'ispirazione dello Spirito vi scrisse di sé, di Cefa, e di Apollo per aver voi allora formato dei partiti.
4. Ma quella divisione portò una colpa minore. Parteggiavate per apostoli che avevano ricevuto testimonianza e per un uomo (Apollo) stimato da loro.
5. Ora, invece, considerate chi vi ha pervertito e ha menomato la venerazione della vostra rinomata carità fraterna.
6. E' turpe, carissimi, assai turpe e indegno della vita in Cristo sentire che la Chiesa di Corinto, molto salda e antica, per una o due persone si è ribellata ai presbiteri.
7. E tale voce non solo è giunta a noi, ma anche a chi è diverso da noi. Per la vostra sconsideratezza si è portato biasimo al nome del Signore e si è costituito un pericolo per voi stessi.
QUESTA è LA GERARCHIA DELLA CHIESA.....e a questo serve....se dissoci la gerarchia dal suo ruolo e dallo stesso PRIMATO Petrino, la snaturalizzi e le dai una immagine FALSA....