DOMENICHE
Nella successione delle domeniche la liturgia d’Avvento rinnova l’aspirazione d’Israele e dell’intero creato alla salvezza, riproponendo le parole degli antichi profeti fino all’annuncio di Giovanni Battista, il più grande fra i nati di donna e il nuovo Elia, a cui è stato affidato il compito d’indicare presente “colui che deve venire” (Cfr. Mt 11, 3)
L’itinerario delle prime cinque domeniche è evidenziato dalla titolatura di ciascuna di esse, cui corrisponde la scelta delle letture nei tre anni: La venuta del Signore (I); I figli del Regno (II); Le profezie adempiute (III); L’ingresso del Messia (IV); Il Precursore (V).
Nella prospettiva di questo progressivo accostamento alla ‘pienezza dei tempi’ , nell’ambito delle celebrazioni vigiliari delle domeniche, quale lettura precedente il Vangelo è prevista, anziché l’Epistola paolina, la pericope profetica d’Isaia. L’itinerario liturgico delle prime cinque domeniche sfocia nella celebrazione della venuta del Verbo nel grembo della Vergine, mistero cui è dedicata la VI domenica di Avvento, che la tradizione ambrosiana denomina «domenica dell’Incarnazione».
In essa è celebrata, con una prospettiva marcatamente cristologia, la Divina Maternità della Beata Vergine Maria.
Nel caso in cui questa domenica cada il 17 dicembre, la domenica successiva, il 24 dicembre, si qualifica come domenica Prenatalizia. Come Vangelo viene proclamata la “genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide” (Mt 1, 1-16), che risulta in evidente continuità con la pericope conclusiva del Libro di Rut proclamata nell’ultima feria prenatalizia.