Le conformistiche opinioni di un vescovo portoghese

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S_Daniele
00venerdì 2 luglio 2010 15:51

Le conformistiche opinioni di un vescovo portoghese


Intervista all'Ordinario castrense del Portogallo, S.E. mons. Januário Torgal Ferreira [nella foto]. Le definiamo opinioni conformistiche perché, come più volte ricordato dal Papa, la vera indipendenza di giudizio, il vero anticonformismo, è avere il coraggio di aderire alla verità rivelata, e riconosciuta razionalmente per tale, pur quando tutta la pressione del mondo le si oppone e la irride.


- La Chiesa è solitamente un poco inflessibile in tali materie... [di costumi]
Ciò che dunque penso è che c'è un gruppo di persone, e lo dico con rispetto [!], che sono diventate del tutto ignoranti, piene di senso di colpa, malizia, sensualità, quasi castrate. Chiunque conosce il mondo, e lo ama, guarda al mondo con sguardo puro e felice. Ed io ringrazio la vita, e gli educatori che ho avuto, per il mio guardare al mondo senza sensi di colpa ed inibizioni. È come quando mi dicono: "Oh...[sic] lei va in spiaggia ed in piscina in calzoncini". E allora? Qual è il problema? Sono un cittadino come tutti gli altri!

- Ma davvero le hanno detto questo?
Non direttamente. Ma la gente mi vede in spiaggia. Immaginiamoci la situazione seguente: "Dunque lei se ne stava sdraiato lì, accanto ad una donna a seno scoperto"? E allora? Dove sta il problema? Solo un pervertito va in spiaggia e pensa a queste cose. La malizia è spesso nel modo in cui uno vede il mondo. E vede dove ci ha portato questa conversazione... [ride]
[..]

[A proposito della legge recentemente approvata in Portogallo che estende il concetto di matrimonio alle coppie dello stesso sesso]
Io, indipendentemente dal contenuto - non condivido la nozione di matrimonio [per gli omosessuali] - approvo ed accetto un uomo che vive con un altro uomo, ed una donna che vive con un'altra donna.

-E questo non la sconvolge?
Ovviamente no. Devo tenere un atteggiamento di rispetto.
[..]
- In effetti la Chiesa accoglie gli omosessuali. Fintantoché non mettono in pratica la loro omosessualità...
È certo che una coppia omosessuale non è solo teorica, o no? E gli affetti si traducono in questa pratica, questa fusione psico-affettiva di misteriosa unità che è l'essere umano [una delle più originali definizioni della sodomia finora lette].

-La Chiesa deve capire questo?
Deve capirlo. Ma non santificarlo - perché l'amore è, per la Chiesa, un sacramento, il matrimonio. Questa è una materia molto complessa, che dev'essere compresa molto bene. E nessuna istituzione può dire che l'accetta o non l'accetta. Ogni caso è un caso a sé.
[..]
-Ma lei avrà sicuramente ricevuto lamentele per aver detto cose che non doveva dire...
Sì. Da parte di persone che non condividono le mie idee. Ricevo così tante lettere cattive! Un giorno le pubblicherò tutte! Non mi curo, naturalmente, che esistano opinioni diverse dalla mia. Ciò che mi fa alterare è che la gente travisa ciò che difendo, o decide di ricorrere all'insulto ed all'aggressione gratuita.

-E dall'interno della Chiesa?
Sono stato ammonito una o due volte.

-Riguardo a cosa?
La pianificazione familiare, per esempio. Ma continuo a pensarla come la pensavo prima, e a dire ciò che dicevo prima. Ciò dimostra che, da parte mia, non v'è la minima ostilità. C'è grande comunione, ed amore per la Chiesa, e sono convinto, in base alla mia esperienza pastorale, che ciò che difendo sarà presto realtà. Non accetto il dogmatismo dei metodi naturali. La gente spesso non vuole essere realistica. Ma ciò che più importa è che continui ad esserci un grande dialogo, perché la verità non è mai posseduta pienamente.


Fonte: JSarto, via Rorate caeli.

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