La legge sulle violenze confessionali all'attenzione dei presuli indiani

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Cattolico_Romano
00martedì 22 settembre 2009 06:47
Apprezzamento per il progetto ma servono ulteriori misure

La legge sulle violenze confessionali all'attenzione dei presuli indiani



 
New Delhi, 21. Apprezzamento ma con riserva:  è questa la posizione dei vescovi cattolici dell'India in merito alla bozza del disegno legislativo, il Communal Harmony Bill, concepito per combattere la violenza antireligiosa. Il testo verrà prossimamente discusso e votato dai rappresentanti al parlamento federale di New Delhi.

Per il portavoce padre Babu Joseph Karakombil - riferisce l'agenzia AsiaNews - la bozza costituisce una buona base di partenza per arrivare al varo di una legge in grado di contrastare il frequente ripetersi di violenze contro le minoranze. In alcuni Stati dell'India tuttora agiscono gruppi di estremisti indù che commettono violenze contro i cattolici e contro i fedeli di altre Chiese cristiane. Il religioso ritiene, tuttavia, che al disegno di legge servono "più clausole" per garantire maggiore forza nella "prevenzione delle violenze a sfondo confessionale".

Nelle ultime settimane, la Commissione parlamentare permanente ha preso in esame la bozza che dovrebbe integrare il Communal Violence Bill del 2005. Ultimati i lavori della Commissione, il testo legislativo in versione definitiva verrà presentato al Parlamento per il dibattito e per la votazione in aula.
La Conferenza episcopale indiana ha avviato, nel frattempo, una serie di consultazioni bilaterali con alcuni rappresentanti di diverse denominazioni cristiane. I presuli cattolici vorrebbero convocare anche un vertice speciale con gli esponenti musulmani e di religione sikh per dare una risposta comune alla nuova proposta legislativa.

Entrando nei dettagli della bozza, padre Babu Joseph Karakombil ha sottolineato che "la polizia potrà rispondere direttamente ai tribunali... non ai ministri". I possibili focolai di violenze, inoltre, saranno "monitorati con attenzione" e, se necessario, saranno istituiti "gruppi speciali" per assicurare "indagini giuste e imparziali". "Troppe volte - ha sottolineato padre Joseph - siamo stati testimoni, in diverse parti dell'India, di una collusione fra i vari ministeri, per proteggere i colpevoli e favorire il ripetersi dei crimini".

Il portavoce ha ribadito che i vescovi indiani ritengono essenziale una separazione "fra la classe politica e la magistratura" e l'assunzione di "responsabilità" a carico di chi "fallisce nel compito di assicurare l'ordine e la giustizia". Fra le proposte avanzate dai presuli per migliorare la bozza del testo legislativo, vi è la richiesta che i risarcimenti alle vittime delle violenze sia garantita "dallo Stato" e non dagli "autori dei crimini" che spesso rimangono non identificati. I vescovi indiani chiedono anche che il "Governo centrale intervenga" nel caso in cui i Governi dei singoli Stati non siano in grado di controllare le violenze e una maggiore protezione dei diritti "di tutti i cittadini".

I membri della Conferenza episcopale esprimono appoggio per la norma che prevede la creazione di tribunali speciali per giudicare in direttissima i casi di violenza a sfondo confessionale. Questo viene considerato un "deterrente" efficace anche per la prevenzione dei crimini. A fine ottobre, ha annunciato il portavoce, i vescovi intendono svolgere una vasta consultazione sulla nuova proposta di legge tra le varie componenti della Chiesa cattolica in India. I risultati verranno poi presentati al ministro di Grazia e giustizia.


(©L'Osservatore Romano - 21-22 settembre 2009)
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