Lupi travestiti d'agnelli

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S_Daniele
00martedì 23 marzo 2010 16:27


CHI E' KLAUS MERTES?

di Francesco Colafemmina

Conoscete quest'uomo? No? Allora ve lo faccio conoscere. Si tratta di Padre Klaus Mertes, preside del Collegio Canisius di Berlino. Grazie a lui ha avuto inizio la diffusione mediatica dello scandalo pedofilia tedesco. Sì, è stato lui a rendere nota a gennaio l'esistenza di casi di abusi sessuali compiuti da sacerdoti nel Collegio di cui è preside. Ma abusi non dei nostri giorni, bensì di 30-40 anni fa. Ciò non ne cambia la gravità... eppure per come la storia si è andata evolvendo in questi giorni non posso fare a meno di pensare che tutta la vicenda sia stata programmata a tavolino.

E sì, perché il buon Mertes non è uno qualunque, bensì il figlio di un famoso ministro degli esteri tedesco, Alois Mertes, deceduto nel 1985. E non stupisce ritrovare il nome di Alois Mertes in ben due incontri del famigerato circolo massonico affaristico "Bilderberg" (nel 1981 e nel 1983). Coincidenze, si dirà...

Altra coincidenza è quella riscontrata dal sito cattolico tedesco Kreuz.net, ossia la partecipazione di Mertes, un gesuita, ad una preghiera comunitaria nella chiesa protestante della Pace di Potsdam organizzata nell'aprile 2009, preghiera ispirata da tematiche pro-homo (contro l'omofobia, per le vittime dell'HIV, contro la discriminazione, etc.). Se a questo aggiungiamo che il 30 gennaio dalle colonne del Tagesspiegel (di cui Mertes è articolista) il buon padre Mertes ha accusato la Chiesa di essere "omofoba" (manco fosse Aldo Busi), allora il quadro diventa sempre più chiaro...
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Preghiera comunitaria nella chiesa della Pace (padre Mertes ha la casula bianca)
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E perché non ricordare le parole di Mertes riportate da Der Spiegel (la stessa rivista che ha fatto il sondaggio nelle diocesi tedesche dal quale è poi esplosa la questione pedofilia in Germania) nel gennaio 2009 a proposito della questione lefebvriani-Williamson? Disse allora Mertes:

"La gente qui in Germania è semplicemente costernata" afferma Klaus Mertes, un prete Gesuita e rettore della Chiesa Maria Regina Martyrum, una chiesa commemorativa per le vittime dell'era nazista nel quartiere berlinese di Charlottenburg. Questo senso di indignazione, egli afferma, è una ragione valida per parlare dell'incidente. "C'è l'indignazione contro il Vescovo Williamson da una parte e dall'altra contro la decisione che viene da Roma. Può darsi che le ragioni (della revoca della scomunica ndr) non siano ancora state comunicate. Ma, per l'amor del cielo, quali potrebbero mai essere?".

Inoltre dalle colonne del Tagesspiel scriveva in quell'occasione:

"Ciò che ci preoccupa in questi giorni è il fatto che la Chiesa Cattolica, rappresentata dal Papa, poco più di una settimana fa ha riconciliato a se quattro vescovi che non riconoscono il Vaticano II, non capiscono la pulizia dei testi liturgici dall'antigiudaismo, mentre uno di loro addirittura nega l'Olocausto."

L'articolo finiva accusando il Papa di "ingenuità" e di scollamento fra una Chiesa "ufficiale e donchisciottesca" ed una Chiesa "mondana" che è viva: "Essa dovrebbe farci riflettere, se crediamo che tutto il mondo sia ostile a noi, il vero problema potremmo essere noi stessi".

Adesso il quadro non è forse ancora più chiaro? Grazie a quest'uomo tutta la vicenda è stata montata come la panna sui giornali tedeschi e poi internazionali. Direte: "opera di verità! E' meritorio quel che ha fatto!". Io invece credo che ci sia stata malizia, cattiveria, volontà di infangare la Chiesa e di stimolare la critica a Benedetto XVI. D'altronde la maggiorparte dei criminali di cui si è parlato in questo mese, è stata già condannata dai tribunali.
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Piuttosto credo che dietro questa operazione ci sia un raffinato progetto interecclesiale ed una rappresaglia esterna... Come diceva Andreotti "a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci s'azzecca". Allora io vi dico la mia... Credo pertanto che la rappresaglia riguardi la proclamazione delle eroiche virtù di Pio XII... Non aggiungo altro.

Intanto continuiamo la preghiera...

P.s. qui di seguito la foto dell'interno e dell'ingresso della chiesa di cui Mertes è rettore. Non è colpa sua, ma comunque l'architettura e l'arredo liturgico fanno letteralmente ribrezzo...
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Ingresso
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Aula
S_Daniele
00martedì 23 marzo 2010 16:28

UN'ALTRA PERLA DI PADRE KLAUS MERTES...


Da una intervista del Tagesspiel di Padre Klaus Mertes del 03.02.2010:

"Si sente sostenuto dalla Chiesa nel suo lavoro di chiarificazione?

Padre Mertes: Dalla Curia Arcivescovile di Berlino sì. Ma dalla Chiesa cattolica nel suo insieme? Mi auguro che si possa parlare senza paura di tutto. Anche della propria sessualità. Mi auguro che la Chiesa si sia riconciliata con la modernità e la libertà. Che sia aperta a ciò che Dio vuole per la Chiesa di oggi. Che sia aperta alla rivalutazione teologica dell'omosessualità o all'ordinazione delle donne. Ma ci si dovrebbe impegnare sul presente e non reagire a tutto ciò con la difesa."


"Fühlen Sie sich bei Ihrer Aufklärungsarbeit unterstützt durch die Kirche?

Durch das Berliner Erzbistum ja. Aber durch die katholische Kirche als Ganze? Da wünsche ich mir, dass man ohne Angst über alles miteinander sprechen könnte. Auch über die eigene Sexualität. Ich hoffe, dass sich die Kirche mit der Moderne und der Freiheit versöhnt. Dass man offen ist für das, was Gott mit der Kirche heute vorhat. Ob das zur theologischen Neubewertung von Homosexualität führt oder zur Ordination von Frauen, ist offen. Aber man sollte sich auf die Gegenwart einlassen und nicht auf alles mit Abwehr reagieren."

Fides et Forma
S_Daniele
00martedì 23 marzo 2010 16:29
SONO ARRABBIATO, DIO!" SI' CE L'HO COI PROGRESSISTI E CON I LORO FIANCHEGGIATORI...

di Francesco Colafemmina

Che vi avevo detto?

Questo concerto cacofonico di grancasse antivaticane è tutta opera di un rigurgito progressista! Avevo individuato gli artefici in gruppi quali "Noi siamo la Chiesa". Per tutta risposta l'Arcivescovo di Vienna che fa? Organizza un incontro di preghiera dal titolo "Sono arrabbiato, Dio!" assieme a "Noi siamo la Chiesa". Il tutto nel duomo di Santo Stefano a Vienna, mercoledì prossimo. Ecco cosa dice Radio Vaticana Germania:

"Il Movimento "Noi siamo la Chiesa" insieme al Cardinale Christoph Schönborn, organizza una liturgia penitenziale nella cattedrale di Santo Stefano. Durante il servizio di culto il prossimo Mercoledì sera sarà offerta ai fedeli la possibilità di contribuire con le loro denunce personali e le frustrazioni per gli scandali sugli abusi "ma anche di offrire le loro speranze davanti a Dio". La dichiarazione di "We Are Church" afferma "le vittime, e i credenti sono delusi". "Siamo fiduciosi che l'espressione di delusione possa essere un primo passo importante per la bonifica", scrive "We Are Church". Il tema dell'incontro è il seguente: "Sono arrabbiato, Dio!"
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No comment!

Fides et Forma
Caterina63
00martedì 23 marzo 2010 23:53
Re:
S_Daniele, 23/03/2010 16.28:

 Dalla Curia Arcivescovile di Berlino sì. Ma dalla Chiesa cattolica nel suo insieme? Mi auguro che si possa parlare senza paura di tutto. Anche della propria sessualità. Mi auguro che la Chiesa si sia riconciliata con la modernità e la libertà. Che sia aperta a ciò che Dio vuole per la Chiesa di oggi. Che sia aperta alla rivalutazione teologica dell'omosessualità o all'ordinazione delle donne. Ma ci si dovrebbe impegnare sul presente e non reagire a tutto ciò con la difesa."







Mi auguro che si possa parlare senza paura di tutto.


 bene! possiamo allora cominciare a parlare di BUTTARLO FUORI???




Katietta-64
00mercoledì 24 marzo 2010 01:25
Domanda:
A volte il Signore non si serve anche di peronaggi così per portare alla luce qualcosa che cmq va affronata perchè successa?
Caterina63
00mercoledì 24 marzo 2010 10:05
Re:
Katietta-64, 24/03/2010 1.25:

Domanda:
A volte il Signore non si serve anche di peronaggi così per portare alla luce qualcosa che cmq va affronata perchè successa?




[SM=g7497] bè Gesù parla di SCANDALI NECESSARI ma guai a colui per il quale avviene uno scandalo!

Che il Signore permetta non significa che il Signore accetti, ha permesso senza dubbio che Giuda facesse la sua scelta, ma non fu certo contento di quel tradimento nè del suicidio giacchè nella Preghiera al Padre lo dice chiaramente di non aver perduto nessuno di quelli che il Padre gli aveva dato fuorchè il "figlio della perdizione"...
come a dire: fu una scelta sua, non per causa mia!

Indubbiamente quanto sta avvenendo e lo sproloquio di queste persone è una caratteristica puntuale e periodica, ciclica nella Chiesa...che quando avviene mette in risalto LA VERITA' insegnata e difesa dalla Chiesa, da poter dare a noi motivo di DISCERNIMENTO e comprendere la dura battaglia della Chiesa...

La grave e grande apostasia è in atto....lo disse Paolo VI, lo ripetè Giovanni Paolo II sostenendo che c'era nella Chiesa una apostasia SILENZIOSA....ora con Benedetto XVI sta venendo allo scoperto, meglio così senza dubbio, meglio avere davanti il marciume per poterlo evitare...ma c'è da stare poco allegri!

Se in Atti al cap. 15 gli Apostoli sottolineano una forma di apostasia già iniziata ed evidente, quando dicono: "abbiamo saputo che ALCUNI DI NOI NON INVIATI DA NOI, vi stanno turbando con i loro discorsi...."
oggi la questione è più seria, più grave, perchè spesso si tratta di persone che SONO MANDATI da loro ed hanno incarichi di rilievo nella Chiesa...e il Papa non perderà il suo tempo a toglierli dal comando che hanno ricevuto, ma come sta già facendo, nomina altri in altri incarichi che possano osteggiarli...

A molti questo modo di agire potrebbe non piacere, ma il Papa non fa il "castigamatti", è seguendo LUI e non altri che sappiamo dove sta la Verità...

L'attacco smodato e smisurato al Celibato dei Sacerdoti per colpa di pochi (lo 0,01%) che hanno pruriti sessuali (e san Paolo dice loro: vorrei che fossero tutti come me....ma è meglio sposarsi che ardere, specificando così le due scelte: o il matrimonio o il sacerdozio!)e l'accusa al sacerdozio maschile per infiltrare quello femminile, dimostrano chiaramente la grave apostasia in atto che dopo 2000 anni di storia si pretenderebbe dalla Chiesa qualcosa che NON è in suo potere dare...
Tanto è vero che seppur nelle Chiese orientali il sacerdote può sposarsi, ci sono delle regole severe che dicono:

1) se colui che vuole farsi prete è già sposato o intende farlo prima, bene, ma se da celibe diventa sacerdote NON PUO' PIU' SPOSARSI...
2) i sacerdoti sposati NON possono diventare Vescovi!
3) in nessun caso e mai è consentito alle donne di entrare nel Sancta Sanctorum (la parte interna dell'altare dove si celebra l'Eucarestia), nè di accedere ai voti sacerdotali, nè di servire la Divina Eucarestia!

Come mai nessuno si sogna mai di attaccare la Chiesa Ortodossa su queste regole ma sempre e solo la Chiesa Cattolica?
Se entrambe le due Chiese Cattoliche, seppur divise, hanno mantenuto fede alla Tradizione che con i Padri maturarono questa condotta, perchè si continua a pretendere da Roma qualcosa che non può concedere? e perchè si ignora volutamente che Roma non fa altro che conservare il Deposito della Fede anche in materia di costumi interni alla Chiesa?

Va da se che si spinge su Roma perchè non solo è la vera Chiesa, ma anche perchè è da Lei che si sprigionano LE INNOVAZIONI E LE RIFORME e questo ha due aspetti: uno negativo ed uno positivo:
- positivo: la Chiesa è sempre in continua RIFORMA, tuttavia non su ciò che è già stabilito nella Tradizione e che si pretende modificare;
- negativo: perchè i fraintendimenti dottrinali sono quelli che generano L'APOSTASIA...

La Chiesa così, in qualità di MADRE E MAESTRA, resta sempre in bilico fra le innovazioni giuste e la conservazione di ciò che è altrettanto giusto, combattendo continuamente contro LA ZIZZANIA per evitare che il gregge venga disorientato ed ingannato....

L'unica soluzione che abbiamo è leggere, ascoltare ciò che dice Pietro e metterlo in pratica!

[SM=g7427]




S_Daniele
00mercoledì 24 marzo 2010 12:53
Re:
Katietta-64, 24/03/2010 1.25:

Domanda:
A volte il Signore non si serve anche di peronaggi così per portare alla luce qualcosa che cmq va affronata perchè successa?




Certamente.
Nessuno mette in dubbio che bisogna affrontare queste problematiche, queste persone però hanno utilizzato queste problematiche per i loro sporchi interessi eretico/massonico.
Basti pensare al caso di pedofilia a Monaco fatto uscire come un caso clamoroso e nuovo mentre era già stato alla ribalta della cronaca tedesca 24 anni fa con tanto di processo a carico di quel prete.
Forse sarò anche un pò maligno ma credo che ci sia una manovra per attaccate il Papa e la Chiesa.
S_Daniele
00mercoledì 24 marzo 2010 12:55
Re: Re:
Caterina63, 23/03/2010 23.53:





Mi auguro che si possa parlare senza paura di tutto.


 bene! possiamo allora cominciare a parlare di BUTTARLO FUORI???








No!
Qui non c'è da parlare ma da agire!
Bisognerebbe buttare fuori lui e quella pseudo congreca "Noi siamo Chiesa"!
S_Daniele
00sabato 27 marzo 2010 16:59

ECCO DOVE VOGLIONO ARRIVARE...

L'avvocato Anderson annuncia un risarcimento da 1,7 Milioni di $

di Francesco Colafemmina

Nel 2005 la Corte Distrettuale del Texas respinse la possibilità di processare Joseph Ratzinger (divenuto ormai Papa) grazie al Foreign Sovereign Immunities Act. L'avvocato che intentò la causa, Daniel Shea, spiegò gli sviluppi che avevano condotto a quella decisione addirittura durante un incontro organizzato presso la Camera dei Deputati italiana.

Oggi, a distanza di 5 anni uno studio legale statunitense, la Anderson & Associates, ha consegnato al New York Times i documenti di una causa intentata contro la Diocesi di Milwaukee per conto di una delle vittime degli abusi commessi fra il 1950 e il 1974 dal Reverendo Lawrence Murphy. Questi documenti - molto gravi a dire il vero - comprendono sia le testimonianze dello stesso reverendo Murphy nelle quali attesta di aver molestato minimo 25 o più volte a testa circa 19 ragazzi fra i 16 e i 22 anni e un bambino di 11 anni, sia il carteggio tra l'Arcidiocesi e la Santa Sede (CDF) in merito alla possibilità di avviare un processo canoico a carico del Murphy.

Nel 1974 ci fu una prima inchiesta da parte della magistratura statunitense ma non diede esiti. Il Murphy era potente e ben collegato in vari ambienti, inoltre le vittime erano bambini sordomuti...

In un documento della Diocesi di Milwaukee che riferisce le confessioni del suddetto sacerdote criminale e reo confesso, risalente al 1993, si stima che almeno 200 studenti sordomuti della scuola nella quale il Murphy lavorava erano stati da lui abusati.

Così per timore di dover sborsare altri denari il vescovo di Milwaukee, Mons. Rembert Weakland, decise di scrivere in Vaticano. Il Weakland, è un omosessuale dichiarato (nel 2009 lo ha rivelato con orgoglio), un liberal della peggior specie e fu già ricattato da un suo ex amante che lo costrinse alle dimissioni nel 2002. Ma questo non ci interessa. Ci interessa la questione del mostro alias Lawrence Murphy.

Risparmio tutti i dettagli sulla trafila del processo canonico che gli si voleva fare e che poi non si fece più per decisione unanime della SS e del Vescovo (decisione del 30 Maggio 1998), prima che egli morisse nell'agosto 1998. Vengo invece agli obiettivi di questa vicenda.

Gli obiettivi sono chiari come il sole. Nel novembre 2009 la Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso di chiedere chiarimenti al Solicitor General degli Stati Uniti in merito al caso John V. Doe vs. Holy See. Questo signor Doe (John Doe è un nome di fantasia usato in gergo legale anglosassone per coprire la vera identità della vittima) è difeso dall'avvocato Anderson (lo stesso che ha inviato la documentazione sul Rev. Murphy al NYT). Il signor Doe ha chiesto di poter intentare causa alla Santa Sede, basandosi su una legge dell'Oregon in base alla quale la responsabilità delle azioni di un "dipendente" può ricadere sul suo datore di lavoro. Alla base della ipotesi giuridica vi è l'idea che il sacerdote che abusò del signor John Doe (un altro sacerdote, non padre Murphy) fosse un dipendente della Santa Sede, ed essendo la Santa Sede organizzata gerarchicamente, la responsabilità ultima sarebbe da ascrivere al suo capo.

La Anderson & Associates ha quindi uno scopo preciso: fare in modo che a risarcire le vittime sia direttamente la Santa Sede! Obiettivo la cui legittimità è stata teoricamente riconosciuta dalla Corte Suprema Statunitense. Il Solicitor General (Elena Kagan, di origini ebraiche) non si è ancora espresso in merito e non ha una deadline per farlo, ma in pratica la Santa Sede, meglio il Santo Padre, rischia di essere imputabile quale "datore di lavoro" dei preti pedofili. Si tratta di una manovra il cui scopo ultimo è infrangere l'immunità garantita dal Foreign Sovereign Immunities Act e far guadagnare degli utili denari alla Anderson & Associates.

Si è utilizzata la storia di padre Murphy perchè - ritengo - si vuol provare con essa che sebbene il crimine del "sacerdote"/mostro deceduto nel 1998 sia passato in prescrizione, non è passato in prescrizione il reato di "complotto" da ascrivere alla Santa Sede e agli organi di essa competenti. Si vuole altresì dimostrare che la mancata denuncia pubblica da parte delle autorità vaticane competenti dei reati commessi dal Murphy costituisce una prova dell'azione di copertura costantemente esercitata dal Vaticano alias datore di lavoro dei vari preti pedofili...

Capito ora perché tutto questo chiasso?

Siamo comunque alla frutta e mai come ora non ci resta che pregare!

Fides et Forma
S_Daniele
00sabato 27 marzo 2010 17:00

AVANTI UN ALTRO: ECCO A VOI "PADRE" THOMAS DOYLE


di Francesco Colafemmina

Ed ecco che anche dietro il caso americano c'è un prete pentito: Padre Thomas P. Doyle. Lo si può osservare mentre parla contro la Chiesa (il Vaticano) e il Papa (Ratzinger) al fianco dell'avvocato Anderson, colui che ha consegnato i documenti del caso Murphy al New York Times.

Ma chi è Padre Thomas P. Doyle? Grande combattente contro la Chiesa che protegge i pedofili, originariamente era un domenicano, dottore in legge canonica che per due anni è stato cappellano militare nella base di Ramstein in Germania... (uh, che coincidenza!). Poi nel 2003 è stato sospeso dalla cappellania per via della sua scarsa fede nella centralità dell'eucaristia nel sacerdozio, ma a quanto pare è ancora prete. Il Doyle non crederebbe nella presenza reale, ha una posizione contraria alla gerarchia nell'organizzazione della Chiesa Cattolica, è contrario al celibato e vorrebbe che la chiesa rivedesse i propri insegnamenti in materia sessuale.

Però! Curiose coincidenze col pensiero di Klaus Mertes, quello che ha aperto il fronte europeo...

Qui un articolo di Doyle scritto in occasione della visita del Papa negli States... in particolare notate questo punto: secondo Doyle il Papa dovrebbe:

"Fermare la persecuzione dei teologi e degli esperti che stanno dimostrando le evidenti contraddizioni esistenti negli insegnamenti e nella pratica cattolica, a cominciare dal celibato, fino in generale alla bizarra teologia sulla sessualità umana e inviare considerevoli donazioni a SNAP, NAPSAC e ROAD to RECOVERY"

Soldi e ideologia sono alla base di questi attacchi, perché, vedete, Benedetto XVI non ha avuto bisogno di questa ondata di squallida canea mediatica per scrivere nero su bianco che i vescovi devono denunciare gli abusi alle autorità civili. Lo ha fatto spontaneamente e con grande coraggio, perché la Chiesa con tutti i suoi enormi difetti umani non è facile da cambiare così, con uno schiocco delle dita. E adesso si è scatenato il tiro al bersaglio squallido e ipocrita. Perché una purificazione della Chiesa è giusta e sacrosanta, ma chi può avere l'autorità morale per purificarla? Il New York Times? Il Times? Padre Mertes? Padre Doyle? L'avvocato Anderson? E poi loro cosa vorrebbero farne della Chiesa? Calpestarla sotto i piedi?
Suvvia, rispondiamo con coraggio anche noi alle accuse, anche quando la Segreteria di Stato sembra dormire sonni profondi, preoccupandoci di rassicurare le anime disorientate e confuse dalla potenza dei media!

Fides et Forma
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