La Messa per i Defunti nel Rito Ortodosso

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Cattolico_Romano
00mercoledì 5 novembre 2008 18:49

OFFICIO DI COMMEMORAZIONE FUNEBRE O PARASTASI<o:p></o:p>

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PANICHIDI<o:p></o:p>

S. con la Croce e D. con il turibolo escono dalle Porte Sante (S. indossa Epitrachilio, Soprammaniche e Felonio). Essi si recano al tavolo detto Calvario dove è rappresentata la Crocifissione, è situato un candelabro a tre ceri o tre lampade a olio accese, e sono imbanditi i Colivi (il Calvario per questa occasione è posto al centro del Tempio). S. depone sul tavolo la Croce, prende un cero, lo accende al candelabro e ne dà un altro a D. da accendere, indi si volge ai fedeli e ne accende i ceri, almeno i più vicini. I fedeli seguono l'Officio con il cero acceso fino alla recita finale del Padre nostro.<o:p></o:p>

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BENEDIZIONE INIZIALE<o:p></o:p>

[D.] Benedici, presule.<o:p></o:p>

S. traccia una Croce con il Turibolo fumante.<o:p></o:p>

S. Benedetto il nostro Dio, in ogni tempo: ora e sempre, e nei secoli dei secoli.<o:p></o:p>

C. Amen.<o:p></o:p>

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PREGHIERE INIZIALI<o:p></o:p>

S. preceduto da D. con il cero acceso incensa i Colivi, mentre L. dice:<o:p></o:p>

L. Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi misericordia di noi. (tre volte)<o:p></o:p>

Gloria al Padre e al Figlio e al santo Spirito, e ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.<o:p></o:p>

Tuttasanta Trinità, abbi misericordia di noi; Signore, sii clemente con i nostri peccati; Sovrano, perdona le nostre iniquità; Santo, visita e guarisci le nostre infermità, in grazia del tuo Nome.<o:p></o:p>

Kyrie, elèison. (tre volte) <o:p></o:p>

Gloria al Padre e al Figlio e al santo Spirito, e ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.<o:p></o:p>

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo Nome, venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, così sulla terra; dacci oggi il nostro pane essenziale; e rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori; e non indurci in tentazione, ma liberaci dal maligno.<o:p></o:p>

S. Poiché tuo è il regno, e la potenza, e la gloria: Padre, e Figlio, e santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.<o:p></o:p>

L. Amen.<o:p></o:p>

Venite, adoriamo, e prosterniamoci al Re nostro Dio.<o:p></o:p>

Venite, adoriamo, e prosterniamoci a Cristo, il Re, nostro Dio.<o:p></o:p>

Venite, adoriamo, e prosterniamoci proprio a Cristo, il Re e nostro Dio.<o:p></o:p>

SALMO 90<o:p></o:p>

L. Colui che abita nell'aiuto dell'Eccelso si stabilirà nella protezione del Dio del cielo. / Dirà al Signore: 'Tu sei il mio soccorso e il mio rifugio,il mio Dio, spererò in lui. / Poiché sarà Lui a liberarti dal laccio dei cacciatori e dalla parola conturbante. / Con le sue spalle ti adombrerà, e sotto le sue ali spererai; la sua verità ti attornierà di uno scudo. / Non temerai lo spavento notturno, il dardo che vola di giorno, / una cosa che si insinui nella tenebra, una sventura e il demonio meridiano. / Mille cadranno al tuo fianco, e diecimila alla tua destra, ma lui non ti si avvicinerà; / Sol che Tu scruti con i tuoi occhi vedrai la ricompensa dei peccatori. / Poiché sei tu, Signore, la mia speranza. Hai posto nell'Eccelso il tuo rifugio. / Non si accosterà a te il male, né il flagello si porterà vicino alla tua tenda. / Poiché Egli comanderà per te ai suoi angeli di custodirti in tutte le tue vie. / Sulle mani ti porteranno, per non farti inciampare con il piede nel sasso; / Sull'aspide e sul basilisco camminerai, e calpesterai il leone e il serpente. / "Poiché in me ha sperato e lo libererò; lo proteggerò, poiché conosce il mio Nome. / Griderà a me e lo esaudirò, sono con lui nell'afflizione; lo scamperò e lo glorificherò. / Lo colmerò a lungo di giorni e gli mostrerò la mia salvezza".<o:p></o:p>

Gloria al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, e ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.<o:p></o:p>

Alleluia Alleluia, Alleluia, gloria a te, o Dio (tre volte).<o:p></o:p>

D. Abbi misericordia di noi, o Dio, secondo la tua grande misericordia: noi ti preghiamo, esaudisci e abbi misericordia.<o:p></o:p>

C. Kyrie elèison. (tre volte)<o:p></o:p>

D. Ancora preghiamo per il riposo delle anime dei dormienti servi di Dio (...), e che sia loro perdonata ogni mancanza, sia volontaria che involontaria.<o:p></o:p>

C. Kyrie elèison. (tre volte)<o:p></o:p>

D. Che il Signore Dio ponga le loro anime dove i giusti riposano.<o:p></o:p>

C. Kyrie elèison. (tre volte)<o:p></o:p>

D. Le misericordie di Dio, il regno dei Cieli e la remissione dei loro peccati a Cristo, Re immortale e nostro Dio chiediamo.<o:p></o:p>

C. Concedi, Signore.<o:p></o:p>

S. Dio degli spiriti e di ogni carne, Tu hai calpestato la morte, hai reso inerme il Diavolo e hai donato la vita al mondo tuo: Tu proprio, Signore, riposa le anime dei tuoi servi (...) in un luogo luminoso, in un luogo erboso, in un luogo di refrigerio, dove sono assenti dolore, tristezza e gemito; perdona, qual Dio buono e amico degli uomini, ogni peccato da loro commesso con la parola, o con l'azione, o con il pensiero, giacché non esiste uomo che viva e non pecchi; solo Tu infatti sei senza peccato: la tua giustizia è giustizia per i secoli, e la tua parola verità.<o:p></o:p>

S. Poiché sei tu la risurrezione, la vita e il riposo dei dormienti tuoi servi (...), Cristo Dio nostro, ed è a te che la gloria innalziamo, con il Padre tuo aprimordio e con il tuo Spirito tuttosanto, buono e vivifico, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.<o:p></o:p>

C. Amen.<o:p></o:p>

[D. In una dormizione beata, Signore, concedi eterno riposo ai defunti tuoi servi (...), e rendi loro eterna memoria.<o:p></o:p>

C: Eterna memoria (tre volte)]<o:p></o:p>

GRANDE COLLETTA FUNEBRE<o:p></o:p>

D. presenta il turibolo a S., il quale lo benedice. D. incensando il lato anteriore del Calvario dirige la Colletta. Così si comporta a ogni Colletta.<o:p></o:p>

D. In pace preghiamo il Signore.<o:p></o:p>

C. Kyrie elèison. (a ogni petizione).<o:p></o:p>

D. Per la pace dall'alto e per la salvezza delle nostre anime preghiamo il Signore.<o:p></o:p>

D. Per la remissione dei peccati del(la,i,le) dormiente(i) di beata memoria preghiamo il Signore.<o:p></o:p>

Se si prega per le anime di tutti i nostri padri e fratelli:<o:p></o:p>

D. Per le anime di tutti i nostri padri e fratelli che in ogni tempo si sono addormentati nella vera fede e nella speranza della risurrezione e della vita eterna, e dei beati provveditori e benefattori di questo santo Tempio preghiamo il Signore.<o:p></o:p>

Ma se si prega per l'anima di uno o di certuni soltanto:<o:p></o:p>

D. Per il sempre commemorato servo(a,i,e) di Dio ..., per il suo(loro) riposo, la sua(loro) conciliazione e la sua(loro) beata memoria preghiamo il Signore.<o:p></o:p>

Se si prega per i Caduti Ortodossi per la Fede e per la Patria (Officio celebrato il 29 agosto):<o:p></o:p>

D. Per il riposo, la conciliazione e la beata memoria dei sempre commemorati servi di Dio Combattenti Ortodossi che hanno valorosamente lottato, e per tutti quanti hanno dato la vita in battaglia per la Fede e per la Patria preghiamo il Signore.<o:p></o:p>

D. Che gli(le) sia (loro) perdonata ogni mancanza, sia volontaria che involontaria preghiamo il signore.<o:p></o:p>

D. Che sia(no) presente(i) senza condanna dinanzi al tremendo tribunale del Sovrano della gloria preghiamo il Signore.<o:p></o:p>

D. Per lui(lei,loro) che, triste(i), e dolente(i), ha(hanno) riposto(o) la speranza nella consolazione di Cristo preghiamo il Signore.<o:p></o:p>

D. Che sia(no) affrancato(a,i,e) da ogni dolore, tristezza e gemito e gioisca(no) dove veglia la luce del volto di Dio preghiamo il Signore.<o:p></o:p>

D. Che il Signore Dio ponga la sua(loro) anima in un luogo luminoso, in un luogo erboso, in un luogo di refrigerio, dove tutti i Giusti dimorano, preghiamo il Signore.<o:p></o:p>

D. Che sia(no) annoverato(a,i,e) tra quanti stanno nel seno di Abramo, di Isacco e di Giacobbe preghiamo il Signore.<o:p></o:p>

D. Per essere liberati da ogni afflizione, collera e necessità preghiamo il Signore.<o:p></o:p>

D. Soccorrici, salvaci, abbi misericordia di noi e custodiscici, o Dio, con la tua grazia.<o:p></o:p>

D. Chiedendo le misericordie di Dio, il Regno dei cieli e la remissione dei suoi(loro) peccati, noi stessi e gli uni gli altri e tutta la nostra vita a Cristo Dio affidiamo.<o:p></o:p>

C. A te, Signore.<o:p></o:p>

S. recita sommessamente la seguente preghiera, mentre tutti stanno a capo chino:<o:p></o:p>

S. Dio degli spiriti e di ogni carne, Tu hai calpestato lamorte, hai reso inerte il Diavolo e hai donato la vita al mondo tuo: Tu proprio, Signore, riposa l'(Ie)anima(e) del tuo servo(a,i,e) in un luogo luminoso, in un luogo erboso, in un luogo di refrigerio, ove sono assenti dolore, tristezza e gemito; perdona, qual Dio buono e amico degli uomini, ogni peccato da lui(lei,loro) commesso con la parola, o con l'azione, o con il pensiero; poiché non v'è uomo che viva e non pecchi; solo Tu infatti sei senza peccato: la tua giustizia è giustizia per l'eterno, e la tua parola verità.



Cattolico_Romano
00mercoledì 5 novembre 2008 18:49
 
riferimento anche all'intercessione di Maria

Con il tuo soffio divino hai animato il genere umano; Dio supremo e Salvatore, accogli nel tuo regno i trapassati, perché possano a te inneggiare: Dio dei nostri padri, sii benedetto.<o:p></o:p>

E ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.<o:p></o:p>

TEOTOCHIO<o:p></o:p>

Vergine pure, vertice della creazione, hai concepito il Dio vincitore della morte che ha sfondato le porte dell'Inferno; e noi fedeli a te cantiamo, o tuttapura Deìpara.<o:p></o:p>

ODE 8°. L'Irmo:<o:p></o:p>

"Dalla fiamma emettesti rugiada per i pii Giovinetti e con acqua bruciasti l'immolazione del giusto; tutto infatti, o Cristo, pieghi al tuo volere: noi ti esaltiamo per tutti i secoli'.<o:p></o:p>

Ipòf. Mirabile Dio nei suoi Santi, il Dio d'Israele.<o:p></o:p>

l° TROPARIO<o:p></o:p>

Avete affrontato la lotta, siete stati insigniti della corona della vittoria, Campioni Martiri di Cristo, e avete gridato: Noi ti esaltiamo, o Cristo, in eterno.<o:p></o:p>

Ipòf. Riposa, Signore, l'anima(e) del tuo servo (a,i,e)<o:p></o:p>

Benediciamo il Padre e il Figlio e il Santo Spirito: il Signore. E ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.<o:p></o:p>

II° TROPARIO<o:p></o:p>

Ai fedeli che hanno lasciato questa vita e che sono giunti presso di te, Signore, nella tua grazia concedi il riposo, affinché ti esaltino per tutti i secoli.<o:p></o:p>

Gloria al Padre e al Figlio e al santo Spirito.<o:p></o:p>

III° TROPARIO<o:p></o:p>

Accogli nel tuo riposo nella terra dei giusti, o Salvatore, quanti sono morti; giustificali per la fede che hanno avuto in te, affinché ti esaltino per tutti i secoli.<o:p></o:p>

E ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.<o:p></o:p>

TEOTOCHIO<o:p></o:p>

Ti proclamiamo beata, o Vergine benedetta, che hai messo al mondo per noi nela carne il Verbo celeste e beato che noi esaltiamo per tutti i secoli.<o:p></o:p>

ODE 9ª.<o:p></o:p>

S., se D. non c'è, incensa come d'uso il Calvario, l'Iconostasio; all'Icona della Deìpara esclama:<o:p></o:p>

D. Magnifichiamo la Deìpara e Madre della Luce onorandola negli inni.<o:p></o:p>

C. Spirito e anima dei giusti ti benedicono, Signore.<o:p></o:p>

L'Irmo:<o:p></o:p>

"Agli uomini è impossibile vedere Dio, e le schiere degli Angeli non osano fissarlo: grazie a te, Tuttacasta, il Verbo incarnato si è reso visibile ai mortali; magnifichiamo lui con gli eserciti celesti e di te diciamo beata".<o:p></o:p>

R. Mirabile Dio nei suoi Santi, il Dio d'Israele.<o:p></o:p>

I° TROPARIO<o:p></o:p>

La speranza ha innerbato i cori dei Martiri, in fiamme li ha sollevati al tuo amore e ha prefigurato loro il vero calmo riposo dei tempi futuri; consenti che anche i defunti lo ottengano.<o:p></o:p>

Ipòf. Riposa, Signore, l'anima(e) del tuo servo (a,i,e)<o:p></o:p>

II° TROPARIO<o:p></o:p>

O Cristo, la tua benevolenza conduca i tuoi fedeli defunti alla tua divina e sfolgorante luce! Concedi loro il riposo nel seno di Ambramo, o solo compassionevole, e giudicali degni, Signore, della beatitudine senza fine.<o:p></o:p>

Gloria al Padre e al Figlio e al santo Spirito.<o:p></o:p>

III° TROPARIO<o:p></o:p>

Tu che per essenza sei misericordia e compassione, tu che ami la bontà, oceano di infinita misericordia, dona la luce senza fine a quanti hai strappato da questo luogo di perdizione e dall'ombra di morte.<o:p></o:p>

E ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.<o:p></o:p>

TEOTOCHIO<o:p></o:p>

Tu sei l'arca dell'alleanza, pura Vergine, il tabernacolo santo, la tavola su cui è scritta la legge di carità; grazie a te è concessa la remissione dei peccati ai fedeli giustificati per mezzo del sangue da Colui che prese sangue dal tuo seno, o Vergine immacolata.<o:p></o:p>

PREGHIERE FINALI<o:p></o:p>

S., D. e fedeli spengono le candele finora tenute in mano accese.<o:p></o:p>

L. Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi misericordia di noi. (tre volte)<o:p></o:p>

Gloria al Padre e al Figlio e al santo Spirito, e ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.<o:p></o:p>

Tuttasanta Trinità, abbi misericordia di noi; Signore, sii clemente con i nostri peccati; Sovrano, perdona le nostre iniquità; Santo, visita e guarisci le nostre infermità, in grazia del tuo Nome.<o:p></o:p>

Kyrie, elèison. (tre volte) <o:p></o:p>

Gloria al Padre e al Figlio e al santo Spirito, e ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.<o:p></o:p>

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo Nome, venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, così sulla terra; dacci oggi il nostro pane essenziale; e rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori; e non indurci in tentazione, ma liberaci dal maligno.<o:p></o:p>

S. Poiché tuo è il regno, e la potenza, e la gloria: Padre, e Figlio, e santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli.<o:p></o:p>

C. Amen.<o:p></o:p>

APOSTICHI Tono 4°<o:p></o:p>

C. Con gli spiriti dei Giusti resi perfetti riposa, Salvatore, le anime dei tuoi servi, e custodiscile nella vita beata accanto a te, Amico degli uomini.<o:p></o:p>

Nel tuo riposo, Signore, dove tutti i Santi riposano, riposa anche le anime dei tuoi servi, poiché Tu solo sei immortale.<o:p></o:p>

Gloria al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito.<o:p></o:p>

Sei Tu il nostro Dio, che sei disceso nell'Inferno e hai dissolto il dolore degli avvinti: Tu proprio riposa, Salvatore, le anime dei tuoi servi.<o:p></o:p>

E ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Arnen.<o:p></o:p>

Vergine sola casta e intemerata, Tu ineffabilmente hai portato in te il Verbo di Dio: intercedi che sian fatte salve le nostre anime.<o:p></o:p>

SUPPLICA INTENSA<o:p></o:p>

D. Abbi misericordia di noi, o Dio, secondo la tua grande misericordia, noi ti preghiamo, esaudisci e abbi misericordia<o:p></o:p>

C. Kyrie elèison. (tre volte, a ogni petizione)<o:p></o:p>

D. Ancora preghiamo per il riposo dell'anima(e) del dormiente(i) servo(a,i,e) di Dio ..., e che gli(le) sia (loro) perdonata ogni mancanza, sia volontaria che involontaria.<o:p></o:p>

D. Che il Signore ponga la sua(loro) anima(e) dove i Giusti riposano.<o:p></o:p>

D. Le misericordie di Dio, il Regno dei Cieli e la remissione dei suoi(loro) peccati a Cristo, Re immortale e nostro Dio, chiediamo.<o:p></o:p>

C. Concedi, Signore.

Cattolico_Romano
00mercoledì 5 novembre 2008 18:50
 

IVAN OSTROUMOFF

LA RISPOSTA ORTODOSSA ALLA DOTTRINA LATINA DEL PURGATORIO AL CONCILIO DI FERRARA-FIRENZE

Introduzione

L’insegnamento ortodosso sullo stato delle anime dopo la morte è uno di quegli argomenti spesso non

pienamente capiti neppure dagli stessi cristianoortodossi, poiché il relativamente recente

insegnamento latino sul "purgatorio" ha causato confusione perfino nelle menti delle persone più

lontane dal cattolicesimo
. La stessa dottrina ortodossa, comunque, spesso non è esposta in forma chiara e precisa. Forse l'esposizione più concisa di tale dottrina è fondata sugli scritti di san Marco d'Efeso al concilio di Firenze nel 1439, convocato particolarmente per rispondere, tra le altre cose, all'insegnamento latino sul purgatorio. Questi scritti ci sono particolarmente preziosi poiche appartengono agli ultimi padri "bizantini" prima dell'era moderna e di tutte le sue confusioni teologiche. Costoro hanno concentrato la nostra attenzione alle fonti della dottrina ortodossa e ci hanno istruito su come avvicinare e capire le fonti stesse. Tali fonti sono: la Sacra Scrittura, le omelie dei Padri, la liturgia della Chiesa, le vite dei santi e determinate rivelazioni e visioni della vita dopo la morte come quelle contenute nel quarto libro dei Dialoghi di san Gregorio Magno.

Oggi i teologi accademici tendono a diffidare sugli ultimi due o tre generi di fonti, poiché esse, quando parlano di questo soggetto, sono spesso scomode. Così questi intellettuali, qualche volta, preferiscono mantenere una "agnostica reticenza" verso tale tema. D'altra parte gli scritti di san Marco, ci mostrano l'origine delle genuine fonti teologiche ortodosse; coloro che sentono l'imbarazzo per queste testimonianze, rivelano, forse, d'avere contratto un'insospettata infezione d'incredulità moderna.

Dei quattro interventi di san Marco sul purgatorio al concilio di Firenze, la prima omelia ha la sintesi più concisa della dottrina ortodossa contro gli errori latini. Essa è stata principalmente compilata da Marco. Le altre repliche contengono soprattutto argomentazioni per rispondere a questioni latine più specifiche.

Il "capitolo latino" contro il quale san Marco replica è quello scritto dal cardinale Giuliano Cesarini e fornisce l'insegnamento latino già definito all'"unione" nel concilio di Lione (1270), sullo stato delle anime dopo la morte. Quest'insegnamento colpisce il lettore ortodosso (proprio com'è stato colpito san Marco) perché è interamente permeato da un carattere "letteralistico" e "legalistico". Dal concilio di Lione i latini cominciarono a concepire il cielo e l'inferno come qualche cosa di "finito" e "assoluto". In tale visione i beati e i dannati dovrebbero possedere già la pienezza dello stato che avranno dopo l'Ultimo Giudizio. In tal modo non c'è alcun bisogno di pregare per chi è in cielo (il cui stato è già perfetto) o per chi è in inferno (giacché quest'ultimi non potranno mai essere liberati o purificati dai loro peccati). Tuttavia per molti dei fedeli morti in uno stato intermedio - non ancora abbastanza perfetti per il cielo, ma non così cattivi da meritare l'inferno -, la logica del ragionamento latino ha richiesto un terzo luogo di purificazione, il "purgatorio". In esso la persona, i cui peccati sono già stati perdonati, viene punita per "soddisfare" le sue colpe in modo da essere sufficientemente purificata per poter entrare in cielo. Queste questioni legalistiche di "giustizia" puramente umana sono state sostenute dai latini servendosi di letteralistiche citazioni dai Padri e da varie visioni. Quasi tutte le interpretazioni sono sostenute in forma completamente arbitraria perché nemmeno gli antichi Padri latini hanno parlato di un luogo nei termini sottesi dal concetto di "purgatorio", ma solo di una "purificazione" dai peccati dopo la morte. Alcuni autori latini vedono questa purificazione come un "fuoco" inteso forse allegoricamente.

D'altra parte nella dottrina ortodossa, secondo l'insegnamento di san Marco, il fedele che è morto con dei piccoli peccati non confessati, o che non ha sviluppato frutti di pentimento per i propri peccati confessati, viene deterso sia nel primo che nel secondo caso, passando nella prova della morte e patendone terrore o, dopo la morte stessa, quando viene confinato (ma non permanentemente) in inferno e da esso viene liberato attraverso le preghiere, le liturgie della Chiesa e i buoni atti compiuti dai fedeli a suo vantaggio. Pure i peccatori destinati all'eterno tormento possono avere un certo sollievo al loro patire attraverso questi mezzi. Ora non esiste alcun fuoco che tormenta i peccatori (visto che il fuoco eterno comincerà a tormentarli solo dopo l'Ultimo Giudizio) e ancor meno essi vengono tormentati da questa pena in qualche terzo luogo come il purgatorio. Tutte le visioni del fuoco viste dagli uomini sono immagini o profezie di ciò che sarà nell'età futura. Ogni perdono dei peccati dopo la morte avviene solamente per la bontà di Dio, bontà che si estende pure a coloro che sono in inferno, con la cooperazione delle preghiere degli uomini e non perché quest'ultimi "pagano" un debito o "soddisfano" l'ira divina per ricevere in cambio il perdono dei peccati del defunto.

Dovrebbe essere posta particolare attenzione che gli scritti di san Marco riguardano principalmente lo specifico stato delle anime dopo la morte e sfiorano appena quanto accade all'anima immediatamente dopo la morte stessa. Sul secondo punto c'è un'abbondante letteratura ortodossa, ma quest'argomento non è stato oggetto di discussione a Firenze.

Introduzione tratta da:
F
R. SERAPHIM ROSE, The Soul After Death.

Ebbene concedetemi un paio di riflessioni:

Il testo appena letto afferma che:

1)  è uno di quegli argomenti spesso non pienamente capiti neppure dagli stessi cristianoortodossi, poiché il relativamente recente insegnamento latino sul "purgatorio" ha causato confusione perfino nelle menti delle persone più lontane dal cattolicesimo...

2) l'esposizione più concisa di tale dottrina è fondata sugli scritti di san Marco......dunque anche per gli Ortodossi vale la TRADIZIONE  della Chiesa e fanno affidamento ai Padri della Chiesa.....

3) Tali fonti sono: la Sacra Scrittura, le omelie dei Padri, la liturgia della Chiesa, le vite dei santi e determinate rivelazioni e visioni della vita dopo la morte come quelle contenute nel quarto libro dei Dialoghi di san Gregorio Magno.......ne più ne meno di quello che usa la Chiesa Cattolica come fonte.....anzi, per coloro che sono increduli questo Ortodosso dice:

4) Oggi i teologi accademici tendono a diffidare sugli ultimi due o tre generi di fonti, poiché esse, quando parlano di questo soggetto, sono spesso scomode. Così questi intellettuali, qualche volta, preferiscono mantenere una "agnostica reticenza" verso tale tema. ............naturalmente concordiamo.......

5) quando viene confinato (ma non permanentemente) in inferno e da esso viene liberato attraverso le preghiere, le liturgie della Chiesa e i buoni atti compiuti dai fedeli a suo vantaggio........dunque...gli Ortodossi NEGANO il Purgatorio e sostengono che le anime da purificarsi sostano nell'inferno....ma non possiamo essere d'accordo perchè nella storia di Lazzaro e del ricco il ricco, che è all'inferno, dice chiaramente (Abramo) che da li NON SI ESCE PIU'.....Ma lo dice anche Gesù in alrtre occasioni che una volta entrati nel fuoco della Geenna NON si uscirà più....Infine a quanto pare comunque sia gli Ortodossi credono ad una liberazione dopo la morte...dopo una PURIFICAZIONE...e questo è già un punto in comune.....

6) Ora non esiste alcun fuoco che tormenta i peccatori (visto che il fuoco eterno comincerà a tormentarli solo dopo l'Ultimo Giudizio) e ancor meno essi vengono tormentati da questa pena in qualche terzo luogo come il purgatorio. Tutte le visioni del fuoco viste dagli uomini sono immagini o profezie di ciò che sarà nell'età futura. .........come risposta idem come sopra...Gesù parla esplicitamente di un luogo di tormenti già attivo.....

In sostanza come abbiamo verificato la catechesi Ortodossa prega per i Defunti, e questo ci sembra importante; crede che vi sia una purificazione dopo la morte, e questo ci sembra importante; dove in definitiva NON concordiamo è che per gli Ortodossi questa sorta di purificazione avviene NON in Purgatorio (nome convenzionale dato dalla Chiesa), ma avverrebbe in ciò che i Vangeli definiscono la Geenna (Inferno) luogo dal quale però, si legge nei Vangeli, NON si esce più.....e dunque il problema rimane non risolto....Ciò che a noi appare importante è che comunque sia la stessa Chiesa Ortodossa per quanto neghi il Purgatorio, non può negare ciò che la stessa Chiesa ha sempre creduto fin dal primo secolo....ciò che nega, non dimentichiamolo nasce anche da controverse POLITICHE nate nel 1054 e che si concluderanno a Firenze con lo scisma ufficiale.....In contemporanea è utile dire che non solo il Purgatorio fu negato ma anche il Filoloque nel Credo, cioè, quel dire Credo lo Spirito Santo...che procede dal Padre e dal Figlio...ecco loro hanno tolto il "procedere dal Figlio"...come vediamo sono diverse le questioni che gli ortodossi di allora non accettarono.....

Cattolico_Romano
00mercoledì 5 novembre 2008 18:51
 
Veniamo agli atti del Concilio di Firenze.....faccio subito notare a voi che gli Ortodossi portarono come PROVA IL VERSO CITATO DI MACCABEI.......a conferma del Canone che veniva usato....
qui il collegamento. io inserirò la parte che interessa a noi e tenete presente che ovviamente essendo il sito Ortodosso, ha inserito soltanto la risposta che essi diedero al Concilio e non c'è scritta, nel sito, la risposta che diede la Chiesa......:
Nella quinta seduta (il 4 giugno) il cardinale Giuliano fornì la seguente definizione sulla dottrina latina del purgatorio: "Dal tempo degli Apostoli, - disse - la Chiesa di Roma ha insegnato che le anime dipartendosi da questo mondo, pure e libere da ogni macchia, vale a dire, le anime dei santi, entrano immediatamente nella beatitudine. Le anime delle persone che, dopo il battesimo, hanno peccato ma che in seguito si sono sinceramente pentite confessando i propri peccati, per l'incapacità di compiere l'epitímia assegnata loro dal padre spirituale, o per l'insufficienza dei frutti di pentimento con i quali fanno ammenda dei peccati, vengono purificate dal fuoco del purgatorio, alcune prima, altre dopo, a seconda dei peccati stessi. Solo dopo la loro purificazione, partono per la terra dell'eterna gioia. Le preghiere del prete, le liturgie e gli atti di carità sono molto utili per la loro purificazione. Le anime di coloro che sono morti in peccato mortale o con il peccato originale, sono invece dirette alla dannazione (3). I greci richiesero un'esposizione scritta di questa dottrina. Quando la ricevettero, Marco d'Efeso e Bessarione di Nicea scrissero ciascuno dei commenti su di essa. Tali commenti sono serviti come risposta generale alla dottrina latina (4). Dando questa risposta (il 14 giugno), Bessarione ha spiegato la differenza sull'argomento tra la dottrina greca e quella latina. Il latini, disse, permettono che da ora fino al giorno dell'ultimo giudizio, le anime vengano purificate nel fuoco, venendo così liberate dai loro peccati; cosicché, chi ha maggiormente peccato resti un tempo maggiore a subire la purificazione, mentre chi ha peccato meno venga assolto al più presto, con l'aiuto della Chiesa. Nella vita futura essi sarebbero ammessi all'eternità e non al fuoco del purgatorio. Così i latini ammettono l'esistenza sia di un fuoco temporaneo che di un fuoco eterno chiamando il primo, fuoco del purgatorio. D'altra parte i greci insegnano solo l'esistenza di un unico fuoco, quello eterno, perché concepiscono la punizione temporale delle anime in peccato come il temporaneo patimento che nasce dal vivere in una dimensione di oscurità e di dolore. Qui la punizione consisterebbe nell'essere privati della luce divina. Colui che viene purificato è liberato da un luogo di oscurità e di dolore, non da un fuoco. La liberazione avviene grazie alle preghiere, alla santa eucaristia e agli atti di carità. I greci credono pure che fino all'unione delle anime con i corpi, le anime dei peccatori non soffrono di una totale punizione, così pure quelle dei santi non godono di una gioia completa. Tuttavia i latini vanno d'accordo con i greci nel primo punto, non ammettendo altro, quando affermano che le anime hanno già ricevuto la loro piena ricompensa celeste (5). Nella seduta seguente i latini presentarono una difesa della loro dottrina sul purgatorio. Partendo dalle conclusioni della risposta data loro dai greci, essi cercarono di verificare la loro dottrina sul purgatorio con le parole di 2 Mac. 12, 42-46, dove viene affermato che Giuda Maccabeo "ha inviato a Gerusalemme un'offerta per il peccato" rimarcando che questo "era un santo e buon pensiero poiché egli ha fatto una riconciliazione per un morto, per poterlo liberare dal suo peccato". I latini citarono pure le parole di Gesù Cristo, "Chiunque parlerà contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né in questo né nel prossimo mondo" (Mt. 12, 32). [Con tal affermazione sarebbe per loro implicito che esistono dei peccati che possono essere scontati nel prossimo mondo]. Tuttavia la loro difesa era particolarmente fondata sulle parole dell'apostolo Paolo (I Cor. 3, 11-15): "Nessuno infatti, può porre altro fondamento che quello che è stato posto, cioè Gesù Cristo. Ora, se uno costruisce sopra questo fondamento con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, l'opera di ciascuno si renderà manifesta; infatti, il giorno la renderà manifesta, perché si rivelerà nel fuoco e il fuoco proverà quel che vale l'opera di ciascuno. Se l'opera di qualcuno che ha costruito sopra rimarrà, egli ne riceverà ricompensa; se l'opera di qualcuno invece sarà consumata dal fuoco, ne avrà danno, però si salverà, ma come attraverso il fuoco". I latini fecero inoltre diverse citazioni dalle opere dei padri orientali: Basilio il Grande, Epifanio di Cipro, Giovanni Damasceno, Dionigi l'Aeropagita, Teodoreto, Gregorio di Nissa; e dai padri occidentali: Agostino, Ambrogio e Gregorio il Grande. Non dimenticarono di citare l'autorità della Chiesa di Roma in difesa della loro dottrina facendo uso del loro consueto metodo sofista. A tutto questo la parte ortodossa diede una risposta chiara e soddisfacente (6). Gli ortodossi rimarcarono che le parole citate dal libro dei Maccabei e quelle di nostro Signore, possono solo verificare che alcuni peccati saranno perdonati dopo la morte; ma non si sa con alcuna certezza se ciò avverrà attraverso la punizione del fuoco o attraverso altri mezzi. Inoltre, con cosa avviene il perdono dei peccati? Con la punizione attraverso il fuoco o con altri patimenti? Solo una di queste cose può accadere: o la punizione o il perdono, non entrambe contemporaneamente. Per chiarire le parole dell'Apostolo, gli ortodossi hanno citato il commento di san Giovanni Crisostomo, il quale, usa la parola "fuoco", attribuendogli un significato eterno e non provvisorio, come dovrebbe essere il fuoco del purgatorio.....
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Dunque come abbiamo letto le divergenze comunque sia NON ESCLUDONO DA AMBO LE PARTI L'ESISTENZA DI UNA PURIFICAZIONE.........del resto la Chiesa stessa ha più volte rimarcato il senso di questo FUOCO purificatore che NON è come quello infernale.....a ragion di onestà ci sembra che comunque neanche la Chiesa Ortodossa abbia risolto il problema...........e il fatto che sia stato portato il Maccabei ad un Concilio, ci sembra una notizia di forte validità......

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